Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 30 novembre 2013

EREDITÀ COSMICA




Vidi per la prima volta un folletto (mia madre originaria di Napoli lo chiamava 'o munaciello) quando avevo cinque anni l'estate del '63. Nel corso di una notte temporalesca tipica del mese di Luglio, un forte tuono mi scosse (ho avuto sempre un rapporto occulto con certi fenomeni naturali) e mi alzai dal letto: un forte odore di zolfo penetrò dentro la cameretta. Sul bordo del letto, alla mia destra, notai una piccola sagoma di uomo, non era uno spettro, aveva una sua consistenza, infatti col suo peso piegava il materasso. Sembrava un nano, ma il taglio e la grandezza degli occhi tipo orientale e il vestitino blu lavanda che indossava, mi davano la sensazione che non fosse proprio delle nostre parti. I lampi continui rischiaravano la stanza, così osservai distintamente quell'essere che sembrava proprio appartenere ad un altro mondo. La mia paura fu superata dalla curiosità. Non lo sentivo ostile, almeno non proprio, una modalità curiosa di benignità ma, diciamo così, maliziosa la sentivo, come se mi prendesse in giro. Però c'era pure un sorriso di intesa, perché un segreto ci univa. Alzò il dito indice in segno di saluto, così interpretai, e svanì come risucchiato nel vuoto. Non ho mai dimenticato quell'incontro che ritengo fondamentale: qualcuno lassù decise di aprirmi la porta. Mi sono addentrato, in seguito, in sentieri fuori mano, ho girato per quartieri di misteriose città. Le mie ricerche mi hanno messo in contatto con altre entità e con avvenimenti appartenenti al regno del sovrasensibile. Spettri alieni atlantidi e, non ultimi, uomini straordinari, ben rappresentano la mia mitobiografia. 

Scandurra mi ha permesso di apprendere il più possibile sulla psiche e sulla sua collocazione nell'universo. Mi ha fatto capire che tutti i fenomeni parapsicologici, medianici, ufologici, seppur diversi a cui mi ero avvicinato nel viaggio verso Il Grande Ignoto, erano in realtà manifestazioni di un'unica, inestinguibile sorgente. Tutti i fenomeni psicomagici e gli eventi archetipici inesplicabili che avvengono in tutto il mondo, stanno ad indicare che facciamo parte di una più estesa comunità di intelligenze, di un regno potenzialmente più ricco di specie interrelate.
È giusto e necessario riconoscere, scoprire, esprimere il proprio talento (mi riferisco ai rubinetti mentali aperti secondo Scandurra, il dono di Dio secondo Fulcanelli e gli alchimisti, lo psi per i parapsicologi) che permea la nostra Vita, in minore o maggiore quantità e in accordo con la nostra capacità di lasciarci attraversare o condensarlo. È il nostro campo magnetico, molto prima della nostra coscienza ad entrare in gioco, è il segreto pulviscolo che si condensa nella psiche a determinare l’incrocio tra il talento e la nostra vita. Allora occorrerebbe rinunciare all'io, riuscire a lasciare questa dimensione anche per un solo istante, una capatina oltre cortina che interrompe lo stato abituale e soporifero in cui ci troviamo tutti i giorni per tutta la vita, e affidarci al vento stellare che ci attraversa segretamente. Rinunciare, di contro, alla nostra eredità cosmica, sarebbe un tradimento nei confronti della Vita e del Creatore.

SALTAFOSSI DELLE STELLE
Da ragazzetto mi domandavo: cosa c'era prima della creazione dell'universo? Esistevano altre forme di vita oltre quella nostra? A scuola – l'esperienza più noiosa e inutile della mia vita, eccezion fatta per la seconda elementare del maestro Mario Meschini – non trovavo risposte, solo sistemi cognitivi riduzionisti, una scarsissima preparazione alla vita, fiumane di nozioni senza nesso alcuno, una scuola in definitiva che non ti dà l'abbrivio verso una visione più ampia della realtà. La spinta a conoscere mi condusse nella bottega di Scandurra, ma già prima mi infervorai con i libri di Peter Kolosimo, Pauwels e Bergier, Charles Hoy Fort e immergendomi completamente nelle letture de Il Giornale dei Misteri provavo sensazioni oceaniche, espansioni della coscienza, limiti valicabili: altro che drogherie, estendevo i miei sensi con l'uso forsennato del desiderio e dell'immaginazione bruniana, un click e cambiò la mia vita. Il maestro ci dotò di una tecnica di accesso all'ultravioletto psichico, così potevamo oltrepassare le acque stagnanti della percezione ordinaria, in pratica un talismano che ci consentiva di respingere facilmente la stregoneria del pensiero comune. E tutto ci si aprì. Caspita che roba. Le leggende più sfrenate, i miti più incredibili, erano alla portata di mano, letteralmente. Un salto nel fosso e gli universi si dispiegavano. Atlantide non era del tutto scomparsa e i carri di fuoco antichi, che volteggiavano sopra le nostre teste e senza meta apparente, non avevano perso tempo, ma sostavano sul nostro mondo per dirci che siamo di passaggio e che la vita non inizia né finisce con quella terrestre; ma mi domandavo pure: perché solo io e pochi altri potevamo conoscere veramente, senza veli e legacci, cosa c'era oltre i termini segnati? Predestinati? Eletti? Non credo proprio. La ricerca della verità è una scelta e per me è stata una necessità come l'aria che respiro. Ognuno di noi è chiamato e vile è chi indietreggia di fronte alla strada che gli è stata assegnata fin dalla sua nascita. Alcuni miei amici dell'anonima non la pensano così: se non c'è un canale aperto, non si riceve il segnale. Forse non hanno tutti i torti.

Da bambino, non so come né perché, avevo una strana convinzione che qualcosa di estremamente segreto e pericoloso (tramite un meccanismo perverso?) ci impediva di essere liberi dai limiti di spazio e di tempo. Poi, grazie al maestro, ho avuto la conferma che entità provenienti da dimensioni ignote ci avevano precluso l'originaria potenza, provocando un evento di portata cosmica per distruggere la nostra ur-cellula, capace di captare-tradurre-supportare l'onda rivelativa e sovrasensibile in grado di connetterci ad altri piani interdimensionali. Vere e proprie spolette metaorganiche per immergerci in varchi universali create dal Padre Celeste, attive in ogni essere umano fino alla scomparsa di Atlantide. L'ur-cellula, oltretutto, emette radiazioni di breve lunghezza d'onda nel campo dell'ultravioletto e questa energia radiante conduce al tempo interiore, un non-luogo ove passa il Grande Fiume del Tempo, di cui a volte ci accorgiamo della sua discontinuità in alcuni momenti della nostra giornata.

Oggi vanno per la maggiore teorie secondo le quali noi siamo il risultato di un esperimento di una civiltà aliena. Dagli anni sessanta, una certa letteratura controcorrente sosteneva la tesi che le antiche divinità erano in realtà astronauti, che favorivano la nostra civiltà affiorante aiutandola con conoscenze tecniche. Ho ragione di credere che dopo catastrofi planetarie di diversa origine, dopo cadute che ci portarono a ricominciare tutto daccapo, fummo aiutati dai saturniani, popoli avanzatissimi in grado di porre le basi per una nostra rinascita, senza per questo alterare il corso delle età cicliche. Ecco, noi siamo stati soccorsi per evitare l'estinzione (gli stessi dinosauri furono considerati pericolosi per gli uomini e, quindi, fu necessario toglierli di mezzo, stessa sorte subirono la razza dei Giganti) e ne sono certo che all'inizio del XXI° secolo si stiano creando le condizioni per un ennesimo aiuto da parte dei nostri amici interdimensionali. Proveniamo da una stella lontanissima, altro che scappati fuori da una provetta extraterrestre, siamo creati dalle mani di Dio e collocati su di un pianeta crocevia dimensionale, non a caso. Siamo troppo miserabili e tuttavia potenzialmente così formidabili, per essere il frutto di ingegneristica genetica da laboratorio.

Esprimere un desiderio guardando una stella non è una superstizione romantica, ma una atavica richiesta di aiuto e protezione rivolta agli antichi fratelli dello spazio.

Ho parlato di questa dotazione divina. In realtà la cellula archetipica non fu del tutto distrutta, da 12mila anni rimane sepolta da strati di macerie psichiche e da incubi permanenti nella nostra memoria bio-storica, effetti appunto dell'evento cosmico. Andrebbe dissepolta. Consideriamo pure che il nostro cervello ha una capacità di neurogenesi incredibile ed è possibile anche nell'adulto. Se opportunamente stimolato, può riorganizzarsi. Scandurra lo fece quando fu certo della nostra volontà e passione. Pala e piccone e il tessuto perduto tornò alla luce. Vitriol e il gioco è fatto. Pare facile da come la racconto...

URANIDI
Il fenomeno dei dischi volanti – uso questa espressione perché sono un passatista – mostra notevoli analogie con le apparizioni di residui psichici, meglio noti come fantasmi – altra vetusta ma a me familiare espressione. Le esperienze dei testimoni di di.vo. sembrano oggettive (e spesso, oltretutto, risultano condivise), sebbene non vi siano sufficienti prove oggettive a sostegno. I dischi volanti, inoltre, proprio come i fantasmi, mostrano un comportamento intelligente e sembrano eludere disinvoltamente le nostre leggi naturali potendo comparire e scomparire all'istante, avere manifestazioni antigravitarie, modificare la propria forma. I di.vo. sono oggetti volanti apparentemente materiali, osservati otticamente e anche mediante radar, non identificabili con alcunché di conosciuto. Capaci di assumere diverse figure e dimensioni, essi presentano spesso l'aspetto di un disco e, sembra, anzi, che sia proprio questa la forma con cui furono probabilmente già visti ai tempi dell'antica Roma (clipei ardentes dello storico Plinio il Vecchio; clipeus era lo scudo rotondo del legionari). Le prestazioni aerodinamiche di questi di.vo. sono davvero sbalorditive: compaiono e scompaiono all'istante, percorrono traiettorie spezzate, raggiungono velocità inconcepibili, accelerano e si arrestano improvvisamente. I piloti dei dischi volanti, a quanto pare, sono stati osservati in incontri ravvicinati e sembrano avere, in larga maggioranza, un aspetto umano. Alcuni di loro, i cosiddetti grigi, presentano invece caratteristiche che definirei disumane, specie di robot biologici in grado di relazionarsi con noi ma privi di anima, in tutto simili agli enti provenienti dai mondi sublunari già conosciuti da maghi ed ermetisti. Il fenomeno dei di.vo. ha preso una piega in questi ultimi anni a dir poco conturbante. Mi riferisco agli addotti: migliaia di testimoni sotto regressione ipnotica, hanno riferito di essere stati sequestrati a bordo di un disco volante e sottoposti a vari tipi di analisi e, come se non bastasse, hanno subito un processo di acculturazione aliena, allo scopo nemmeno celato di propagandare teorie e dottrine non nuove, di stampo gnostico.

Il mistero dei dischi volanti è soprattutto soggettivo e simbolico, ma non per questo è evanescente, anzi, vi è un aspetto fisico indubitabile, ma l'effetto principale concerne la relazione psichica tra l'evento e l'osservatore. L'incontro col disco volante produce una rottura di livello nel testimone, amplia notevolmente la sua percezione delle cose, egli entra a far parte di una comunità più vasta, extraplanetaria. L'umanità ha attraversato crisi sistemiche e culturali tremende, e ad ogni profonda ferita faceva irruzione l'evento sacro o cosmico più necessario in quel dato momento storico. Apparizioni mariane, cristiche, angeliche ma anche diaboliche, si alternavano ad ondate di dischi volanti i cui piloti assumevano forme e caratteri conformi alla società del periodo, elfi gnomi fino agli odierni grigi e venusiani. Oggi viviamo entrambe le manifestazioni, sacre e cosmiche. La Madonna appare a grandi anime non appartenenti alle classi sociali dominanti, comunica con loro e indica a tutti un cammino spirituale sul grande solco della Tradizione. La nostra cultura modernista ha negato la capacità di credere nel magico e nel meraviglioso, ha distrutto gli elementi mitici che legano l'uomo alla natura e all'universo. Oggi esaltiamo eccessivamente la razionalità a danno dell'intuizione, gli immaginari artificiali al posto dei sogni, il maschio egemone a discapito della femmina, la tecnologia che vorrebbe distruggere il mistero. Ecco, il magico fino al Rinascimento ha assorbito le forme archetipe di cui l'uomo risvegliato ha avuto bisogno per poter completare il suo mondo. Poi è seguita la rivoluzione industriale, l'illuminismo, il materialismo storico, ma i popoli non vivono di solo pane: son stati i dischi volanti e la metapsichica alla fine dell'ottocento ad assumersi l'onere di tenere aperti i rubinetti mentali dell'uomo. Se noi non riuscissimo a stabilire nuovamente l'equilibrio nella nostra anima, Madrenatura seguirà il suo corso. Le potenze dell'anima troppo a lungo represse, si espanderanno senza argini, sommergendo il mondo di tenebra: l'hitlerismo lo dimostra.

Ora parliamo delle esperienze dell'anonima talenti per quanto concerne gli incontri progressivi con gli esseri provenienti da altri mondi, saturniani e uranidi secondo la nostra classificazione. Esperienze di questo tipo hanno attraversato buona parte della nostra vita, modificando la nostra visione del mondo e dell'uomo, aprendo orizzonti cognitivi altrimenti incapsulati dall'ordinarietà della vita, imposta da un sistema restrittivo che produce tensione e smarrimento.

Scandurra ci indicò una condizione umana assai diffusa e causa di sofferenza dell'anima: siamo ciechi a tutto ciò che non soddisfi la nostra immediata ricerca del piacere e quando lo troviamo, ci rimane un senso di morte, di mancanza. Solo la verità ci libera, la verità su ciò che veramente siamo e il fine o compito da perseguire. Per raggiungerla ci dobbiamo svuotare, a rischio di perdere la bussola. Ci vuole coraggio, certo, ma pure la voglia di rompere le catene, di far capolino dove pochi osano. La consuetudine non ci basta, il quotidiano ci risulta asfittico, abbiamo bisogno di respirare l'infinito oltre l'orizzonte noto. A proposito di bussola. Noi l'abbiamo all'altezza del cervelletto, la ur-cellula, e quando contattiamo una entità o ci approssimiamo ad un portale dimensionale, essa ci avverte con un formicolio caratteristico selettivo. Credo che ogni essere umano abbia o prima o poi provato tale esperienza, almeno una volta nella vita. Per noi dell'anonima è operativa sempre, 24h. Possiamo semmai spegnerla, per motivi di schermatura in circostanze particolari, quando non ci dobbiamo far “sentire” da orecchie indiscrete.


Il primo passo decisivo è comprendere che la Natura – dentro/fuori – parla mediante dei segni e, per capire il suo linguaggio, si deve prestare attenzione alle analogie della forma. Gli spiriti della Natura comunicano con noi attraverso immagini mentali. Per stabilire un contatto è necessario sintonizzarci su tutte le bande di frequenza. Accendere la radio e girare la manopola su tutti i canali. Il primo che ci risponde, lo ascoltiamo. Suoni cose immagini si manifestano improvvisamente. Scopriamo che oltre il conosciuto c'è un ignoto infinito. Esoforme che ci svolazzano intorno, omini che si nascondono dietro gli alberi, mondi che si spalancano all'improvviso, sagome luminescenti che si muovono veloci e fluidi profumati che ci avvolgono e ci trasportano altrove. Stati psicotici? No, amici, anzi: è una esperienza totale, una visione finalmente liberata dai ceppi dei sensi fisici, è quella sensazione fenomenale dei rubinetti mentali apertissimi.

Una mattina d'estate, già afosa, Scandurra ci radunò presso una pompa di benzina appena fuori città. Luogo di appuntamento di tutte le nostre sortite. Ci diceva: domattina da Pesci (era il cognome del titolare della stazione di servizio). Eravamo in dieci. Quel giorno il maestro aveva sotto il braccio una radio a transistor piuttosto grande e di ottima qualità. Lo spiritoso del gruppo disse che dovevamo aspettarci una scampagnata con sottofondo di canzoni di Franco Califano e gli stornelli romani di Claudio Villa. Scandurra sorrise e ci disse:

Stavolta ve le suono io”.

Non ridemmo più. Giungemmo con le nostre automobili in località Commenda. Ci inoltrammo nella boscaglia e arrivati ad una radura ci sedemmo in cerchio. Piegammo la testa, secondo istruzione, e richiamammo il lumen. Lì, il continuum spazio/tempo era come una groviera, permettendo così all'energia cosmica di circolare in gran copia. Il maestro accese l'apparecchio e lo sintonizzò su di una precisa banda radio AM. C'era il caratteristico rumore di fondo di assenza di segnale. Poi dei suoni, dapprima intermittenti, ma dopo pochi secondi sentimmo la terra sotto di noi tremare. Ronzii sempre più forti ci spaccavano i timpani. Inutili furono i tentativi di coprirci le orecchie. Poco dopo, 10/15sec forse, si attenuarono grazie al Cielo e ci consentirono di riprendere la nostra posizione normale. Il paesaggio intorno a noi era intanto cambiato. Ci trovavamo in una zona di assottigliamento, come sottolineò Scandurra, “ora possiamo vedere tutto quello che è celato, la nostra mente normale è superata dalla visione, da una trance ultravioletta”. Sopra le nostre teste gravitava un disco argenteo che dondolava, grande come tre campi da pallone. Stranamente non faceva ombra. Intorno a noi la luce era viva e aveva una forma ovoidale, si infilava dappertutto, si muoveva a seconda di dove posavano lo sguardo. Scandurra accennò alla questione della provenienza dei di.vo..

Loro non viaggiano percorrendo miliardate di chilometri. Loro scivolano dentro le dimensioni e passano dove più sottile è il tempomateria, e allora appaiono come fantasmi nei cieli dei pianeti che intendono visitare. Ci sono botole ad uso dei mezzi pesanti, eh eh eh.”.


In base alle prove e alle missioni da noi sostenute nel corso dei dieci anni con Scandurra, ci convincemmo sempre di più di alcuni aspetti che ritengo ad oggi decisivi per la vita stessa: lo stato di trance ultravioletta non è una forma di delirio o di bassa coscienza, ma un modo per staccare la spina dallo stato ordinario dell'esistenza e abbandonarsi ad una struttura che tutto collega, noi e il cosmo; le personalità medianiche sono forse ciò che rimane oggi della spiritualità; la realtà non è oggettiva ma descrittiva e fondamentalmente proiettiva. È un orizzonte al confine tra corporeità e forze eterico-magnetiche presenti nell'invisibile e intangibile che ci circonda, unendoci.

L'enorme disco si abbassò a foglia morta e atterrò poco distante da dove eravamo, aprendosi un varco tra i cespugli. Quello era il momento rivelatore: sapevamo di essere solo noi stessi, unici bagagli di fronte all'universo. Ecco la strada verso il risveglio, fatta da tante minuscole ma importanti scosse. In noi c'è già tutto ma sopito, non ci resta altro da fare se non aprire e mantenere aperta la via in cui passano le energie cosmiche che si uniscono alla nostra potenza latente.

Arma la tua anima.

domenica 3 novembre 2013

LA VERITÀ È IN CIELO E NEL PAESAGGIO




Non è un compito facile. Ma la verità è sempre la cosa più difficile da vendere”. John A. Keel, New York, agosto 2001, postfazione alla nuova edizione del suo libro The Mothman Prophecies
Tutti i racconti belli, uditi o letti - una fonte infinita di bevanda immortale, cola per noi dall'orlo del cielo... “ John Keats
Gran parte della letteratura disponibile sugli UFO è strettamente legata con il misticismo e la metafisica. Si tratta di argomenti come la telepatia mentale, la scrittura automatica e le entità invisibili, nonché fenomeni come le possessioni e i poltergeist. Molti dei rapporti sugli UFO raccontano di presunti episodi che sono sorprendentemente simili alla possessione demoniaca raccontata nel folklore popolare
Lynn E. Catoe, UFO e argomenti affini: USGPO, 1969
Il comportamento UFO è più simile alla magia che alla fisica come noi la conosciamo…gli UFOnauti moderni e i demoni dei secoli scorsi sono probabilmente identici.” Dr. Pierre Guerin, FSR Vol. Pierre Guerin, FSR vol. 25, No. 1, p. 25, No. 1, p. 13-14
Le manifestazioni UFO sembrano essere, in linea di massima, solo variazioni di minore entità del fenomeno antico demonologico…” John A. Keel, UFO: Operazione Cavallo di Troia, p. 299
Una conoscenza di scienze occulta… è indispensabile per serie indagini sugli UFO.” Trevor James, FSR Vol. -Trevor James, FSR vol. 8, No. 1, p.10
La ‘visita medica’ a cui gli addotti dicono di essere sottoposti, spesso accompagnata da sadiche manipolazione sessuali, è reminiscenza dei racconti medievali di incontri con i demoni e non ha senso alcun senso in un contesto sofisticato e tecnologico. Qualunque essere intelligente con a disposizione le meraviglie tecnologiche possedute dagli UFO potrebbe realizzare i suoi presunti fini scientifici molto più rapidamente e con meno rischi.” Dr. Jacques Vallee, Confrontations , p. Jacques Vallee, Confrontations, pag. 13
La rappresentazione simbolica vista dai rapiti è identica al rito di iniziazione o viaggio astrale, che è incorporato nelle tradizioni occulte. La struttura delle storie di rapimenti è identica a quella dei rituali di iniziazione occulti…  gli esseri UFO appartengono alla stessa classe di manifestazione delle entità occulte che sono stati descritti nei secoli passati. “ Jacques Vallee citando la vasta ricerca di Bertrand Meheust [Fantascienza et Soucoupes Volantes (Parigi, 1978);  Soucoupes Volantes et Folklore (Parigi, 1985)], in Confrontations, pag. 146, 159-161
L’occultista viene portato in comunicazione intelligente con gli spiriti dell’aria, e può ricevere qualsiasi conoscenza che essi possiedono o qualsiasi falsa impressione che questi scelgono di comunicare…” GH Pember, Terra primi secoli e connessione con lo spiritismo e la teosofia moderna (1876), p. 254
Queste entità sono incredibilmente intelligenti da farci credere che si prendono cura di noi.  Eppure il tormento in loro presenza sembra non cessare mai.John Ankerberg, I fatti sugli UFO e altri fenomeni soprannaturali, p. 21

Una sera d'inverno
Quando la neve cade alla finestra,
A lungo risuona la campana della sera,
Per molti la tavola è pronta
E la casa è tutta in ordine.
Alcuni nel loro errare
Giungono alla porta per oscuri sentieri.
Aureo fiorisce l'albero delle grazie
Dalla fresca linfa della terra.
Silenzioso entra il viandante;
Il dolore ha pietrificato la soglia.
Là risplende in pura luce
Sopra la tavola pane e vino.
Una sera d'inverno, di Georg Trakl


Il tema comune dei miei articoli, è la comunicazione tra l'uomo e le forze dell'universo, i poteri elementali che sono sopra, intorno e dentro l'uomo. Nel corso della mia vita, ho incontrato enti forze energie che assumevano le sembianze più varie, le maschere più aderenti allo spirito del tempo. Ho riscoperto che dietro le forme del vivente, dietro le parvenze della Natura, si muovevano archetipi, segni stellari come li chiamava Scandurra. Un elfo e un alieno, un cerchio nel grano e un sigillo magico, un silicio digitale e un gargoile, la presenza del demonico e un abduction, sono realtà meno separate di quanto si possa ritenere. Ho scoperto a mie spese, che una passeggiata nel bosco inondato dal rosso del tramonto, può riservare più sorprese di qualsiasi più fervida fantasticheria.

Evoco la collina... e l'acqua del mio pensiero scorre più in fretta grazie alla pendenza. Devo fondermi, essere la cosa conosciuta, entrare nella magia del paesaggio. Raccolgo le cose sparse e ascolto il canto del vivente, mentre c'è ancora tempo. Giardini naturali e boschi di calma penombra mi sono abituali; dalle prime luci dell'alba fino al vespro, respiro il luogo a diapason col mio paese interiore.
Questa è la pratica dentro/fuori, una delle tecniche unitive che facevano parte del mio apprendistato con Scandurra.
L’uomo…è più che animal rationale, proprio in quanto è meno rispetto all’uomo che si concepisce a partire dalla soggettività. L’uomo non è il padrone dell’ente (la natura e le cose del mondo). L’uomo è il pastore dell’essere. In questo “meno” l’uomo non perde nulla, anzi ci guadagna, in quanto perviene alla verità dell’essere. Guadagna l’essenziale povertà del pastore, la cui dignità consiste nell’esser chiamato dall’essere stesso a custodia della sua verità.” (Martin Heidegger, Lettera sull’Umanesimo, Adelphi, 1995, pag. 73). Nel paesaggio ci abito e quando il destino dà una svolta alla sua corsa, mi imbatto in un bosco da cui si dipartono alcuni sentieri. Pensare in realtà è un immaginare, è un cercare, un vagabondare su vie che possono essere cieche, oppure possono portare ad uno spiazzo, cioè alla presenza della manifestazione della luce come illuminazione e comprensione della verità che si disvela. Caspar David Friedrich dipinge paesaggi dotati di magia, gli stessi che Scandurra ci indica come ricettacoli di passaggi fra mondi e dove il Tempo sposta il luogo.






IL VOLTO
La tradizione atlantidea attribuisce estremo valore all'immaginazione, alla sua strutturazione rigorosa, al contrario di quanto si creda comunemente. Su questa centralità della sfera cognitiva Scandurra ha costruito tutto il suo decennale lavoro di risveglio. Nell'attuale supermercato delle fedi, affollato di ipnotisti da fiera e spacciatori di miracoli quantistici, le materie oscure trasmettono rischio anziché certezza, formulano domande più che risposte, presentano un rapporto costi-benefici fuori mercato. A tutta prima sembrano insegnamenti ostici nei contenuti, alieni da proselitismo, difficili da portarsi addosso per gli stessi dell'anonima talenti. Il maestro ci scuoteva, non ci imbottiva di dottrina. Il nostro primo nucleo viterbese, all'inizio si trovava ad avere una identità costituzionalmente claudicante. Scandurra proprio su questo ci faceva degli esempi biblici. Abramo era un fuggiasco, Isacco cieco, Giacobbe zoppicava, Giuseppe un prigioniero e Mosè balbettava. Il nostro mentore raccontava di essere stato un pessimo scolaro alle elementari. “Deve pur esserci un ultimo della classe”, disse a suo padre che lo rincorse per tutta casa con intenti maneschi se non pedestri, per poi rispondergli: “Sì, ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere tu”. Ecco: se la realtà non è come la vuoi, trova il modo per cambiarla. Non c'è destino scritto una volta per tutte. È un percorso irto di contraddizioni, l'accesso alla conoscenza. E ogni volta che sembra di essere arrivati ad un punto fermo, Scandurra ci dice: alt, ricominciamo da un altra strada.

La distanza tra me e il mondo la vivevo come strappo: quando ero in casa il fuori svaniva, quando ero fuori, era la casa a scomparire. Questa distanza era da costruire come relazione, a partire dalla differenza, dalla mia identità. È nel volto dell'altro che trovo il nodo dell'esistenza, il fondamento del sentire e dell'agire. Sta per sé, quel volto, non è riducibile a nessun sistema, schema, totalità chiusa. Qualunque idolo tu ti costruisca, quel volto lo trascende sempre. E ti spinge oltre. Volti. È ciò che siamo nel profondo e la nostra apertura al mondo. Oggi gli psicologi murano l'io dentro se stesso, il loro riandare all'indietro si arena nell'infanzia individuale: gli uomini invecchiano ma non maturano. Ben altra cosa è, per le materie oscure, il rimando all'anteriorità. È memoria attiva, che illumina il futuro ma non lo anticipa, prefigura scenari dell'intelligenza ma si sottrae al bisogno compulsivo di certezze sul domani.

Come Mosè, ho attraversato il mio deserto. Paura depressione gioia dolori fulminazioni/illuminazioni vuoto pienezza. Non ho omesso un solo giorno di vivere. E vivere è procedere oltre.

Tecniche di manipolazione delle masse
Le porte per le quali Shiva, il plasmatore di anime, getta i suoi vincoli, sono tre:

  1. la vista,
  2. l’udito,
  3. l’immaginazione.

Se il cacciatore riesce ad aprirsi un varco per tutte e tre quelle porte, vincola nel modo più rigoroso, allaccia coi lacci più stretti. Egli penetra la porta dell’udito armato di voce e del parlare eloquente, immaginifico, ricco, che è figlio della voce. Penetra la porta della vista armato di forma e gesto, movimento e figura adeguata. Con i comportamenti e le arti, egli varca la porta dell’immaginazione, della mente.
Allora la prima mossa è l’entrata, la seconda il contatto, la terza il vincolo e la quarta sarà l’attrazione: il vincolato si fa incontro al vincolante per le aperture di tutti i sensi, a tal punto che, realizzato il legame perfetto, questo si trasferisce tutto in quello o arde dal desiderio di trasferirvisi.
Questa è la tecnica per manipolare i singoli e le masse, popoli interi e individui isolati. Un’arte così nera e gaglioffa che per comprenderla bisogna essere al corrente dell’attività dei diversi trust, dei vari ministeri della propaganda, dei programmi delle scuole di spionaggio. È la teoria e la prassi dei sistemi impersonali dei mass media, della manipolazione globale e della censura indiretta, il prototipo dei vari braintrust che esercitano il loro controllo occulto sui popoli della terra.
Questa è la magia rinascimentale (cfr. Ioan Culiano e Giordano Bruno), retaggio di antiche conoscenze risalenti all’Egitto prima delle sabbie, la quintessenza dell’alchimia nera, una magia detta erotica per le passioni che ha lo scopo di suscitare e per i mezzi di cui si avvale per vincolare il prossimo. In pratica è la stessa arte che oggi applicano, oltre ai trust e alle oscure potenze, anche gli uffici pubblicitari e i programmatori televisivi, gli istituti che sondano il mercato e l’opinione pubblica, gli uffici studi al servizio delle segreterie di partito.

FALSA SCIENZA E MENZOGNA GLOBALE: I NUOVI DIS-UMANISTI
Quando tra il degradare delle splendide colline viterbesi, scopro con profonda venerazione le affioranti reliquie dei millenari insediamenti umani, dissepolti dagli aratri dal loro lungo sonno, sale dal profondo del mio cuore una preghiera ai nostri antenati. E proprio loro mi venivano in aiuto, esaudendo la mia filiale invocazione, sfatando l'assurda, dissacrante ideologia evoluzionistica, negatrice del Creatore e riducente le sue creature a miserabile carname animale, destinato alla schiavitù e alla strage. Nello stesso tempo, confermava il canto del Salmista: “Hai impresso in noi lo splendore del tuo volto, o Signore” (IV. 7).

Dirò una ovvietà, forse non per tutti comunque: le leggi della vita presuppongono la vita, non esprimono la genesi dal senzavita. E poi ancora: ciò che è semplice non può trasformarsi in complesso. La Natura vivente non è una partita alla roulette. Il caso e la necessità di Monod, vanno bene per il gioco d'azzardo, non per spiegare la Vita. Creazionismo contro evoluzione? Le specie sono stabili e poi, semmai, si estinguono, e l'anello mancante? Manca. Parole arruffate? Slogans? Oh sì, ma sufficienti per rifletterci sopra. A cominciare dal nostro sistema scolastico. La scuola è stata fatta apposta per separare la scienza dalla Creazione, e quando viene fuori il problema della nascita dell’occhio-fotocamera che è essenziale nei vertebrati, la scuola non ha nessuna teoria da offrire. Se parlasse di creazione la scuola sarebbe antiscientifica, se spiegasse l’occhio con Darwin la scuola sarebbe bugiarda perché un occhio in evoluzione non vede e quindi non è un occhio.

Gli imbrogli della scienza e della cultura egemoni, coprono ormai l'orizzonte. Il primo imbroglio è che ogni cosa derivi da altre cose, il secondo è che la Natura sia un meccanismo che quando funziona bene funziona come un orologio grazie ad ingranaggi noti. Questa era la speranza dei positivisti (i primi scienziati dell'Ottocento) e lo è tutt'ora per Piero Angela e compari, ma è andata delusa: la Natura è molto più sorprendente. La materia vivente non “deriva” mediante trasformazioni successive dalla materia inorganica, come insegnano nelle scuole di ogni ordine e grado. Le proteine di cui siamo fatti non derivano da nessuna materia prima, le cellule del nostro sistema immunitario sono prodotte NEL midollo e non DAL midollo, e quindi noi viviamo in un “qui e adesso” perenne perché continuamente le proteine giuste si materializzano nei luoghi giusti nel nostro corpo, e siccome la sostanza di cui sono fatte è uguale per tutte le cose viventi, la sola differenza che possiamo vedere e misurare è la FORMA.
Ciò che chiamiamo sostanza è in realtà la forma, e il dualismo forma-sostanza di Aristotele e di San Tommaso d'Aquino è stato contraddetto dalla fisica e dalla chimica dell'ultrapiccolo. Infatti, a livello essenziale fisica e chimica sono la stessa cosa, tangenti i mondi alchemici. Gli organismi sembrano di sostanze diverse perché ci appaiono di forme diverse, ma la tipologia dei mattoni è la stessa. La forma è uno schema d'energia ed è simbolo dell'anima.
Il programma dei nuovi dis-umanisti come li definisco io, comincia dalla biologia. Dove l'ho scovato? Elementare, basta recarsi in una ben fornita biblioteca universitaria di qualsiasi capitale d'Occidente e si troverà materiale sufficiente a redigere una sintesi esauriente. Nessun file segreto, tutto reperibile. Secondo la nuova vulgata pseudo scientifica redatta fin dal 1947
è essenziale che l’evoluzionismo diventi il nucleo centrale di ogni sistema educativo, in senso lato, per collegare la natura inorganica con la vita, e le stelle con la Terra, e la materia con la mente, e gli animali con l’uomo. La storia umana è la continuazione dell’evoluzione biologica in una forma diversa.
In una frase gli illuministi sono passati dalla biologia alla storia.
Poi il programma afferma che la filosofia di riferimento deve essere a sfondo evoluzionista e prosegue:
Dal punto di vista evoluzionistico il destino dell’uomo può venire riassunto molto semplicemente: è quello di realizzare il massimo progresso nel minimo tempo. Questo è il motivo per cui la filosofia dei nuovi umanisti deve avere uno sfondo evoluzionista ed anche il motivo per cui il concetto di progresso non può non occupare una posizione centrale in questa filosofia.
L’evoluzionismo, quindi, deve influenzare sia la storia (mediante il progresso) che i costumi, ma non basta la scuola:
La nostra morale è chiara. Il compito che le è affidato di promuovere la pace e la sicurezza non potrà mai essere completamente realizzato con i mezzi che ad essa sono stati assegnati – educazione, scienza e cultura. Bisogna progettare qualche forma di unità politica mondiale, o mediante un governo singolo mondiale, per essere certi di evitare altre guerre.
Quindi tutto ciò di cui Il Gruppo degli illuminati si è occupato era mirato alla situazione attuale, in cui paesi interi crollano ogni giorno in diretta televisiva. Quanto alla cultura, anzi alle culture, il documento prosegue raccomandando la dissoluzione della nazionalità, e questa parte del programma è già molto avanti. Anche cultura adesso non si dice più cultura, si dice etnia. Quanto al Governo Mondiale, il programma dice che forse non basta, e così conclude:
L’unificazione delle tradizioni locali in un singolo insieme di esperienza, coscienza, e scopi è il prerequisito necessario per ulteriori maggiori progressi nell’evoluzione umana. Di conseguenza non sarà sufficiente l’unificazione politica sotto qualche tipo di governo mondiale per raggiungere questo risultato. L’unificazione delle cose della mente è non solo necessaria, ma può spianare la strada per altri tipi di unificazione.
Ecco la stregoneria, e non a caso il documento, che evoca una soluzione finale, reca il numero-codice, l’innesco dell'abisso. L’unificazione delle cose della mente, l’onnipotenza mediante la psicoameba.
Vediamo cosa hanno fatto finora lavorando nelle scuole. Le informazioni le assumiamo da un iper-testo occultato nei testi ufficiali adottati in tutte le scuole occidentali di ogni ordine e grado, che reca nel titolo il programma del Gruppo: nella mente degli uomini. L’iper-testo conclude con un avvertimento sinistro:
Questa è la scelta che si pone ad ogni individuo pensante, è una scelta antica come il genere umano, aspettare di essere governati da una élite umana inevitabilmente corrotta, oppure di essere governati da un benevolo, saggio ed incorruttibile Creatore, the soft machine.
Il lavoro di unificazione culturale comincia dai primi anni di scuola, quando la mente dei bambini è più recettiva. Una subdola tesi riduzionista è inserita occultamente, all’insaputa degli stessi insegnanti, secondo la quale non si può parlare di personalità in un bambino fino ad un anno o più perché nessuna conoscenza è innata nell’uomo.
La teoria sul condizionamento del comportamento infantile è stata trovata molto utile, e se non basta ricorreranno a metodi farmacologici ed elettronici.
Il Gruppo non vede di buon occhio la famiglia. Ecco cosa debbono sapere gli educatori di tutto il mondo:
Finché il bambino respira aria avvelenata di nazionalismo, l’educazione alla mentalità mondiale può produrre solo risultati precari. La scuola deve quindi combattere le abitudini di famiglia.
Il programma del Gruppo per le scuole ha due obiettivi: negazione delle lingue e delle tradizioni locali, ed evoluzionismo. Si considerano nuovi umanisti.

1. LA FILOSOFIA DEI NUOVI UMANISTI
I nuovi umanisti hanno un testo semi-segreto (Corliss Lamont, The philosophy of humanism, 1977 New York) che ne suggerisce la filosofia, ecco alcune idee-guida in breve sintesi:
La biologia ha mostrato in modo conclusivo che l’uomo e tutte le altre forme di vita sono il risultato non di un atto sovrannaturale di Dio, ma di un processo infinitamente lungo di evoluzione, che si prolunga probabilmente da almeno due miliardi di anni. La complessità crescente del mondo organico, e poi lo sviluppo del comportamento degli animali, è culminato con la specie uomo e con il fenomeno mente. La mente in breve è apparsa nel presente apice del progresso evoluzionistico, e non all’inizio.
Questa è una bugia, e ogni buon filosofo lo sa. Per quanta poca mente abbiano gli autori, la mente necessariamente precede la percezione di tutto. Però qui si parla di mente come di facoltà biologica esclusiva dell’uomo, di nuovo usciamo dalla scienza ed entriamo nella religione.
La loro verità, che sembra destinata a pochi, sta nel titolo del libro sulle prodezze de Il Gruppo, e cioè che tutto è prodotto dalla mente. I nuovi umanisti sono forse l’ultimo dei paraventi laici degli stregoni che stanno dietro. Siamo in presenza di una ennesima doppia verità.
Un requisito essenziale dei nuovi umanisti è quello di credere nell’evoluzione, ed è quanto si afferma nell’iper testo occulto In the Minds of Men, poi però esso dedica tutto il testo a seppellire Darwin.
Credere nell’evoluzione e nel progresso è l’unico requisito ideologico, richiesto ai simpatizzanti, quanto al resto si incontrano umanisti secolari in ogni raggruppamento sociale e in ogni religione.
E il progresso?
Naturalmente per ogni sistema in equilibrio il progresso significa solo andare verso il peggio.
La stragrande maggioranza delle persone che si riconoscono nel movimento new age, e che si considerano controcorrente rispetto alla cultura e alla religione istituzionali, dovrebbero fare un serio esame di coscienza per la loro cieca adesione ad un paradigma fondamentale acquariano: l’evoluzione. Senza saperlo stanno sul libro paga de Il Gruppo.

2. I MEDIA E L’IPERREALTÀ
Come siamo arrivati a questa situazione? Lo spiega esaurientemente il testo guida dei nuovi umanisti:
Prima dobbiamo renderci conto come i nostri pensieri e le nostre opinioni vengono modellati dall’informazione che riceviamo tutti i giorni dai giornali, dalle riviste, dalla radio, dalla televisione e dal cyberspazio. Tradizionalmente c’era un sistema di partiti che bilanciava le informazioni, ma negli ultimi decenni tutte le fonti di informazioni si sono ridotte ad un unico punto di vista, un pensiero unico: quello dei nuovi umanisti.
Questo sistema fa in modo che le notizie potenzialmente dannose vengano filtrate e non arrivino al pubblico. Il nostro mondo non è più "reale" ma bensì "iperreale", una simulazione della realtà sconnessa da ciò che prima era reale; inoltre la maggior parte delle persone in Occidente preferisce questa simulazione alla realtà effettiva. Da questa base si sviluppano i simulacri, copie di cose ricreate all'infinito finché non rimane più traccia di qualcosa di originale. La simulazione è la norma al mondo d'oggi e non va confusa con la "rappresentazione". Una rappresentazione può essere usata per distinguere le cose false in quanto per definizione una rappresentazione riguarda una cosa esterna e diversa. Una simulazione invece proclama se stessa come la reale istanza di ciò che viene simulato, e non una cosa esterna ad essa. In una simulazione non è possibile distinguere dove finisce il falso ed inizia il vero, perché all'interno della simulazione tutto è contraffatto. Il reale viene prodotto da cellule miniaturizzate, matrici e banchi di memoria, modelli di controllo - e può essere riprodotto all'infinito partendo da questi elementi. Non ha più bisogno di essere razionale in quanto non esiste più un modello al quale essere confrontato. Deve soltanto essere operativo ed efficace.
È sempre una questione di dimostrare il vero attraverso l'immaginario; provare la verità attraverso lo scandalo, provare la legge attraverso la trasgressione, provare il sistema attraverso la crisi...
Un esempio della iperrealtà, sono le simulazioni al computer che i media ci propinano quando non esistono filmati per illustrare l'evento (ad esempio incidenti, fatti di guerra o addirittura eventi sportivi). L'iperrealtà ci viene spacciata come realtà anche se ovviamente è filtrata attraverso gli interessi di chi ci mostra questo materiale.
Uno degli aspetti più evidenti dell'iperrealtà sono i gigantesci centri commerciali, nei quali andare a fare compere diventa un evento in sé e non è più direttamente correlato all'acquisizione di cose che realmente ci servono. Si fa shopping solo per aver qualcosa da fare. Si comprano cose di cui non si ha bisogno, che in certo senso loro stesse ci hanno trovato attraverso l'esperienza dello shopping, la pubblicità e il marketing. Questo è ancora più vero con l'emergere dell'e-commerce, dove il denaro non passa materialmente di mano e si scelgono gli articoli solo attraverso foto e descrizioni scritte su un monitor.
Dicendoci cosa è di moda e cosa no, cosa è giusto, cosa è sbagliato, cosa pensare e cosa dire, i governi, le aziende e i media ci impongono cosa fare e cosa essere. Questa è ovviamente una simulazione della libertà di scelta: possiamo scegliere qualunque cosa dal menù, ma non possiamo creare noi il menù. 
Il Nichilismo è particolarmente importante nel mio schema simbolico. È un nuovo tipo di nichilismo, non così semplice come il classico "Dio è morto". Invece il nichilismo moderno è basato sull'inerente "sparizione" delle cose. Perciò non solo il significato ma anche l'apparenza delle cose è messa in discussione. Il risultato è la generale e completa indifferenza presente tra le masse, anche tra chi si proclama "religioso". Miliardi di persone che vivono le loro vite incoscientemente. Questo è il risultato di ciò che chiamo simulazione e ipersimulazione. La TV distrugge il significato delle cose, ad esempio, rovescia e simula la realtà. Ultimamente sono molto popolari i "reality show": non siamo più noi a vedere la TV, lei vede noi
Molti di noi si sentono come parti di un meccanismo in un vasto sistema di macchine. La maggioranza delle persone è perfettamente soddisfatta di esistere in questo sistema tecno-politico-economico che non ha significato al di là del proprio fine. La politica usa la gente per qualunque fine si prefigga; interessi esterni influenzano e controllano il governo che è al momento al potere; le corporations invadono la nostra vita privata, ci controllano e manipolano i nostri consumi.

3. LA NUOVA MORALE SITUAZIONALE
Uno dei risultati più evidenti dell’erosione dei valori tradizionali operato da Il Gruppo tramite le scuole e le altre iniziative culturali è l’amoralità. Questo non è un problema per i nuovi umanisti perché, dal momento che non esiste Dio, il sistema di leggi finora in vigore non è di origine divina, e quindi può essere cambiato a piacere senza timore di castigo divino. Questo viene oggi insegnato ai ragazzi in una materia che si chiama etica situazionale e può essere uno dei casi in cui si debbono usare dei farmaci come sussidio didattico nell’educazione dei bambini.
Ci sono dei bambini con una forte base culturale cristiana che possono entrare in conflitto con gli educatori quando gli si insegna la morale situazionale. In questo caso si usano i farmaci dice il testo guida.
Anche il sesso (che è regolato dalle usanze locali) deve essere <<liberato>>. Per ottenere questo scopo i neo umanisti favoriscono i corsi di educazione sessuale, che tolgono autorità alle famiglie, col pretesto della protezione contro le infezioni veneree. Tali proposte vengono in genere ostacolate dai parlamenti dei vari Stati, ma l’opposizione è superata con lo stratagemma della “procrastinazione studiata”, ossia delle Commissioni di studio. Quando è passato un po’ di tempo e le memorie sono assopite l’argomento viene ripresentato, e la sequenza iniziale degli eventi è invertita, in modo che adesso sembra che le infezioni dilaghino perché non fu fatta quella legge. E così si finisce in genere che l’educazione sessuale non basta mai mentre le infezioni sessuali si diffondono di più proprio grazie all’educazione sessuale.
Il programma de Il Gruppo sin qui sommariamente illustrato, concerne “soltanto” una delle sue dimensioni orizzontali di applicazione. Eppure già sembra fatale come un colpo di pistola a bruciapelo. Oltre il piano immanente, ve ne è uno sublunare, ove i nuovi stregoni sono particolarmente ferrati. L’alba di una nuova era…
4. L'ANTICA CONOSCENZA
Dopo questa ubriacatura da scienza ideologizzata, purtroppo diffusa dappertutto, una boccata d'aria risanatrice attraverso l'antica conoscenza, quella sintetizzata nelle materie oscure. Il loro lessico è ben diverso da quello filosofico odierno, così come le immagini magiche da noi utilizzate sono potenti rispetto ai concetti scientifici che appaiono inerti. Non aspettatevi un trattato particolareggiato. Le materie son fatte di idee/immagini che vanno di pari passo con la pratica. Folgorazioni, simboli, leggi universali, piani paralleli, comparazioni, sintesi: poi spetta a noi utilizzarli di volta in volta.

Prendevo appunti da ogni discorso di Scandurra: i suoi esempi, le forme dialettali, i luoghi, i racconti ripetuti con nuovi particolari o aggiunte. Ho tratto giovamento da tale procedura, perché la memoria spesso inganna, mentre un appunto nero su bianco, rimane. Munitevi di taccuini e lapis.

  • Tre sono i centri sottili costituenti: il centro energetico del corpo, quello emozionale e psichico.

  • Come mai quando ci svegliamo alla mattina e, nonostante moltissime cellule siano cambiate rispetto al giorno precedente e gli elettroni stiano scorrendo nel corpo, la nostra configurazione/immagine che vediamo nello specchio è ragionevolmente simile a quella della sera precedente? C'è una stabilità nella condensazione dell'energia che chiamiamo forma dell'essere umano. Siamo nel mondo, non del mondo.

  • Il composto umano è simbolizzato dall'uovo, come l'anima che ha forma ovoidale. Siamo fatti da due sfere separate ma connesse da un punto-chiave: quella materiale, condizionata dagli elementi pesanti e dalle acque inferiori, e la spirituale, governata dagli archetipi e dalle acque superiori. Tale composto è rappresentato dall'uovo o da un ellisse i cui due fuochi sono il “principio” in alto (Dio) e la consapevolezza individuale in basso (io).

  • La luce, in ultima analisi, è vibrazione e l'uomo è un campo vibratorio, oscillatorio, elettromagnetico, di cui l'aura intorno al corpo è l'emanazione non oscurata dalla materia più densa, percepita dai sensitivi e dai maghi.

  • La nascita e la morte sono porte di passaggio fra due dimensioni. Vita e morte sono i due poli, i due modi di essere del Principio. Non si ritorna su questo piano, se non in casi specialissimi e per scelta di un'anima integrata perfettamente allo spirito universale. Morire è vivere altrove. Nulla va veramente perduto.

  • L'universo è come un macro campo al cui interno l'uomo è un micro campo del tutto analogo a quello cosmico. Mentre all'interno dell'uovo cosmico si genera e si manifesta l'universo, all'interno dell'uovo umano si genera e si sviluppa la percezione ordinaria della realtà, un embrione di realtà che può svegliarsi e rompere il guscio che la contiene. Tutto nasce da un utero cosmico e non da botti e bengala. La Terra è il cuore di questa prima dimensione, crocevia per altri piani.

  • Ho imparato a vivere il Presente, ma il corpo tende a seguire la decadenza del futuro. Basta ancorarlo a ciò che non passa. È la paura del domani che mi frena, perché la mente quando è innaturale ha il vizio di prevedere l'inaspettato, e sbaglia sistematicamente. La clessidra insabbia l'avvenire, che è in movimento. Per il resto, lascio fluire, lascio venire, a condizione che il paesaggio interiore resti leggibile.

  • L'immaginazione è un vomere che ara e scava dentro di me il solco in cui germineranno le nuove sementi. Mi ricostruisco, in pratica, per accogliere il risveglio altrimenti sepolto. Mi svuoto del limitato per riempirmi dell'infinito. È un lavoro sporco e duro, che potrebbe disorientarmi senza più paletti fissi, potrei perfino impazzire, ma perché non tentare?

LA VERITÀ È DIETRO L'ANGOLO, MA SPESSO TIRIAMO DRITTI
Per conquistare la verità, non basta una vita. Per difenderla, non bastano le mura di un castello. Per capirla fino in fondo, ci vuole un interprete esperto. La verità come la intendiamo noi è quella che ci svelerà chi siamo, cosa dobbiamo fare quaggiù e dove andremo dopo. Però da millenni c'è chi impedisce a noi, gente del popolo, di conoscere il senso della Vita.
È difficile fare una disamina in merito agli oscuratori di Luce e alle loro trappole. C' ho provato con centinaia di post, ma il lavoro non è finito, anche perché 'sti fetenti cambiano tattica e maschera.
Loro definiscono se stessi “illuminati” e da almeno due secoli tentano, con ottimi risultati, di realizzare l'avvento del Nuovo Mondo, destabilizzando l'Ordine per diffondere il Caos. Noi ci asserragliamo dietro ogni dove per difendere il Vecchio Mondo, ma rimaniamo in pochi, dubbiosi sulla bontà della causa e stanchi di avere solo ragione. Hanno, innanzitutto, sottratto al volgo, noi per intenderci, la cognizione su cosa sta succedendo, cioè da dove ci arriverà la prossima bastonata planetaria. Non solo. Un problema su tutti, rende bene l'idea di come gestiscono le cose: l'effetto serra. Gli illuminati hanno divulgato una doppia verità sulle sorti del pianeta che serve a gruppi opposti di fruitori degli stessi mass media. Evidentemente una delle due è falsa. Effetto serra sì, ma pure effetto serra no. Perché lo fanno? Perché tra queste due verità, si collocano le opinioni di tutti. Vantaggi per l'amico/nemico:

1) libera discussione invece dei provvedimenti immediati (la bufala del premio Nobel Al Gore è emblematica), e
2) solo loro sanno la verità, che è No per il cambiamento del clima

e, in mezzo al polverone che hanno sollevato, proseguono indisturbati.

Eppure non è difficile seguire ciò che sta accadendo, perché vittima e carnefici prendono le loro informazioni dagli stessi mezzi. Questo spiega le Doppie Verità che sono improvvisamente venute di moda. Quindi giornali, canali televisivi e web sparano in contemporanea affermazioni contrastanti e tutti hanno la loro versione dei fatti, e gli illuminati, esperti in trucchi, sono convinti che hanno ormai vinto la battaglia. Che battaglia? Quella per realizzare il “villaggio globale” mediante le informazioni, ossia per imporre al popolo uno stile di vita artificioso ben diverso da quello che avviene in Natura. Perché le informazioni sono così importanti? Perché in particolari condizioni diventano la realtà. Vedo ciò che so. Sulla base degli stati d'animo indotti dal potere degli illuminati, viviamo conformi. Ci formattano per poi innestarci il nuovo programma con eventuali aggiornamenti.
Così facendo il cover-up assumerà la forma della rivelazione e la rivelazione sarà il cover-up. Negate l'evidenza ma lasciate che la gente si formi la propria opinione. Lasciate che lo scetticismo giochi dalla nostra parte finché la verità non diventerà accettabile. (Col. Philip J. Corso, Il giorno dopo Roswell, ed. Futuro)
Del nostro pianeta stanno proiettando almeno due immagini opposte e contemporanee: la prima è quella di un individuo più o meno coscientemente diretto al suicidio, immagine che appare documentata nei mezzi di comunicazione di massa ed in cui tutti dobbiamo credere (l'attuale filmografia a base di zombi e vampiri rappresenta un mito incapacitante contro il quale nulla possiamo), ma che non corrisponde minimamente ai fatti, e alcune persone (ancora poche però) grazie a Dio se ne stanno accorgendo. La seconda nozione è che tutto fila perfettamente bene, usciremo presto dalla crisi economica e il Nuovo Mondo si approssima. La contraddizione tra ciò che si vede aprendo la finestra e ciò che si apprende leggendo i giornali è totale. È vero, le città sono sovraffollate e irrespirabili, ma ci ripetono tutti i giorni che viviamo in un mondo libero dove tutti, e dico tutti, possono essere democraticamente spiati per meglio combattere il terrorismo islamico; non ci sono più le mezze stagioni, ma vuoi mettere un clima più continentale e quindi democratico senza specificità che sanno tanto di fascismo; si comunica attraverso iphone, magari non incontriamo fisicamente più nessuno, ma vuoi mettere la praticità di parlare con tutti senza lo strazio di star loro vicini. Le autorità emettono ogni sorta di provvedimenti ispirati dalla superstizione del contagio e della contaminazione, ma come mai non emettono nessun provvedimento atto ad evitare lo sporco? Come mai la campagna povera è deserta, mentre quella grassa viene cementificata? Come mai c'è la tassa sul grano? Come mai il pastore è costretto a non svolgere più il suo lavoro? Come mai si fanno leggi per abolire il libero pensiero? Come mai si sradicano i popoli dalla loro patria e poi si sostiene l'immigrazione? Perché svolazzano sulle nostre teste aerei che seminano merda chimica? Come mai si continua ancora a sostenere che non esistono facoltà extrasensoriali, quando ognuno di noi è testimone di fenomeni straordinari? Perché la tesi ufficiale dei governi e della scienza sui dischi volanti è negazionista, se poi se ne vedono a migliaia ogni santo giorno e dappertutto? Come mai un unico padrone del mondo è più auspicabile della condizione di esseri liberi e padroni di noi stessi? Come mai le lucciole non si vedono più? Come mai non mi hanno ancora staccato la spina?

La verità è che la salute del pianeta non è del tutto compromessa, e se vai in campagna e ti allontani dai televisori e dalle linee elettriche, senti con le tue orecchie e con tutto il tuo corpo che i rumori, gli odori e tutte le altre sensazioni sono quelli di sempre. E anche la gente, nella sua essenza, non è cambiata perché in Natura per fortuna non esiste il Progresso. Si è guastata solo la percezione che i cittadini hanno dell'ambiente che loro conoscono, che è la campagna. Ossia di se stessi. Negli anni '70 era nata la cultura verde, l'ambientalismo, la denuncia dell'inquinamento. Scandurra ci diceva che Madrenatura tutto accomoda malgrado i casini che combinano gli uomini, magari con qualche sgrullone tremendo. A pagare, poi, son sempre gli innocenti che subiscono l'insipienza degli stregoni del clima.

Si sente che sono in gioco delle forze di cui non ci hanno mai parlato e che troviamo in quei vecchi tomi di alchimia dal linguaggio astruso per gli scienziati, ma comprensibile per i vecchi guaritori di campagna. Il signor Rossi vede che le cose che credeva vere adesso sono diventate false, mentre le cose che sono palesemente false, adesso sembrano vere. Per conseguenza il signor Rossi è convinto che non può farci proprio nulla, ma si sbaglia. La gente in realtà crede alla magia, malgrado legga il NYTimes dell'intellighenzia USA, o La Repubblica dell'ateo riluttante Eugenio Scalfari, e segue in televisione i programmi riduzionisti di Piero Angela e di NatGeo. Perché? Semplice, ogni nostro atto pensiero credenza sono magici e ciò ci permette di sopravvivere a tutto. Il Grande Segreto sta in questo. Malgrado le secche smentite degli illuminati, tutto ciò che è elfico permane, incontrastato, magari occultato, fino a quando un uomo straordinario compare tra noi e ci apre i rubinetti mentali. Tuttavia non sottovaluto l'impatto delle arti stregonesche degli illuminati sulle nostre coscienze: frutti-trappola tossici sono disseminati ovunque. Questi però non funzionano se contrastati dalla fede in una realtà che ci trascende e sul ricordo dell'originario, e sebbene il Demiurgo cerchi in tutti i modi di cancellarli, ognuno di noi ne porta dentro un po'. Sono forze indefinibili a parole, nominarle è come tradire un codice, ma esistono e operano dentro/fuori.

Sono nato a Napoli ma vivo a Viterbo dal 1964 e la magia di questo posto ha trasformato perfino i miei connotati. La morfologia del luogo plasma l'anima e il corpo. L'innato non determina, influisce e di molto l'acquisito. Il paesaggio è lo stampino del vivente, perciò somigliamo a ciò che ci sostiene. La terra ci adotta e seppure proveniamo dalle stelle, in noi si avverte la marchiatura: ondulata, radicata e sensitiva se collinare e pianeggiante, acuta e dura se alpina, sfuggente, psichica, senzapatria e abile se marittima.
Ciò che crediamo di sapere non ha nulla a che vedere con ciò che siamo: persone immerse nella Natura, ossia nella Magia. Noi non siamo ciò che ci hanno insegnato, noi siamo ciò che resta quando togli tutta quella crescente montagna di illusioni. Scandurra non ci insegnava una nuova dottrina, ma usava la Magia per risvegliarci. Siamo sepolti da tonnellate di macerie, diceva, solo con pala e piccone potremo rialzarci. Gli inglesi, che queste cose le sanno e le fanno nel segreto più assoluto, ossia a compartimenti stagni, preparano i figli alla rivelazione facendogli leggere un libro fatto apposta, un manuale di Magia, Alice nel Paese delle Meraviglie (a noi ragazzini italiani ci facevano leggere il libro Cuore, buoni sentimenti e retorica sui sacri confini), dove si apprende che tutto è frutto del potere dell'immaginazione, e che l'ultimo a svanire è il sorriso del furbo.