Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 31 maggio 2015

Dalla Terra alla Luna, poi fino al Sole




La dimensione magica della realtà, non è un'espressione romantica per far ridere Piero Angela, Cecchi Paone e l'allegra brigata di scettici ad oltranza. È un concetto che allude a quella possibilità di violare le comuni coordinate dell'esistenza, quelle che comunemente ci inchiodano ad un orizzonte ordinario. I fenomeni di confine, o se volete “paranormali” come è in uso definirli oggi, appartengono alla dimensione tangente la nostra anima, dove si aprono canali e territori insospettati, ignorati dai più, ma non per questo meno reali. La verità è che la dimensione magica esiste, eccome, ma si tratta di vedere cos'è che racchiude. È una manifestazione dell'Anima Mundi cara a Giordano Bruno e al magismo rinascimentale, o include pure l'esistenza di volontà extraumane? Non è una questione semantica. Si cerca di circuire il mistero che ci sovrasta. Teorie, ipotesi, sinfonie di incertezze per identificare l'ignoto. La mente umana ha bisogno di razionalizzare, di limitare, ma ciò che è illimitato non si può raccogliere. Chi sa e chi ha visto oltre il muro, però ha paura di credere. Gli scettici professionisti asseriscono che ciò che non si ripete è falso. In confronto a Piero Angela, i sovietici del materialismo dialettico, da Vasiliev in poi, sono provvisti di una apertura mentale da far sembrare trogloditi gli attuali scientisti. Già, perché i comunisti partivano dal monismo fisico: tutto ciò che avviene di inesplicabile non può essere che manifestazione di energie sconosciute attinenti alla materia e alle sue appendici biologiche. Così è nata la psicotronica, che si occupa di presunte radiazioni non classificabili e di influssi energetici attivabili dall'uomo. È una posizione riduzionista, ben inteso, ma dimostra che anche a livello scientifico si possa fare ricerca su fenomeni altrimenti di nicchia, e dai riscontri trovare una possibile applicazione seriale. Del resto posso tranquillamente affermare che anche gli Stati Uniti non si son fatti mancare nulla, in termini di ricerca avanzata su specifiche fenomenologie, quali la veggenza viaggiante e la telepatia, in ambito secret service. In pubblico negano, nel privato e per scopi spesso indicibili, si producono maghi in laboratorio, sensitivi, o comunque li vogliate chiamare.
Oggi si vive, in questo marasma sociale ed esistenziale, a stretto contatto con una guerra silenziosa dove alcune superpotenze si accaparrano non solo i migliori cervelli della scienza, ma anche medium, chiaroveggenti tra i più dotati che siano reperibili in circolazione. Scopo comune: utilizzarli per finalità di tipo militare ed industriale. Sto parlando di una cosa seria, non di una burletta come qualcuno vorrebbe farci credere attraverso la pubblicistica. Poi se volete fidarvi di quel che dice Piero Angela – che Dio lo faccia vivere ancora cento anni, se bastano, per ricredersi – accomodatevi: rimarrete ancorati al comune sentire, tradendo così la vera natura di voi stessi.

Devo però fare alcune considerazioni a margine, circa la natura della fenomenologia psi. L'avvento della metapsichica prima, e della parapsicologia dopo, ha portato non poca confusione di piani conoscitivi. Dal fondatore moderno dello spiritismo Allan Kardec, che negava la natura divina di certe manifestazioni riferite dalla Bibbia, fino al più modesto Mauro Biglino dei giorni nostri, c'è stato e c'è ancora tutta una schiera di livellatori della conoscenza, che abbassano a livello psicodinamico ogni realtà trascendentale. Jacques Vallée, noto scienziato e ufologo, teorizza una morfologia del miracolo, mettendo sullo stesso piano gli avvistamenti UFO e quelli di contenuto spirituale, escludendo la dimensione del sacro. Tutto si riduce all'uomo, perché dell'uomo si considerano solo alcuni tratti specifici, limitanti. Non l'uomo parte di un vasto, infinito oceano di esseri, creato ad immagine e somiglianza dell'Uno; ma l'uomo come entità psicosomatica, fornita di ragione e con qualche scappatella in una dimensione parallela che permetterebbe il manifestarsi di fenomeni che violano lo spazio e il tempo. Il vizio mentale è il fatto di considerare sotto il solo aspetto paranormale fenomeni ad alta componente spirituale. C'è una confusione – voluta? - che vien fatta di solito tra lo spirito e lo psichico, dimenticando l'antica sapienza che ben sapeva distinguere tra i due ordini di piani, anche quando gli effetti ultimi, terminali, sembrano coincidere. La sfera psichica appartiene al mondo che gli antichi chiamavano sublunare; racchiude ed esaurisce in se stessa fenomeni che sorgono nel suo seno (tra cui telepatia, chiaroveggenza, precognizione, telecinesi) ma al tempo stesso resta aperta ad interferenze ed influssi che vengono da lontano. Posso tentare una similitudine con le caratteristiche dell'atmosfera terrestre. Questa produce e manifesta molti fenomeni suoi propri – venti, piogge, correnti in quota – ma al tempo stesso riceve dall'alto degli spazi le radiazioni luminose, i venti solari che producono le aurore boreali, le energie cosmiche; dal basso riceve i vapori esalati dalla terra e dal mare, che vanno a formare le nubi. Anche la psiche è un crocevia di interferenze, alcune delle quali di provenienza aliena. È soggetta ad interventi di origine verticale (di natura angelica, o effusioni della Grazia) ma anche influenze di opposta natura e provenienza, come i fatti della medianità e possessione, le persecuzioni diaboliche, gli inganni perversi. Siamo antenne riceventi su tutte le bande di frequenza: dobbiamo imparare a sintonizzarci sui canali giusti...