Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

mercoledì 17 aprile 2013

GENTE-DI-CONFINE



Vivono fra noi persone che possiedono incontestabili anche se spesso inesplorate qualità, nella loro fisiologia mentale e corporea; persone che si trovano al limite, al confine tra il mondo conosciuto, ordinario e quello interdimensionale. Non di rado si nascondono per non venir ghettizzate o subire il diniego arrogante degli scettici. La gente-di-confine non è l'effetto di una mutazione né una singolarità evolutiva, loro appartengono al cosmo e perciò detengono una eredità magica che in tempi disperati, riduzionisti e spenti come quelli in cui viviamo, potrà condurre la specie umana verso l'inevitabile transizione.

Non si danno deleghe quando si tratta di rispondere a domande così vitali e pressanti come quelle relative al futuro dell'uomo e del mondo. I tempi non sono molto lunghi, ma bisogna pur dire, forte e chiaro, che noi siamo gente-di-confine e che dobbiamo comunque trovare un varco, un valico oltre la fine del tempo. Tale viaggio misterioso non lo faremo da soli. Più volte ho accennato ad un coinvolgimento nelle nostre cose da parte di esseri dimensionali, gli uranidi, se ben ricordate. A noi spetta costruire un ponte e loro verranno.

Detta così la cosa acquista i contorni di una delle innumerevoli storie farneticanti che oggi si trovano pubblicate in migliaia di siti web. Anni fa le potevamo leggere sui libri di contattisti e profeti/canalizzatori in salsa new age. Ho spesso la sensazione che non sia poi così scontato che la messaggistica medianica piuttosto che ultrafanica sia da cestinare e affidare alla casistica psichiatrica. Forze dell'altro versante operano attraverso le più svariate forme. I sensitivi, anche loro malgrado, ricevono segnali che non sempre riescono a decifrare, magari ci mettono del proprio vissuto, il cosiddetto rumore di fondo. Ebbene, non vanno sottovalutati tali messaggi, anche quando hanno contenuti grotteschi, infantili. Qualcuno ci vuole dire qualcosa. Non lo comprendiamo subito. Oppure ne diamo una versione addomesticata, artificiale, lontana dalla verità. Eppure qualcuno fa capolino.

Attraverso un blog poi, sembrerebbe per lo meno utopico se non addirittura folle, credere di poter agire in maniera decisiva sulle sorti del mondo, di un mondo. Pazzesco pensare di incidere sugli altri per la loro salvezza. Miriadi di memoriali, rapporti di tipo paranormologico son stati scritti e pubblicati, a volte in forma privata. Si son create conventicole, gruppi intorno al canalizzatore. Puzza di imbroglio? Oh non lo escludo, non sempre però. Da due secoli a questa parte, le fessure nella grande muraglia, secondo il Guènon, si sono sempre più allargate, è vero. Messaggi da forze sconosciute sono arrivati copiosi e fra questi non tutto era ed è spurio, infrapsichico. Come discernere? Studio e pazienza. Confronto e separazione. Comparazione e sintesi. Quando si è acquisita la necessaria esperienza, emergono cose assai interessanti. Oltre il velo, giungono fino a noi voci umane seppure in uno stato diverso. Oltre il velo, entità non umane, ultraterrene come pure extraterrestri, interagiscono con noi, per scopi non sempre comprensibili. Certo, prima di tutto è necessario attribuirgli una collocazione, alto o basso, infrarosso psichico o ultravioletto, poi, fatta la spettrografia del fenomeno – compito non facile né immediato – bisognerà passare alla fase interpretativa, anch'essa problematica.

Analizzando il Rapporto dell'entità A raccolto da Giorgio Di Simone, ci trovo molti spunti che collimano guarda caso con le tesi del curatore, ma ciò nulla toglie all'esperienza del medium, alla materia d'insieme che ne esce.
Il Cerchio Firenze 77 sembrerebbe un caso più articolato, dove i redattori come il Cimatti hanno poco o nulla interferito sul materiale del sensitivo Setti. Riporto alcuni stralci dalle comunicazioni che il medium Roberto Setti ha ricevuto dagli spiriti guida.
Tratto dal libro "Le Grandi Verità" - Edizioni Mediterranee
D. Si parla sempre più spesso dell'inizio di una "nuova era". Che cosa significa esattamente? Quali cambiamenti ci saranno?
C'è una Verità vecchia come il Tempo ma che, essendo non adeguata alle limitazioni che l'uomo ha nei primi stadi della sua evoluzione, è stata posta da parte. L'uomo l'ha "conosciuta" ma non " compresa ", e per tanti secoli è rimasta un insieme di parole che non hanno suscitato nell'uomo nessun riscontro interiore. Questa è la Verità che parla del mondo intimo dell'uomo ed è la Verità che predomina, che caratterizza tutta l'epoca che voi vivrete, da ora in poi. Il periodo da taluno chiamato dello Spirito Santo è il periodo in cui l'uomo sposterà la propria attenzione dal mondo attorno a lui per concentrarla nell'intimo suo; e alla luce di questo nuovo osservare tutto quanto accade acquista un altro significato: un significato vero e reale perché è il significato che sta dietro ad ogni cosa; è la Realtà delle cose stesse: è ciò che è, e non ciò che appare. Questa Verità che caratterizzerà tutta l'epoca è quella che, finalmente, può darci la chiave che apra alla società una realizzazione di opere che fino ad oggi sono state a volte l'ideale dei pochi, a volte le utopie dei popoli. Parlare del mondo intimo dell'uomo significa parlare della sua Realtà, della sua essenza. E non ci stancheremo mai di stimolarvi a che la vostra attenzione sia rivolta a questo mondo intimo; a scavare sotto quanto accade nella vostra società, dove risiedono le vere ragioni che spingono gli uomini a muoversi, agire, rappresentare tutti quegli atti che potete osservare o vi sono detti per notizia, che in affetti non sono altro che una rappresentazione esteriore, a volte ingannevole, di ciò che sta invece nell'intimo, nel segreto, nel nascosto. Quando l'uomo avrà compreso che è importante cambiare intimo suo, avrà anche compreso che, fino ad oggi, tutto quanto è stato fatto (anche ciò che rappresenta il livello più elevato di una società, come le opere umanitarie, gli incontri fra i popoli per migliorare i reciproci rapporti, le leggi assistenziali e via dicendo) non è, in effetti che una prigione, un cammino forzato che l'uomo s'è voluto creare. Egli uomo scoprirà che, volgendo la propria attenzione all'intimo suo, cercando di trovare in questo suo intimo ciò che da solo può supplire tutte le istituzioni della società, egli avrà demolito queste prigioni, questi cammini forzosi. Ben vengano certo gli accordi, le istituzioni sociali, le leggi assistenziali e tutto quello che voi volete, ma venga soprattutto quell'intimo sentire per cui ogni legge, ogni istituzione, ogni forma di assistenza che richiami a un dovere dell'individuo, diviene inutile. Soprattutto ben venga questo intimo sentire dell'uomo che, da solo, è capace di portare la pace fra l'umanità, è capace di cambiare totalmente la società umana senza bisogno di riforme o, peggio ancora, di rivoluzioni. Voi che avete avuto il dono di conoscere questa essenziale Verità, sappiate applicarla, fatene vostra norma di vita, poiché io vi dico che l'intenzione è quella che conta; e per intenzione non intendiamo quel qualcosa di cui si dice sia lastricato l'inferno; per intenzione intendiamo la vera ragione che anima un uomo, la Verità dell'essere suo; per intenzione intendiamo ciò che molte volte l'uomo nasconde a se stesso, per non apparire ai suoi stessi occhi quello che in Realtà è; per intenzione intendiamo, in poche parole, l'Essenza e la Realtà dell'uomo. Possano le vostre intenzioni essere, non c'è bisogno che io dica le più alte e le più nobili, ma le più fraterne, amorose, premurose nei riguardi dei vostri simili. Possiate parlare,  agire o anche tacere (nei confronti della vostra Realtà l'azione non ha importanza) animati sempre dall'intenzione di essere utili ai vostri fratelli, dall'intenzione di aiutarli, di rasciugare ogni loro lacrima prima che il sole la rasciughi. La scienza esoterica, la Verità Ultima, Dio stesso e tutto quanto di più elevato e divino possa esistere, non è patrimonio di qualche società occulta, di qualche organizzazione segreta: è racchiuso in poche parole, in questo concetto, in questa Verità che, come tante altre, è stata sempre alla portata di tutti, ma che occorre comprendere per poterne godere, per essere, da essa, liberati. E' nell'intimo vostro la spiegazione e la ragione di ogni cosa; è nell'intimo vostro il perché di voi stessi; ed è a questo intimo che dovete volgere l'attenzione; ed è a questo intimo che dovete  da prima prestare orecchio, per conoscere, e poi prestare opera, per agire. 
La mèta dell'evoluzione per l'umanità liberata
D. Ma come si può parlare di «nuova era « oggi, in un momento in cui ogni valore appare in crisi?
Sembra che ogni valore definito sia in crisi; sembra che quanto costituiva un punto di riferimento e di appoggio per gli uomini di ieri sia travolto; che destino di confusione, di grande caos venga all'umanità. Questa situazione ha molte ragioni d'essere, tra cui quella di far comprendere agli uomini che cosa non hanno compreso, ed un'altra non meno importante che è quella di far trovare, a coloro che sono pronti per capire, in se stessi e solo in se stessi la forza di avere una vita retta, giusta, aperta verso gli altri. Fino ad oggi si è cercato in vani modi non solo di sfruttare gli uomini ma anche di tenerli soggiogati o con la paura dell'inferno o con la paura di un castigo umano, a seconda di quale tipo di potere si parli. D'ora in poi, l'uomo deve svincolarsi da ogni forma di suggestione, di assoggettamento, e deve trovare la propria coscienza individuale; deve imparare ad essere uomo nel senso vero del termine, senza paura dell'inferno o del potere che  non agisca umanitariamente; deve imparare a camminare da solo, con la sola forza del suo essere e della sua coscienza di uomo. Questa è, naturalmente, una mèta da raggiungere, ma è la mèta che attende l'umanità di oggi. E' molto difficile saper camminare senza grucce, senza punti di appoggio, senza sussidii, senza aiuti o supposti tali: è molto difficile. Se l'uomo non avesse avuto bisogno di un aiuto, di un sostentamento, di una gruccia, non sarebbero esistiti poteri ecclesiastici e poteri temporali, ognuno avrebbe trovato in se stesso la legge giusta. Ma proprio per un fatto evolutivo l'uomo è, inizialmente, come smarrito e ha bisogno che qualcuno, mediante la paura, gli indichi un modo di agire di comportarsi. L'evoluzione è ora tale che l'uomo deve liberarsi da queste gabbie, che sono state in certa misura necessarie nel passato, ma che sarebbero oggi dannose. E' necessario che la sua  coscienza individuale sia liberata da queste influenze, da tutti i condizionamenti e le imposizioni provenienti da rimasugli di sistemi ormai superati. Voi che ci ascoltate siete all'avanguardia di questa  nuova fase dell'evoluzione che attende l'umanità. Siate perciò consci e profondamente consapevoli di voi stessi, di quello che dovete fare non solo nei riguardi degli altri ma anche nei riguardi del vostro essere interiore. Siate consci che la vita non può ridursi a un continuo divertimento, ma dev'essere qualcosa di più importante, di più costruttivo; e con questo non intendo dire che il divertimento, che lo svago non siano in certa misura necessari per riportare l'equilibrio, per sollevare dalla stanchezza e interrompere la monotonia; ma dico che tutto deve essere fatto con temperanza. Come c'è il tempo per svagarsi e per rilassarsi, così, deve esserci il tempo per dedicarsi agli altri e il tempo  per dedicarsi al proprio intimo, cercando le ragioni vere delle azioni che risiedono nell'intimo di ciascuno. Vi auguro che le nostre comunicazioni vi siano utili a questo fine: questo è lo scopo vero per il quale avvengono. 
Nelle altre realtà medianiche italiane, il medium è più centrale e i collaboratori che hanno trascritto i messaggi hanno un ruolo secondario. Una buona parte della messaggistica però, risente di un clima ideologico e filosofico tipico degli albori dello spiritismo: concetto evoluzionistico del destino dell'anima disincarnata, effetti karmici automatici, reincarnazione, spiriti guida. Diciamo che dal dopoguerra (Seconda Guerra Mondiale), per semplificare, si è aggiunto un altro segmento alla nomenclatura spiritistica: lo svelamento di entità semi divine vicine alla cosmogonia egizia ma con tratti caratteristici più vicini all'alienologia. Ecco, qui ci troviamo a dover fare i conti con una serie di elementi di indubbia matrice gnostica. Tuttavia non voglio escludere da tale casistica interventi di più alto livello, perfino angelici, che non abbisognano di copyright religiosi. Diventa comunque intrigato trovare un rapporto di causa/effetto tra incontri ravvicinati del III° tipo e messaggi medianici e telepatici (vedi caso di Uri Geller) di noti e meno noti contattisti. Non ho alcun dubbio che da millenni, esseri provenienti da altri mondi abbiano avuto contatti, sporadici ma anche continuativi, con donne e uomini. Non ho alcun dubbio che entità spirituali abbiano avuto contatti con donne e uomini dai rubinetti mentali assai aperti, gente-di-confine appunto. Rimane difficoltoso stabilire il senso e lo scopo del contenuto di moltissimi messaggi rilasciati da ufonauti, spiriti, entità della terra di mezzo (la Magonia di Jacques Vallée). Il compianto Emilio Servadio considerò i messaggi spiritici di infimo livello e, nella migliore delle ipotesi, provenienti dai piani bassi della Realtà. Ora, non si può comunque gettare nel cassonetto ogni fenomeno ritenuto di natura spiritica, in quanto esso possiede una rilevanza culturale e popolare di indubbio peso (vedi in Brasile e Columbia), anzi, per certe persone è stato il primo contatto significativo col mondo dell'aldilà, oltre la fede e la ragione. E scusate se è poco. Sicuramente la messaggistica apre non pochi dibattiti e controversie, mostra il fianco a critiche pure dai parapsicologi. Non mi sento di contestarla in toto come fa il tradizionalista Guènon, rigido come pochi e non esente da contraddizioni dottrinarie nemmeno lui. Non la consiglio nemmeno, se è per questo. Ho assistito a non pochi casi di ossessioni e nevrosi di partecipanti non abbastanza equilibrati e forti.

Scandurra non disdegnava la seduta spiritica, almeno le prime volte degli incontri, sebbene fosse sempre una forma di magismo con tanto di ritualistica per sorprendere e scandalizzare i borghesi che accorrevano per i fini più astrusi. Erano sedute aperte, ogni volta partecipavano persone diverse oltre ad un gruppo fisso che per dieci anni fu fedele. Il maestro ci diceva che l'evocazione di enti o perfino di residui psichici, rappresentava un primo approccio con l'altro mondo, una sorta di accesso sperimentale e ripetibile, utile per chi volesse avvicinarsi all'altra soglia senza per questo rinunciare da subito al proprio bagaglio di scetticismo e razionalismo. Tutti noi, nessuno escluso, ci portiamo dentro una eredità cosmica; per alcuni, gente-di-confine, è forte la spinta a riscoprire tale eredità, per i rimanenti, la maggioranza, ci vuole più tempo, così un trauma, un accadimento forte potrebbe smuovere le resistenze dovute al processo di acculturazione modernista in cui troppi sono incorsi. Dopo aver compiuto questo primo passo, non determinante ma sicuramente utile, di schiudere dal bozzolo unidimensionale tutte le persone assetate di infinito, la via era aperta. Le mura di cinta dentro cui si trovava la mente dell'uomo moderno, erano per sempre crollate, e niente era più impossibile. La via per l'ignoto è, quindi, aperta, ma l'ignoto non è cibo per spacconi e neppure per deboli, né per quei falliti che si lasciano andare passivamente alle suggestioni di esso, come se si trattasse di una droga o di un diversivo fatto apposta per evadere dal senso di noia esistenziale inerente al mondo di oggi. Al contrario, l'ignoto deve essere affrontato e reso conoscibile/conquistato ricorrendo alle medesime doti degli asceti e dei cavalieri, che consistono di calma, freddezza, autocontrollo e di spirito di sacrificio. Nel momento in cui si prende contatto con l'altra dimensione, tramite esperienze metapsichiche magiche sciamaniche, la coscienza acquista solidità, è più governabile, può essere direzionata, tradotta in un corpo più piccolo di quello fisico e perciò agile e dinamico. La coscienza diventa mercurio, onda viva, elettrone viaggiante. Da ora in avanti l'Ignoto diventerà la nostra nuova dimora, immensa, variegata, bellissima e sublime, pericolosissima e tenebrosa.

Acquisite tali caratteristiche, selezionati i fedelissimi, allora e solo allora Scandurra ci apriva le botole per portarci oltre la barriera strutturale della materia, verso mondi e livelli altrimenti inaccessibili. Da allora noi apparteniamo alla comunità cosmica. Noi ci prefiguriamo in qualche modo l'assetto futuro del mondo, sorretti da una forte tensione ideale ispiratrice e dotati di conoscenza sufficiente per mantenere allineati i piani. Non disgiunti dal Cielo e ben coscienti della dura realtà dell'esistenza, lottiamo per limitare l'effetto gravitazionale che la vita ci impone. Mio compito attraverso il blog, più semplicemente, è stato ed è quello di raccontarlo. Nel momento in cui l'ho raccontato ho rievocato il viaggio, indicato una strada, stabilito nuovamente un contatto.

Le filosofie dell'angoscia e dell'autodistruzione conducono in un vicolo cieco. L'oro e il suo figlio bastardo, il denaro, ci hanno portato verso un sistema capace di uccidere i popoli. Dobbiamo riappropriarci della disponibilità a sintonizzarci col trascendente per scoprire quello che abbiamo sempre avuto: nel cuore dell'essere, al di là di ogni dato e di ogni calcolo, esiste un principio misterioso. Lì si addensa il massimo dei prodigi, la verità del mondo, il segreto dei segreti, l'arcano più grande. È il frammento-totalità del divino, dove si concentrano potentissime virtù occulte. In queste enclavi custodiamo il principio misterioso e nasce in noi la sensazione, o per meglio dire, la convinzione di conservarlo anche in tempi finali di oblio e disperazione. Il nocciolo della conoscenza è protetto e difeso da un involucro, raramente vistoso. Il segreto è nel nucleo o circolo interno. Esso riceve la sua capacità dal suo destinatario e non funziona nelle mani di chi non ne è degno.

Quando si compirà l'ultimo atto e gli elementi si separeranno, allora avverrà l'ultima fase della nigredo del mondo e tutto ciò che vi era di puro e di nobile rimarrà sulla nuova Terra, mentre tutto il residuo colerà nella voragine della morte.


18 commenti:

  1. Le mie sono parole vane, niente più che increspature invisibili dell'onda, poichè Nessuno parla e Nessuno ascolta. Ma qualcosa in me vuole cantarle ugualmente, come un passero che rivendica la propria fame e l'allegria della rabbia nella frescura arida di doni del mattino.
    Se è vero che il discepolo deve rendersi degno di un maestro, è altrettanto vero che il maestro deve rendersi degno di un discepolo.
    Molti dicono: "tra migliaia di aspiranti, solo uno sarà in grado di ricevere l'insegnamento del maestro".
    Altri, pochissimi, dicono: "tra migliaia di maestri, solo uno sarà in grado di ricevere la fiducia del discepolo".

    Maestri di vita, angeli salvifici di misericordia, quante lacrime ancora dovranno versare gli uomini di buona volontà, ancorchè imperfetti, prima che voi scopriate il Modo, la Chiave di volta, per far maturare più rapidamente i frutti? Quando imparerete a seminare anche sui terreni scoscesi? Quando troverete la forza e l'ardimento per nutrire anche i cuccioli di basso lignaggio?

    Il pastore non può pretendere che il gregge si conduca da sè. Altrimenti, a che scopo avere un pastore?


    Ci inchiniamo ai vostri piedi, Maestri, perchè riconosciamo la vostra grandezza.
    Ma voi tendeteci una mano per alzarci, anche se non siamo ancora degni di toccarla.
    Troppo atroci questi tempi per avere solo primizie in tavola.

    Con affetto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. le tue parole per me odorano troppo di angelo ribelle.
      La Gerarchia è immutabile, nel micro come nel macro
      e questa parola non deve ricordare stivaletti lucidi e soli uncinati ma una legge naturale e universale.

      Elimina
    2. Il sorriso del bambino può schernire i Re e tirar loro le vesti.

      Quid lucidius sole? Et hic deficiet.
      Sole nitente loquor taceo sine solibus horas; tu nisi forte potes discere vera tace.


      Con affetto

      Elimina
  2. Niente di personale webrasta...
    Perché accelerare certi processi? Le primizie come i raccolti prematuri sanno di poco o niente. Le cadute di un neonato prima di camminare servono proprio a renderlo stabile... la strada di chi cerca come di chi cresce va illuminata passo passo... una luce troppo forte potrebbe accecare e portare fuori strada. Personalmente credo di ricevere da mia figlia tanto quanto lei riceve da me... anche in questo caso è semplicemente la natura delle cose

    RispondiElimina
  3. Non è facile per i 'poveri di spirito' delineare in modo esaustivo le cose dell'anima in poche frasi, ma proviamoci. E anzichè affermazioni o aforismi, userò le domande.

    La strada di Scandurra, di Gurdjieff, di Krishnamurti, di don Juan, ti sembra una strada 'naturale'?
    La Natura delle cose 'tira verso il basso': allora perchè la tua anima ha sete di volare?
    Se tu fossi un maestro che 'sa come fare', non rischieresti forse di sprecare un po' del tuo tempo con allievi apparentemente poco promettenti e anche di forzare un po' la mano, se la posta in gioco fosse la salvezza dell'Umanità (tua figlia + il pargolo in arrivo compresi)?
    Forse ora c'è bisogno di tutte le braccia, anche di quelle un po' più deboli.

    Ma il mio è solo il lamento muto di un fantasma privo di realtà, irreale come gli Uomini, come il Mondo. E' ben presente questa certezza in fondo al cuore (ed è forse l'unica e sufficiente benedizione che abbia ricevuto in vita). Il mio è il canto della speranza senza speranza.

    Con affetto

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Si mi sembra la più naturale, rientra cioè nell'ambito di quelle che sono le potenzialità proprie dell'uomo... G.Rol, P.Pio, sono per me ulteriori esempi di chi controlla queste possibilità, come se non possa essere altrimenti. Non credo poi che la natura spinga verso il basso... anzi credo esattamente il contrario... natura che sembrerebbe derivare da "luce". No non forzerei la mano.... sarebbe come mettere un trapano in mano ad un bambino solo perché da grande farà l'elettricista. Poi cosa sappiamo noi delle sorti dell'umanità? Io credo ci sia bisogno di credere nell'uomo, di coraggio, di allontanare la paura e soprattutto di Amore.
    Con affetto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ Webrasta
      Come dice Angelo "Le filosofie dell'angoscia e dell'autodistruzione conducono in un vicolo cieco"... Liberati quindi da questi lacci e vieni a volare con me, se hai fantasia e immaginazione per come scrivi e sembri sensibile, dovrò faticare non poco per starti appresso :)

      Elimina
  6. Tutti noi, nessuno escluso, ci portiamo dentro una eredità cosmica; per alcuni, gente-di-confine, è forte la spinta a riscoprire tale eredità.
    Puoi dirlo.

    Michele

    RispondiElimina
  7. Quoto Michele in toto...Puoi stradirlo...

    RispondiElimina
  8. Forse è colpa mia. Forse ho studiato troppo seriamente gli scritti di Angelo e gli insegnamenti di Scandurra e di altri maestri. Sarà per questo che i vs commenti mi sembrano le chiose di pedoni in una tranquilla passeggiata domenicale... Perdonate la mia arroganza, ma non percepisco nelle vs parole la 'sete' che i maestri stessi indicano come un requisito essenziale per la liberazione.

    Gurdjeff:
    "In una vita ordinaria, per quanto colma di interessi filosofici, scientifici, religiosi o sociali, non vi è nulla e non può esservi nulla che offra le possibilità contenute nelle vie. Infatti, esse conducono o potrebbero condurre l'uomo all'immortalità. La vita mondana, anche la più riuscita, conduce alla morte e non potrebbe condurre a nient'altro. L'idea delle vie non può essere compresa, se si ammette la possibilità di un'evoluzione dell'uomo senza il loro aiuto. Per cogliere l’essenza di questo insegnamento, è indispensabile comprendere che le vie sono gli unici metodi che possono garantire lo sviluppo delle possibilità nascoste dell’uomo. Ciò mostra d’altronde come un tale sviluppo sia raro e difficile. Lo sviluppo di queste possibilità non è una legge. La legge per l’uomo è una esistenza nel cerchio delle influenze meccaniche, è lo stato di "uomo macchina". La via dello sviluppo delle possibilità nascoste è una via contro la natura, contro Dio.

    Ramana Maharshi:
    "Devi desiderare l’illuminazione così intensamente come un uomo che sta annegando vuole l’aria – con tale livello di concentrazione e sincerità."

    Scandurra:
    "Scandurra mi faceva l'esempio del membro maschile (ovviamente lo chiamava nel modo popolare), esso cambia di stato se sollecitato
    da un pensiero erotico che possiamo avere su una bella donna, da un fattore eccitante, non cambia da solo. Forse
    non era pregnante l'esempio, ma per me era comunque efficace. Una tensione continuata procurerà una situazione critica tale da mutare le condizioni iniziali, fino a farle esplodere."

    "Prima o poi dovevi cedere. Le prove che hai affrontato sono state tante e toste. Il tuo corpo e i tuoi nervi hanno lavorato sempre in debito. Stai giù, fra poco la punturina che ti ho fatto farà effetto. Scusa per il lividone sul braccio, ma non trovavo la vena adatta. Sei secco sparuto, eh!"

    "Non mi serve gente che fa resistenza, ma che mi aiuti a spingere."

    Eccetera, eccetera.

    Ora, tutto si può dire di questi signori tranne che stiano parlando di qualcosa di 'naturale', di 'spontaneo'.
    Inoltre, credo che la mia preghiera sia stata fraintesa: io non stavo chiedendo esperienze extrasensoriali o l'illuminazione. Questi sono affari miei.
    Io stavo rispondendo a qualcuno (a suo tempo 'rivoltato ben bene' in modo 'innaturale' e che se avesse aspettato l'evoluzione naturale ora forse sarebbe da questa parte a scrivere commenti inutili come il mio) il quale ha pubblicato un annuncio per assoldare manovalanza. Da quanto pubblicato, sembra che ci sia un gran bisogno di 'braccia' per un lavoretto di fino.
    Sono qui a dire che sono pronto a sacrificarmi se il 'capitano' ne vale la pena. Il mio destino non ha la minima importanza.


    Con affetto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ webrasta

      "Ora, tutto si può dire di questi signori tranne che stiano parlando di qualcosa di 'naturale', di 'spontaneo".
      Questa è una tua interpretazione... "raro e difficile" non è impossibile, e se anche fosse come dice Gurdjeff, che senza il "loro" aiuto non può esserci comprensione, il problema (per me) non cambia di una virgola.
      Vuoi partecipare al lavoro? Partecipa con le tue possibilità!
      Come Angelo ha sottolineato nel post, il lavoro è personale, ma soprattutto è interiore, e si realizzano così, nell'intenzione e nell'azione, quelle possibilità per noi stessi e per gli altri.
      Compito arduo poi percepire la "sete" altrui basandosi esclusivamente sulle capacità linguistiche e culturali. Personalmente baratterei il mio sapere per un cuore puro ed un animo mite, convinto che sarebbe meglio di qualsiasi "lavoro".
      Con affetto

      Elimina
  9. Caro Angelo,
    mi sono rotto le palle!! Questo ha parlato di anarchia. Niente leggi, non servono, niente regole, non servono. Amore, mutuo soccorso, sì, giusto.
    "L'oro e il suo figlio bastardo, il denaro, ci hanno portato verso un sistema capace di uccidere i popoli."
    Ma va, ci siamo arrivati? Tutto sta in piedi per l'oro e il suo figlio bastardo. Come è possibile che nessuno dia più valore ai pomodori e al grano, ma lo converta solo in termini monetari? Come è possibile che una schiera di poveracci continuino ad irrorare i cieli di merda chimica perchè l'unico scopo della loro vita è la goccia di "figlio bastardo" che gli verrà accreditata a fine mese? Mi sono rotto i coglioni.
    @webrasta
    Chi è che assolda manovalanza? Vengo anch'io. Anche il mio di destino non ha minima importanza.

    P.S.
    Echelon ci ascolta.....ha ha ha ha ha!!!!!

    RispondiElimina
  10. Mi piace Web Rasta. C' era un tempo in cui si scriveva per cercarec qualcosa. Che nn era frutto del materialismo. era una ricerca interiore. Un qualcosa che chiamava da dentro, e con i sensi notri appannati ci portò qui. All' inizio di un cammino. Tortuoso, difficile. Ma che sapendo la destinazione, o prevedendola, rende il viaggio... fantastico. Un viaggio che porta a capire chi siamo, dove andiamo, cosa possiamo fare. La ricerca di quella Luce interna che in noi alberga.
    Quella voglia incontrollata di sperimentare, provare che le leggi che governano il mondo "materiale", sono poca cosa in confronto alle più grandi leggi che albergano nei 9 mondi.
    Correre per assaporare la Madere terra, fermarsi ad ammirare i suoi fiumi. Rimanere estasiati per il tutto che ci circonda. Come in cielo così in terra, come fuori così dentro.
    Questye sono le verità. Il tempio che dobbiamo far riaffiorare siamo Noi stessi.
    Una volta che avremo capito CHI Siamo, allora tutto sarà più nitido. Vedrete i segni di un Mondo che ci parla di continuo. Di Dio che ci parla. Vivrete una vita mediocre nell' ambito materialista, ma dall' altra parte, scoprirete che il mondo che vi circonda è pieno di FANTASTICO IMMAGINARIO. Che poi tanto immaginario nn è..
    Sta ritornando l' antico sapere, fatto da tutto ciò che nn si vede. Se prima il nostro sentire era ovattato, percepivamo solo brusio, ora la risposta si fa' più limpida.
    Lasciate andare la rabbia, Vivete piuttosto. Centratevi.
    Vivrete esperienze fantastiche. e siamo solo all' inizio.
    Ciao a tutti

    Michele

    RispondiElimina
  11. Ciao Stella, è un piacere ritrovarti..

    RispondiElimina
  12. "Quanti saranno in grado di aprire i propri rubinetti mentali? Pochi, molti, non lo so. So però che conta iniziare, il resto sarà inevitabile."

    Angelo Ciccarella da Intermundia

    RispondiElimina
  13. Ciao Michele, lo sai che ci sono sempre... ;)

    RispondiElimina