Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 9 febbraio 2015

IL RITORNO


Rivoluzione in senso astronomico è il ritorno all'origine. In senso politico, essa guida gli uomini assai più efficacemente di quanto gli uomini la guidino. Questo è vero a diversi livelli. Coloro che hanno creduto di lavorare contro le sfere celesti, sono serviti a realizzare disegni ben più profondi. Hanno operato a favore di una difficile e dolorosa mutazione, che passa in primo luogo attraverso una caduta di cui sono gli artefici, alla fine della quale si ritroveranno faccia a faccia con coloro che avevano creduto di poter annientare. È questo il senso del simbolo dell'Uroboros: le sue estremità opposte si ricongiungono, la coda e il capo, la fine e l'inizio.
Al termine di questa corsa sfrenata e cieca c'è la Rivelazione di tutto quanto gli uomini hanno dimenticato, del senso profondo dell'esistenza degli esseri e dell'universo, dell'ordine che la regge, infine e sopra a tutto della luce che l'anima.
I cavalieri del Graal cercavano quello che è stato perduto e dimenticato, ovvero la luce delle origini. Per giungervi i migliori fra essi hanno superato vittoriosamente gli ostacoli-prove fino a lasciare il nostro mondo divorato dal tempo. Il successo fu solo personale: la società umana era già troppo offuscata per accogliere il Graal. Questa cerca sublime ha tuttavia lasciato la propria impronta su un'epoca, il Medioevo, ove ci si rammentava ancora, talvolta, di questa luce, e nel corso della quale alcuni uomini hanno tentato (in maniera più o meno felice) di scongiurare l'involuzione del mondo: si tratta del XII° e XIII° secolo. Dopo di che il nostro mondo ha proseguito nella caduta tenebrosa. Ma la Cerca rimane più che mai d'attualità.
Ormai bisogna dirigersi verso il nuovo cielo e la nuova terra evocati da molteplici testi sacri. Ciò che è stato smarrito si trova qui. Per accedere al mondo della luce eterna è necessario essere luce noi stessi, in quanto ogni visione è una proiezione dell'anima.
Così il nuovo cielo e la nuova terra devono innanzitutto appartenere all'interiorità di ogni uomo. Allora ciò che è stato rotto potrà essere rinnovato, ciò che è sterile ridiverrà fertile e ciò che è morto sarà rivivificato. Allora il sole sepolto nell'oscurità, nascosto, riapparirà all'orizzonte del mondo degli uomini, e la sua luce illuminerà la nuova primavera e la nuova regalità.
Nel Cuore del mondo c'è un Re che dorme, dominatore dei sogni e delle vocazioni, degli archi e delle necessità, signore infine dei cammini, delle vie e delle dimore. La Città d'oro in cui abita è oggi molto lontana, fuori dal tumulto del mondo. Egli vi riposa, inaccessibile e sordo, poiché è il Re della Pace. Il suo Nome è sconosciuto, per lo meno il suo vero nome. Pericoloso tentare di svegliare il Re prima del giorno stabilito.