Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 31 ottobre 2009

ITALIA MAGICA


Oggi assistiamo in Italia, in un'Italia a dir la verità defilatissima, ma non per questo meno determinante sui destini degli italiani, dicevo assistiamo al ricompattamento di gruppi occultistici prima distinti se non addirittura in contrasto, ed oggi collegati od organici ad un unica casa madre. Come vi sono varie obbedienze massoniche, regolari o meno, così ci sono stati in tutto il Novecento Martinisti, Kremmerziani, chi si ispirava alla Schola Italica di Reghini, frange ridotte di numero ma non di ambizione derivanti da fuoriusciti del Gruppo di Ur, altri ancora depositari della Tradizione Iniziatica Occidentale, insomma un meticciato arcano che però in base al momento storico, influiva sulla politica e sull'economia del Bel Paese. Addentellati esterni ai gruppi esoterici, erano alcuni banchieri di livello europeo, sponsorizzatori di case editrici, di centri studi, di giornali. Sostennero Mussolini per poi abbandonarlo alla sua sorte, complici tutti gli uomini di Sua Maestà Britannica. Dopo la seconda guerra mondiale, appoggiarono i partiti minori e moderati, che però ebbero notevole influenza perché avevano piazzati i loro boiardi nelle Banke e nelle redazioni dei giornali che facevano opinione. Questo gruppo di fini e perniciosi banchieri-intellettuali, ebbero il timone della grande finanza e della kultura, fino a quando a metà anni novanta vi furono sconquassi giudiziari tali da annientare la Democrazia Cristiana e il PSI, insieme a repubblicani e liberali. Ma checché ne dica Silvio Berlusconi, qui non c'era lo zampone dei comunisti, o almeno nel cambio repentino della guardia più fattori entrarono in gioco. Fumi oscuri, puteolenti, tossici psichicamente, di marca occulta e di idioma anglosassone riscrissero la nostra sceneggiatura. E cambiarono il paesaggio. La storia d'Italia e la cronaca, non vengono narrate dai libri di testo scolastico, né tantomeno dalle terze pagine dei giornali. La verità - ma ha ancora un senso questa parola? - la trovate su qualche libello di un microeditore alternativo, su dei blogs coraggiosi quanto imprudenti, tra le notizie in 23esima pagina di quel quotidiano "indipendente" con sede a Milano e poco altro. Purtroppo la verità non è gratuita, va conquistata a costi alti e pochi hanno il fegato di cercarla.

venerdì 30 ottobre 2009

ISIDE È VIVA E VEGETA


Oggi vi conduco verso un nuovo, si fa per dire, filone di realtà appena sussurrate, relative alle antiche radici, agli sviluppi e alle cicliche manifestazioni del leggendario Ordine Egizio - il cui nucleo attivo tra la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX costituì l’insigne espressione di un centro sapienziale di altissimo livello – e dei suoi massimi esponenti, tra i quali Giustiniano Lebano, Izar, il Principe Caetani e il maestro Giuliano Kremmerz.

Nel mondo Kremmerziano da sempre sono "transitati" personaggi legati ai servizi segreti italiani e non. In questi luoghi abbondano energie per chi le sa sfruttare e indirizzare, tutt'ora le notizie sono manipolate ed è difficile arrivarne a capo. Bettino Craxi stesso apparteneva ad una confraternita miriamica, e tutto induce a credere che non era il solo politico italiano impelacato in esotici rituali. Una gran parte dei socialisti del primo novecento erano legati a confraternite esoteriche e hanno addirittura preso come simbolo il sole nascente tanto caro a Kremmerz. Chi adoravano tali membri dell'Ordine? Cosa implicava e implica appartenere ad una confraternita siffatta e operare in ambiti di responsabilità politica e finanziaria? Che effetti si producono tra fedeltà divise? La corrente isiaca con le sue coorti annesse, che ruolo hanno svolto in un preciso periodo della storia italiana, cioè prima della Grande Guerra e decenni dopo, durante il Governo Craxi? Sono domande a prima vista destituite di qualsiasi fondamento, per i comuni analisti. Noi che vediamo oltre il velo, dobbiamo porcele invece codeste domande, poiché le potenze ultraterrestri dell'Antico Egitto stanno ritornando alla grande, in un crescendo rossiniano, fino a mostrarsi quali sono: fuoco e tempesta.

mercoledì 28 ottobre 2009

LA STORIA È FINITA


Non mi basta il mito incapacitante sbandierato dai guenoniani, come attempati zitelloni alla finestra della storia, illusi di poter vedere un avatara in calzamaglia o in tuta lustrinata come nei Marvel comics. No, non ci sto a metter soltanto alla berlina le malefatte di turpi tagliagola, protetti da club riservatissimi con sede a Wall Street e nella City londinese. Puntare il dito sulle trame oscure che guidano questo mondo alla fine è cosa meritevole, certo, ma non ci può salvare. Carri infuocati solcano i cieli. Essi ritornano a riprendersi quanto abbiamo di più prezioso. Linee chimiche ci sovrastano in una geometria non euclidea, così da poterci incantare drogandoci. È tempo di controcomplottare. È tempo di difendere la nostra anima, assumere i principii come guida dell'agire, rimettere la penna nell'astuccio e brandire la spada. La spada vittoriosa della Tradizione: la Fiamma d'Occidente.
Non vi saranno tiranni approfittatori, né ideologie per inquinare le menti. La lotta è nell'uomo interiore, dove legioni arimaniche si contenderanno il campo, dove gli dèi in esilio si ripresenteranno per il conto. E noi che faremo?

giovedì 22 ottobre 2009

CODICE LOVECRAFT





Ognuno ha la sua postazione da cui sbirciare il mondo. A me è toccata l'Alta Tuscia, terra di etruschi, catari in incognito, massoni, democristiani e...occultisti di antico pelo.
Ero alquanto curioso di vivere un'esperienza di magia cerimoniale, sulla base di un testo dichiaratamente inventato da quel timidone svalvolato, geniale scrittore americano. Il Necronomicon è un libro che non c' è, un libro che non ha mai occupato spazio fisico in una libreria, ma solo spazio virtuale nella mente d' uno scrittore, può incarnarsi in un oggetto reale, chiamato all' esistenza dal desiderio dei lettori e degli aspiranti maghi?
Era quasi mezzanotte. Ci avvicinammo al paesino intorno al lago. Passammo piazzette, vicoli e archetti abbarbicati sui precipizi che si affacciano sul lago di Bolsena. E laggiù, spalmata di foschia, c’è l'isola Bisentina, pressoché disabitata. Accettando l'invito di quella congrega di simpaticoni all'arsenico, con un amico di mille avventure, Rutilio, arrivammo all'appuntamento su una duecavalli scarburata color carta da zucchero, come la giacca a vento che portavo stiracchiata sulla tuta – vestiario che usavo in queste occasioni - a proteggere da un improvviso contropiede dell’inverno. Rutilio era un esperto radiotecnico e appassionato di metapsichica. Il suo approccio non era riduzionista, ciononostante si muniva di registratore portatile, cinepresa super 8 e strumentazione varia, che utilizzava nelle occasioni come questa. I sette erano già lì, pronti e attrezzati di tutto punto per il rituale. Avevano, come noi, parcheggiato le automobili in prossimità di una piazzetta del paese. Quindi a piedi raggiungemmo il luogo X: praticamente sulla riva del lago, distante tre chilometri dal centro abitato. Il cielo era coperto e minacciava pioggia. Si schierarono fianco a fianco con le spalle all'isola, noi un po' distanti, dieci metri circa, guardavamo però in direzione del lago. C'era proprio il silenzio necessario per quello che dovevamo fare. L'ingegnere ci aveva chiesto di sostenere energeticamente il campo magico che avrebbero di lì a breve costruito.
Cosa cercavano i magisti venuti da Roma? Non la speranza nella ierofania, quanto l'ottenimento del potere, per rafforzare l'Io. Lo cercavano da alcuni anni e se qualcosa avevano raccolto, non gli bastava. Non sottilizzavano certo da quale sfera dell'invisibile venissero gli aiuti. Procurarsi i poteri così, solo anni dopo compresi quanto fosse nefasto per l'anima. Nulla di spirituale può venire dall'infracoscienza. Nulla. Ero attratto comunque in quell'epoca dalla conoscenza e dai poteri che ne derivavano, non era mera curiosità, ma desiderio ossessivo.
I sette recitavano a memoria una formula, in inglese, la ripeterono per diverse volte, come una litania, sempre più velocemente, fino a formarne un mantra indistinto. Rutilio teneva sotto il cappottone il mitico registratore portatile Philips, malgrado lo avessi pregato di non portarlo. Non volevo che gli altri potessero indispettirsi, ma soprattutto era una intromissione profana. Ma tant'è. Passarono trenta minuti almeno, senza che nulla accadesse. Eravamo tutti intirizziti, malgrado fossimo intabardati. Gli stinchi mi dolevano e Rutilio dava già segni di problemi psicomotori per la posizione e le condizioni atmosferiche. Loro invece impassibili. Abituati evidentemente ad aspettare, al contrario nostro. Non avevo preclusioni di sorta verso nuove modalità del magico, come in quel caso. Il Necronomicon era un testo quantomeno suggestivo, come i formidabili racconti di Lovecraft. Aspettavo con fede, conscio di una vecchia legge magica: l'importante è programmare il proprio viaggio sciamanico manipolando sequenze appropriate di parole, suoni, immagini ed energia emozionale. Ebbene ancora una volta questa legge fu confermata dai fatti. Sì, amici, fatti...
(continua)

martedì 20 ottobre 2009

INTERMUNDIA



Descrivo da tempo quanto accade in quel luogo di tenebra, il lato d'ombra del mondo, dove i dominatori dell'oscurità con tutte le loro forze sospingono la nostra Vita verso la dissoluzione. Qui, le categorie sociopolitiche e tantomeno psicanalitiche non servono. Ci vuol ben altro. Mi sono sforzato a limitare, per quanto possibile, il sensazionalismo tipico nell'affrontare tematiche per definizione “inquietanti”. Oggi assistiamo al proliferare di una pubblicistica priva di rigore, di serietà, tutta rivolta a sparare titoloni sui presunti tempi della fine, su date terminali derivate da previsioni antiche, di contro i compagnucci della premiata ditta della Ragione - scienziati prezzolati, cicapiedi e cronisti di regime - spengono ogni fuoco irrazionalistico a loro giudizio, adducendo statistiche, formulari, teoremi per dimostrare che è impossibile dimostrare altrimenti. In mezzo a questo can can, tra archeofuturisti e contattisti pleiadiani, ho la pretesa folle di fare un po' d'ordine. Non sono il solo. Altri coraggiosi attraverso il web, stampa, libri, in Italia e all'estero, incuranti di possibili rappresaglie, testimoniano in prima linea che c'è dell'altro, oltre la vulgata politicamente corretta.
La breve disanima, vuole solo introdurre la questione più importante, la ragion d'essere del mio lavoro. Denunciare l'intermundia, il lato oscuro del mondo, e i suoi addentellati con la realtà ordinaria. Perché non basta conoscere l'entità del nemico, occorre scoprire da dove viene per meglio muoversi. Non mi servirò di strumenti filosofici o teologici consueti. Quello che ho imparato, appreso, metabolizzato, lo devo all'esperienza e alla lettura di una certa letteratura, considerata dai critici professionisti come trash, infantile, e per i progressisti, fascistoide. Cito su tutti H.P.Lovecraft, il solitario di Providence, Arthur Machen, Gustav Meyrink, J.R.R.Tolkien, C.S.Lewis. Se volete veramente comprendere cosa sta succedendo dietro le quinte della storia, cosa si muove tra le pieghe della realtà, se non volete farvi ingannare dai piazzisti dell'occulto, è a questi autori che dovete rivolgervi. Abili, consci o meno poco importa, attraverso la letteratura ad indicare e sondare la linea di confine tra l'ordinarietà e l'altro regno, l'intermundia, che ci sovrasta. Caratteristica di molti dei libri dei suddetti autori, riguarda la descrizione di fatti e posti ordinari, dove improvvisamente irrompe un altra realtà, un mondo oscuro, retto da leggi diverse da quelle della fisica. I personaggi, che per le ragioni più diverse si imbattono con l'intermundia, rimangono sconvolti, disorientati. A volte reagiscono e cercano la via d'uscita, combattendo l'orrore con coraggio e con fede, in altri casi sono invece travolti e perduti.

Conobbi alcune persone insolite, tanto per cambiare, a Viterbo negli anni settanta. Un ingegnere, un ricco commerciante, un dirigente di banca, un professore liceale, una giornalista di un quotidiano politico nazionale di sinistra (i democristiani evidentemente erano interessati ad altre magie), un principe addirittura, un'attrice scandinava, insomma persone appartenenti ad ambienti della medio alta borghesia dell'epoca. Erano venuti a sapere da un comune amico, che in quel di Viterbo c'era un tipo come il sottoscritto che si dava molto da fare in ambiti diciamo così, particolari. Provenivano da Roma e avevano la strana abitudine di commerciare con le entità malefiche tratte dalle invocazioni contenute nel libro Necronomicon, redatto dall'arabo Abdul Alhazred. Tale testo in realtà – ma si può definire la realtà? - è uno pseudobiblium, frutto della fantasia di Lovecraft che lo utilizzò nei suoi racconti sui miti dei Grandi Antichi. E tuttavia, amici, tuttavia la strana combriccola di stregoni utilizzava proprio le formule descritte nel libro magico, onde evocare demoni-titani e divinità oscure degli spazi profondi. I praticanti erano perfettamente a conoscenza dell' origine letteraria del grimorio, ma affermavano tranquillamente che certe potenze si servono di certi canali, camuffati appositamente per selezionare i propri adepti. Fui invitato da loro a recarmi presso il lago di Bolsena, intorno alla mezzanotte, per assistere all'apertura di un portale magico per far entrare chi aspettava di fuori da millenni. A quel tempo ero di bocca buona, se c'era un fosso mi ci buttavo. Volete sapere come andò?

domenica 18 ottobre 2009

LETTERA APERTA A MIKE PLATO E A TUTTI I NEOGNOSTICI DI BUONA VOLONTÀ




Caro Mike, scrivo a te e a quanti si rifanno alle tue idee neognostiche e che viaggiano sul web e per iperuraniche traiettorie. Apprezzo i tuoi sforzi per risvegliare le coscienze, così come considero meritorio il lavoro da te svolto di sintesi sapienzale, attraverso la pubblicazione di materiali altrimenti soppressi o dimenticati. Quello che non condivido, se permetti o meno, sono quelle sfuriate, quegli appelli di chiamata alle armi degne del mitico Thor - significativa la tua iconografia fumettistica - che da un po' di tempo a questa parte ti ostini a fare. Vedi, i nemici non mancano, a parte quei quattro disperati del cicap, intendo nemici veri, quelli da far paura. Chi ha un minimo di esperienza demonologica capisce cosa intendo. Gente più ben più dotata di te e di me, a riferirmi solo al XX° secolo, è schiattata letteralmente sotto il peso di quel potere oscuro contro cui tu dici di combattere. Uomini e donne che hanno sacrificato la vita per una idea alta del vivere e del morire. Investite da influenze spirituali regolari, hanno pagato il fio delle loro scelte. Qui, caro Mike, si fa sul serio. Non si può invocare con leggerezza una forza, una ipostasi, come si legge sulle strisce dei comics americani o prese dai films fantasy. Alan Moore è un dilettante. La guerra eterna tra Luce e Tenebre, non si svolge sul campo aperto come nei fumettoni. I due stendardi agostiniani sono simboli di uno scontro terribile, drammaticamente in atto a vari livelli, criprtopolitico e metapolitico e noi uomini, stiamo nel mezzo. Vedi, dai primi anni settanta, anni in cui mi muovevo con un po' di consapevolezza tra i meandri dell'occulto, quello tosto senza mascherate né attestati, ebbene appresi una semplice regola: non ti tuffare se prima non conosci quanto è alta l'acqua. Ho imparato a mie spese questa regoletta. Se smuovi certe potenze o le sfidi, controlla se le tue spallucce possono sopportarne l'impatto.
La trasmissione iniziatica è principalmente orale e diretta, quando genuina, è la sola che ti salva e ti immette sulla Via. Maestro a discepolo, questa è la linea di comando. Trasmissioni virtuali, sussurrate, psichiche sono a dir poco problematiche. Io appartengo alla vecchia scuola. Mi ha permesso di discernere fra logge e conventicole più o meno regolari, mi ha insegnato che su certe cose è meglio tacere, anziché sventolarle in giro. Tu, caro Mike, non conosci chi ti legge sul blog, ci sono tante teste calde pronte a qualsiasi cosa. Quando tu avanzi con la scimitarra in mano, riecheggiando il feroce Saladino, potresti trascinarti il soggettone, il fanatico, il paranoico, sempre presenti dietro l'angolo. A furia di gridare "Armageddon Armageddon" poi, la guerra finale, arriva davvero e allora? Le truppe cammellate degli esoterici da Ikea non basteranno.
Una volta, un anziano scienziato e illuminato, operante vicino Rieti, mi donò un libretto, Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola, e mi disse più o meno questo: 'È il miglior libro di Scienza psicologica scritto in Occidente. Un manuale di vera magia divina. I Gesuiti son potenti grazie al controllo mentale e all'uso diretto delle potenze dell'anima. Studialo e sperimentalo. Fanne buon uso, però. Non per tua vanità'.
Contemplativo nell'azione, questo mi ha insegnato.

giovedì 15 ottobre 2009

PER BOSCHI A CERCARE LA MIA ANIMA SMARRITA



Vivo non distante dai boschi dei monti Cimini, corona pangea di Viterbo, e non di rado per Ottobre me ne vo lungo i demaniali sentieri rossastri che portano ai castagneti, pregni di ricci dai saporiti frutti. Lo scenario è incantevole. Ottobrate fredde ma magicamente familiari, accoglienti, mi ricordano che da ragazzinetto quanto godevo di questo profumo d'alberi, di funghi e il gusto a passeggiare per quel morbidoso terriccio, coperto da tappeti rossigni e marroni. Sarò retorico, romantico? Macché, sono un empirista dello spirito e quindi valuto con dovuto distacco tali cose per meglio capirle. Il camminare tra questi castagni mi procura effettivamente una esperienza di vetta, come ce la descrive Abraham H. Maslow. È un ascendere, è un sentire interno dove una sorgente d'onda si libera finalmente dalla materia, da questo inspessito corpaccio umano, mai abbastanza trasmutato alchemicamente, libera dalla primitiva forma sensoriale. Sembra un crescendo pucciniano, l'onda sale dal plesso solare e si irradia, cresce ancora. Fugge dalla mia testa e tuttavia mi inonda di un tepore buono. Non ho paura. Ho provato tante volte a sganciarmi, dapprima adoperando tecniche interiori, poi ogniqualvolta entro attraverso gli argini del visibile, all'interfaccia mondano e sovramondano, allora mi riempio. Luoghi boschivi, grotte, fosse nascoste, tracce ipogee di antichi parenti, sorgenti d'acqua ferrosa, laghi vulcanici, strapiombi che danno su vallate immense come immense sono le montagne azzurre del nostro piccolo Tibet dell'alta Tuscia: queste le coordinate dell'anima del mondo confinanti con l'anima dell'uomo. L'onda levita e risucchia verso l'alto questo soma altrimenti statico e per me, amici, è la percezione pura, netta, della vera acqua celeste in cui siamo immersi.
Per quanto il disastro dell'occidente si acceleri, malgrado gli strenui sforzi del systema per rubarci l'anima e sia chiaro come pure la religione stia perdendo la partita, tuttavia guardando per aria i rami gonfi di quelle pallette spinose piene di castagne, il pane dei poveri per molte generazioni, mi resta la calma, così da potermi finalmente sentire chi sono. Perlomeno la pausa della distanza. Perciò, tra questi castagneti e respirando lentamente, la collera perde senso e l'anima si affaccia incuriosita.

lunedì 12 ottobre 2009

L'ARMA LETALE CLIMATICA...



... E POI DICONO CHE NON CI SONO PIÙ LE MEZZE STAGIONI.

Assistiamo da alcuni anni a questa parte, alle periodiche pubblicazione del rapporto sul riscaldamento climatico da istituti di ricerca scientifica sponsorizzati curiosamente da banke internazionali. Cosa prevedono? Le solite catastrofi da effetto serra: i ghiacci polari che si sciolgono, New York e Londra che finiscono sott'acqua per il sollevamento dei mari, desertificazioni che provocano il crollo dei raccolti, migrazioni di centinaia di milioni di affamati, guerre per accaparrarsi acqua e cibo sempre più scarsi… Le sole cose nuove negli ultimi rapporti sono due: l'urgenza - l'apocalisse comincerà, dice, entro un decennio - e il calcolo dell'impatto dei cataclismi sull'economia mondiale; se non si agisce subito spendendo l'1% dei prodotto lordo globale per ridurre le emissioni industriali, i cataclismi ci costeranno il 20 % del PIL del mondo, insomma una crisi economica da far impallidire quella del 1929.
Chi scrive si chiede: perché questo rapporto esce proprio adesso? E perché viene amplificato con strepitosa grancassa dai media? E perché a proporre il programma di riduzione dei gas nell'intero pianeta - che richiederebbe un grandioso sforzo coordinato di tutti i Paesi – sono gli stessi politici, Tony Blair e Obama che rappresentano proprio i poteri forti che causano tali disastri?
C'è chi risponde: hanno trovato un modo di distrarre l'opinione pubblica dai disastri bellici in Iraq e Afghanistan, e sviare il dibattito politico verso un altro allarme.
C'è chi sospetta: è un piano per far arretrare i livelli di vita dell'intera umanità, programmato a tavolino dai poteri forti finanziari mondiali.
E c'è, come il sottoscritto, chi dice di peggio: l'allarmistico rapporto serve ad addebitare il riscaldamento del pianeta alle emissioni delle industrie, per nascondere la vera causa: gli esperimenti militari di modificazione del clima.
Mi ritengo un apocalittico moderato, pertanto con tutte le carte in regola per sostenere tale tesi.
Da anni le forze armate USA effettuano esperimenti volte a provocare uragani, nebbie, precipitazioni, tempeste e siccità per uso militare.
C'è un documento sugli armamenti futuribili della US Air Force, dal titolo Air Force 2025, in cui si legge a chiare lettere: “La modificazione del clima offre nel quadro bellico un ampio ventaglio di opzioni per sconfiggere o coercire un avversario. Negli Stati Uniti, la modificazione del tempo atmosferico diverrà parte della sicurezza nazionale, con applicazioni all'interno e all'estero”.
Fantasie fantascientifiche, direte voi.
Eppure c'è una colossale e misteriosa installazione costruita il 1992 in Alaska, nella pianura di Gokona, e che i militari chiamano HAARP, sigla che sta per High-Frequency Active Auroral Research Program. Un nome - Programma aurorale di ricerca attiva sulle alte frequenze - che già solletica tutti i sospetti. Le poche foto del sito mostrano, oltre a qualche edificio, file e file di antenne che coprono ettari di terreno; nuove antenne vengono aggiunte ogni anno.
Il Laboratorio Veicoli Spaziali dell'Air Force, che gestisce  L'HAARP, ammette che esso serve a provocare modificazioni controllate e locali della ionosfera. Poiché la ionosfera è l'altissimo strato atmosferico che riflette le onde radio, probabilmente lo scopo è di influire sulle telecomunicazioni militari del nemico.
Difatti nell'agosto del 2002 la Duma, ossia il parlamento russo, denunciò l'HAARP come “un esperimento su vasta scala, e al di fuori di ogni controllo internazionale, per guastare gli apparecchi di comunicazione installati su mezzi e missili spaziali: un'arma capace di provocare gravi interruzioni sulle reti elettriche, sugli apparecchi di pompaggio degli oleodotti e di provocare danni alla salute mentale di popolazioni di intere regioni”.
Già nel 1998 del resto la Commissione Esteri e Difesa dell'Unione Europea aveva chiesto che “un organismo indipendente” valutasse “l'impatto sull'ambiente e l'ecologia dello HAARP”: invano, perché fu risposto che la commissione non era competente a porre il problema.
Segreto militare.
A preoccupare i metereologi  sono le altissime energie impiegate dalla strana installazione in Alaska: le sue antenne inizialmente sparavano nella ionosfera 960 mila watts; oggi, con l'aggiunta di sempre nuove antenne, superano i 3,5 mega-watts.
“È come un gigantesco forno a micro-onde che riscalda la ionosfera con un getto di micro-onde concentrato”, dice il meteorologo Nicholas Begich: “Le onde elettromagnetiche rimbalzano per riflessione verso la terra, penetrando ogni cosa vivente e non vivente”.
Questo apparato può essere la causa inconfessabile del rapidissimo riscaldamento del pianeta comunemente attribuito ai gas emessi da auto e industrie, a provocare lo scioglimento dei ghiacciai polari e persino il rallentamento della corrente del Golfo - il grande vettore termico della Terra - constatati dagli scienziati?
Sembra impossibile.
Ma allora perché, replico io e tutti i complottisti, la Phillips Geophisics Laboratory, una delle ditte private che ha costruito HAARP, tiene nella base Hanscom dell'Air Force, nel Maryland, dei corsi ai militari sul tema “Tecniche di modificazione del clima”? e perché il programma di ampliamento delle antenne in Alaska viene chiamato nei documenti militari USA “Owning the Weather”, ossia “Possedere (o dominare) il tempo atmosferico”?
Un complottista scientifico è il professor Craig Rodger, del dipartimento di fisica dell'università di Otago in Nuova Zelanda.
Siccome la Cina progetta, in caso di guerra, di esplodere bombe atomiche in orbita allo scopo di disturbare i satelliti-spia, di comunicazione e posizionamento (GPS) che fra l'altro teleguidano i missili e le bombe finte intelligenti americane, gli USA hanno approntato la contromisura: che sarebbe appunto HAARP.
“Un'esplosione nucleare ad alta quota”, spiega Rodger, “genererebbe particelle cariche che resterebbero intrappolate nell'alta atmosfera a lungo. Questo ambiente altamente ionizzato accecherebbe i satelliti-spia e i vettori spaziali orbitanti a bassa quota”.
Per contrastare tale minaccia gli USA, con HAARP, hanno avviato un programma che si chiama Radiation Belt Remediation, ossia più o meno Riparazione della cintura di radiazione.
Secondo il fisico neozelandese, la riparazione consisterebbe nello sparare onde radio a bassissima frequenza, che avrebbero il potere di soffiar via le particelle radioattive provocate dall'esplosione nucleare.
Ma questo soffio di onde avrebbe anche un altro effetto: quello di trasformare la ionosfera, da specchio che riflette le normali onde dei programmi radiofonici e di telecomunicazione rendendone possibile l'ascolto in tutto il pianeta, in una spugna che assorbe le onde radio.
Niente più comunicazioni: aerei e navi resterebbero senza guida da terra, i GPS non funzionerebbero più, e così via.
La trasformazione della ionosfera avrebbe anche effetti possibili sul clima.
I fisici di Otago li stanno studiando insieme all'Istituto Meteorologico Finlandese e all'Osservatorio Antartico Britannico: hanno promesso una prossima pubblicazione sulla rivista scientifica Annales Geophysicae.
Non si sa, ma si sospetta, che tutto questo abbia relazione con le scie chimiche che dal 2001 vengono sparse sui cieli dei Paesi della NATO.
In ore antelucane, misteriosi aerei  silenziosi passano e ripassano nel cielo a media quota, lasciandosi dietro scie che si sfaldano in nubi; a volte formano vere e proprie reti di scie bianche. Accade ogni santo giorno sui nostri cieli e sindaci, prefetti, politicanti stanno a guardare.
Centinaia di ricercatori autonomi hanno raccolto e fatto esaminare le polveri di cui consisterebbero queste scie: conterrebbero per lo più alluminio e bario, probabilmente materiali intesi a riflettere le onde-radio.
Ma sono pericolose per la salute?
Hanno effetti collaterali sulla pioggia e sul clima?
Numerose interrogazioni parlamentari in proposito non hanno ricevuto risposta.
Io sono convinto che le scie chimiche rappresentano quella guerra a colpi di narco-ipnosi con cui i poteri occulti ci tengono tranquilli e passivi. Ma niente paura, chi scrive si considera un complottista sì, ma moderato.

sabato 10 ottobre 2009

UFOLOGIA, È TEMPO DI MORIRE




Il titolo non vuole essere iettatorio. Non mettetevi a far scongiuri. È solo una provocazione. Perché? I primi avvistamenti di oggetti volanti non identificati del dopoguerra, di una certa rilevanza mediatica (se ne vedono da millenni), iniziano il 1947 con Kenneth Arnold che rappresenta storicamente il moderno precursore dell'enigma dei dischi volanti, e così da notizia curiosa da trafiletto è diventato fenomeno di massa. Il contattismo con George Adamsky, assume una sua dignità se non culturale, certamente popolare, sebbene rimarrà un fenomeno di nicchia a livello di studio e approfondimento. Ondate di avvistamenti, rapimenti alieni, tracce extraterrestri più o meno controverse, messaggistica, sono i temi tipici dell'ufologia mondiale, con modalità e sensibilità differenti a seconda della competenza e predisposizione degli studiosi di settore. Da noi, il CUN e la sua costoletta CISU, rappresentano ormai – e lo dico con tristezza – macchiettistici tentativi di rendere accettabile l'inaccettabile presso ambienti scientifici ufficiali. Il CUN col compagnuccio fidato CISU, sono espressioni geografiche del paese che non c'è, conditi con dosi massive di superbia, questa veramente incomprensibile, e operazioni di visibilità e ipertrofia dell'io, che trovano l'araldo nel ras del quartiere Roberto Pinotti, certo un po' imbolsito e preoccupato soprattutto alla sua visibilità mediatica. È tempo ormai di dire basta a questa forma di rappresentazione dell'ufologia. Sembra essere l'eterna promessa della scienza.
Non ci si può impiccare ai vecchi protocolli di ricerca datati anni 60/70; non possiamo limitarci ad organizzare convegni annuali, che il più delle volte son soltanto ribalte per contattisti stagionali, scienziati che si danno allo spiritualismo, ufologi stranieri stanchi da jet lag e satolli per le abbondanti libagioni all'italiana. Suvvia, svegliamoci una buona volta. Da quando lo staff de Il GdM insieme a Dario Spada promossero coraggiosamente la ricerca privata sulle tematiche dell'insolito, non è stata fatta poi così tanta strada.
Ma nuove energie scorrono. Compito è quello di soppiantare il vecchiume pinottiano. C'è un cambio di paradigma, come usa dire oggi. Maurizio Baiata, Corrado Malanga, Adriano Forgione, Mike Plato, Lavinia Pallotta e pochi altri, incarnano un nuovo piano di coscienza in ambito ufologico. Una vera e propria rivoluzione copernicana. Caratteristiche di questa nuova onda sono la conoscenza, il pathos e l'amore per la verità, e soprattutto un approccio onnicomprensivo ad una materia così scottante ed elusiva, che non può più essere appannaggio di una scienza inchiodata agli sponsor e ad interessi ideologici. Baiata & Co. hanno in pratica dato il colpo finale al palazzo già pericolante dell'ufologia, da poter costruire sulle sue macerie non un altro edificio statico e confortevole, ma un ponte verso le stelle.
Il nuovo piano di coscienza, onda anomala per capire fenomeni anomali, mi vede sostenitore attento ed entusiasta, poiché soltanto una visione olistica, unitiva, mitica, oserei dire gnostica, è in grado di avvicinarci alla verità sul problema-u.f.o..
Dal canto mio, ho la presunzione consapevole di aver scardinato una porta che lascia intravedere un frammento di verità sull'uomo e il suo posto nell'universo, così da percepire i segnacoli luminescenti che da tempi immemorabili appaiono nei nostri cieli, in un gioco cosmico però dai contorni ambigui.

giovedì 8 ottobre 2009

Il nuovo anello gigante di Saturno? Effetto campo di origine aliena.







Il nuovo anello di Saturno – che ha recentemente scoperto il telescopio della NASA Spitzer Space Telescope - si trova attorno al pianeta ed al suo sistema di anelli noto fino ad ora, inclinato di 27 gradi rispetto al piano degli anelli conosciuti, e si estende per circa 6 milion di chilometri, ad una distanza che varia tra i 6 ed i 12 milioni di km dal pianeta gigante.
Lo spessore di questo nuovo anello è oltre venti volte il diametro del pianeta, ma per riprenderlo è stata necessaria una strumentazione avanzata come quella dello Spitzer, dato che è composto da cristalli di ghiaccio e particelle finissime di polvere. È infatti visibile solo alla strumentazione infrarossa – e questa è la conferma di quanto sostengo, ossia la sua origine aliena - di Spitzer, che attualmente si trova a circa 107 milioni di km di distanza dalla Terra, orbitando attorno al Sole.

La rarefazione della materia che lo compone riflette pochissima luce, rendendo impossibile l'osservazione attraverso la maggior parte dei telescopi terrestri e spaziali (Hubble non l'ha mai ripreso). La massa del nuovo anello ruota nella direzione opposta agli anelli fino ad ora conosciuti e rispetto anche al moto delle lune di Saturno, eccetto Phoebe.

ULTIME DA SATURNO


Scienza. Spazio
La Nasa ha scoperto un nuovo grande anello di Saturno

Grazie al telescopio spaziale «Spitzer». E' di ghiaccio e polvere a una temperatura di -157 gradi
Fonte: © APCOM.it - Pubblicata il 07/10/2009
PASADENA - Il telescopio spaziale della Nasa, Spitzer, ha scoperto il più grande anello di Staturno mai osservato prima di oggi.
Il laboratorio californiano ha annunciato che l'anello si situa alla periferia del sistema di Saturno, in un'orbita inclinata di 27 gradi rispetto al principale anello conosciuto. Saturno ne conta sette principali.
Il nuovo anello è composto di ghiaccio e di polvere allo stato di particelle, in una atmosfera di -157 gradi Celsius. L'anello è molto esteso e non è facile vederlo, perchè non riflette la luce visibile. Il telescopio Spitzer ha potuto localizzarlo grazie ai raggi infrarossi. In effetti, malgrado il suo intenso freddo, l'anello brilla sotto l'effetto di radiazioni termiche. La massa dell'anello comincia a circa sei milioni di chilometri dal pianeta e si estende su 11,9 milioni di chilometri.

NOTA
Perché l'Agenzia a stelle e strisce spende tutti quei soldi dei contribuenti per analizzare da vicino cosa succede in quel di Saturno. Perché non mi contatta e così risparmiamo denaro e tempo. Sto' da mesi conducendo un'inchiesta, come qualcuno saprà, che descrive quello che stanno combinando intorno agli anelli saturniani gli emissari sulfurei della Salamandra, demiurgico capo de Il Gruppo. Ma chi volete che mi creda? Non ho né titoli accademici, né accrediti presso le stanze del potere, e cosa volete pretendere da un semplice investigatore dell'occulto? Già è grasso che cola se mi permettono ancora di gestire un bloggetto come questo. Comunque, non so voi, ma io continuo imperterrito a fare le pulci alla più grande, perfida, infame, canaglia delle cospirazioni mai viste sulla terra, targata Il Gruppo. Senza attenuazioni né tentennamenti, procedo muro muro fino a che qualche donna o uomo di buona volontà si svegli e scopra che non solo il Re è nudo, ma che è senza p....

lunedì 5 ottobre 2009

ATTENTI A QUEI TRE





L'oscura trinità che guida il mondo visibile è formata da Marx, Freud, Einstein.
Carletto Marx è un cervellotico alambicco in cui i capricci passano per paragrafi dell’etica e i flussi del denaro per a-priori della storia e fondamenti su cui fiorisce, pianta parassita, la ’sovrastruttura’ della verità.
Sigismondo Freud, morbosamente curioso, sposta la sede dell’anima dal petto alla patta, trasforma il piacere in affanno, in strazio, in turbamento, e ammala la salute stessa, senza guarire i malati. Pretese di costruire una scienza visitando quattro borghesi viennesi.
Albertino Einstein, alle risposte preferisce le domande, alle certezze il dubbio, alla stabilità l’instabilità, diventando l’idolo di quell’ometto malcerto che va per la maggiore oggi. La sua grande scoperta? Che nessuno è perfetto. Tanto meno tempo e spazio.

domenica 4 ottobre 2009

WANDERER


In base ad una norma biologica generale, le specie migratorie sono meno aggressive e più rispettose delle controparti sedentarie che restano attaccate al loro habitat. Il pellegrinare è un viaggio difficile, un livellatore durante il quale il forte sopravvive mentre i deboli restano sul ciglio della strada. Credo che tale concetto si possa applicare alla nostra condizione - tutti i naviganti presso siti e blog alternativi al sistema - di eterni wanderers e di ricercatori delle origini. Il genere umano per istinto è itinerante. Il viaggio spirituale o il pellegrinaggio è un avanzare entro paesi sconosciuti.

Dobbiamo liberare noi stessi, nel modo che ci compete, dal coinvolgimento con un mondo destinato al disastro. A poco vale più la scelta dell'eremita, del monaco, dello spiritualista rincattucciato in un ashram. È tempo di un diverso agire ed essere. Il nostro pericolo è molto più grave. Il nostro tempo è più breve di quanto pensiamo. Il contemplus mundi ci isola dall'umanità, è ora di rigenerarci rigenerando ciò che è decaduto. Il Nuovo Ordine Mondiale è un edificio fatiscente e traballante e non vogliamo essere costretti a cedere insieme a lui. Esso ha disseminato rovine, turbato cuori, annebbiato coscienze, illuso ingenui, e il suo ultimo colpo di coda sarà tremendo, devastante nella sua perfidia. Il 2012 sarà una porta che si chiuderà, ma noi non ci saremo. The wanderers.

sabato 3 ottobre 2009

IL MURO DI SATANA



Inseguo un ben radicato e ramificato filone della dissoluzione, quello che si cela nei fatti della cultura e del pensiero satanico, destinati ad influire enormemente e per risonanza nella nostra società di massa, oggi pervasa dal consumismo sfrenato e da una notevole perdita di identità dopo le vicissitudini terribili di questo secolo sterminato sulle nostre spalle. Vi si aggiunge il peso stesso delle contraddizioni umane, legate ad una antropologia intrinsecamente limitata e alle condizioni di vita sociale in certe parti del mondo ancora drammatiche e disastrose. Su questo scenario, già di per sé catastrofico, si innesta la guerra eterna tra Luce e Tenebra. Ciò che, da adulti informati, possiamo convenire di chiamare (credenti e non credenti), Paraclito ed Anticristo. I ricercatori di Luce, che possiedono una fondata prospettiva verticale, hanno ragione di cogliere, con preoccupazione, i segnali di Shiva e di Dioniso, entità disgregatrici, che sono all'opera sulla ribalta del tempo, e sul palcoscenico della storia. E non credete amici del blog che usi metafore mitologiche, intendo proprio letteralmente che le potenze infere suddette sono in azione sul nostro piano terreno.
I comunisti, nello loro escatologia monodimensionale, ritengono o hanno ritenuto invece che tutti i segnali della dissoluzione fossero comunque l'avvisaglia di tempi migliori a venire, del realizzarsi ultimo della storia umana per sorti magnifiche e progressive, per poi finire a propria volta in un bagno di sangue nei gulag del paradiso promesso. Una terza componente (distruttiva, satanica, nihilista), sarebbe del resto emersa in questi anni di apparente "pace augustea", dalle condizioni stesse dei tempi moderni, che sono sotto gli occhi di tutti. C'è poi l'umanità gemente, la più parte di noi che si trascina come cosa, quasi nulla avendo da sperare. Ma il "là" dove si muore di fame, sembra sempre più corrispondere al "qui" dove si muore di vita. Troppe componenti diverse, e su piani distinti, interagiscono violentemente, passando dalla sfera del corpo alla sostanza dell'anima. Potrei aver individuato, in questa terribile scissione rimescolante se stessa di una certa cultura contro-iniziatica, una radice metafisica esplicativa, il che farebbe parte del "serpente" e non della "colomba", senonché è l'essere infidi come serpenti la virtù stessa che permette di restare colombe. Il gap è di quelli tremendi. I tempi sembrano consumarsi senza l'aria di un rinnovamento. Anzi l'alito della morte stagna sulle nostre soglie. L'Anticristo (che opera da dentro tutti gli idoli e guida gli dèi della dissoluzione) è il veniente, e lo si teme, anche se le gerarchie ecclesiastiche cristiane sono in altre faccende affaccendati. Spetta a noi laici, di qualunque fede e percorso spirituale, divenire sentinella sveglia.
Il capitalismo ha, può avere, un volto umano? Il satanismo affligge d'un male sotterraneo questa società occidentale, racchiusa nelle sue prigioni di cemento, non più a contatto con la magia naturale delle cose e gli antichi spiriti animistici, che pure un tempo agitavano altri terrori. Delitti inauditi, stragi impossibili. Il maligno sembra dunque scatenato. E c'è chi lo invoca in fedi e riti rovesciati. Ma anche per adorare Satana bisogna avere una fede. E può essere che simili fedi siano in effetti un bisogno, quale esso sia, di questa povera umanità smarrita, in passato più che altro avvilita nel corpo, e forse oggi molto più percossa nell'anima. L'uomo e il danaro non hanno più bisogno l'uno dell'altro. Il danaro si produce da solo. E l'uomo verrà speso o sarà investito come lo è stato il danaro in passato. Il rischio allora era di perdere tutto il danaro. Adesso il rischio è di mettere in pericolo moltissima gente. Siamo nello sprofondo, più assoluto e cupo, dell'abisso dell'Anticristo. L'uomo non è più lo sfruttato produttore di un "plus valore", è divenuto cosa, materia informe. A proposito, volete conoscere l'indirizzo dove è assiso l'anticristo? Guardate l'immagine del post. E non è una metafora, di là dal muro si parlano idiomi alieni.