Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 26 luglio 2009

LA SAPIENZA GIRA PER STRADA. A VITERBO, NEGLI ANNI '70 SI COSTITUÌ UN CERCHIO INIZIATICO...MA NOI CE NE ACCORGEMMO DOPO.



Ho visto il mondo come un insieme. Questo pensiero fu il primo insegnamento che ricevetti dal mio maestro – un tipo umile, analfabeta, grezzo ma sapiente fruttarolo - e anche un concetto antico... e modernissimo nei primi anni Settanta, quando in Italia si affrontavano timidamente le tematiche parapsicologiche, olistiche e noi, imbevuti di nozionismo scolastico e di culturame ideologico, mal comprendevamo le intuizioni illuminanti che ci arrivavano da altrove.
Amici del blog, non tentate di arrivare a scoprire il mistero con la capoccia, sperimentate, provate direttamente a sentire, sentire dentro, per comprendere la verità del Tutto, i suoi collegamenti, i lacci [interrelazioni] tra gli uomini e le cose, tra il mondo e l’universo. Ve lo dico non per fare il maestrino, bensì per non evitarvi perdite di tempo con elucubrazioni mentali, costruzioni intellettuali, che ci lasciano poi con l'amaro in bocca. Ho visto il mondo come un insieme.
Nell’epoca della frammentazione e della atomizzazione della cultura, un umile fruttarolo tendeva alla sintesi con la sua opera e la sua vita, insegnava una visione unitaria della conoscenza, ma non attraverso speculazioni teoretiche – qualcuno potrebbe obiettare che un'analfabeta non avrebbe mai potuto elaborare una tesi siffatta con argomentazioni filosofiche e scientifiche, io credo invece che se anche avesse posseduto la sufficiente attrezzatura culturale non l’avrebbe comunque utilizzata -  bensì tramite l’esperienza diretta, attraverso una estensione della percezione, un affinamento dei sensi, un incantamento della coscienza.
Intorno al maestro si era costituito un piccolo cerchio interno, così lo definiva, di allievi e ci mise tutti di fronte alla difficoltà di compiere il cammino.
“Quelli tra voi che si sentono forti da resistere devono restare e quelli invece che hanno paura e non si sentono saldi e sicuri possono andare. Non costringo nessuno a restare. Questa è un’epoca tanto tremenda che ognuno deve rispondere di se stesso. Non è una vergogna aver paura di fronte ad una tempesta, c’è chi si nasconde al riparo e chi, pazzo forse, l’affronta e cerca di sentire la forza della natura, terribile, inarrestabile. Il ruggito della tempesta scuote gli animi dei più coraggiosi, ma qualcuno l’ascolta ugualmente per unirsi all’energia, quella che spezza i ponti, scoperchia le case, spacca la terra. Qui formo uomini pronti a tutto. Nessuna scappatoia è possibile per chi affronta l’ignoto.”
A volte gli domandavamo come fosse possibile cercare e trovare qualcosa persa da secoli: un fatto accaduto nel medioevo, un improbabile dialogo con un trapassato, ricostruire la storia di una famiglia da un vaso o da una collana vecchi di cinquecento anni.
“Nel mondo niente si perde, né di bene né di male, e presto o tardi lascerà il suo segno.”
Ogni cosa ha la sua vibrazione, la sua frequenza: un’emozione, una passione, un odio o un amore lasciano una traccia indelebile su ogni cosa, su un orologio, un quadro, un auto, una giacca. I morti in battaglia impregnano con vibrazioni di paura e odio per millenni il luogo ove si sono svolti i fatti, e una panchina dove un uomo e una donna si sono amati registra l’onda cosmica dell’amore per sempre. L’inferno, credo, è il tormento, l’angoscia di non amare nessuno e noi del cerchio interno, guidati dal nostro maestro, ne abbiamo avuto sentore in certi luoghi, dentro case ove si respirava il vuoto, il nulla. Da brivido.
“La vita dura il tempo di  un mozzico di pane secco che puoi inzuppare nell’acqua per mangiarlo morbido, se vuoi. Per questo è necessario imparare l’arte del vivere, tra tutte la più difficile. Riempite ogni momento la vita, sapendo che esso non si ripeterà mai più come tale. Trovato il pane, cercate l’acqua prima che diventi duro.”
Eravamo un cerchio eterogeneo, una misticanza secondo il maestro, si andava dai miei tredici anni ai quaranta o sessanta di alcuni. Debbo dire che i problemi che ci angustiavano erano i medesimi, di là dall’età o dall’estrazione sociale o ancora dall’istruzione.
“Quando proverete tristezza nel vostro animo guardate le stelle oppure il cielo di giorno. Quando siete tristi, offesi, sconsolati o sconvolti per un tormento insopportabile, uscite all’aria aperta, abbiamo una splendente campagna qui intorno e fermatevi in solitudine immersi nel cielo, fatelo entrare dentro di voi. Allora la vostra anima troverà la quiete. Guardate le stelle, i fiammiferi che non si spengono mai, ebbene usateli per accendere quella fiammella che ci avete dentro, sì. È più di una preghiera perché non chiedete niente al Padre lassù, stando in mezzo alla natura lo ascoltate e così saprete quello che ha da dirvi, è quanto ci basta e avanza.”
Lui, il mio maestro, tra le altre cose che sapeva fare, guariva alcune malattie imponendo le mani oppure preparando pozioni a base di erbe che cercava lui stesso in giro per campagne e boschi.
“Se ti capita una malaccio puoi star certo che la medicina ti trova.”
Pertanto soleva recarsi in certi posti segreti alla ricerca dei semplici, di certe piante officinali che le coglieva con rispetto e non prima di aver sussurrato una preghiera o delle parole di potenza. In un pomeriggio di ottobre, Lui e tre di noi del cerchio,  stipati nella Cinquecento, ci dirigemmo verso la campagna a nord della città per cercare chissà quale pianta meravigliosa, almeno così credemmo. Giunti vicino al posto segreto scendemmo dall’auto e dopo due chilometri di cammino accidentato a piedi, in mezzo a pantani vari e rovi ci fermammo. Lui ci fece il gesto di star zitti. Si acquattò come un furetto prima di scattare verso la preda, farfugliò alcune parole incomprensibili quando con mossa agile e veloce colse una piantina dalle foglie piccole e tonde. Se la mise nel tascapane di pelle, dal colore indecifrabile e dall’odore impossibile. Tornati al suo negozio, accese il cucinino a due fuochi che teneva nel retrobottega, vi pose una pentolina di coccio e con del pomodoro fresco, basilico, cipolla, olio, sale e l’erbetta appena colta in campagna, ci fece il sughetto, così lo chiamava, per condire la pastasciutta. Magico. Nemmeno don Juan, lo stregone Yaqui di Carlos Castaneda, avrebbe fatto di meglio. Ci guardammo stupiti, ma anche un po’ seccati, tuttavia non avemmo il coraggio di obiettare alcunché. Lui, nel frattempo, con un mestolino di legno girava e rigirava il sugo con amore e soddisfazione, come se fosse la materia prima nella sua fase trasmutatoria rimestata in un crogiuolo alchimistico. Delusi, attendemmo intorno al tavolo accanto al cucinino a gas che il pasto sacro fosse servito. L’odore del sugo comunque era eccezionale, se non altro avremmo mangiato un buon piatto di pastasciutta. Il Nostro tutto contento ci servì a tavola come se fosse uno chef, ci versò da una bottiglia scura del vino bianco nei suoi bicchieri da osteria, un vino frizzantino e fresco. Mangiammo con appetito e lui, come faceva spesso in queste occasioni, ci augurò: - Con salute.
Gli spaghetti così conditi, con una spruzzata di pecorino, erano buonissimi. Poco dopo, avvertimmo una strana euforia, ci sentivamo bene, forse la parola giusta era “pienezza insolita”, totalizzante. Lui ridendo a bocca piena ci disse in faccia, senza scrupolo ne vergogna:
“Se [e]stendiamo le nostre percezioni entriamo dentro un mondo di fianco al nostro, tutto luccicante, forte, [e]stendiamole allora.”
Vidi un boschetto di un verde pulsante, emetteva dei suoni che in un primo momento non compresi, potevano essere casuali o musicali. Il cielo si muoveva, sì, si muoveva come se un vento incredibile lo spostasse, non c’erano nuvole, tutto era luminoso, abbagliante, il sole, già, il sole era strano, lo si poteva fissare senza problemi eppure era fortissimo e inondava tutto, cielo terra piante cose; a proposito delle cose: torri altissime e pinnacoli vertiginosi si ergevano tra foreste verde azzurro e laghi di un blu cobalto. Era un mondo abitato. Trassi questa considerazione perché quelle cose avevano una foggia e una fattura artificiale, o almeno così mi sembrava. Ma io ero presente col corpo o con chissà quale manifestazione della personalità? Vidi il mio corpo, indossavo vestiti comodi di tessuto morbido, una specie di pantalone largo di color rosso con striature marroni, una casacchina fucsia che sembrava appena uscita da quelle boutique piene di capi griffati. Confesso che così conciato ebbi la sgradevole impressione di aver preso di cercone, espressione dialettale per definire un omosessuale. All’inizio mi domandai cosa ci facevo in quel posto, bellissimo ma stranissimo. Sicuramente stavo sognando, ovvio. Eppure i colori, i profumi, le sensazioni erano vivide, se toccavo una roccia blu ciclamino avevo il ritorno di forza, la toccavo veramente. È possibile sognare così, in maniera reale, vera, concreta?
Non era un sogno, perché mi trovavo effettivamente in quel mondo o dimensione o stato o cosa altro non saprei. Perché sono così sicuro? Potete credermi o meno, ma riportai da quel posto una cosa, sì, un oggetto e anche i miei amici aspiranti stregoni tornarono dal viaggio con una prova della loro veridica esperienza…Un  oggetto che avrebbe fatto da password per accedere ad altre dimensioni. Come un anello, una lucerna, un armadio, uno stiletto o altro, cose magiche necessarie per l’eroe ad attingere poteri o penetrare attraverso portali su altri mondi,  almeno così venivano raccontati nei poemi e nei miti di tutti i tempi.
Un codice di accesso per entrare nel palazzo chiuso del Re.

APRITI VERSO L'INTERNO E SCOPRIRAI L'ETERNO

LA REALTÀ DELLA REALTÀ

Neo: “Questo non è reale?”
Morpheus: “Che cos‟è reale? Come puoi definire la realtà? Se stai par-
lando dei tuoi cinque sensi, quello che senti, assaggi, odori
o vedi, allora stai parlando di segnali elettrici interpretati dal
cervello.”
Morpheus: “Tu sei qui perché sai qualcosa, ma ciò che sai non riesci a
spiegarlo. L‟hai sempre saputo. C‟è qualcosa di strano nel
mondo, qualcosa che non va. Non sai che cos‟è ma è lì, ed è
questo sentimento che ti ha condotto qui.”
Neo: “E‟ Matrix?”
Morpheus: “Vuoi sapere che cos‟è? Hai mai fatto un sogno così reale
da sembrarti vero? Che cosa faresti se non riuscissi a sve-
gliarti da un sogno così? Come faresti a riconoscere la diffe-
renza tra il mondo dei sogni da quello reale?
Morpheus: “Immagino che tu conosci qualcosa a proposito della realtà
virtuale.”
Neo: “Un pochino si.”
Morpheus: “Raccontami ciò che sai.”
Neo: “Essenzialmente è un sistema hardware che usa apparati
come guanti o una sorta di casco, o qualsiasi cosa che ti fac-
cia sentire dentro un programma per computer.”
Morpheus: “Se questo apparato di realtà virtuale fosse stato collegato ai
tuoi cinque sensi, controllandoli completamente, saresti in
grado di dirmi la differenza tra il mondo virtuale e il mondo
reale?”
Neo: “No, non potresti.”
Morpheus: “Allora sappi che questo apparato, è qui adesso.”
Morpheus: “Questo si chiama Struttura, il nostro programma di carica-
mento, attraverso il quale possiamo caricare qualsiasi cosa.”

The Matrix ©1999 Wachowski Brothers

LA MECCANICA DEI QUANTI



Faccio spesso riferimenti di fisica quantistica nei miei blog, e oggi è perfino di moda. Basta scorrere i cataloghi di diverse case editrici spiritualiste e vi troviamo a volte improbabili accostamenti e commistioni di livello, tra fisica e fede spiritualità coscienza etc.. Sarebbe impossibile descrivere qui, all’interno di un blog, la meccanica quantistica se non scrivendo un libro dentro un libro. Voglio semplicemente riassumere alcuni principi e paradossi che la riguardano.
Partiamo innanzitutto definendo la meccanica quantistica: è un complesso di teorie fisiche che descrivono il comportamento della materia a livello microscopico. Alcuni dei cardini su cui si basa la meccanica quantistica sono, in maniera sommaria, i seguenti:
− Principio di indeterminazione di Heisenberg: è il principio secondo il quale esistono coppie di variabili relative alle particelle subatomiche il cui valore non può essere conosciuto simultaneamente, indipendentemente dall’accuratezza delle misure.
− Di un evento in ambito della meccanica quantistica possiamo misurare solo la probabilità che esso avvenga.
− L’osservatore di un processo quantistico influenza il fenomeno osservato.
− Esistono interazioni non locali tra particelle dette entangled tali per cui un cambiamento di una particella causa un immediato, simultaneo e simmetrico cambiamento di un’altra particella, indipendentemente della distanza che le divide.
− Lo stato di una particella si determina esclusivamente con l’osservazione; prima essa si trova in una sorta di limbo in cui tutti gli stati sono ugualmente possibili.
Già da questi si può notare come la realtà che essi descrivono si discosta da quella da noi normalmente percepita: il mondo dell’infinitamente piccolo pare funzionare con regole completamente diverse rispetto a quello in cui noi siamo immersi.
Ma che ne è del tempo nel mondo dei quanti?
?

COSCIENZA E ONDA QUANTISTICA

Ennoia ha detto...

Lo sapevate? Il ruolo della coscienza nel collasso della funzione d'onda quantistica non è più necessario. A provocare il collasso non è, come credono alcuni ignorantoni, la coscienza umana, ma una qualunque interazione fra onda quantistica e materia macroscopica. Quindi, tutta la paccottiglia pseudoscientifica, che pretendeva di trarre dalla meccanica quantistica i suoi fondamenti, può ritenersi da buttare via.

sabato 25 luglio 2009

ELENCO DI LIBRI UTILI PER NON PERDERE TEMPO

Il Mulino di Amleto (Santillana - Von Dechend)
La fine del tempo (Julian Barbour)
Gödel Escher Bach (Hofstadter)
Il tao e la nuova fisica (Capra)
L’irrealtà del tempo (John Ellis Mc Taggart)
Sincronicità (Carl Gustav Jung)
Essere e Tempo (Martin Heidegger)
L’anello del Ritorno (Emanuele Severino)
Parmenide (Platone)
La Repubblica (Platone)
I misteri di Eleusi (Albert Hoffman)
Il tempo vissuto (Eugene Minkowski)
Il concetto di tempo (Martin Heidegger)
Dove il tempo finisce (Krishnamurti – Bohm)
L’Io della mente (Hofstadter – Dennet)
Le porte della percezione (Aldous Huxley)
Il significato della relatività (Albert Einstein)
Teoria dei Quanti di luce (Albert Einstein)
Psiche e natura (Wolfgang Pauli)
Gravità e spazio-tempo (John Wheeler)
L’io diviso (R. D. Laing)

sabato 18 luglio 2009

I CONTRABBANDIERI DI D'IO CON L'APOSTROFO





Il fenomeno intorno a Ramtha e alla sua canalizzatrice col cappellino da baseball, è tipico di un ambiente, quello new age o come lo si voglia definire, fatto di tanta brava gente assetata di divino che scambia il veleno per acqua sorgiva. La furbacchiona JZ Knight e i suoi sodali ladroni è piovuta chissà da dove per turlupinare il prossimo, alla stregua di una – per la verità più carina – vannamarchi in versione americana. Fin qui niente di nuovo. Il mondo del cultismo e del contattismo è pieno di imbroglioni, lestofanti della peggior specie, quando non sono proprio svalvolati cosmici. E che dire del fenomeno in terra di Gallia? Un tale si fa chiamare Rael e asserisce di essere in contatto con alieni fabbricanti di pianeti; un volpone in tutina attillata, affamato di sesso a buon mercato condito di eugenetica dal sapore pericolosamente nazistoide. Ma per favore. Svegliamoci.
È mai possibile che per avere conoscenze ultraterrene, risvegli iniziatici, acquisizione di chissà quali poteri psi, è sufficiente pagare fior di quattrini – quando se ne hanno - e iscriversi a corsi progressivi e nel giro di qualche anno si diventa divinità con tanto di patente? È mai possibile che ci facciamo corbellare da siffatti pannazzari (venditori di stracci contraffatti) per potere un domani avvicinarci alla verità? Credete veramente che il divino si manifesti così? Rael, JZ Knight, vogliono solo solleticare il vostro ego e il desiderio di sapere, questo legittimo. Spacciano D'io con l'apostrofo, diffidate delle imitazioni: quello vero fu ucciso 2000anni fa dalla cricca imperante perché non vendeva niente, anzi, voleva liberarci dalle pastoie dell'io e indicarci la via. Poi son venuti i chierici e allora...
Ho 51anni ed ho incontrato nella mia vita di ricerca e sviluppo, una tale congerie di pazzi sfrenati, guru all'amatriciana, paragnosti dai piedi puteolenti, medium dalla mano morta (non era ectoplasmatica), novelli sacerdoti di antiche religioni dai cospicui conti in banca, preti cattolici affamati di sesso e denaro come qualsiasi tronfio borghesuccio e taroccari di ogni genere... e tuttavia non mi hanno impedito di continuare la ricerca. È anche vero che mi sono pure imbattuto in uomini e donne sante, che mi hanno donato il loro amore e sapienza. Indovinate che cosa ho scoperto? Il Regno di Dio è dentro di noi, per cui non è necessario cercarlo altrove. Sì, ho scoperto l'acqua calda, ma almeno non dipende dalla mia carta di credito di percepire l'eterno.

martedì 14 luglio 2009

LA STIRPE COSMICA CHE CI SOPPIANTERÀ





Il loro progetto del futuro è il regno di una coscienza devastata, la loro speranza un’ossessione generalizzata; attraverso la bocca degli ossessi predicano il ‘Regno millenario’, come annunciato dai profeti, ma tacciono il fatto che il Regno non è di questo mondo fino a che la terra e l’uomo non si saranno trasformati per mezzo della rinascita dello spirito. Tacciano di menzogna le parole degli Unti, fingendo che i tempi siano maturi prima che lo siano veramente. Quando è atteso un Messia, lo scimmiottano in anticipo, quando se ne va, ne stravolgono l’immagine. Essi dicono: diventa una guida! Ben sapendo che solo colui che è Perfetto può diventarlo! Essi sconvolgono la frase per ingannare: ‘Sii una guida e diventerai perfetto!’ Sta scritto che Dio conferisce anche l’intelletto a colui cui affida una missione, essi, invece, suggeriscono: ‘Assumi un compito e Dio te ne darà l’intelletto!’ Essi sanno che la vita sulla terra è una fase di transizione, per questo ti allettano perfidamente con la frase: ‘Fa’ di questo mondo terreno un Paradiso!’, ben conoscendo la vanità di tali tentativi. Essi hanno messo in libertà le ombre dell’Ade e infondono loro vita con una fluida forza demoniaca, affinché gli uomini credano che sia giunta l’ora della resurrezione dei morti. Essi hanno creato una larva che reca le sembianze del volto del nostro Maestro e, come un fantasma, essa emerge qua e là, ora nei sogni dei chiaroveggenti, ora nelle sedute degli spiritisti fingendo di essere corporea, ora in disegni che si formano automaticamente durante gli stati medianici, o ancora attraverso carri di fuoco che incendiano i nostri cieli. La Salamandra, il demiurgo cosmico, si autoproclama il fantasma a coloro che, curiosi, gli chiedono il nome, affinché credano sia Giovanni l’Evangelista. Essi contraffanno il volto per ingannare coloro che sono maturi di guardarlo, in Verità; essi preparano il terreno per poter seminare dubbi, quando sopraggiungerà l’ora.

sabato 11 luglio 2009

SILENTI GUERRIERI IN MARCIA



Da Il Mattino dei Maghi in poi, una certa letteratura ha riportato in auge una vecchia tesi, secondo la quale l'hitlerismo sarebbe scaturito da spinte esoteriche, o meglio controiniziatiche. Ne condivido per sommi capi il metodo, cioè che dietro i fatti vi siano energie, capi occulti, dottrine ben diversi dalla semplice legge fisica di causa ed effetto. L'interpretazione della storia è una cosa troppo seria per metterla in mano agli storici di professione. Almanacchieri o poco più, i professori vedono nei grandi movimenti epocali, forze economiche e politiche, al massimo religiose, che giustificano il succedersi degli eventi. Tale riduzionismo è pericolosissimo, poiché non ci fa scorgere l'ombra oscura di cose o enti che dirigono i destini dell'umanità. Dobbiamo imparare ad esser desti, liberandoci dal velo di Iside che ci annichilisce quel sesto senso che tutti abbiamo, che ci fa sentire l'universo come un oceano di onde, di diversa frequenza e vibrazione. Dicevo dell'hitlerismo...

Le idee guida del III Reich, quelle che hanno determinato perfino la strategia militare, possono così riassumersi: la geopolitica di Haushofer, il mito della terra cava, dell'Atlantide, la gerarchia delle razze, gli influssi astrali, terre mitiche come l'Agharti e Sham bha lah, il Graal... È una cosmogonia che esce da una logica razionale e verificabile. È un evidente schema gnostico, che ripete con immagini mitiche la gnosi del II secolo, il concetto guida: il principio della caduta nella materia e della reintegrazione delle particelle di spirito, il loro ritorno alla sorgente; un ritorno alle origini in riferimento ad un momento mitico che è prima del tempo, il luogo della purezza delle cose. Insomma il dualismo e la gerarchia spirito/materia e il disprezzo assoluto per ciò che è ritenuto inferiore, materiale, e che deve essere distrutto. Il nazismo fece allora esplodere un virus antico rimasto in letargo per secoli. Il nazismo fu, in fondo, una tremenda apocalisse gnostica. C'è un filone misterico che percorre la storia europea in vario modo e che dalla gnosi si dirama al Medioevo (con il mito dei Templari, dei Rosa-croce) e percorre i millenni. Le società esoteriche da cui scaturì il nazismo, a quanto pare, avevano le loro ascendenze e diramazioni in altre società, come la Golden Dawn, che prosperavano anche fra la classe dirigente inglese...Il rifiuto della «guerra su due fronti», che è il tema strategico di "Mein kampf", e la ricerca di una pace separata con l'Inghilterra si fondavano anche su queste parentele. La gerarchia gnostica pone al livello più infimo gli «uomini materiali», considerati praticamente come bestie. Così la gnosi nazista classificò i popoli e l'inglese era considerato un popolo spiritualmente superiore. Del resto l'Impero britannico fonda il suo dominio su una forte pretesa ideologica.

So di una leggenda in cui si narra di schiere di guerrieri morti in battaglia che camminano sui fondali del mare nostro, con i loro labari e le loro bandiere abbassate. Sono avvolti in veli neri e passano, sotto alle acque, muti, impassibili. C’è anche un’altra leggenda sulla quale il musicista francese Debussy compose la sua famosa Cattedrale sommersa. Forse quei guerrieri silenziosi si dirigono verso quel tempio cosmico.


"...quando una notte attraverso lo spazio curvo sentì l'invitante flauto degli abissi aldilà."
(H.P. Lovecraft, Fungi From Yuggoth, XXXII)

martedì 7 luglio 2009

DAVID ICKE, AGENTE DI SUA MAESTÀ BRITANNICA.


Sono anni che quel furbastro di inglese ci sfotte; sono anni che l'albionico gareggia a chi la spara più grossa; sono anni che David Icke si infiltra tra i new agers, gli spiritualisti, i movimenti antagonisti al sistema, spacciandosi per paladino della verità. Ho sempre dubitato sulle ragioni di chi strilla più forte, di chi attacca il sistema e poi ne usufruisce con tutti gli interessi. Siccome credo che il buon Icke non sia un fesso ne un idealista, allora è sicuramente al soldo di Sua Maestà. Il mix usato dal giornalista esperto in complotti è classico: raccogliere più informazioni possibili su sètte, ordini iniziatici, banchieri, corporation, esoterismo, satanismo, non vagliarle ma fonderle e confonderle, adottando una griglia interpretativa precostituita e sostenere un teorema indimostrabile ma intrigante, per certi versi plausibile e poi... e poi come ciliegina amarognola infilarci dei tamarri mutaforma a squame provenienti da una dimensione limitrofa alla nostra, in qualità di mostruosi padroni del mondo. Mr. Icke non pago, cita in giudizio teste coronate, leaders USA e UK principalmente, quali esecutori materiali se non lucertoloni loro stessi a capo della cricca che cospira contro un'umanità cieca e sorda, anzi ipnotizzata grazie alle spire di Matrix. Non c'è che dire, un romanzetto stile Urania anni '50 e nulla più. Però, lasciatemelo dire, non è solo una riuscita operazione letteraria sensazionalistica volta a far quattrini e basta. C'è altro. Molti dati che mr. Icke spiattella sono verosimili quando non reali, la rappresentazione di un mondo prigioniero di forze oscure è quanto mai veridica, almeno per noi ricercatori del vero e allora se quello che dice è in parte vero - sempre per noi de Il Grande Ignoto - perché dubito sulla sua buona fede? Semplice. Perché la magagna di Icke sta nella negazione di alcune verità, fedi e credenze degne di rispetto da millenni. Negare la realtà storica di Cristo, su tutte è la prova più evidente della missione destabilizzante, questa veramente oscura della ricerca del paffuto alglosassone. Vi è sicuramente mala fede in David Icke, oltretutto prezzolata dai servizi inglesi. Leggo pure un suo intento di discreditare la seria ricerca su trame, complotti e pressioni psichiche ai danni dell'umanità da parte di potentati tutt'altro che fumettistici. La storiella dei rettiloni extraterrestri poi, è banale quanto volutamente cretina, atta unicamente a smontare tutte le tesi di cospirazioni serie e vere. Insomma, mr. Icke è un contraffatore di monete false per far saturare e svalutare il mercato. Qui prodest? Io lo so chi ci guadagna.

NOTA
Dan Brown è un altro pecionaro, che dopo aver sfruttato la moda dell'esoterico da operetta, passerà anche lui a ritirare il premio.

SBANKAMENTO: CORREVANO GLI ANNI OTTANTA E CI TRAVOLSERO TUTTI




Sono convinto che chiave fondamentale per capire il presente sia, oltre agli eventi politici, il silenzioso spostamento d’accento, nel corso degli anni Ottanta e soprattutto durante la presidenza Reagan, dall’economia produttiva all’economia finanziaria. Fu il periodo in cui il volume degli scambi di borsa crebbe fino a equivalere, quotidianamente, al bilancio annuale di uno Stato di medie dimensioni; in cui banchieri o personaggi legati alla finanza assunsero in tutto l’Occidente funzioni direttamente politiche; in cui si cominciò a concepire l’unione europea in chiave esclusivamente monetaria, con i governatori usciti dalla dissoluzione delle banche nazionali in posizione di leadership assoluta, sottratta a ogni controllo; in cui si ridisegnò la mappa del mondo cancellandone le porzioni divenute poco interessanti, al di là del possesso o meno di materie prime: quasi tutta l’Africa, parte dell’Asia, una larga porzione dell’America Latina. Era il compimento del processo di sbankamento: l’astrazione assoluta della moneta, ormai svincolata da ogni processo concreto di produzione e scambio. Ideale per un connubio con la circolazione di beni immateriali quali la comunicazione, l’informazione, l’ “idea” di merce senza riferimento al valore d’uso. Era logico, a quel punto, che il comando passasse a chi creava moneta virtuale a suo arbitrio (gli Stati Uniti) e, pur non producendo praticamente nulla, era padrone incontrastato del mercato immateriale; e ciò ancor prima della caduta del muro di Berlino. Dopo si trattava solo di distruggere, senza pretese di colonizzazione reale, oasi di resistenza al dominio dell’economia astratta. La Jugoslavia, per esempio, attardata su un modello inutile di economia parzialmente socialista. Diveniva d’obbligo favorirne la scissione, poi distruggerne le schegge troppo grosse. La Somalia, attestata su una posizione geografica in cui l’economia materiale aveva troppo peso. L’Afghanistan, possibile passaggio per oleodotti che forse non saranno mai realizzati, ma la cui potenzialità, reale o virtuale, incide sugli equilibri finanziari. L’Iraq, che pompi o non pompi petrolio, lo mandi o meno negli Stati Uniti, è del petrolio la raffigurazione. L’importante non è disegnare una carta geografica dello stesso colore: ciò che conta è farvi dei buchi dove esistevano sfumature cromatiche troppo intense. Di ostacolo a un Occidente che ha ormai affidato il potere politico, proprio e sul mondo, a quello economico, e in primo luogo a quello finanziario.

Questa succinta analisi è solo la punta dell'iceberg di uno stato delle cose raccapricciante. I retroscena poi sono affidati tutti alla distruttiva regia della Salamandra, che opera da secoli dietro le teste d'uovo, i governanti di paglia, i padroni del vapore ufficiali. Il G8? Una pantomima. I farabutti tagliagole che pilotano questo nostro mondo derelitto, stanno altrove. Ma non così lontano.

domenica 5 luglio 2009

FILO DI ARIANNA


Le Grandi Opere della Tradizione Spirituale-Esoterica

I Tarocchi
Il Libro dei Morti degli Antichi Egizi
I Testi delle Piramidi
Frammenti (Eraclito)
Cratilo (Platone)
De Iside et Osiride (Plutarco)
Avesta (Zarathustra)
La Torah (Mosè)
I Salmi
I libri sapienziali (Proverbi, Cantico,Sapienza, Siracide)
I Vangeli
Le Lettere (San Paolo)
L'Apocalisse (San Giovanni)
Il Corano (Muhammad)
Oracoli Caldaici
Kore Kosmou
I Versi Aurei ( Pitagora)
I Misteri d'Egitto (Giamblico)
Visioni e Risvegli (Zosimo di Panopoli)
I Rotoli di Qumran
I Rotoli gnostici di Nag Hammadi
La Pistis Sophia
Corpus Hermeticum
Commentario Allegorico alla Bibbia (Filone)
I-Ching
Le Upanishad
La Baghavad Gita
Le Enneadi (Plotino)
L'Imitazione di Cristo (Tommaso de Kempis o comunità monastica)
Parzival (Wolfram Von Eschenback)
La Cena Segreta (testo cataro)
Aurora Consurgens (Jacob Bohme)
Le Tavole di Smeraldo
De Arte Cabbalistica (Johannes Reuchlin)
Lo Zohar
La Divina Commedia (Dante)
De Vita Nova (Dante)
Le Futuwhat meccane (Ibn Arabi)
La Lingua degli Uccelli (Farid ad-din Attar)
Mathnawi (Jalal od-din Rumi)
Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz (anonimo)
Le Gerarchie Celesti (Pseudo Dionigi Aeropagita)
Il Mondo Magico degli eroi (Cesare della Riviera)
Il Libro delle figure Geroglifiche (Nicolas Flamel)
Mutus Liber
Pensieri (Blaise Pascal)
La Chiave delle Cose Nascoste (Guillaume Postel)
Faust (Goethe)
I Manifesti Rosacroce
Trattato della reintegrazione degli esseri (Martinez de Pasqually)
Il Pellegrino Cherubico (Angelus Silesius)
Teosophia Practica (H.G.Gichtel)
I Discepoli di sais (Novalis)
Il Simbolismo della Croce (Rene Guenon)
Il Re del Mondo (Rene Guenon)
L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta (Rene Guenon)
Filosofia della Rivelazione (Schelling)
I Grandi Iniziati (E.Schurè)
Shobogenzo (Dogen Zenji)
Metafisica del Sesso (Julius Evola)
L'Uomo di Luce nel Sufismo Iraniano (H.Corbin)
I Mistici dell'Occidente (E.Zolla)
Che cos'è la Tradizione (E.Zolla)
L'Apertura del Cammino (Isha schwaller de Lubicz)
Trattato del Fuoco Cosmico (Alice Bailey)
Da Betlemme al Calvario (A.Bailey)
Giordano Bruno e la Tradizione ermetica (Frances Yates)
Le Dimore Filosofali (Fulcanelli)
Misteyum Coniunctionis (C.G.Jung)
La Beatrice di Dante (Gabriele Rossetti)
L'Amor Platonico (Gabriele Rossetti)
Filosofia erotica (Franz Von Baader)
Il Messaggio Ritrovato (Louis Cattiaux)
Iside Svelata (H.P.Blavatsky)
Tractatus Cryptica Scriptura (Philip Dick)
Il Canto dell'immediato Satori (Yoka Daishi)
Il Dio d'Acqua (Marcele Griaule)
Il Ramo d'Oro (J.Frazer)
Il Mattino dei Maghi (Pauwels e Bergier)
La Cabala (Gershom Scholem)
Pagine Esoteriche (Ferdinando Pessoa)
Studi Manichei e Catari (Deodàt Rochè)
La Tradizione Solare (Massimo Scaligero)
I Tarocchi (Osvald Wirth)
Bestie uomini e Dei (Ferdinando Ossendowski)
Sulle tracce della gnosi (E.C.Puech)
La Grande Madre (E.Neumann)
La Rivelazione d'Ermete Trismegisto (A.J.Festugiere)
La Gnosi Cristica Integrale (L.M.A.Viola)
Il simbolismo del corpo umano (Annick de Souzenelle)
Lo Sciamanesimo (Mircea Eliade)
Il Serpente Celeste (John Anthony West)
L'Esoterismo (Pierre Riffard)
 
Le Grandi Fratellanze Iniziatiche

L'Ordine sacerdotale di Heliopolis
I Misteri di Eleusi (1420 a.C. circa)
Le Baccanti (Xi secolo a.C.)
Gli Uomini Lupo (lacedemoni)
I Pitagorici di Crotone (532 a.C.)
I Druidi (VI secolo a.C.?)
Gli Esseni di Qumran (III secolo a.C.?)
I Mitraisti di Roma (66 a.C.)
I Basilidiani gnostici (II secolo)
Gli Esicasti (382)
I Benedettini (534)
Gli Ashishin di Asani Sabbah (XII secolo)
Il Sufismo in generale
I Catari (1167)
I Templari (1118)
I Fedeli d'Amore
I Fratelli del Libero Spirito (1260)
I Rosacroce (XVII secolo)
La Massoneria illuminata (1715)
I Martinezisti (1750)


I Film esoterici o con senso esoterico

Una pura formalità - occultistico
Il settimo Sigillo - metafisico
La Montagna incantata (A. Jodorowski)-  alchemico-ermetico
Dune (David Linch) – mistico alchemico
Highlander - iniziatico
P greco, il teorema del delirio - cabalistico
Il 13° Piano - gnostico
Matrix - gnostico
Dark City - gnostico
Memento - cabalistico
2001 Odissea nello Spazio - iniziatico alchemico
Blade Runner - storia segreta dell'umanità
Fight Club - gnostico-iniziatico
Al di là dei Sogni - ermetico
L'attimo fuggente - iniziatico
Truman Show- iniziatico
Essi Vivono - gnostico
The Abyss- gnostico apocalittico
Constantine - occultistico
L'Avvocato del Diavolo - occultistico
Echi mortali - occultistico
L'Albero della Vita - cabalistico
Phenomenon - paranormale
Powder- mistico
Terminator - apocalittico
Equilibrium- apocalittico
Dragonfly il segno della Libellula - profetico occultistico
Mothman Prophecy - occultistico
Donnie Darko - profetico occultistico
V per Vendetta - cospirazionista gnostico
La città Incantata (cartoon) - occultistico magico
La Profezia di Celestino - iniziatico

sabato 4 luglio 2009

ARCHETIPI: LA LUCE CHE È IN ESSI LI FA RIMANERE NASCOSTI


La mente sola è reale, quel che capita e si chiama mondo è fatto di archetipi e sono 22. Non sono gli eserciti che invadono il territorio: è l'arcano VII che si gioca Il Carro; non è con una donna che si fa all'amore, ma con La Stella XVII, e se si incontra la Donna della nostra vita si è addirittura favoriti dall'arcano XXII, il più potente, Il Mondo, che è la Dea; ma per un privilegio come questo, quante volte non si rimane intrappolati nella gabbia di qualche predatore, il cuore trafitto dalla punta di un tacco a spillo, in preda a quelle illusioni di cui l'arcano XV, il beffardo che ti può per irriderti rendere ricco, è talmente prodigo; e in altri casi la ricompensa è l'arcano XIII, La Morte, che ti fa visitare sponde nuove, talvolta senza ritorno. E converso, non è un uomo che si ama, ma Il Mago, Il Sacerdote, e perfino L'Eremita.
In ogni donna c'è una dea, e forse in ogni uomo qualche dio. La rete degli archetipi è come una lente, luce senza tempo che passa attraverso, proiettando su uno schermo illusorio la pellicola ingannevole del tempo, che sembra muoversi. Ciò che si vede è una sovrapposizione di immagini messe male a fuoco, un infinito labirinto di archetipi intessuti in fantastici disegni. Il compito dell'uomo e della donna è trovarci un senso, una via per uscire dal dedalo.

RENATO VESCO: L'UFOLOGIA COME GUERRA OCCULTA




Renato Vesco (1924-1999) è stato il personaggio più enigmatico dell'ufologia italiana. Perito aeronautico (anche se spesso chiamato ingegnere), fascista convinto da giovane, collaboratore della Rivista Aeronautica nel dopoguerra, ebbe un difficile rapporto con giornalisti ed editori oltre che con gli altri ricercatori sull'argomento. Il suo libro "di culto", Intercettateli senza sparare era pronto già nel 1956, ma dovette attendere la pubblicazione fino al 1967. Mursia non ha mai ripubblicato né il primo né i due che sono seguiti, I Velivoli del Mistero e Operazione Plenilunio.

In apparenza Vesco aveva una conoscenza illimitata degli aspetti meno noti della ricerca aerospaziale nel dopoguerra. Nei suoi libri passava con abilità dalle fonti noti e verificabili ad altre segrete e incontrollabili. Vesco sembrava essere in buoni rapporti con molte personalità del deposto regime e dei servizi segreti militari. Però i critici lo hanno colto in fallo numerose volte, e tutta la prospettiva storica su cui si fonda la sua teoria appare stranamente distorta. C'è una Gran Bretagna che nei primi anni '50 spende enormi fondi segreti per sviluppare una forza aerea strategica altrettanto segreta, c'è una tecnologia della gettosostentazione tutta da verificare, ci sono supposizioni (specie nel terzo dei suoi libri) che arrivano al limite della mitomania.

Eppure le credenziali di Vesco erano abbastanza convincenti che molti pensarono sul serio, nei primi anni '70, che davvero il Regno Unito disponesse di una piccola forza di bombardieri e ricognitori ipersonici e superstratosferici. Io, non mi vergogno di ammetterlo, ero fra questi, ed ero in buona compagnia.

Alla sua morte gli archivi di Vesco, dopo lunghe questioni legali, furono ceduti dagli eredi al CISU, il gruppo ufologico di impostazione "scettica" (in contrapposizione al "fideistico" CUN di Roberto Pinotti). Ma la promessa di pubblicare i risultati di quelle ricerche, finora, non è stata mantenuta.

Si dice che un editore (non si sa quale) rifiutò di pubblicare "Intercettateli Senza Sparare" nel 1957 in seguito alla Crisi di Suez: le spiegazioni dell'autore, secondo cui la segretezza di una forza strategica all'avanguardia, ma tuttora sperimentale, non poteva essere compromessa in una crisi locale, non furono considerate credibili. Ma, ironicamente, non erano lontane dalla realtà nemmeno per quanto riguardava le forze convenzionali: i pochi Valiant che parteciparono all'intervento militare britannico furono frettolosamente dotati di vecchi sistemi di puntamento visuale e furono limitati al bombardamento diurno, perché i radar non erano ancora a punto.

Non è dato di sapere se negli ultimi anni Vesco avesse riconosciuto che la sua tesi era priva di fondamento. La concezione aerodinamica dei "suoi" dischi volanti era diversa da quella di ogni altro aeromobile conosciuto, anche se pare che avesse perfino costruito dei modelli funzionanti.

In apparenza si tratterebbe delle fisime di un inventore isolato e un po' eccentrico. Ma su questo punto c'è una cosa abbastanza inquietante, un passaggio che sicuramente pochi lettori della martoriata edizione Urania di "Le Guide del Tramonto" di Arthur C. Clarke avranno capito.

Nel sesto capitolo di "Childhood's End" si legge:

"The ordinary private flyer or aircar had no wings at all, or indeed any visible control surfaces. Even the clumsy rotor blades of the old helicopters had been banished. Yet man had not discovered anti-gravity; only the Overlords possessed that ultimate secret. His aircars were propelled by forces which the Wright brothers would have understood. Jet reaction, used both directly and in the more subtle form of boundary layer control, drove his flyers forward and held them in the air."

Questa descrizione si adatta alla concezione di Vesco (che non si può descrivere in due parole) molto più che al "Silver Bug" di John Frost, che usava l'effetto Coanda ma non il controllo dello strato limite.

Il discorso sarebbe lungo e pieno di congetture indimostrabili. Meriterebbe un post tematico.

Estratti dai libri di Vesco:

La questione dei "Fratelli dello spazio" è sicuramente destinata a immatura fine...il tempo passa e si avvicina il giorno (un gran giorno per gli inglesi) in cui una formazione di dischi volanti passerà sibilando sui deliranti spettatori convenuti all'annuale rassegna della produzione aeronautica britannica, che si svolge per tradizione sul vecchio aerodromo di Farnborough, dove la R.A.F. e gli UFO mossero i loro primi passi.
da "I velivoli del mistero" Mursia, 1969

Nomi, date, dati e fatti proveranno che gli UFO sono i precursori degli odierni satelliti artificiali e dei veicoli spaziali. Macchine ovviamente segrete, come si conviene ai tempi di "blocchi", "muri" e "guerra fredda" che hanno permesso una impostazione risolutiva del vecchio problema della conquista dello spazio.
da "Operazione plenilunio" Mursia, 1972

La biennalità degli avvistamenti sembrerebbe proprio da porre in relazione con le posizioni astronomicamente ed astronauticamente favorevoli di marte. Gli operatori UFO hanno dunque rivelato un fattivo interesse per il rosso pianeta e ciò ci autorizza a ritenere che non già i marziani abbordino di tanto in tanto la Terra per studiarci oggi e soggiogarci in seguito, ma che i tellurici o meglio uno sceltissimo nucleo di quella parte di tellurici che canta DIO SALVI LA REGINA! abbia già raggiunto anche quel remoto mondo, naturalmente in gran segreto data l'importanza non tanto della missione in sè quanto dei mezzi impiegati. 
da "Operazione plenilunio" Mursia, 1972

giovedì 2 luglio 2009

ROBERTO PINOTTI, L'UFOLOGO PER TUTTE LE STAGIONI.

Conobbi Pinotti tanti anni fa a Roma, presso la sala conferenze dell'Hotel Piemonte, in occasione della riunione nazionale delle sezioni. Vi era il presidente onorario del CUN, l'ambasciatore Perego, ormai avanti negli anni, circondato da tanti giovani vogliosi di scoprire, conoscere. Insieme all'amico di sempre, prematuramente scomparso, Franco Persi, accettammo di buon grado di costituire una sezione nella nostra cittadina, Viterbo. E sì, ho fatto parte per alcuni mesi del CUN. Non si può essere perfetti. Ammiravamo Pinotti, per quello che era e faceva. Oggi si direbbe un'icona. Già, proprio un'icona dell'ufologia mondiale. Lo ammiravamo per il suo dinamismo, sempre pronto a organizzare, presenziare, apparire in tv per difendere l'onore di tutti noi ufologi in erba contro i pieroangelisti, quei tromboni di scienziati o quegli ironici giornalisti di regime, accaniti smontatori di ogni testimonianza ufologica.
Conobbi Pinotti e poi non lo riconobbi più.
La fama, lo status di ufologo ufficiale, la vanità dalla quale non si è mai affrancato, insomma i suoi orizzonti si ampliavano. Da giornalista dell'insolito, un po' di nicchia ma verace, a divulgatore aerospaziale, apprezzato studioso nei salotti che contano... e forse, dico forse ben messo in ambienti dei Servizi. E ciliegina sul curriculum, ma niente di illegale per carità, l'appartenenza a conventicole misteriosofiche di antica osservanza. E scusate se è poco.
Dicevo del CUN. Credo che sia diventato un carrozzone circense pronto ad essere montato in occasione di eventi mediaticamente interessanti e poi, non appena le luci della ribalta si spengono, pronto ad essere sbaraccato. Sarò nostalgico, ma il Centro una volta era ben diverso. Si faceva ricerca sul campo, si elaboravano progetti e teorie, oggi, è un vuoto ben confezionato. Lo stesso Pinotti, quando viene intervistato non dice niente, ma lo dice bene.
Tuttavia il quadro dell'ufologia italica non è così disastroso, malgrado il pesante carico dei pinottiani. Da Baiata alla Pallotta, allo staff tutto di X Times, fino ma non ultimo quell'arcipelago vibrante, pieno di voglia dei gruppi indipendenti sparsi ovunque per l'Italia. Non mi lamento del passato che è passato, ogni epoca è degna di rispetto; oggi è tempo di grandi cose, di affermazioni assolute e di negazioni sovrane. Liberi di sapere e capire, liberi da pressioni ideologiche e politiche, liberi da una scienza prezzolata. Alziamo gli occhi e riprendiamo a scrutare il cielo.

2012 odissea dello strazio

Per milioni di persone sensibili ai grandi cambiamenti che si prospettano a breve - le etichette poi di new agers o altre le lascio volentieri ai professorini del Vaticano, il pur ottimo Introvigne e altri un po' meno arguti - la data fatidica/famigerata del 2012, per non diventare un tormentone svuotato di credibilità, dovrebbe essere considerata alla stregua di un solco sulla terra, utile per seminarvi oppure da saltare a piè pari. La cricca che impera nel mondo, che ho denunciato ai quattro venti da anni, Il Gruppo per intenderci, sta allestendo un set di dimensioni gigantesche, ove gli effetti speciali saranno copiosi come pure gli squilli di tromba. Attenti, però. Non di sceneggiata qui si parla. Peggio. Ci vogliono gabellare costringendoci a credere ad un evento unico o quasi nella storia del genere umano: l'incontro con gli dèi-alieni, un mix di arconti titani che tornano da lungo pellegrinare per le vie del cosmo. In fondo da millenni si vocifera di esseri di altri mondi che ci fanno visita - ed è vero - buoni e saggi - non del tutto vero - che aiuteranno di nuovo l'umanità smarrita. I sempre bene informati - NASA CUN CISU PIEROANGELACONPROLE CNR PROTEZIONE CIVILE PSICHIATRI ASL E FRANCESCHINI, per citarne alcuni - ci assicureranno che niente accadrà, che tutto è sotto controllo, basta affidarci a quella madre un po' chiaccherata di Scienza e tutto si sistemerà. Già, il sistema, è quello il vero problema dell'umanità.