Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 13 gennaio 2015

La frequenza della rosa



... l' uomo è ben misera cosa, /giacca stracciata su uno stecco, a meno /che l'anima non batta le mani e /canti, canti più forte / ad ogni strappo nella sua veste mortale, / né vi è altra scuola di canto che studiare / i monumenti della sua magnificenza...W.B. Yeats, Sailing to Byzantium

Nessuno è costretto a restare, perché la porta è sempre aperta.” Scandurra

I temi dell'insegnamento da noi ricevuto, possono sintetizzarsi in pochi punti. Si tratta di acquisire la volontà cosciente che rende possibile agire realmente su se stessi; sviluppare una densità interiore che tenda a dispiegarsi in forme esistenziali ancora inedite ma che, nell'urto con la realtà, è costretta a ripiegarsi in attesa di un tempo propizio; fare qualcosa della propria vita invece di essere continuamente rifatti da essa; guidare se stessi, legarsi durevolmente allo Spirito Universale (anima mundi) e, se si ama, inserire l'essere amato in una specie di pienezza eterna. È possibile? Per forza. Intanto, se osserviamo con relativo distacco lo stato delle cose, emerge un quadro raccapricciante. La fonte della Vita si è affievolita al punto d'essersi quasi inaridita in gran parte delle persone che ci circondano. Pure apparenze di umanità. Le esistenze si riducono a parassiti. Le religioni sembrano esaurite, spente, ridotte a minestrine tiepide che non ci sfamano più. Siamo incapaci da soli a guarire la nostra anima quanto il corpo. Gli anni '70 sembrarono smuovere un po' la situazione generale con la cultura underground, ma finirono per distruggere vite e disilludere molti. La New Age riprese il filo rosso di una ribellione, questa volta solo la rivoluzione della coscienza contro le vecchie forme; non fu tutto da buttare, aiutò alcuni a scegliere nuove e vecchie strade, erano comunque scosse, movimenti dell'anima bisognosa di trasformazione, dopo l'ubriacatura tragica delle ideologie. Poi, la cappa mefitica del capitalismo, distruttore di ogni valore. Shiva è tornato più assetato di sangue. Le malattie ci inghiottono, la miseria materiale e morale ci attanaglia. La fede è appannaggio di pochi, gli altri si aggrappano alle chiese più per necessità che per scelta. Si attende il miracolo, si corre dove appare la Madre Celeste, squarci di luce scendono su questo nostro pianeta oscurato, ma le istituzioni religiose frenano, minimizzano, temono di perdere il controllo delle masse, rinunciare ai privilegi e prebende.

Noi dell'anonima talenti abbiamo accettato il rischio, senza curarci dell'altrui opinione. Fa quello che puoi fare di più difficile. Agisci per te stesso. Guarda in faccia la verità, qualunque cosa sveli. La vita non è semplice, nonostante tutto ciò che diciamo del suo mistero, quando l'avviciniamo pretendiamo di trattarla come una favola. Il nostro è stato un sogno ben più vasto della fantasia, della psicopatologia, della chimica del cervello. Si trattava di passare, anima e corpo, sulla faccia più luminosa del mondo, dove tutto ha una presenza viva, radiante, ardente, cosmica. Ci domandavamo: perché non viviamo veramente noi stessi? Perché abbiamo perduto il senso dell'unità. Da secoli l'umanità s'inaridisce nel dualismo. Bisogna ritrovare il codice che ristabilisca la comunicazione immediata fra spirito e materia, fra corpo e anima, la chiave dei poteri umani e dell'energia universale. Bisogna ritornare alla Fonte. Questa sarà la vera guarigione. Noi però non volevamo solo guarire, volevamo cambiare.

Scandurra non appare come un Ermete proletario. Nasconde in bella evidenza una forza che anziché avvertirla fuori di noi, la sentiamo all'altezza dello sterno, come una compressione che dopo qualche minuto si alleggerisce. Ecco, in questo modo lui già trasmette la sua quintessenza alle nostre cellule nervose; converrete che non è possibile riprodurre col web la stessa trasmissione. Con la sola lettura o la sola speculazione, è impossibile comprendere, fare proprio il dialogo esoterico che ci può essere tra maestro e discepolo. L'essenza della conoscenza atlantidea può diventare fruibile grazie al suo metodo d'insegnamento che genera un'apertura che si connette al pozzo-senza-fondo, così da toccare la noosfera, una sorta di passaggio oltre lo specchio senza però bevanda di accesso. Tuttavia niente e nessuno possono sostituirsi al rapporto specialissimo che si instaura direttamente tra le parti. Ciò che i filosofi hanno insegnato come saggezza, ciò che gli eruditi hanno insegnato nei trattati, ciò che i mistici hanno insegnato mediante la rivelazione estatica, Scandurra l'insegna come coltivare un'arte, al di fuori della portata degli scienziati e degli psicologi moderni, ma vicina alle anime sensibili, poetiche, talentuose. La sua mitopoietica ci porta verso il ripristino dello stato magico della nostra infanzia, che solo liberandoci dalla maschera del ruolo sociale, professionale, ideologico, si accede al mondo cosmico scandurriano. La parola se ben assestata è un potere. L'immagine se ben visualizzata è un potere. La passione se ben indirizzata è un potere. La preghiera è un potere, mi diceva, perché Dio traspare attraverso tutto ciò che ci circonda. Diceva “Dove vai lo trovi”. Tu puoi vedere l'intelligenza, prenderla tra le mani e contemplare l'immagine del divino; ma se tu non conosci ciò che è in te, non potrai vederlo in te. Se tu vuoi vedere Dio, considera e comprendi il sole, il corso della luna, l'ordine delle stelle. Ci vuole una coscienza diversa da quella ordinaria. Se abbandono anche solo per un attimo tutto ciò che ho imparato da questa società, trovo la condizione magica che mi permetterà di vedere la Realtà così com'è, spogliata dei contenuti della mente profana che vuole capire senza immedesimarsi nella cosa. La normalità è patologica e deriva dall'abbandono dello stato creaturale dell'infanzia. Diventare maturi per noi uomini moderni, equivale a lasciare l'incanto del mondo, perdere la percezione della Realtà come un'insieme.

Se facessi il piazzista di bibbie qualche articolo lo avrei pure venduto, in realtà, ve ne sarete accorti, il fine è un altro, ambizioso e difficile. Nel mare melmoso e tumultuoso dell'occulto c'è chi spaccia per scoperta personale il viaggio psichedelico di Castaneda misto alla quarta via di Gurdjieff. Il punto è un altro. Nessuno nasce imparato, come dicono a Napoli, per cui non c'è niente di male ad elaborare una procedura esoterica preesistente, purché la si segua e poi, semmai, la si insegni. Lasciamo perdere pretese di regolarità iniziatica, poiché l'influenza spirituale non ha bisogno di sequenza temporale.

Pubblicando tutto o quasi su internet mi espongo a facili critiche e sberleffi, prevedibili del resto, ma scaturiscono pure, e ve ne sono grato, interessanti dibattiti. Insomma, il mio è un tentativo, non so quanto originale, di proporre un cammino di risveglio che non sia soltanto un compitino storico, ma che abbia la capacità di dare una direzione all'esistenza a chi è insoddisfatto dell'immanente.
Le Cronache di Atlantide, con espressione enfatica ma in fondo legittima, sono il racconto di un tragitto dell'anima e della carne, istruzioni semplici e dirette, sebbene non facili. Tento di indicarvi la costruzione in questa vita di un doppio aerosomatico ad alta intensità che possa sorreggere buona parte dell'originaria struttura individuale che altrimenti con la morte della sua base essenziale, il corpo fisico, subisce la dissoluzione di tutti i corpi sottili ad esso legati. L'essenza se smossa irrora di infinito i rubinetti mentali (centri nervosi) fino a trasformare e ricondurre verso l'originario il vecchio arnese psicobiofisico della persona. Non c'è che dire, una bella impresa. Schematizzo? Certo, ma mica tanto.
Le materie oscure, così definite per via della loro elusività temporale, nascoste dietro le pieghe dell'era atlantidea, sono una possibilità, un mezzo potente di salvazione di ciò che è umanamente fattibile senza andare contro Natura, ma cercando di velocizzarla durante una vita umana.
La resurrezione del corpo? L'immortalità dell'anima? Le religioni le danno per scontate, io ho la convinzione che bisogna darsi un attimino da fare. Non tutto è dovuto. È già una bella conquista la persistenza fuori del tempo e dello spazio di una coscienza che in vita si sia identificata a valori ed immagini sovrapersonali, archetipici (stellari, come direbbe Scandurra), al divino che sorregge l'essere umano, al Nume che emerge dal subconscio.
Ascolto interiore che fermi il dialogo interno della mente, è un primo passo. Il distacco dalla realtà contingente, provocato da tecniche di percezione che vanno a modificare il sistema di interpretazione dei dati sensoriali, quali vedere il mondo e gli altri come campi di energia interconnessi, o come modalità di espressione di forze archetipiche: è il secondo passo. Prima di ogni fase, però, c'è l'intento: credere per vedere, volgere la mente verso lo scopo. Cioè sacralizzare ogni atto della vita quotidiana, non da spettatori passivi, spremendo l'energia sottile dal denso e dal pesante di ogni attività fisica. Credere per vedere, è mettere sul tavolo volontà intelligenza e sentimento e renderli magici da un surplus di energia derivata dall'eliminazione dell'importanza personale, del non attaccarsi alle cose e agli eventi, dall'indirizzo misurato dell'energia sessuale, dal controllo degli istinti.
Il lavoro è di allineare i metalli, che secondo gli alchimisti sono i diversi stati del Mercurio filosofico (l'immaginazione attiva, in termini moderni), i processi dinamici del divino in noi. Affinché la Luce e la corrente scorrano come in una batteria, è fondamentale l'unione dell'animo maschile con l'anima femminile dell'operatore: polo+ e polo- non devono contrastarsi ma devono mettersi in sintonia per generare la rottura di livello.
Il bignamino del bravo occultista è presto stilato. Difficile? Se ce la mettete tutta, se avrete il coraggio di abbandonare ogni velleità mondana per uno scopo superiore e se l'intento è stabile, sarà una bella avventura che vale la pena iniziare.

Io ho capito - ma solo dopo aver ingollato cento volte il boccone amaro del mio ego puzzone - che sto all'interno di una fonte unica, indefinibile e indescrivibile. Pensavo di essere un'identità separata dagli altri e da quel Principio da cui nasco, poi ho appreso che siamo fatti della stessa pasta. Se anziché identificarmi alla mia persona (phersu, maschera), alla mia individuazione locale e temporanea, la mia coscienza si dilatasse alla consapevolezza di ciò che sta oltre i limiti biografici, percepirei come mio corpo l'Universo e vivrei la vita come fluttuazione della Mente del Creatore dei Mondi.

PRIMA SOSTA E PIENO DI CARBURANTE
  • Sedetevi davanti alla finestra del vostro studiolo, orientandovi verso il Nord magnetico, per tutto il tempo del tramonto...
  • Bene, ora tenete le palpebre socchiuse facendo filtrare i rossi raggi solari e volgete l'attenzione al cielo...
  • Concedetevi alcuni minuti e se avrete pazienza e fede, riceverete una visione di un serpente di luce, saettante simbolo dell'anima del mondo.

Vi darà forza, riempiendo di particelle cosmiche il vostro firmamento interiore, il doppio eterico per intenderci. È fare rifornimento per l'opera di trasmutazione. Vedrete quanto ne avrete bisogno lungo la Via.

Discettare poi se l'insegnamento di Scandurra sia più o meno unico, originale, discutere sul mio presunto livello o grado, ci può stare, per carità. A me interessa far scorrere l'acqua di vita lungo i fiumi aridi d'Occidente. Qui non si tratta di capire qualcosa per mezzo del pensiero, di assimilare qualche cosa che vi è stato detto. Si tratta di una nuova educazione, si tratta di capire ciò che vi permette di capire la vostra eredità, il vostro desiderio e la vostra volontà. Non c'entra né la psicanalisi né le altre scienze odierne dell'introspezione. Questo insegnamento ripulisce e riempie. Tutte le materie oscure risiedono nella precisione con cui voi siete diretti e aiutati, abbastanza lentamente perché non vi spezziate, abbastanza rapidamente perché rimaniate in quello stato di stordimento, di sorpresa, di trauma, di tormento, di rimorso, di ricompensa, il solo che possa liberare le vostre forze potenziali.

A qualcuno, però, non sarà sfuggito il vero senso del blog: la fantastica opportunità di immergerci tra le dimensioni attraverso la cosiddetta spoletta, ordinaria nella sua apparenza, spettacolare come funzione. So benissimo che questo è il punto dolente, il più inaccettabile della storia scandurriana e mia. Malgrado ciò, ho lo stesso parlato della principale specialità della ditta, quella di traslocare pelle ossa e frattaglie, oltre il muro della realtà fisica. Se dovevo scrivere su di uno spazio web quanto mi è accaduto il 1971, ci dovevo mettere tutto, perché questo è il compito: il magismo allo zolfo e la metafisica astratta guenoniana non fanno per me. L'anonima talenti non è una consorteria gnostica, gelosa dell'arcano custodito. La conoscenza come la intendiamo noi è libera e attingibile per chi ne è degno. Volete la prova? L'avrete se conquisterete la mia fiducia. Pensateci. Se fosse vero quanto affermo, avrei il talismano più ambito dell'universo, oltre i sogni più arditi e credete che lo lascerei nelle mani di chiunque bussi alla mia porta? Qualcuno ci ha fatto già un pensierino. Una volta un pezzo grosso, di quelli potenti, mi ha detto: “ … io non so chi tu sia veramente, ma poco importa, se avessi per davvero quella cosa lì, la spoletta, capace di compiere i miracoli che sostieni, non avrebbe prezzo. Ma siccome ogni uomo ha un prezzo, quindi la potrei comprare come comprerei una miniera di diamanti, un attico a New York City, un pacchetto di azioni consistente di una corporation. Allora, se quello che dici è vero, fai tu il prezzo, qualunque cifra te la deposito dove vuoi, nessuno saprà mai niente di questo affare tra te e me. Sbirciare dietro a questo mondo mi intriga assai e intravedo mille avventure”. Poi ci sarebbero i ricatti, le pressioni delle Istituzioni, le minacce delle Agenzie. Ma no, chi volete che dia credito a un tizio come me?... uscita teatrale.

Restano solo due consolanti certezze. La Scala sognata da Giacobbe continuerà ancora a essere una realtà per gli Uomini di Desiderio di oggi e di domani. Iside è uscita dal Tempio e si è incamminata verso l'amore umano eppure solenne, verso l'amore innocente, possente, di un'età dell'oro che ci sarà concesso di reinventare all'infinito.

domenica 4 gennaio 2015

Il destino dei mondi


La materia seduce attraendo, lo spirito seduce affascinando. Io ho seguito l'arte perduta dello spirito ed ho capito che la mossa più rivoluzionaria, è essere se stessi. E siccome tutti vanno in cerca di qualcosa, ho deciso di indicare una via accessibile. Come una lastra posta come confine (limes) tra paese e paese, così la mente ispessita da secoli di schiavismo cognitivo è ridotta ad una diga, in apparenza invalicabile; ma l'arte perduta può rompere l'ostacolo, facendo fuoriuscire cascate psichiche fino al risveglio dell'Intento, leva cosmica per ogni meraviglia, chiave della volta celeste, facoltà adamitica. Per chi perde il cammino della vita, i segni radiali e tangenziali (quelli dentro e fuori di noi) possono farcelo ritrovare. Dare a ogni segno quello che per il potere luminoso della mente è sangue, energia, scintilla interiore e lampo intuitivo: come globulo di sangue che circoli in noi, alimenti la nostra costellazione neuronica, come già facevano gli atlantidi, parlando questo antichissimo linguaggio donato dal Creatore di ogni cosa. Una lingua che pulserà nel cuore ove giacciono sepolti gli dèi in esilio.

Dio ama manifestarsi a noi per vie misteriose, mentre ci sono uomini che credono di spiegare la vita e la realtà trascurando i segni più evidenti, imponendo la propria supremazia intellettuale a discapito della conoscenza originaria. Ci manca la capacità di indagare i segnacoli provenienti dalle Nove Dimensioni che giungono copiosi fino a noi. I professionisti del sacro non sono in grado di leggere i tracciati del caos (correnti del divenire), condizione necessaria per sopravvivere nei mari in tempesta, ma ci riempiono la testa di brodetti moraleggianti, come fossimo sudditi imbecilli da educare e rimproverare. Il gregge alzerà mai la testa?

Il tempo scorre fino ad esaurimento, ma nulla muta nell'anima dell'uomo, se non le coordinate del suo cammino. Gli eterni opposti sono i segmenti di un solo binario su cui viaggia la nostra vita, ma non ce ne curiamo più. La scienza e il denaro sono i nuovi feticci che sostituiscono l'antica visione.

Il destino dell'umanità - salvo eccezioni - non troverà più risposta bussando ai battenti del tempio, dietro cui si aprono le palpebre della sibilla. Oggi chi ascolta più lo sciamano con la sua arte magica? Guide cieche continuano a orientare verso l'indistinto i popoli trasognati da droghe. E non c'è verso al buio della mente. E non c'è luce ai margini della notte. Immagini fulminee, segni, enigmi svelati, precipitano nella nostra anima ma a nulla valgono, tutto ridotto a polvere, poiché il dominio sul mondo è nelle mani di Shiva che danza sui nostri cadaveri. Civiltà degna di tale nome era quella che ascoltava il profeta al sopraggiungere del pericolo; uomini degni erano coloro che chiedevano al mago di neutralizzare le influenze maligne. Erano loro i ministri del destino, coscienti della vastità degli universi e della fragilità dei cuori.

Ogni civiltà nel suo apogeo ha edificato il suo altare – piramide scala monte megalite cerchio – per captare lo Spirito Universale affinché si modulasse in codici e tramite l'opera rivelatrice di pochi mediomanti, il mistero si dipanava sui molti. Quegli antichi catalizzatori cosmici ora sono siti turistici, tristi rovine di un'epoca gretta e povera di anima.

Presto il Cielo ci mostrerà due vie, e noi dovremo scegliere quale percorrere. Tra le due vie sarà da preferirsi quella che apparirà più difficile, in quanto ciò che è arduo sempre ci si addice se vogliamo trascendere la nostra miserabile condizione.

La verità sulla nostra natura si trova collegandosi ai Nove Mondi, come? riaprendo tutti i canali della Grazia. Non ci resta che il Tutto.