Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 30 marzo 2009

SCIENZA INFAME




Ecco che mentre il mondo si fronteggia con nuove guerre fredde, crisi finanziarie globali, e uragani hanno lasciato la loro scia di distruzione nell’altro emisfero, abbiamo finalmente la nostra rivincita di esseri umani sempre in preda a deliri di onnipotenza. Che sarà mai la fame nel mondo in confronto alla ricerca del Bosone di Higgs? E perché noi poveri e mediocri esseri umani ci affanniamo a fare collette per il terzo mondo, mentre ci sono progetti ben più ambiziosi che spostano il fine ultimo dell’umanità ben più in là di una manciata di riso o di un antibiotico per la dissenteria? Potrò sembrare qualunquista, ma certe sindromi scienziatiche stridono troppo con quelle che sono in realtà le urgenze dei tempi e la dicono lunga sulla mentalità di certa scienza e certi baroni.
Un anello di 27 Km sotto Ginevra con i suoi 15 anni di lavori non è costato poco, così come non sono venuti gratis 3000 scienziati da tutto il mondo (anche se credo che molti ci sarebbero arrivati a piedi pur di essere nel numero) e tutto questo a che ci porta? Ci spiegano che lanceranno i protoni a “quasi” la velocità della luce, li faranno scontrare per cercare di riprodurre per un brevissimo istante la situazione che si è, forse, avuta nei millesimi di secondo successivi al Big Bang. Come a dire: mi manca tanto così per imitare Dio, ma ci sto lavorando. Vorrei che qualcuno mi spiegasse i fini pratici di tali esperimenti, rassicurandomi che questa non è l’ennesima Torre di Babele che finirà per accartocciarsi sui suoi costruttori. La ricerca della “particella di Dio” suona come una sfida all’Assoluto lanciata da scienziati che vorrebbero ridurre l’odiatissima idea dell’esistenza di un Principio Primo a fenomeno riproducibile e sottomesso alla volontà umana. Colmo della beffa: dopo i trionfalismi dell’inaugurazione, già un settore dell’anello si è bloccato per un cortocircuito dei magneti: dovranno ripararlo, riportare l’area alle basse temperature adatte agli esperimenti e ciò porterà via diversi mesi. Nel frattempo, gli scienziati giocheranno.... a bocce per tenersi in allenamento.
Quest’affannoso tentativo di spiegare l’Universo escludendo l’intervento di un Ente Creatore è diventata una malattia di questa scienza totalmente agnostica che sotto sotto ancora si trastulla con il “caso e la necessità”, evitando di farsi una semplice e legittima domanda: ma quella volta chi ha premuto il bottone?
Un altra domanda ancora mi scappa ed è maledettamente legittima. Dove vanno a finire i miliardi che il Sistema stanzia per la sedicente “ricerca scientifica” e soprattutto cosa si ricerca... con la ricerca? Quale è la percentuale di soldi destinati alla ricerca su terribili malattie o sulle “energie rinnovabili” (tanto di moda) che non si perde nei meandri degli uffici, delle burocrazie, degli enti, dei gestori, delle clientele. Insomma quanti sono i soldi che finiscono in apparecchiature e risorse umane che LAVORANO effettivamente ed entusiasticamente intorno ad un determinato progetto? Quale è la ricerca cosiddetta “libera” e quale è quella “applicata”?
Purtroppo, cari amici non ci sarà mai un Gabibbo di “Striscia la notizia” che sia in grado di penetrare in tale maglie. Sono tanti i soldi che girano, ma proprio tanti e il percorso di tali soldi è complicatissimo. L’impressione che mi son fatto è che la prima (quella libera) serve soprattutto ai professori universitari per aggiudicarsi la cattedra. La seconda che serve soltanto per sovvenzionare alcune imprese in crisi, oppure per cercare, nuovi dispositivi tecnologici che producano urgentemente grana. Potrei entrare in macabri dettagli o in avvilenti cinismi ma se tra i nostri lettori navigatori c’è qualche autentico ricercatore saprà che non sto dicendo balle. Dal punto di vista tradizionale dovremmo domandarci cosa si cerca, per chi si cerca e perché si cerca? Ma se qualcuno vuole ricercare qualcosa seriamente, al di la dei soliti canali universitari, ha la possibilità di farlo?
Possono esistere, al giorno d’oggi, un Leonardo, un Tesla, cioè degli individui che per amore di scienza cercano qualcosa connessa alla elevazione dell’uomo, che non sia rigidamente guidato dal mercato e dall’orientamento prefissato dai laicissimi gestori della “scienza”? La risposta è semplice: NO.
Perché se ci prova viene estromesso dai circuiti di “finanziamento”, viene ghettizzato dalla accademica, scientifica e galileiana comunità laica, viene guardato come uno stregone da portare al rogo. Oggi, signori e signori, si ricerca solo in “equipe” di migliaia di persone, intruppate in un CERN o in qualsiasi altro organismo globale. L’unione fa la forza e in tanti si possono cercare milioni di corbellerie senza che la responsabilità sia di nessuno. Oggi anche la ricerca è “spettacolo”, e si nasconde dentro le piramidali acconciature della Montalcini o tra i pelacci della barba di Odifreddi o tra i denti impiantati della Haak. Tutti occupatissimi a dimostrare l’inesistenza di Dio o, come nel caso di Zichichi, a dimostrare l’esistenza di se stesso. Ma se qualcuno scoprisse la cura per una malattia, e se per caso detta cura costasse pochissimo siamo sicuri che potrebbe comunicarlo al mondo? E se l’acqua utilizzata come propulsore attraverso la scissione (i primi motori ad acqua li ho visti 40 anni fa) funzionasse davvero, siamo certi che la cosa andrebbe bene a chi estrae petrolio? E se i pomodori potessero nascere e svilupparsi senza uso di sostanze chimiche siamo sicuri che le multinazionali dei fitofarmaci li lascerebbero passare? E se l’industria del Biologico non fosse a sua volta diventata un business incontrollabile, siamo sicuri che nei supermercati ci sarebbe il “Bio”, l’equo-solidale ecc.? Questo è un problema di fondo, che non ha a che fare soltanto con l’economia globale ma che sottintende il disfacimento etico del nostro universo. È arrivata ormai da tempo, l’era dei mercanti, e insieme a quella, l’era della mortificazione del lavoro artigianale, della ricerca individuale e dei principi spirituali. Tempi bui.

PINOTTI DOC

L'ufologia italiana in parte è lo specchio fedele di una tendenza borghese, ipocrita, giusta per furbetti del quartierino. Organizzazioni come il Cun e il Cisu, rappresentano lo stantio, il notarile, l'istituzionale, da ragionieria dell'insolito, insomma inglobano quei difetti che i ricercatori liberi imputano alla scienza. Certo, il buon Pinotti svolge per benino il ruolo di ufologo a tutto tondo, onnipresente esperto in ogni occasione televisiva o a mezzo stampa, figura di riferimento dell'ufologia italica sopportata, perché si fa piccina piccina, dagli organi di consenso di massa. Per cui l'utente distratto normalmente da cose ben più serie come il Grande Fratello o lo sport pedatorio, pensa che lo stato delle cose in ufologia sia quello descritto da Pinotti. Siamo così messi, purtroppo. Anche nella mia sonnacchiosa cittadina, Viterbo, il Cisu è il riferimento ufficiale, serio, veridico in materia di ufo. A nulla valgono i miei tentativi, sono pur l'ufologo storico, ossia più vecchio della Tuscia per quel che possa valere, tentativi atti a sensibilizzare la comunità su ciò che le istituzioni nascondono, sui complotti che da secoli violentano la verità, ma a nulla serve gridare che il re è nudo. I comuni cittadini vogliono dormir sonni tranquilli e anche quando qualcosa sfreccia sulle loro teste è meglio sentir Pinotti e compagnia cantante, è tranquillizzante. Tuttavia finché campo griderò alla luna, qualcuno ascolterà.

domenica 29 marzo 2009

SOTTO IL SOLE DI SATANA

«Voi, che del mondo non conoscete mai fuor che colori e voci insostanziali, cuori in sensibilità, bocche in lirismo, dove l’aspra verità si squaglierebbe come una pasticca - cuoricini, boccucce di zucchero - qui voi non ci avete nulla da fare. Le vostre facezie sono sul metro dei vostri nervi malati, dei vostri cervellini preziosi; e quel Satana del vostro nuovo rituale non è che la deformazione della vostra precisa immagine, perché il praticante del rito carnale è il Satana di se stesso.

Il Nemico vi guarda e ride; non è su voi che appunta l’artiglio. Nei vostri libri vaniloquenti; e, anche meno, nei vostri blasfemi o nelle vostre imprecazioni risibili, Satana non c’è. E neppure nelle vostre mani perfide; nei vostri sguardi avidi, nelle vostre orecchie piene di vento: non c’è. Invano voi lo cercate nella carne più segreta che la vostra spregevole foia attraversa insaziata; quando la bocca che voi mordete non istilla che un sangue insipido e sbiadito: non c’è.

Nell’orazione del solitario, nel suo digiuno, nella penitenza, in fondo al calice dell’estasi totale, lì, sì, c’è: e nel silenzio del cuore. Ammorba l’acqua lustrale, arde nel cero sacro, respira nell’alito delle vergini, avvelena il morso del flagello e del cilicio, guasta tutte le vie. Mentisce sulle labbra dischiuse a dispensare la parola della verità; lo si è visto perseguitare il giusto tra i tuoni e le folgori dell’estasi beatificatrice, fin nelle braccia di Dio».

Georges Bernanos, Sotto il sole di Satana

sabato 28 marzo 2009

LA PAROLA PERDUTA


La massoneria ha «ripreso respiro», in Italia. Non nei quadri altissimi, piuttosto ai livelli intermedi dello Stato. La fase della grande epurazione che seguì lo scandalo della P2 è finita da tempo. Persino Licio Gelli, mi risulta, è stato riammesso alla massoneria. Un rifiorire, insomma. Una nuova "cattedrale invisibile" che i liberi muratori riedificano sulle macerie della vecchia. Ho sempre avuto una passione per i misteri, in parecchi casi anche un ruolo. Per le 'intelligence', pure, che non fabbricano segreti ma forniscono gli strumenti per conoscerli e difenderli. Per le reti invisibili, per i dossier e per le spie. Attenzione. Le reti di spionaggio e la massoneria sono cose diverse. La massoneria non è un mondo segreto, è un mondo esoterico, non un'associazione segreta ma un'associazione di segreti iniziatici.

venerdì 27 marzo 2009

IL DEMIURGO È DENTRO DI NOI


No: il demiurgo non è fuori alla luce del sole, ma è in noi. È lo spirito di veglia dell’istinto sordido, dell’accomodamento, dell’intrallazzo. È, anche, la tela di ragno del potere occulto ma non troppo, è un anticipo delle multinazionali, è la ridda dei “ gruppi di pressione” . È l’ uomo ingannato, eterodiretto.

martedì 24 marzo 2009

VERSO UNA NUOVA UFOLOGIA

La fenomenologia ufo cambia pelle / L’ufologia del futuro guarderà al passato / La ragione aveva torto / Non c’inviteranno mai nel salotto buono di Piero Angela / Crociate contro la verità / Eppure c’è dell’altro.


Lo scenario della commedia era bello,
ma gli attori gli si misero davanti.
Alexander Woollcott


Il fenomeno ufologico riguarda sempre più una miscellanea d’eventi anomali correlati fra i quali criptozoologia, percezioni extra sensoriali, sogni profetici, teleportazione, rapimenti e manifestazioni ultrafaniche. Gli scrittori di fiction possono avere il controllo sulle loro storie, la vita reale, sfortunatamente, tende alla vaghezza e alla non risoluzione. Com’è il caso degli ufo’s, gli avvenimenti si mischiano, sfidano le spiegazioni convenzionali, e resistono ad ogni tentativo di scienziati e ricercatori di avere dati accurati. A molti addetti ai lavori non piace il rimescolamento di vari fenomeni e credono che ciò offuschi l’aspetto Extra Terrestre degli UFO. Noi tendiamo ad appoggiare le informazioni le più eterogenee e non assimilabili al protocollo in uso presso i più accreditati centri ufologici – sveglia amici, o volete pesare ancora l’anima col bilancino del farmacista? -, mentre non possiamo verificare ogni singolo fatto riportato dalle testimonianze, possiamo dichiarare inequivocabilmente che simili fatti rispondono ad una strategia che si manifesta da anni e nei luoghi più disparati. Ecco, in breve, alcune costanti nell’odierna casistica ufologia:
-incontri con creature mitologiche,
-estese attività tipo Poltergeist,
-interazioni con "sferoidi di luce",
-un senso di apprensione e di paura sia negli umani che negli animali,
-voci disincarnate e suoni senza origine riscontrabile, presenti sia nel luogo dell’accadimento ufologico, sia nell’ambiente limitrofo;
-chiamate telefoniche intimidatorie da parte di persone sconosciute, fatte sia nei confronti dei testimoni sia verso gli inquirenti durante la fase investigativa.

Agli ufologi orfani di considerazione accademica

Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo.
È il logico che cerca di mettere
il cielo dentro la propria testa.
Ed è la sua testa che si spacca.
G.C.Chesterton


Molti studiosi – ma non tutti - di seri e noti centri ufologici, italiani e stranieri, soffrono dell’antico complesso d’inferiorità nei confronti di Sua Efficienza Scienza Ufficiale, sia sempre benedetta. Commettono, a mio modo di vedere e sentire, un errore memorabile tipico delle ultime generazioni, poiché niente di quanto contenuto nei misteri che stiamo indagando, è provato o può essere provato scientificamente, se per scienza intendiamo l’insieme di discipline che indagano la struttura e le regole del mondo materiale. L’errore sta tutto nel ritenere condizione necessaria il benestare della Dea Ragione su ogni indagine conoscitiva. Sbagliato. Per la semplice ragione che la ragione aveva torto. Ora mi spiego meglio.
La scienza è molto brava a fare ciò per cui è nata, solo che ha esteso la propria sfera d’azione su tutta la realtà e pretende di formulare giudizi in aree che non sono di sua competenza. E' un metodo che presenta grossi limiti, perché la sua presunta universalità si fonda sull’estrema esagerazione dei suoi pregi. Ad esempio, per svolgere il suo lavoro la scienza dipende dalla teoria probabilistica, la quale a sua volta si basa su un’ ipotesi che non è mai stata presa in seria considerazione, vale a dire quella che Newton chiamava "la pura durata", ciò significa che se descrivi un esperimento scientifico nessuno ti chiederà se è stato fatto il mercoledì o il sabato. La scienza cerca di essere indipendente dal tempo, e per farlo è costretta a ipotizzare che esso sia invariabile. Di fatto, però, quello di cui noi facciamo esperienza nelle nostre vite, è la variazione incessante. In altre parole, può anche darsi che il legame dell’idrogeno, quando si spezza, si spezzi sempre alla stessa maniera, ma le storie d’amore, le strategie finanziarie, l’opera d’arte, la nascita d’imperi ecc. sono sempre caratterizzati da una sorta di unicità; invadendo questi territori con le sue concezioni probabilistiche, la scienza ci consegna entità stereotipe come "il cittadino" o il "maschio bianco medio"; ma queste non sono altro che assurde astrazioni, prodotte da una particolare visione del mondo che rifiuta di esaminare le proprie premesse.
Ora, ammettiamo pure che ci siano fenomeni indipendenti dal tempo, su cui la scienza è in grado di indagare; tuttavia, in molti campi d’indagine è necessario un nuovo approccio teorico che sostituisca l’idea di pura durata e la teoria probabilistica (la cui efficacia è limitata solo ad ambiti di ricerca assai ristretti). Questo significa che dovremmo sostituire l’idea di invariabilità temporale con un’esposizione matematica della tesi opposta.
La scienza non è la ragione. La ragione occupa un dominio a parte, e non s’identifica di necessità con essa. Il confine fra il reale e l'irreale è spesso in questa materia sottilissimo ma ci potrebbe essere anche un mondo dove i confini non esistono e la mente trova spazi per nuove sensazioni ed esperienze ; alcuni lo temono, altri lo esaltano. Basterebbe conoscerlo. Pur tuttavia, non è necessario che si debba scegliere tra una qualche setta misticheggiante e l’establishment scientifico. Esiste un’ampia gamma di possibilità meritevoli di attenzione al di là di questi due modelli di pensiero.
Tutte le società finora esistite hanno sempre pensato che ciò che occorreva per mettere tutti i pezzi al loro posto fosse un 5% in più di conoscenze circa il funzionamento della realtà e che gli strumenti per farlo fossero già a portata di mano. Quando ripensiamo agli antichi egizi, ai greci, ai Maya, all’Inghilterra del XVII secolo, ostentiamo sempre un gran senso di superiorità rispetto a quelle culture per noi cosi ingenue. Di fatto, l’intero nostro armamentario culturale è molto più illogico, infantile e grossolano; siamo una società che deruba i propri bambini per creare una cultura della non-scelta. Visto da qualsiasi prospettiva esterna alla nostra, tutto ciò non può che apparire patologico.

Max Planck, uno dei padri della Meccanica Quantistica, asseriva: "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono finalmente la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari". Molti di noi avranno letto "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" di Thomas Kuhn, in cui l’autore tratteggia il modo di evolversi del pensiero scientifico. Ci sono, nel corso dell’evoluzione scientifica, dei modelli, delle teorie, cioè delle visioni del mondo ("teoria" deriva dal greco e significa proprio "vedere", "osservare") che hanno un certo peso in alcuni periodi ed intorno alle quali si costruisce tutta la scienza sperimentale. Dopodiché accade che iniziano pian piano a presentarsi delle "anomalie" sperimentali, anomalie rispetto a quella che è la visione generalmente accettata fino a quel momento. Tali anomalie non s’inseriscono più nella teoria e quindi s’iniziano a classificare, un po’ come degli insetti particolari. Ad un certo punto c’è qualcuno che grazie a queste anomalie ha una nuova "visione" e dice: "OK, queste anomalie si possono correlare tutte insieme in un nuovo modello, in una nuova teoria". E questo è quello che è sempre successo. Niente di nuovo. Però. Sicuramente anche la pigrizia intellettuale e l’attaccamento al potere accademico sono dei fattori importanti. In questo periodo è divenuto in realtà fondamentale anche il potere economico. Spunti interessanti li ritroviamo nel libro di Luc Burgin "Errori della scienza", illuminanti anche i testi dello storico della scienza Federico Di Trocchio.
Si vuol far credere allo studente e al pubblico che la scienza sia una sorta di teologia, senza capire che si tratta di modelli di realtà, profondi quanto si vuole, ma pur sempre modelli, con i loro limiti. E normalmente uno cerca di andare oltre. Una teoria è giusta in certi ambiti ben precisi. E’ sempre importante quando si fa un modello scientifico, capire in quali ambiti il modello è valido e con quali approssimazioni.
Gli amici dell’ufologia scientifica – CISU, CUN & Co. - tentano di dare una risposta in ogni modo razionale ad eventi che razionali non sono, perché le risposte razionali danno loro sicurezza. Quando abbiamo razionalizzato tutto, dato la spiegazione a tutti, poi, però, ci rimane sempre quel salto nel mistero, altrimenti ci sfugge l’essenziale. Da quando c'è stato il razionalismo del settecento, la rivoluzione francese, e così via, si è pensato che la Scienza avrebbe risolto tutti i problemi ed avrebbe dato risposta a tutte le nostre domande. Ma la scienza ad un certo punto si ferma, oltre la scienza, oltre la razionalità c'è la dimensione ultraworld. La razionalità non riesce a dare risposte alle domande che ci stiamo ponendo. Non potrà mai! Quindi, le risposte razionali non sono sbagliate, ma arrivano solo fino ad un certo punto.
Gli stessi scienziati sono condizionati dalle mode, dalle idee dominanti, da interessi extrascientifici. Da qui nasce la mia polemica contro il razionalismo e con i relativi sottintesi ideologici. Accanto all'attività di ricerca ufologica, andrebbe alimentato un interesse per il mondo dei miti. Non è un controsenso, perché ogni prassi e ogni conoscenza apparentemente nuova – la fenomenologia ufologica, le ESP, l’iperspazio, - hanno dietro di sé, come ispirazione e come esigenza di vitale confronto, l’antica sapienza. La scienza moderna rifiuta questa dipendenza, e anzi vuole prendere il posto del più alto magistero, presentandosi ormai come unica verità, sebbene in continuo perfezionamento. È la presunzione dello scientismo, da cui possono derivare anche catastrofi o esiti mostruosi. Sono più che mai convinto, ma non sono il solo, per il bene dell’umanità che la presunzione di una certa scienza debba essere smontata opponendogli un pensiero altro, così proiettato nel futuro perché scaturito da una memoria ancestrale sin dalla fondazione del mondo.

Lineamenti di ricerca ufologica

La verità non è ciò che è dimostrabile,
ma ciò che è ineluttabile.
Antoine de Saint-Exupéry


Dov'è dunque la verità, nel mito, nella storia, o nella parola ispirata? Sta nel passato, nel presente, nel futuro oppure in un tempo da cui s’inverano tutti i tempi? Dunque il sapere è ancora più antico degli antichi; la verità guizza, imprendibile tra le luci e le ombre della storia.
A quei centri ufologici smaniosi di credit ufficiale, vorrei far notare che esiste una quantità di verità celate, storiche, spirituali, scientifiche, nascoste da individui legati all’esercizio del potere, terrorizzati dall’idea di dover riscrivere la storia o di vedere sconvolto l’ordine naturale delle cose, il che equivarrebbe, per loro, alla perdita del potere di cui sono detentori. Ogni fenomeno anomalo, se preso alla lettera, ci costringerebbe a mutare completamente la nostra visione del mondo. E, dovete ammettere, che cambiare radicalmente le proprie idee è impresa ardua, anche per i più elastici mentalmente. Persino nella vita quotidiana, su questioni ordinarie, facciamo fatica ad ammettere di aver torto o di esserci sbagliati. Insomma, ognuno di noi difende strenuamente le sue idee, siano esse elementari o evolute. Questa presunzione accomuna analfabeti e scienziati. Se questo accade nel piccolo, figuratevi nel grande. Figuratevi quale resistenza oppongono i governi, le chiese e i potentati economici, di fronte alle rivoluzioni culturali.
Per questi motivi e non per amore del potere, come sostengono i detrattori, nel corso dei millenni alcuni importanti e rari insegnamenti non sono mai stati scritti, ma trasmessi oralmente e personalmente dai maestri agli allievi. Tutti i detentori di questi segreti erano legati all’obbligo del silenzio ermetico. Se qualcosa era esposto agli occhi delle masse, non era mai in forma esplicita. Si pensi alla simbologia alchemica, ai codici cifrati, all’uso delle metafore o ai linguaggi di pietra delle cattedrali gotiche.
Cari amici ufologi neo scientisti, non affannatevi a sistematizzare i rapporti Ufo con colorati grafici statistici, rilevazioni strumentali e metodiche prese in prestito dalla scienza, l’agognato (inconsciamente?) biglietto di invito al salotto radical chic di Piero Angela, non lo riceverete mai. A meno che… L’enigma della natura del fenomeno ufologico non può essere risolto con una nuova stele di Rosetta, perché essa presume una continuità culturale, per esile che sia, col fenomeno stesso. La manifestazione ufologica, quella schietta, pura, non proveniente da strategie occulte, si è fatta "Athanor", crogiuolo di magici elementi da cui è scaturito un prodotto che ha l’obiettivo di innestarsi nell’inconscio collettivo, la noosfera. Non chiedetemi spiegazioni razionali a questa mia affermazione, troppi ricercatori di frontiera italiani subiscono inconsciamente l’autorità mediatica delle consorterie scientifiche: come potrei darvene quando essa affonda la sua stessa ragion d'essere nel sovrasensibile? Eppure, è un mondo substanziale, vivissimo, in grado di farci scoprire tutti viandanti di territori uranici e lunari. Un mondo immaginale. Toccare certe "corde", stimolare determinate "vibrazioni" è come causare una vera e propria "reazione chimica", solo che, in questo caso, si tratta della chimica della nostra anima.
Il mundus imaginalis è un "filtro", una modalità d’emersione per energie e verità che, altrimenti, il nostro spirito non sarebbe più in grado di rintracciare. A volte, i cacciatori dell’insolito sono dei veri e propri "medium", e le loro creazioni sono un messaggio proveniente da "altrove". E l'arte, allora? Non è, forse, "medianica" anch'essa, una volta che accettiamo l'idea di una realtà fatta di piani interpenetranti in cui l'uno è parte del Tutto? Molte persone, troppe, si rifiutano di entrare in un mondo ove si celano delle verità che il loro io razionale teme di scoprire!
Rilevo con tristezza che diversi studiosi di misteri cadono in tentazioni nominalistiche. Affermare che le atmosfere, le energie ed i rituali descritti dalla saga di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, siano una creazione letteraria e, quindi, pura fantasia; negare l’esistenza e la presenza oggettive di velivoli di natura sconosciuta che solcano i nostri cieli da millenni; rifiutare aprioristicamente le Percezioni Extra Sensoriali perché non ripetibili in laboratorio; sono, in definitiva, atteggiamenti infantili di sudditanza psicologica nei confronti della cosiddetta Scienza Ufficiale, nume tutelare dei nipotini di Cartesio. Ma anche coloro che pretendono di limitare le frontiere dello spirito nell’alveo di una sola istituzione, accusano di eresia ogni dottrina od esperienza interiore perché prive di pass rilasciato dalle dogane autorizzate, dimostrano unicamente una malcelata superbia spirituale, fonte di arroganza e rigidità d’intelletto. Che i credenti doc siano tutti preda di una peste emozionale?
Secondo quanto emerso dagli studi da noi svolti sulla casistica-ufo più indicativa, riconducibile alla meta-ingegneria de Il Gruppo, tutto induce a credere che l'esistenza degli alieni potrà essere rivelata e autenticata all'alba del nuovo millennio, il 2012, con tutta la rilevanza dei media possibile e immaginabile, con i migliori anchormen a realizzare il più gran reality show di tutti i tempi, ovviamente con stacchi pubblicitari per far cassa. Potete scommetterci. Le profezie dei Maya e degli indiani Hopi confermerebbero tale data, e ciò renderebbe ancora più ingegnosa la manovra occulta del Gruppo: la creazione di frutti-trappola inseriti nelle cosmogonie di popoli e civiltà.
Non illudetevi di dare un nome ed un volto a questo famigerato Gruppo. Per secoli, i Re, le Chiese, i Poteri economico-finanziari hanno, spesso, perseguitato, hanno linciato, hanno bruciato, coloro i quali non erano conformi al pensiero unico vigente. Hanno schiacciato chiunque coltivava passioni libere, elaborava teorie anticonformiste, perseguiva iter esistenziali lontani dai sentieri battuti. La paranoia ufficiale del potente di turno, nel corso dei secoli, ha mietuto miriadi di vittime, perché pretendeva di intravedere in quella comunità religiosa minoritaria o nelle ricerche di frontiera di scienziati non allineati, il pericoloso nemico che minacciava i suoi scopi. Invece, qualcuno o qualcosa, indisturbato perché invisibile ai più, è stato capace di inserirsi nelle umane vicende, suggerendo, sostituendo, innestando, seminando gli elementi auto-sussistenti del proprio piano. Il Gruppo, ha creato così una linea temporale nel continuum e vi ha inserito tutti quegli eventi mitici, culturali, scientifici utili per il conseguimento del controllo totale. Poi, dallo XX° secolo in maniera massiccia, ha orchestrato in forma di evento sociologico buona parte delle ondate UFO.

Eppure, è bene ricordarlo di nuovo, non tutta la casistica ufologica è da ricondurre al piano del Gruppo, v’è dell’altro. Ma di questo parleremo più approfonditamente un’altra volta. Ci sono ancora molte strane cose che noi semplicemente non comprendiamo. E a dispetto dei nostri sforzi, forse non ci riusciremo mai, almeno nel lasso di tempo che c’è consentito di vivere su questo mondo.

NON SIAMO (MAI) SOLI NELL'UNIVERSO



Perché esiste un “cerchio interno” di esponenti di spicco dell’ufologia
internazionale al servizio del Potere


Tutto induce a credere nell’esistenza di un Gruppo di pressione politica e culturale, organizzato e potente, alto di gamma, capace di modulare il suo discorso nel circuito mediatico e in sede scientifica, con una particolare attenzione ad ambienti dove si fa ricerca di frontiera non governativa, mettendo alle costole di quei “cani sciolti”, ufologi, parapsicologi e spiritualisti, agenti d’influenza dalla provata esperienza. Un Gruppo dalle multiformi stratificazioni, frastagliato come un frattale, che segue le traiettorie professionali d’uomini d’ingegno e di cultori del pensiero alternativo. Non ci stupiremmo di vedervi nel suo “inner circle” esponenti di spicco dell’ufologia internazionale. Non ci s’iscrive nel Gruppo. Se ne fa parte e basta.
Da secoli gli uomini si illudono, con sottile ipocrisia, che il Potere dipenda dal possesso della verità. È vero il contrario. La verità dipende rigorosamente dal Potere. Niente si può sapere di ciò che deve restare ignoto. Si può dire di più, senza paura del paradosso: anche le cose note, notissime, rimangono accuratamente celate, prendono l’abito del mistero, se così si vuole là dove si può. Il Potere di cui dispone la verità è sempre inferiore al Potere che si esercita su di lei.
Apro una parentesi. David Icke e tutta la schiera di irriducibili professionisti della denuncia complottarda dovrebbero aprire gli occhi di fronte all’irrisolvibile problema del Male, lasciando ai mitici - quelli sì - romanzi di Urania l’esclusiva delle imprese di rettiliani e succhiasangue psichici. Non basta allestire un mix di alieni+alta finanza+magisti dionisiaci opposti a impavidi guerrieri della luce alla Coelho, per denunciare seriamente chi o cosa agisce dietro le quinte della storia. Se si asserisce che dietro i potenti della Terra, anzi dentro i loro corpi vi sono dei lucertoloni brutti, sporchi e cattivi, affamati di ciccia fresca, si diventa inconsapevoli agenti del discredito, non fornendo elementi conoscitivi seri a quanti vorrebbero conoscere la verità su quello che i poteri forti ci nascondono da millenni.
Il sincretismo, parificatore di religioni e filosofie, è la dotazione culturale del Gruppo. I suoi connotati rimangono pur sempre evanescenti, di difficile rappresentazione. “Il mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate da chi non conosce i retroscena”, così si espresse il primo ministro inglese Disraeli, nel lontano 1868.
Questa nostra tesi cospirativa lambisce le sponde di tutte le organizzazioni ufologiche non governative. L’UFO-mito diventa la lente attraverso la quale l’uomo getta uno sguardo su un mondo di là dalla sfera sensibile, il vero sfondo del mondo fenomenico. Il fatto ufologico, però, presenta un aspetto che è allo stesso tempo tremendum, perché incute timore, e fascinans poiché anche attrae. L’intera questione ufologica - rapporti, contattismo, messaggistica, rivelazioni/confessioni, prove fisiche - è una griglia simbolica costruita con elementi desunti da un linguaggio e da immagini comprensibili, si presta, per questo, a possibili e probabili manipolazioni nella forma e nel contenuto. Nell’interstizio dei due livelli dimensionali, s’inseriscono i piani tattici del Gruppo da noi ipotizzati, piani che si adeguerebbero a luoghi e tempi diversi, introducendovi, così facendo, visioni del mondo capaci di rettificare o addirittura invertire il cammino dei popoli lungo la storia.
Origine e fine del Gruppo rimarrebbero in ogni modo enigmatici. Noi abbiamo tentato di delinearne i profili, partendo da alcune interpretazioni appena abbozzate, suscettibili di ulteriori e necessari sviluppi.
-La credenza in razze aliene superiori, potrebbe favorire l’accettazione di sistemi totalitari e la conseguente decadenza degli ideali democratici per meglio difendere la vita degli esseri umani, contro un pericolo colossale.
-Una rete militare sopranazionale, in possesso di una tecnologia avanzata di matrice parafisica, tenuta debitamente segreta o dissimulata, sarebbe uno dei possibili identikit del famigerato Gruppo.
-Un progetto pluridirezionale in grado di accelerare la disgregazione dell’attuale civiltà, per favorire la costruzione di uno stato nascente di tipo sinarchico.
-Affrancare l’uomo moderno dalla tradizione per liberare l’inconscio collettivo.
-Resuscitare gli antichi Dèi Acquariani e Dionisiaci.