Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 18 aprile 2011

IUS 37



1.
Aprèslude
di Gottfried Benn
Devi saperti immergere, devi imparare,
un giorno è gioia e un altro giorno obbrobrio,
non desistere, andartene non puoi
quando è mancata all’ora la sua luce.
Durare, aspettare, ora giú a fondo,
ora sommerso ed ora ammutolito,
strana legge, non sono faville,
non soltanto – guardati attorno:
la natura vuoi fare le sue ciliegie,
anche con pochi bocci in aprile
le sue merci di frutta le conserva
tacitamente fino agli anni buoni.
Nessuno sa dove si nutron le gemme,
nessuno sa se mai la corolla fiorisca -
durare, aspettare, concedersi,
oscurarsi, invecchiare,
aprèslude.


DAREST SHARMA 5
Esistono mondi e territori segreti di cui si parla solo a bassa voce...

Il maestro dell'Ombra? Chi era? Cosa rappresentava? Scandurra con una certa fretta, insolita per lui, tornò e mi fece accovacciare e si produsse nel suo numero più spettacolare sebbene più misterioso, quello del passaggio attraverso la botola transitoria. Non capivo proprio come diavolo facesse a trovarle dappertutto, eppure riusciva ad alzare un lembo di tessuto cosmico per ogni occasione e necessità. Come aprire un chiusino. Semplicemente.

Ci trovammo presso un condotto quadrato, basso e lungo e fievolmente illuminato da quella luce giallognola, che evidentemente era la fonte presente ovunque. Bisognava camminarci strisciando. Lui era silenzioso e malgrado indossasse quel pesante cappottone, filava liscio che era una bellezza. Io un po ' meno, ma mi arrangiavo. Il condotto girava verso destra e così ci trovammo poco dopo, davanti ad una porta di servizio, metallica e senza maniglia né serratura.

  • Ora ci vuole attenzione, Angelo. Entreremo nello stanzone del loro maestro. Occhio. Ricordati quello che ti dico sempre. Manda il lumen. Si deve spandere come l'olio quando non sta più dentro la bottiglia e niente e nessuno potrà invitarsi da solo.

Mi sembrò pure troppo facile l'operazione. Scandurra toccò la porta e questa si aprì con uno scatto. Entrammo in quello che secondo il maestro doveva essere lo ' stanzone ', in realtà ci trovavamo in una sala circolare, del diametro di almeno 35/40metri, con al centro una colonna trasparente che collegava il soffitto col pavimento, per una altezza di almeno 6metri. Dentro il cilindro fluttuava uno psicofluido [ sostanze psi che rispondono ad interferenze umane ] ovale di luce azzurra. Non c 'era nessuno oltre a noi. Guardai il mio maestro con espressione interrogativa. Lui mi fece cenno con la mano di attendere paziente. Infatti, poco dopo, dalla parte opposta ecco apparire un montacarichi dal quale uscirono un manipolo di 6 soldati, che con passo marziale si diressero verso di noi attraversando quel grande spazio a pianta circolare, il quartier generale secondo Scandurra. Furono su di noi in poco tempo e ci circondarono. Dalla medesima porta entrò colui che in seguito rappresentò per il sottoscritto, l'archetipo del maestro oscuro. Presenza e incubo degli anni a venire...

***
Non posso continuare il racconto dell'incontro con l'Ombra in persona, senza prima cimentarmi in una riflessione. Questo perché vediamo ciò che conosciamo e più ampliamo lo spettro della nostra consapevolezza, più ricordiamo. Scandurra ci esortava: abbiate il coraggio di conoscere per assaggiare! Ecco, dovevamo partire da questo approccio solo apparentemente formale. In realtà, Scandurra ci metteva in guardia su di un aspetto fondamentale del cammino che rischiava di essere sottovalutato: quando vi si apriranno i rubinetti mentali, scorrerà tanta di quella acqua da inondare il mondo intero. La corrente sarà così forte da travolgervi. Allora non vi potrete permettere di aver paura. Infatti, il maestro non si lamentava tanto per la mancanza di allievi; pochi erano quelli veramente coraggiosi che rimanevano. Non insegnava solo un metodo o un modo di pensare. Le materie oscure erano l'oggetto del conoscere e del suo insegnamento. Poi, ognuno di noi le digeriva come poteva e ne aveva subito contezza quando entrava in pista. Scandurra non ha mai anteposto la teoria alla pratica. Mentre sperimentavamo ci faceva capire cosa stavamo facendo, quali dinamiche, energie, leggi erano in gioco. Le potevamo sentire e mentre esse ci attraversavano le facevamo nostre, erano parte di noi. Per raggiungere questi livelli, era imperativo tirar fuori ogni oncia di coraggio, allontanare ogni titubanza, eludere i fantasmi della nostra memoria bio-storica che lungo il cammino avremmo incontrati. Passando attraverso una botola, durante un IVI (Immersione Varchi Interdimensionali) ci giocavamo veramente tutto. Potevamo uscirne malconci o addirittura fulminati; lasciarci qualche pezzo di ciccia; subire un 'amnesia parziale o un 'inversione di attese cinetiche permanente. Quindi, non era un giro di giostra e non tutte le pance tenevano il botto. Le mie Cronache, nella loro forma romanzata, potrebbero ingenerare la convinzione di una automatica vittoria delle forze benigne su quelle maligne. La contrapposizione tra potenze creative e ostacolatrici, deve sempre tener conto della dinamica degli opposti, dell'effetto bilancia. Non è sempre immediata la lettura delle cose e della realtà. A volte una resistenza alle nostre azioni, non è per questo motivo totalmente negativa; potrebbe ritardare un evento tragico così da permetterci una via di fuga. O ancora, da ostacolo divenire prova da superare.
Beh, sulla questione del coraggio dipendeva l'intera avventura dell'anonima talenti. Le nostre storie personali diventavano decisive. Come eravamo, la cultura acquisita, l'educazione, la fede, rappresentavano il terreno di scontro, freno o accelerazione della trasformazione. Questione di energia: ognuno aveva la sua, unica, caratteristica, riconoscibile. Se deficitaria, incompleta, limitata, per cambiarla bisognava fare un doppio, un triplo salto mortale. Rovesciarci, strammazzando al suolo ogni volta che la nostra energia personale si scontrava con le prove che Scandurra ci faceva affrontare. Capimmo poco dopo che era questione di ''pancia''. Se riuscivamo a controllare quel calore febbrile che sentivamo dentro e a neutralizzare quel brivido che inchiodava lungo la schiena ogni nostra reazione vitale, tutto diventava facile. Come? Sostituendo la paura tradotta in anti-energia col lumen, l'energia della luce allo stato puro. Immettendo in una stanza oscura la luce rischiarante, avremmo avuto la meglio su qualsiasi fronte ostile.

***
Malgrado fosse ancora lontano, appariva alto. Caspita! La forma era umana, segaligna, camminava lentamente come se avesse difficoltà fisiche. Indossava una specie di argentea vestaglia lunga fino a nascondergli i piedi. Ci mise quasi un minuto per raggiungerci. Il volto era quello di una persona malata, scavata dalla sofferenza. I tratti del viso erano duri ma non perversi. Glabro, aveva occhi come fessure che non voleva o poteva aprire di più. In una lingua a me sconosciuta e indistinguibile si rivolse a Scandurra. La voce era sibilante e frammezzata da pause asmatiche. Sembrava avere 60anni. Il mio maestro gli rispose in italiano:

  • Non è un dispetto quello di fregarti la spoletta. Mi prendo un minimo vantaggio che poi sai bene, perderò. Vorrei solo che capissi quanto casino fai immettendo quel morbo nero anche nel mio mondo. Non riusciresti più a governare i piani. Mi son dovuto muovere per impedire che qualche fesso dei tuoi, si pappasse il mio amico. Ma li tieni a stecchetta per dieta o non c 'hai più una lira?

Accennò ad un sorriso l'Ombra. Loro due avevano un rapporto strano, come se si conoscessero da millenni per giocare una partita a scacchi mai conclusa, senza che nessuno avesse però voglia di terminare il gioco. Ma non era un gioco. Poi, lentamente si diressero verso il montacarichi. Li seguii circondato dalle guardie. Chissà cosa mi credevo. Avevo immaginato botte da orbi, ma evidentemente lo scontro se c 'era, non faceva rumore.

Quello che avevo definito un montacarichi, era un cubo trasparente di una qualche sostanza tipo plexiglass, 6m per 6m, che si spostava volando nello spazio interno dell'astronave piramidale. Vidi tutta una serie di piani, terrazze immense, hangars, costruzioni sferiche sovrapposte e torri altissime; e un via vai di altri cubi svolazzanti che sembravano guidati da pazzi piloti ubriachi, tanto saettavano veloci, e malgrado questo si sfioravano senza mai toccarsi. Non sentivo il movimento dentro quel taxi alieno. A dirla tutta, non capivo nemmeno chi lo guidasse. Ero abbastanza vicino all'Ombra per avvertirne l'odore – metallico – e scrutare la sua lunga tunica d'argento riempita di una miriade di segmenti, rette, cerchi piccolissimi, simboli, ma la cosa più incredibile era che si muovevano come se stessero dentro uno schermo televisivo. Guardare quello strano essere di un altro universo, temutissimo da tutti, insieme a Scandurra, era veramente spiazzante. Il mio maestro si esprimeva in viterbese e il bello era che l'Ombra dimostrava di capirlo perfettamente, sebbene continuasse ad interloquire con il suo idioma alieno. Agganciammo una sede cubica che dava su di un altro tunnel. Vi entrammo e dopo una ventina di passi, una guardia che ci precedeva aprì un portone. Uscimmo all'aperto. Ci trovavamo nel bel mezzo della piazza d'armi interna del castello di Darest Sharma. Era mattina presto, l'aria frizzantina ben si gemellava col cielo terso; un brivido freddo mi gelò il sangue.








domenica 10 aprile 2011

UNO SPETTRO S'AGGIRA PER L'EUROPA...


Uno spettro s'aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una santa battuta di caccia contro questo spettro: papa e zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.
Quale partito d'opposizione non è stato tacciato di comunismo dai suoi avversari di governo; qual partito d'opposizione non ha rilanciato l'infamante accusa di comunismo tanto sugli uomini più progrediti dell'opposizione stessa, quanto sui propri avversari reazionari?
Da questo fatto scaturiscono due specie di conclusioni.
Il comunismo è di già riconosciuto come potenza da tutte le potenze europee.
È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso.
A questo scopo si sono riuniti a Londra comunisti delle nazionalità più diverse e hanno redatto il seguente manifesto che viene pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, fiammingo e danese.
FALCE, MARTELLO E VENTO MEDIANICO
Dalla più che nota prefazione de Il Manifesto del Partito Comunista, di Karl Marx e Friedrich Engels (1848). La seguente opera fu pubblicata a Londra alla fine di febbraio del 1848. Guarda le coincidenze, il 1848 fu pure la data ufficiale della nascita dello spiritismo moderno. Lo si fa infatti risalire agli avvenimenti di Hydesville (New York), nel 1848, quando le sorelle Fox cominciarono a udire nella loro casa colpi inspiegabili. Elaborarono un semplice codice per comunicare con la fonte dei “colpi”, che si rivelò essere l'anima di un venditore ambulante che in quella casa era stato ucciso. I fenomeni delle sorelle Fox attireranno un enorme interesse. Migliaia per cominciare, poi qualche milione di persone parteciparono al movimento spiritista, che dagli Stati Uniti si estenderà all’Inghilterra, quindi a tutto il mondo. Esso si impose, producendo sottogeneri fino alla new age degli ultimi decenni del XX° secolo. Ma il suo influsso non è terminato. Ha cambiato forma, linguaggio, ma non contenuto. La fonte? È la stessa. Perché ho messo insieme la nascita del comunismo con quella dello spiritismo? Credo sia il caso di fare una breve analisi sul marxismo e le sue implicazioni filosofiche.
Marx nel “Capitale” afferma un principio esemplare del relatismo:“Non esistono leggi astratte. Ogni periodo storico ha le sue proprie leggi. … Appena la vita si è ritirata da un dato periodo storico ed è passata da uno stadio all’altro, comincia ad essere governata da leggi diverse”. Fuori dalla dottrina ufficiale del comunismo sovietico, si sono sviluppate teorie che sostengono la rivoluzione permanente e che finiscono per avvicinarsi all’anarchismo. La malattia spirituale marxista consiste nell’auto-divinizzazione e nell’auto-salvezza dell’uomo. Un logos intramondano della coscienza umana è il sostituto del logos trascendente. Non ci vedete una sorta di superomismo di massa, la riaffermazione della centralità dell'uomo inteso come cellula di un corpo macrocosmico, la magia rivestita di un linguaggio politico-filosofico ma che mantiene inalterata la sua natura, potere di esser causa? Questa è gnosi. Intesa a superare l’ideologia marxista, gli atei dei tempi ultimi oltrepassano il limite conosciuto, quasi intendessero confermare il detto di Gilbert Keith Chesterton sulla sterminata credulità dei non credenti, infatti, i divulgatori dell’ateismo ultimo estraggono dal cappello a cilindro dell’eterodossia religiosa una religiosità alterata e oppressa da una teodicea capovolta e incubosa. Il filosofo radical chic, Emanuele Severino, scrive: “Per Marx Prometeo è l’antitesi di Cristo (mediatore tra Dio e l’uomo) per  Ernst Bloch Prometeo è l’anticipazione sostanziale di Cristo, che, dicendo di essere Dio, come Prometeo strappa al vecchio dio biblico il fuoco della verità e della potenza, riappropriandosi di ciò che dio aveva usurpato all’uomo” [Emanuele Severino, “La strada La follia e la gioia”, Bur, pag. 205.. ]. Di seguito Severino quasi delirando sostiene che “Bloch può parlare del serpente come essere sovversivo e salvifico e dire che il serpente del paradiso è sopra tutto in Gesù, anzi Gesù ne è l’ultima e più alta reincarnazione, dopo Eva, Adamo, Caino, Giobbe (che per Bloch non è colui che si riconcilia con Dio ma colui che in Goel invoca il suo vendicatore). In questo modo Gesù diventa il simbolo della liberazione dell’uomo da ogni schiavitù, e non è quindi la croce, ma la resurrezione, l’acme della vita dell’Uomo-Dio, cioè dell’uomo che vuol diventare lui ciò che erroneamente aveva posto in dio”.
La nuova forma politica ideata da Carlo Marx è una ascesi inversa totalizzante, una religione sì atea ma dove Dio viene sostituito dal partito onniscente e onnipotente, per cui il mondo non sarà più lo stesso. La falce e il martello, lo spirito guida, l'aldilà che si interseca con la nostra esistenza, la dottrina sia degli spiriti che di classe, il paradiso in terra, la rivoluzione permanente, le magnifiche sorti e progressive, il proletariato, l'evoluzione delle anime grazie alla reincarnazione, il sole dell'avvenire, sono le espressioni che appartengono al nuovo lessico col quale tutti dovranno fare i conti da lì in poi. Dalla Rivoluzione d'Ottobre del 1917 che abbattè lo zarismo in un bagno di sangue e continuò per buona parte del secolo ventesimo ("Le idee diventano una forza quando si impadroniscono delle masse."-.Lenin), attraverso le villeggiature di morte nei gulag staliniani fino ai fallimentari piani economici quinquennali, l'uomo nuovo costruito dai soviet per conquistare il mondo; fino ai milioni di contatti con l'aldilà tramite i medium per rinnovare la fede in una sorta di materialismo teologico. Due stati nascenti che condizionarono in modo diverso l'umanità. Due religioni salvifiche e apportatrici di progresso: la pianificazione della vita di ogni compagno dalla culla alla morte, con un unico pensiero, un'unica concezione del mondo, un unico sentire; e con lo spiritismo, che ci si assicurava un rapporto diretto con i nostri cari scomparsi, che ci seguivano e ci aiutavano a percorrere il difficile viaggio della vita. Un'ideologia che realizzava in terra il paradiso sociale, senza più padroni e tutti con le stesse possibilità. Una religione laica che dava dimostrazione sperimentale che la vita dopo la morte esisteva davvero, che non era la solita promessa indimostrabile dei preti.
Che dire? Entrambe le religioni mostrarono col tempo il loro vero volto. Il comunismo ovunque si fosse imposto, avrebbe generato morte e distruzione; lo spiritismo, in maniera più elusiva, procurò squilibri animici nei suoi seguaci, creando pericolose aperture sul piano eterico, vere e proprie invasioni dell'infrarosso psichico. Lo spettro rosso marxista ammorbò il mondo così come quello spiritico, nel senso più letterale, che si aggirò quasi indisturbato. È esemplare il testo di Guènon, 'L'errore dello spiritismo', per comprendere la genesi del movimento, la sua diffusione orchestrata a 'tavolino' si direbbe proprio e le conseguenze perniciose, alla luce della Tradizione. Sul comunismo, vi è tutta una bibliografia non partigiana che ne delinea la storia e la cruda e drammatica verità, sebbene ancora oggi c'è chi giura sulla bontà della bandiera rossa. Ottima l'analisi di Augusto Del Noce sul suicidio della rivoluzione. Un altro testo, atipico ma veritiero, è quello di Dimitri per i tipi della Castelvecchi sul comunismo magico, è un reportage ben documentato sulla dimensione paranormale e metapsichica che si respirava nei paesi appartenenti al Patto di Varsavia, fino alla Cina maoista. Materialismo dialettico+telepatia+telecinesi+viaggi fuori dal corpo.

ADDOTTI, CATALIZZATORI COSMICI O INFILTRATI SATURNIANI?
Ho già indirettamente e blandamente polemizzato col dottor Corrado Malanga, niente di personale ovviamente, critico le sue tesi derivanti dai racconti scaturiti dall'induzione ipnotica su dei soggetti, nel gergo ufologico chiamati 'addotti', i quali raccontano di aver subito un rapimento ad opera di esseri extraterrestri. La pubblicistica in merito è ampia ed esauriente; sul web si trovano scaricabili e-book malanghiani che ben illustrano i suoi lavori. Ho più volte considerato Malanga persona onesta, seria e fededegna, tuttavia credo sia necessaria una critica radicale sulla metodica e la dottrina da lui propagandate. Maggiore è la profondità del cambiamento che vogliamo apportare, maggiore deve essere l'interesse che dobbiamo far crescere attorno ad esso. (V.I.Lenin)

Non nego l'autenticità di certe esperienze, contesto l'interpretazione che se ne dà. Dagli anni '80, emersero tesi che consideravano sia le esperienze in punto di morte, NDE, che gli stessi rapimenti alieni, come eventi catalizzatori nell'evoluzione psicospirituale dell'umanità, una sorta di raggiungimento del punto Omega teorizzato dal gesuita eretico padre Theilard de Chardin. Ci trovavamo, a detta dei cultori di tale concezione, in una fase storica incredibile, foriera di 'magnifiche sorti e progressive' (nel 1836 Giacomo Leopardi con la poesia La ginestra, dubitava con malinconico sarcasmo delle “magnifiche sorti e progressive” – e del “secol superbo e sciocco” di cui si era visto solo l’inizio), dove si annunciava il grande balzo in avanti, il salto evolutivo inaspettato ma da sempre auspicato da pochi ma illuminati uomini per l'intera razza umana. Una non meglio definita Mente Cosmica, espressione delle più profonde aspirazioni umane ma anche trascendente le stesse, sarebbe la sorgente principale e comune che sta dietro questi fenomeni dissimili ma legati, il cui intento è indicare la via ad una umanità altrimenti disorientata. Che poi il Campo a Largo Spettro, questo super Inconscio Collettivo, utilizzi forme così subdole, invasive, che ledono le libertà personali degli individui, è un aspetto che i simpatizzanti non tentano nemmeno di spiegare e giustificare.

Ma questo mio articolo non è una mera stroncatura delle ricerche sugli addotti. Prendo spunto da questa nuova moda ufologica, quella appunto dei 'rapimenti alieni', per denunciare fatti ben più gravi e drammatici, che coinvolgono tutti noi, ma che rimangono, per così dire, defilati, solo per addetti ai lavori, e proprio in ragione di questo, più pericolosi. Purtroppo constato la deriva che una certa ufologia/ufolatria ha preso, da qualche anno a questa parte, verso lidi cultisti, di vero e proprio surrogato religioso, che fanno il paio con una precedente infatuazione, quella cioè dei memoriali, dei rapporti e delle testimonianze di sedicenti ex agenti di questa o quella agenzia, di solito made in USA. Su questa ultima tendenza, si son costruite mitologie raffazzonate e improbabili, però riprese e rimpallate di libro in libro, di blog in blog. Metodo alla David Icke, per intenderci. Si fanno tutta una serie di affermazioni mirabolanti di seconda e terza mano, senza citare le fonti, tanto alcuni temi sono così ben assimilati dalle coscienze dei fruitori del prodotto finito, che la validità di quanto sostenuto non è nemmeno messa in discussione e così, via via, si giunge ad una nuova mitologia, data per accettata e dalla quale ripartire per ulteriori sviluppi. Alcuni penseranno che ciò sia solo un fenomeno di massa destinato prima o poi a sciogliersi, come tutte le mode. Credo, invece, che non sia soltanto un evento sociologico con i giorni contati, un saldo sottoculturale di fine stagione. No, qui non si tratta di manie mediatiche, fughe dalla realtà per bilanciare la mancanza di senso di una società borghese alla fine della storia e delle ideologie. Trattarono allo stesso modo lo spiritismo. Un gioco di società, dissero i ben informati, una religione adattata per classi borghesi annoiate, deluse, disorientate. Già, ma non fu così.

E la Scienza con la maiuscola? La scienza accademica è attestata su posizioni scettiche se non negazioniste dell'intero fenomeno ufo. Ma non fa testo. Da sin troppo tempo la cosiddetta scienza ufficiale è ancella servizievole dell'oligarchia mondialista, per cui scodinzola se vede il padrone ed esegue i suoi comandi senza indugio, tradendo ogni etica, onestà intellettuale, sana ricerca, per una ciotola di pappone ben condito. Ascoltate cosa dice l'astrofisica progressista Margherita Hack sul Big Bang in una recente intervista, che lo definisce 'megascorreggia', per rendervi conto dello stato pietoso in cui versa la scienza moderna. Dai meteoriti al meteorismo, il passo è breve.

E i centri di investigazione ufologica? E il CUN e il CISU, per fare degli esempi noti? Mi sono espresso in merito, ma potrei aggiungere che, come previsto, i loro rispettivi titolari sono affetti da entropia esistenziale irreversibile, apparendo come macchiette di se stessi. Quando sono invitati nei salotti tivvù, recitano lo stesso stanco copione e il più delle volte mostrano tutti i loro limiti dialettici e conoscitivi. Vedere Pinotti mi fa tenerezza ormai, prima mi faceva inc******, ora è sufficiente che incontri durante un dibattito un cecchipaone qualsiasi, per andare sotto di un goal. L'ufologia è una scienza mai nata e finita peggio. Fatte salve autorevoli eccezioni come Pier Luigi Sani, Peter Kolosimo, Sergio Conti e lo staff della redazione de Il Giornale dei Misteri, il buon Renato Vesco pur con tutte le riserve metodologiche, il primissimo Roberto Pinotti, Maurizio Baiata e pochi altri. Molti sono dipartiti, i rimasti c'hanno il fiato grosso. Ovviamente io mi estraggo da tale classifica, non perché vile o presuntuoso, ma a causa della mia insolita equazione personale ho navigato al largo di oceani senza mappa geografica, perciò potrei essere catalogato più come uno sciamano, un mistico eretico, un contattista di atlantidi, un alchimista aerosomatico. Quindi, altamente inaffidabile. Senza merito, però. Debbo tutto a Scandurra. Eh, eh, eh...

Ma non divaghiamo.

Dicevo che sarebbe ingenuo sottovalutare gli effetti che sia lo spiritismo che il nuovo cultismo hanno sul tessuto sociale, ma soprattutto psicoanimico dell'umanità. Già la psicoanalisi genera aperture verso il basso e contatti con forze oscure; figuratevi quali effetti destabilizzanti possono generare pratiche come quella spiritica e le esperienze narrate da addotti sotto ipnosi. Si aprono porte che Malanga e i suoi epigoni non conoscono, non concepiscono, non capiscono.

Alcune precisazioni necessarie riguardo la costituzione dell'essere umano, vanno fatte.

L’uomo si compone di un organismo, cioè di una forma organizzata, poi di forze vitali o uovo-anima, poi di uno spirito. Ogni forza che ne mini l'integrità, che ne limiti la libertà, che si introduca nella sua sfera d'azione per guidarne la volontà, è antiumana, sovvertitrice, diabolica. Vi sono due aspetti, per chiarire i quali bisogna tener presente il dualismo dell’essere umano, composto di un elemento materiale naturalistico e di un elemento spirituale. Quando il primo domina il secondo, è l’”inferno”. Ogni equilibrio fra i due è cosa precaria e contingente. Solo il dominio assoluto dello spirito sul corpo è la condizione normale e il presupposto di ogni vera Vita.

Il fisico francese Jacques Vallèe considerò gli UFO come veicoli materiali eterodiretti da entità spirituali. Insieme ad Allen Hynek, egli scrisse: "Se gli UFO sono veramente il risultato del "lavoro con viti e chiodi" di qualcuno, sono cioè stati costruiti, rimane sempre da spiegare come sia possibile che un oggetto così concreto possa cambiare aspetto o materializzarsi misteriosamente sotto i nostri occhi, senza che nessuno, nel vicinato e nelle città circostanti, lo abbia avvistato in precedenza. Dobbiamo chiederci dove si "nascondono" gli UFO quando non si mostrano all'occhio umano". Una buona parte del fenomeno UFO, appartiene più alla sfera dell'occulto piuttosto che alla fisica. È più materia per metapsichici e antropologi culturali, per studiosi di religioni comparate, per esoteristi infine. La prima volta che ebbi un contatto con un'aeronave non di questo mondo, mi suscitò uno stato di coscienza alterato, con fenomeni psi non controllabili. Compresi dopo, che l'evento possedeva in sé connotazioni metapsichiche, che toccava la parte sottile, intima della persona. Non sarebbe difficile dimostrare che ogni persona testimone di un incontro ravvicinato, ma anche solo un semplice avvistamento ufo, sia stata in seguito 'vittima' di tutta una casistica medianica nota agli studiosi di settore. Secondo la mia classificazione, distinguo i visitatori da altri mondi e dimensioni in saturniani colonialisti e uranidi avatari riluttanti. Produttori di entropia sono i saturniani, vitali e energizzanti gli altri. Depressioni, medianismi, disturbi post traumatici, si riscontrano nei testimoni di eventi saturniani. Elevazione, gioia, esaltazione, esperienza di vetta, è quanto accade ai più fortunati che si imbattono con gli uranidi, i quali mai si manifesterebbero nel subconscio dei testimoni, mai utilizzerebbero il sottoscala per entrare nella nostra casa. Gli altri penetrano proditoriamente dalla porta di servizio della nostra coscienza, senza scrupoli, pur di soggiogare, condizionare, manipolare. Gli addotti sono il terreno più fertile e le loro esperienze di contatto stabiliscono teste di ponte per l'invasione dolce. Si inizia con pochi per colpire tanti. Il loro piano di conquista si attua per strade inconscie, il loro obiettivo è la nostra anima.

(...) Nell'antropologia Kant ha dedicato un capitolo alla descrizione delle rappresentazioni oscure, e ciò che vi leggiamo è abbastanza strano se teniamo presente che è qui che si trova, come Kant dirà, "il tesoro nascosto ... che costituisce il profondo abisso della conoscenza umana". Dopo avere scritto infatti che "il campo delle rappresentazioni oscure è il più vasto nell'uomo", spiega che "in esso non si percepisce se non in forma passiva, come gioco di sensazioni", e che noi siamo spesso "gioco di rappresentazioni oscure, e il nostro intelletto non può salvarsi dalle assurdità nelle quali lo getta la loro influenza, anche se ne riconosce la natura illusoria", e più avanti ribadisce che "siamo ... abbastanza spesso vittime del gioco di oscure rappresenazioni le quali non vogliono scomparire, anche quando l'intelligenza le illumini.
Manlio Sgalambro, La conoscenza del peggio, Adelphi


domenica 3 aprile 2011

RITORNO ALLE STELLE


Oggi mi son deciso, con una buona dose di presunzione e spocchia, a chiarire la natura degli eventi aerei inesplicabili, meglio noti come 'oggetti volanti non identificati'. Già in altri post o a mezzo stampa (X TIMES) ho affrontato il tema, ma non ritengo superfluo approfondirne i tratti, stabilendone i confini, ammesso che ne abbiano. Alla fine risulterà perfino marginale l'oggetto del post. Come è mia abitudine, partendo dal particolare viaggerò senza pormi limiti verso l'infinito, perché tutto ci porta a contemplare le stelle. Quella è la nostra patria e lassù ritorneremo.

L'umanità ha una storia che va ben al di là di quella letta svogliatamente sui libri scolastici. La Realtà è ben al di sopra di quanto un pieroangela qualsiasi potrà mai capire, una margheritinahack qualsiasi potrà mai vedere con il suo binocolino, un odifreddino all'algoritmo conoscerà mai in tutta la sua vita. E non perché i nipotini indegni di Cartesio, siano privi di intelligenza o mezzi di indagine; quello che a loro manca è l'umiltà dei sapienti, il desiderio di aprirsi a Madre Natura che è dispensatrice di misteri per chi ha cuore incantato. La scienza moderna si è ridotta a compilatrice di modelli, che a forza riempie dei soli fenomeni che vi si adeguino; scartando tutto quello che non rientra nel teorema iniziale, non si saprà mai chi siamo, dove siamo, qual'è il fine di tutto.

All'origine, gli uomini camminavano con gli dèi. È così che è andata, sulla scorta di quanto affermano tutte le grandi religioni tradizionali, i miti, le leggende, le dottrine misteriosofiche. Tutto ciò che si riferisce all'origine irradia di chiara luce il nostro essere. Se tradiamo l'alba della nostra consapevolezza, condanniamo all'oscurità la nostra vita.

La nostra amata Terra non ha confini se non insieme a quelli celesti. Alto e basso, dentro e fuori, oltre la banda di 47 gradi nel cielo, entro cui si muovono il sole, la luna e i pianeti. Come un antico ziggurat, c'è tutto un infinito di livelli, sui cui ripiani vivono civiltà tratte dalle ère e dagli universi più disparati. Il nostro destino si esprime con il ritorno alle stelle/livelli. Le istruzioni di rotta le troviamo negli oscuri testi delle Piramidi egizie; nella pratica tantrica e nell'opus alchemico; per finire con le 'materie oscure' atlantidee di Scandurra. Un manipolo di argonauti, in tutte le epoche salpa verso nuove avventure. I viaggi dell'anima di Paolo di Tarso sono concreti quanto quelli degli sciamani siberiani, reali come quelli che grazie alla polvere di proiezione liberavano gli ermetisti dai lacci dello spazio e del tempo. Fisici come quelli interdimensionali che, grazie alle spolette, ci hanno portati oltre lo specchio. Il destino di noi tutti è legato a questa necessità: ritornare alla casa del padre.

Se fu perduta la capacità innata di ogni uomo a viaggiare oltre i confini del tempo/spazio, per ragioni metafisiche o di decadenza legata ai cicli temporali, tuttavia una sorta di religione popolare, meglio, di una spiritualità ravvivata dal potere della parola e dell'energia interiore, senza vincoli di ceto ed etnia, si affermò con forza: il cristianesimo. La religione che ne derivò, con le sue architetture teologiche e l'apparato gerarchico, produsse non poche alterazioni, contrasti, assolutismi, tradendo in parte il messaggio superlativo e bloccando la dotazione emo-psico-animica che il Messia, Re non di questo mondo, ci aveva elargito. Il cosmo stesso è costretto ad annunciare, tramite ricorsi e congiunzioni, l'avvento di colui che deve infrangere le sue catene. L'uomo, così, è liberato. Ma i potentati ne hanno imprigionato le prerogative straordinarie. Il Regno di Dio è dentro di noi, ma qualcuno ha preteso di impedirne tutte le conseguenze. La conoscenza altrimenti patrimonio di pochi, era diventata alla portata di tutti con l'annuncio-dono di Cristo ma, come spesso accade, le chiavi per liberarci dalle catene degli aguzzini dello spirito, furono tenute ben strette, forse addirittura distrutte. Ma non si può annientare la Luce. Essa muta di posizione, cambia frequenza, salta da un livello ad un altro, ma non perde la sua innata capacità di connetterci con l'infinito.

Dicevo degli eventi aerei inesplicabili. I saturniani inviano da millenni sulla Terra i loro doppi, non-esseri in quanto privi di anima, i 'grigi' per intenderci o i coboldi della letteratura magica. A quale scopo? Ripristinare l'antico culto serpentino, non con la forza (potrebbero) ma con l'influenza ed il proselitismo. Gli altri, gli esuli uranidi, civiltà superiore ed eticamente elevata ma decadente, scelgono una posizione di attesa, drammaticamente neutrale. Progenitori degli iperborei, gli uranidi non hanno bisogno, al contrario dei saturniani, di tecnologia, essendo arrivati ad un livello semi-divino, e nelle loro apparizioni hanno pur sempre un impatto trasformativo eccezionale sulla nostra vita. Però, come ho accennato, la loro presenza è testimoniale, troppo defilata rispetto alla nostra vicenda collettiva, decisamente gravosa se non fatale.

Cosa possiamo farci? Beh, lo ripeto, inducendoli a tornare costruendo un ponte con le stelle. Cosa intendo per 'ponte'? Un elettro-portale alla maniera delle botole interdimensionali, ma di un tipo un po' speciale. Vi allego una stampa attribuita a Carl Von Stemberg, 'Visione di Ezechiele' che rende benissimo l'idea, ossia quella di un uomo che infila la testa nella parete ai confini dell'universo. Il paesaggio da cui proviene Ezechiele, non è frutto della fantasia del pittore, bensì è un luogo preciso, dalle parti dell'Alto Lazio. Scandurra ci portò e da lì partimmo per destinazioni aliene. Non ci vogliono risorse economiche per realizzarlo (è a costo zero, praticamente), né ritualistiche arcaiche. Niente di tutto questo. È necessario conoscere il sito adatto, la giusta compagine di donne e uomini, e una fede ardente non convenzionale e nemmeno necessariamente confessionale.

Di fronte alla fine di un mondo, ormai alle porte, sopravviverà soltanto una religione povera di costruzioni intellettuali e ricca soltanto di testimonianze vissute. Un albero verde in una zona arida è uno scalo, un punto di riferimento, non è un altoparlante. E noi dovremmo prepararci ad una spiritualità spoglia di precetti teologie rituali, tornata ad essere un’irradiazione delle beatitudini. Quando viene il momento della siccità, tutti si raccolgono intorno a colui che si rivela ancora florido e vegeto perché il suo alimento è altrove. Dobbiamo affrontare il tempo che viene con questa sicurezza e con questo coraggio.