Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 28 ottobre 2017

La fiamma è ancora accesa


Nel Vangelo di Matteo i sacerdoti zoroastriani sono presentati come ‘Re Magi'. Sono indovini (e infatti sapevano già cosa cercare, dice Matteo «cercano il neonato che è re dei Giudei») e sono astrologi (infatti lo seguono seguendo la Stella) e portano doni, oro, incenso e mirra. I Re Magi dei Presepi che le chiese cattoliche preparano per Natale, e anche quelli che attraversano Roma in barca, sono vestiti come 'Turchi' e sono scuri di pelle. Quelli del gruppo marmoreo della chiesa Aracoeli a Roma sul Campidoglio sono neri come il catrame. I tre Magi sono al servizio di Erode, ma dopo la nascita di Gesù “essendo avvertiti nel sonno” tornano al loro paese in Oriente passando per un altro cammino. I Re Magi oggi riposano a Colonia, dentro un sarcofago aureo. Prima stavano a Milano da dove — dice la guida — “furono trafugati”. Con tutto il resto? Mago in Matteo 2 designa l'adepto di un ordine o casta di sacerdoti astrologi e indovini della religione persiana di Zoroastro (Zaratustra). Nell'Antico Testamento si designano così i saggi di corte, i consiglieri e gli indovini ufficiali dei re. Negli Atti degli Apostoli sono menzionati Simon Mago e Elima Bargesù, che praticano le arti magiche. Oggi la magia per noi Cattolici è la preghiera, l'imposizione delle mani e l'unzione con l'olio santo. La magia per i massoni, invece, è importantissima perché sta nel nome: massa moltiplicata e sublimata grazie alla volontà, thelema, notoriamente decisiva per ogni operazione occulta. I seguaci di Martino de Pasquali, Claudio di San Martino e di altri celebri illuminati, sostenevano la possibilità di comunicazioni dirette con l'invisibile e in Russia, dove queste idee trovarono un terreno fertilissimo, nel 1818 il libro prediletto (in questo contesto) era la Bibbia, il principale manuale di arti ermetiche. Storie mitologiche e bibliche furono il primo soggetto dei primi scrittori. Servivano ad attribuire a forze esterne la magia e a sostituire quelli che Carlo Gustavo Jung chiama gli archetipi inconsci del comportamento umano. Fondatori della santa alleanza massonica erano Russia, Prussia ed Austria, che quindi hanno operato in concordia. Metternich li chiamava scherzosamente i Re Magi. Napoli e Spagna erano definite zone di intervento, e fu preso l'impegno di non deporre le armi fino al raggiungimento dello scopo: la Santa Alleanza. Il mondo del paranormale comprende la magia spicciola di tutti i giorni che la scienza non sa spiegare. Un fenomeno è definito paranormale quando non è spiegabile. Se un fenomeno è spiegabile oppure lo diventa, come le meteoriti che erano fenomeni paranormali fino ai primi del secolo tra i fautori del vecchio firmamento, allora non è più paranormale. Col risultato che chi si dedica allo studio del paranormale studia dei fenomeni che a priori sono definiti inspiegabili. Mangiare il brodo con la forchetta. Il paranormale è magia spontanea senza dottrina e perciò non ripetibile a piacimento. E se la gente vuol sapere che cosa pensano gli scienziati della magia? La maggioranza degli scienziati sono razionalisti, ossia negano potere all'intuizione. Gli scienziati illuminati sono veramente pochi, e questi trovano già ciò che gli serve col sistema della “verità plausibile”. Al di fuori della loro cerchia alcuni scienziati hanno tentato qualche indagine, secondo il biologo Lyall Watson, e in particolare Platone, Pitagora, Kammerer (il Linneo delle coincidenze), Eddington, certamente il cripto-alchimista Isacco Newton ''tutti sospettavano l'esistenza di un qualche principio che trascende le leggi di causa-effetto, qualche tipo di forma che modella gli eventi, una specie di armonia dell'universo che precede e forma il contenuto delle cose''. Per questi scienziati fu preparato un libro importantissimo, da Wolfango Pauli, premio Nobel per la fisica e da C.G. Jung, psicologo, che uscì nel 1952. Nel libro le coincidenze inspiegabili vengono attribuite ad un principio che collega tutto senza rapporto di causalità ed opera indipendentemente dalle leggi conosciute della fisica classica. Hanno escluso che questa forza sia controllabile dagli uomini, o che controlli gli uomini. «È una forza che tende ad imporre il suo stile di disciplina sul caos imposto dal secondo principio della termodinamica», che i due non mettono in discussione. Le leggi naturali, hanno osservato, non sono assolute. Sono verità statistiche che funzionano secondo la legge dei grandi numeri e lasciano spazio alle eccezioni. E quando queste eccezioni operano contro il tempo o lo spazio e legano gli avvenimenti in modi strani ed inaspettati, in quei casi si tratta di coincidenze significative. A quei fenomeni hanno dato nome “sincronicità”. Vengono presi in considerazione quel mazzetto di fenomeni notissimi che vanno sotto il nome di parapsicologia, oppure il mondo dei quanti, che è totalmente paradossale ma nessuno se ne accorge perché è studiato in una materia che si chiama fisica. C'è gente che si siede davanti ad una goccia d'acqua che cade su una lama e cerca di spingere di qua o di là la goccia col potere della mente, e moltissimi ci riescono. La psicocinesi è una magia ammessa; la sovietica Nina Kulagina, è il nome più noto, e la documentazione relativa (un film la mostra mentre separa con la mente il tuono dall'albume di un uovo rotto in un acquario davanti alle cineprese) fu presentata al mondo dall'Accademia sovietica delle Scienze. Che succede se uno scienziato scopre qualcosa contrario allo schema antimagia? All'inizio, fine Settecento (ma gli anni si contavano diversamente) gli illuminati credevano che la mente dell'umanità generasse tutto, visto il potere che gli uomini avevano dimostrato in Egitto, dove il metallo più duro era il rame e le tombe dei re sembravano scavate nel formaggio. Fino a metà Ottocento non erano ammissibili scoperte come i fossili (immaginati da chi, se l'uomo non c'era ancora?) oppure la profondità del Firmamento, oppure i meteoriti. Galileo Galilei rappresenta lo scienziato italiano che incontra durante le sue ricerche una verità diversa da quella dell'Accademia. Il succo della parabola di Galileo è che deve cedere ai teologi, anche se è padrone di tenersi le sue opinioni in privato. I teologi al vertice sanno perché: non si può generare la vera magia con l'ammaestramento degli uomini perché questo non basta. Il massimo che possono sperare è una sostituzione finale della magia artificiale con quella naturale, dopo che la gente ha dimenticato come si faceva. La magia naturale, quella che toglie il peso alle cose (la gravità è uno stato mentale) e rende belli i paesi ed i paesaggi fatti dall'uomo, richiede la collaborazione dell'intero tri-regno e non può essere violentata. La storia della scienza e della religione è la storia di continui rappezzamenti delle idee originali perché gli illuminati man mano che la scienza procede, non si accorgano del furto sbagliato. Nei libri la doppia informazione consiste in questo: solo agli illuminati viene insegnato che il mondo è generato dalla magia ('mente', oppure 'mana') mentre a tutti gli altri si danno versioni diverse di tutti i fenomeni altrimenti senza spiegazione, a seconda del livello accademico in cui si trovano. La teoria vuole che il mondo immaginato dagli illuminati, con un po' di aiuto, prenda vita: la magia, appunto. La simbologia delle parole, dei numeri e dei significati fa parte del cerimoniale, così le maschere e i codici per individuarle. Tutto è collegato da segni nelle tre dimensioni, e con le regole della cabala occidentale (l'argotico) si possono immaginare tutti i nuovi mondi che si vuole fino a vederli per davvero, ma non sono allucinazioni bensì focalizzazioni. Cominciata forse con un po' di luce, la scienza è finita nel peggior oscurantismo: l'hanno messa a servizio del tecnomillenarismo apocalittico e i vertici istituzionali sono stati lentamente convertiti al postulato di Euclide. Sono le baronie universitarie e le grandi case editrici. Anche i gesuiti ad un certo punto si sono mossi verso la demitizzazione. Bergoglio e il suo Generale dell'Ordine sono particolarmente indaffarati nell'imporre il riduzionismo al cattolicesimo, in un'opera senza precedenti in perfetta linea con i nuovi amichetti luterani. Se è impossibile dimostrare che i dinosauri siano stati creati dalla mente dell'uomo, togliamo almeno il sospetto che la creazione sia un fatto continuo, di adesso mentre sto scrivendo. Diciamo tutti che la creazione “ci fu” un tempo, e non occorre nemmeno insistere tanto sul concetto del Creatore. Induciamo a credere, a colti e a ignoranti, la banale teoria del Big Bang iniziale e lasciamo la Creazione fuori dai programmi di studio. Nemmeno gli illuminati si accorsero che la verità era stata scoperta e subito nascosta di nuovo. Alle facoltà di fisica Alberto Einstein è ancora un'icona intoccabile, se poi la negazione dell'etere non risolve i buchi logici e sperimentali, pazienza. I dati raccolti fin qui a LHC dai due esperimenti del CERN di Ginevra responsabili della scoperta del bosone di Higgs, non hanno trovato nulla. Dov'è allora la notizia, e qual è il significato di questa "non scoperta" per la fisica delle particelle, e in generale per la nostra comprensione delle leggi fondamentali che regolano la natura? In realtà la prova latita malgrado i miliardi di dollaroni generosamente offerti da enti internazionali (chi c'è veramente dietro le congrue donazioni?). A cosa servirebbe 'sto bosone? Sembra anch'esso una cosa magica spurgata però dalla dimensione trascendente. Una particella basica che darebbe peso e realtà alle cose, ma la natura dell'Universo sfugge ai cosmologi perché mutevole ed elusiva, proprio come i dischi volanti. La magia, derisa e vituperata dagli scienziati, ha già risposto da tempo immemore alle domande topiche:
  • Chi, o che cosa è, Dio?
  • E se esiste, dove si nasconde?
  • E se riuscissimo a trovarlo, che cosa faremmo?
  • Saremmo ancora in grado di stabilire un dialogo, come fece Mosè?
  • E se sì, quale linguaggio dovremmo utilizzare?
  • E una volta scoperto di poter comunicare, che cambiamenti potremmo operare nella nostra vita e nel mondo intorno a noi?
Noi viviamo in uno stato di creazione continua... ma continuiamo a guardare dalla parte sbagliata.

mercoledì 11 ottobre 2017

Bussando alle porte del Cielo

Vorrei che comprendeste l'autenticità di un atteggiamento completo verso la vita che vede la realtà come una sorta di emanazione che si estrinseca tra due polarità. Al di là di ogni facile manicheismo, la complessità di tutta la vicenda che ho narrato e che vede l'anonima talenti intorno al suo capo operare a più livelli, comporta senza dubbio un altrettanto complesso metodo di manifestazione dei fenomeni che l'hanno composta e determinata. E solo in una realtà, più sottile, questi fenomeni possono verificarsi, poiché in essa i ristretti domini dello spazio, imposti dal nostro modo errato di misurare il mondo, non esistono. E così nella sfera psichica, passato presente e futuro si piegano in un unico presente che è un attimo dell'eterno. Le vite che abbiamo vissuto, che vivremo e quella che stiamo vivendo, non sono altro che un'unica realtà, un unico momento. 

C'è ancora un'osservazione da fare. Quanto scritto in questi anni, tutto questo favoloso intreccio, si è verificato realmente, ma non so in alcun modo come abbia potuto realizzarsi alla luce delle cognizioni ordinarie. L'irruzione del magico non in termini estemporanei, bensì continuativi, ha prodotto sicuramente modifiche alla struttura stessa della realtà, così come la sperimentiamo abitualmente. Ciò ha comportato alterazioni del continuum s/t non solo a Viterbo (eccetto alcuni, i viterbesi non se ne sono accorti, dormienti come sono da secoli) ma in direzioni non ancora rilevabili completamente. Posso solo dire, evitando in parte questa esigenza di conoscere la causa prima degli eventi descritti, che quando uno viene coinvolto in situazioni di questo tipo, si sente estraneo da ogni considerazione analitica e gli è sufficiente vivere l'esperienza; sicuro tuttavia che altre menti ed altri spiriti vicini alla sua sensibilità, garantiscono, vivendo le medesime esperienze, la validità delle sue.

Ho potuto in quel decennio apprendere molte cose sul bene e il male, di dinamismi contrapposti che si contendevano il dominio dell'Universo, di lotte violente fra forze antagoniste.Tutto ciò nell'anonimato più stretto. Provavo indubbiamente una strana sensazione: ritrovarmi su altri mondi di universi diversi, io, comune cittadino della Terra, anzi di Viterbo. Manco fossi John Carter di Marte. L'esperienza totalizzante che vivevo non comportò nessuna alterigia né superbia rispetto ai miei simili. Anzi, nel mio piccolo tentai addirittura di produrre programmi radiofonici e poi televisivi nella mia città, allo scopo, probabilmente ingenuo, di suscitare un nuovo piano di coscienza verso realtà che esulano dal conosciuto. Quando rientravo dalle Immersioni e frequentavo i compagni di scuola e dell'oratorio, la percezione sensoriale abituale mutava, avevo ancora addosso la "polvere di stelle" che confondeva il mio rapporto col mondo. All'inizio, dopo diverse IVI ho avuto seri problemi sia fisici che psichici, faticai alquanto ad abituarmi al dentro-fuori. Il mio organismo mutava, lo sentivo, la coscienza si dislocava con facilità, non nascondo che ebbi paura. Ma non avrei mai rinunciato all'infinito.

Il metodo scientifico si basa sulla ripetibilità delle osservazioni. Quando si analizza un qualche fenomeno fisico, si scopre che esso è una combinazione di elementi dettati dalle leggi di natura e, insieme, di altri elementi accidentali. Il fatto che si veda una palla rossa cadere in un certo modo per effetto della gravità potrebbe, a priori, essere in parte conseguenza del fatto che essa è rossa. Per accertare che ciò non è vero si può solo esaminare come cadono palle di colore diverso, ma identiche sotto ogni altro aspetto. Nel caso dell'universo, questa libertà non c'è, e perciò i fisici sono obbligati a separarne le proprietà fondamentali  da quelle accidentali.  Un evento particolare, locale, non è un parametro applicabile su scala cosmica. Il comportamento dell'universo è diverso dal comportamento dei corpi che si trovano al suo interno. Il tempo sul terzo pianeta del sistema Sol non risulta lo stesso su altri mondi. L'ho constatato io stesso, ma che prova posso dare a sostegno di tale osservazione? L'orologio che possedevo durante le prime immersioni, un cronografo di buona marca, mi dava tempi diversi già dal momento in cui penetravo nel condotto dimensionale fino all'emersione su di un altro pianeta. Se poi raggiungevo il secondo universo, le lancette non giravano affatto, immobili; quando rientravo a Viterbo, il crono riprendeva tranquillamente il suo movimento perfettamente in sincronia con l'ora terrestre. I minuti o le ore di scarto si annullavano. I fenomeni psi confermano la tesi secondo la quale è possibile già qui violare le leggi di natura, almeno quelle convenzionali e codificate dalla scienza. Possediamo la chiave interna che ci connette alle leggi dell'universo, altre da quelle rilevabili ordinariamente. La realtà appare sempre più decisamente plastica e ideazionale. Scandurra dice che tutto quello che esiste si può modificare, piegare, basta avere un intento fine, ossia focalizzato su di un punto. Uno sguardo magico trasforma la materia.

Le avventure di cui sono stato testimone attivo, mi hanno permesso di formulare una teoria del tutto - una delle tante - oppure, più semplicemente, da ragazzo mi piaceva l'idea di attraversare a piedi quella specie di confine che doveva portarmi fuori dal mondo, in quel campo fiabesco. Eppure Scandurra mi disse che quel posto così pulito, ordinato, era abitato da spettri e diavoli. Del resto non si può imputare solo all'azione umana tutte le cose brutte, sanguinose, che accadono quaggiù. La tristezza, la malinconia, la depressione, da dove provengono? Siamo per principio scontenti di ciò che ci circonda, eppure continuiamo a credere solo al visibile. Viviamo in un mondo in cui il 99% delle cose belle vengono distrutte quando stanno per nascere, perché vi sono all'opera  forze dirette a soffocare il bene. La maggior parte dei miei conoscenti non può fare a meno di alterare il proprio stato di coscienza con i mezzi più svariati, droghe, eccitanti, sesso, passioni ossessive, perché? Non vi siete mai chiesti che il bisogno di evadere dalla normalità non sia soltanto un fenomeno patologico, ma anche un tentativo ingenuo ma necessario, di ricordare la patria perduta, lo stato edenico smarrito, quando eravamo dèi? Scandurra ci ha insegnato che viviamo in un mondo in cui ogni cosa ha una vita propria, una vita sotterranea, dall'elettrone alla galassia, tutto è bucato e sorretto dal pozzo senza fondo. Tutto vive una sua vita speciale, che noi non afferriamo ma che è sempre in grado di svilupparsi. Un mondo, che come un corpo con le sue cellule, è dunque sul bordo del caos, di una sorta di malattia, e bisogna solo sperare che Dio abbia regolato la vita delle cose in modo tale che tutto resti nella precaria armonia che noi conosciamo. Un mondo fragile anche, perché transitorio e posto al fianco di altri mondi, paralleli, che potremmo però conoscere prima di passare il guado.

mercoledì 4 ottobre 2017

Anima & sistema di controllo



1. Sono i fisici oggi ad affermare che la loro pratica consiste nel puerile gioco di spaccare "cose" sbattendole l'una contro l'altra per vedere cosa succede... e poi sarei io l'irrazionale?

2. Se non ci risvegliamo dal mondo dei sogni in questa vita (giusta la concezione cristiana dell'elezione), è improbabile un risveglio successivo. La sostanza della nostra anima non è imperitura come si crede, è soggetta al divenire (è eviterna), al contrario dello spirito che è al di là delle forme transitorie. È necessario lavorare su se stessi senza farci risucchiare dal contingente. Usiamo energia emozionale (prajna) per ogni evento ordinario, poi ci manca per trasformarci. L'anima va alimentata dall'esperienza consapevole, dal fuoco dell'intento. VIVERE SECONDO INTENZIONE, è il cammino iniziatico.

3. La spiritualità è innanzitutto azione, in secondo luogo esperienza ed infine è una cosa spiegabile, comprensibile. Sì, certo, conta l'influenza spirituale dall'alto o da chi già la possiede, tuttavia, amici, bisogna pur comunicare. Il tipo di spiegazione varia a secondo dei tempi, purché il linguaggio non tradisca il significato. L'uso dei simboli è parte del kit di ogni aspirante, ma non tutto il patrimonio dei segni e dei simboli è rimasto intonso. Non crediate che ogni formulario magico sia efficace a prescindere dall'anno della sua pubblicazione. È il rischio di ogni persona che si accinge a praticare certe tecniche realizzative: lavorare su uno yantra e accorgersi dopo mesi o anni che non succede niente. Dubiti delle tue capacità, invece lo schema è privo di energia, non risponde più al richiamo.

4. È vera la tesi secondo la quale l'umanità è dominata da un mondo che non si vede sotto l'influsso di una catena di entità ultraterrestri? Visionari, profeti cyberpunk, complottisti, neognostici, Mike Plato, David Icke, sostengono tale cosa, con differenze non decisive. L'antica dottrina gnostica propone un universo maligno governato da un demiurgo folle e distruttivo. Corrado Malanga riscrive la cosmogonia attraverso presunti addotti sotto ipnosi. Insomma ci sono autori e studiosi che si danno un gran daffare ad elaborare un sistema-madre che spieghi ogni cosa pure l'invisibile, come il superspettro di Keel, ottimo giornalista ma lacunoso nell'esegesi dei fenomeni studiati. Indubbiamente l'ignoranza di chi è integrato nel sistema non aiuta a vederci chiaro. Se esistesse Matrix troverebbe utile l'inconsapevolezza per esercitare meglio il controllo su di noi. Il dubbio viene, quello cioè di credere di essere le creature più libere della terra. Anzi, vi dirò di più. Ci sono buoni motivi per pensare che neppure la mente sia un nostro feudo. Siamo proprietà altrui, diceva Fort. Chi sostiene che un Ente malvagio regni dietro le quinte della storia indisturbato e che ci tiene all'oscuro della realtà, per cui ciò che vediamo e sentiamo è artificiale, passerebbe per matto e fatto oggetto di disprezzo. Forse è proprio questa la migliore magia: non appena qualcuno osa vedere oltre lo specchio viene subito tacciato di demenza e fatto ricoverare o lasciato solo nelle sue farneticazioni. Il guaio dell'uomo moderno è che teme le cose sbagliate. Non ci rendiamo conto che da almeno settecento anni il corso del tempo è cambiato ed ha preso una direzione errata insieme all'umanità. Gli orologi e i calendari mentono ma grazie alla convenzione mondiale (eggregore istituzionale) tutto appare normale e consolatorio. I libri scolastici ci raccontano la corbelleria che noi discendiamo dalle scimmie e procediamo per evoluzione verso un di più, così possiamo credere che domani sarà migliore di oggi e che i governi possono prometterci il sol dell'avvenire senza vergogna. Che tutto è iniziato con un botto gigantesco di energia indistinta. Che siamo andati sulla Luna e che il premier Gentiloni guida l'Italia. Dopo il martellamento continuo di notizie false alla fine crediamo a tutto quello che il sistema ci dispensa. Ma è solo la scorza del problema. Se scendiamo in profondità ci accorgiamo che è più buio... e che nulla è più come sembra. Matrix? Peggio.

5. Per diventare liberi dovete andare nella direzione opposta alla segnaletica ufficiale.

6. Il movimento New Age, meschinetto, si illude che negando l'oscurità il pericolo si allontani. Così facendo permette agli enti bassi di nascondersi meglio nella mente delle persone e di diventare ancora più forti. Shiva e Dioniso scelgono come location il nostro inconscio per albergare incontrastati; potenze infere poi sguazzano felici nel torbido innescato dalle terapie psicanalitiche di certi operatori che credono di gestire il materiale psichico invece lo fanno emergere verso la coscienza di veglia. Se io so come stanno le cose sarò meno vulnerabile. Invece che succede? La modernità ha fatto sì che l'antica dottrina fosse spazzata via dalla scienza, la quale è inerme di fronte alla Realtà. Ci hanno detto che i diavoli non esistono così non ci badiamo più: non c'è cosa peggiore di chi crede di vedere al buio.