Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 7 ottobre 2018

CI AVVICINIAMO ALLA FRONTIERA DEL TEMPO




Leggo le vicende dell'Europa con somma tristezza. Tutto si liquefa. E pare ogni cosa avere un destino irreversibile. Draghi assedia Roma, come millenni fa fecero i germani. Oggi l'Europa è solo il regno del disamore di sé e della propria storia. Dimenticate e frettolosamente sepolte le radici della civiltà occidentale, realtà potente, che seppe dare alla comunità dei popoli europei la forma e il carattere che s'imposero, modello esemplare ed egemone, in tutto il mondo.

Chi difende più i nostri valori, l'identità e l'orgoglio della cristianità-Europa, quella auspicata da Novalis?

Abbattere muri, costruire ponti, integrazione, accoglienza, son tutte formule che presagiscono altro. C'è dietro un piano che ci porterà verso la grande divisione. La cesura sarà drastica, e coinvolgerà tutti. Anzi, già si vedono le prime avvisaglie. Il tempo scorre velocemente come mai prima. E posso affermare senza tema di smentita che tutte le vestigia del Santo Impero sono oggi liquidate: siamo definitivamente usciti dall'età sacrale per giungere al grande rovesciamento. Non sono più le cose umane che s'incaricano  di difendere le cose divine, bensì queste che si offrono a difendere le cose umane - se queste non rifiutano l'aiuto offerto.

Forze distruggitrici vorrebbero asservirci e incatenarci, e cosa si erge nel deserto dei valori per contrastare l'onda d'urto?

La storia del mondo procede simultaneamente sulla traiettoria degli oscuri asura (i titani) e su quella dei Dêva (forze della Luce). In questa ultima epoca, il duplice simultaneo percorso ci porterà in una sorta di conflagrazione vivificatrice. In singoli e in piccole comunità, di cultura e religione diverse, si notano già immense fermentazioni spirituali. Avidi di autenticità, di franchezza, di dedizione a un compito comune, siamo noi, gente di frontiera; scopriamo con una sorta di ebbrezza il mistero dell'essere umano, le possibilità e le esigenze dell'amore fraterno. Rinasce in noi la nostalgia del Vangelo e di Gesù: pur essendo ebrei, islamici, buddisti, induisti, convertiti come Alce Nero, aborigeni non integrati d'Australia che attendono la fine dei giorni. Un ritorno verso casa ci pervade.

Talvolta in greggi sparuti, si conosce il segreto delle microazioni, della fede ardente e purificata, una passione dell'Assoluto, un fervido presentimento della libertà, dell'ampiezza e della varietà delle via di Dio. Secondo gli alchimisti il compito è “diffondere la luce e riunire ciò che è sparso”. Noi gente di frontiera, prossimi alla nuova alba.