Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 12 novembre 2012

Dopo il crepuscolo, il grande mattino del mondo.

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L’umanità che osserviamo e costituiamo appare come un’umanità decaduta . Essa lo è anzitutto in ciascuno di noi , perchè l’io è un teatro di ombre , di personaggi nevrotici che noi non dominiamo ma dai quali siamo dominati . Anche le nostre facoltà sono separate e la loro gerarchia è sconvolta : sono un’intelligenza puramente cerebrale , un cuore oscuro abbandonato alle forze del subcosciente . Siamo capovolti e non disponiamo piu’ di un centro in cui comporre il tutto . Divisi nel nostro intimo , lo siamo anche tra noi …Queste tenebre , però , sono attraversate da bagliori di luce . Nella follia dell’amore o  della creazione , nella trasparenza di uno sguardo , nel semplice e repentino stupore di esistere , si rivelano delle profondità luminose . L’uomo non si spiega a livello dell’uomo …e il vecchio Eraclito diceva : ”La dimora dell’uomo è Dio ”  Olivier Clement : Riflessioni sull’uomo , Jaca Book 1991


Le Cronache di Atlantide narrano di miti cosmici la cui conoscenza è stata finora riservata a pochi - nella Terra Nera, esuli atlantidei istruirono i sacerdoti dai quali Platone attinse, ritrasmessa alle confraternite esoteriche medievali, la Conoscenza fu custodita nel cerchio interno Templare e depositata come influenza spirituale diretta all'anonima talenti, che dovrà divulgarla a tutti -, ove si raccontano gesta e storie di uomini, uranidi e saturniani, appartenenti alla lotta fra la luce e le tenebre, che rappresenta la bilancia dei destini delle nove dimensioni. Le Cronache, ripropongono l'intervento di mediatori provenienti da mondi lontani, che ridestano negli umani quelle domande esistenziali che l'ordinarietà della vita terrestre ha fatto assopire.
Le grandiose e inarrivabili civiltà, dall'Iperborea fino all'ultima Atlantide, si distanziano da noi tramite una curva temporale, forse necessaria, la quale ci ha impedito una conoscenza immediata di tale immenso passato e causato la pochezza di tracce culturali e monumentali, almeno ad un'esame sensoriale ordinario. Scandurra – per citare la mia unica e fortunata esperienza con un discendente di Atlantide – alzando il doppio velo del tempo e dello spazio, ci ha indicato il fondamento della Realtà, quello analogico del pensiero risonante; che l'Ignoto è senza volto, eppure è dietro infinite maschere; che possiamo vivere di qua e di là; che per navigare attraverso le botole dobbiamo prima aprire i nostri rubinetti mentali; che l'Inconscio ossigena la Coscienza, ma pure la inonda; che lo Spirito è il versante nascosto del Corpo, e questi è la sua sponda manifesta. Egli ci ha permesso di accedere ai continenti sepolti della memoria attraverso le materie oscure, donandoci le spolette interdimensionali per accedere ai Nove Mondi al fine di bilanciare eventi ed energie.
Gli atlantidi ritenevano che il mondo invecchi, e che all'età della Luce succeda quella dell'Ombra. Giunta all'estremo, qualunque cosa sulla Terra deve rinnovarsi o soccombere. E l'intrusione di un tempo “altro”, caratteristico motore del cambiamento dell'era, comporterà trasformazioni psico-animiche nell'umano. Gli einsteniani confondono, però, il tempo con la sua misura, per tale motivo, oggi, pochi comprendono come stanno veramente le cose. Il tempo non si scioglie come l'orologio di Dalì, si riduce in quanto energia fino ad esaurimento scorte, per lasciar posto alla nuova modalità temporale: autoreverse ad incremento di valore. Nuovi cieli e nuova terra si avvicinano, come preannuncia Cristo che dimostra, se ce ne fosse bisogno, di saperla molto più lunga di quei tromboni dell'establishment scientifico odierno. Sebbene il Grande Tempo condizioni in maniera decisiva il mutare dello spazio, i mondi appartenenti alle Nove Dimensioni poggiano, entro certi limiti, su quelli che vennero prima. Una continuità, scarsa a dire il vero, comunque permane. Una eco, un anello per quanto debole aggancia l'eterna catena cosmica. Il giorno dopo del mondo, non ci sarà del tutto alieno, ma tutto verrà trasformato e ricondotto all'origine. La materia è spirito che fuoriesce da sé, così, per la Nuova Era, tempo spazio e dimensione saranno contratti a tal punto che partoriranno la Luce altrimenti imprigionata.
Le materie oscure scandurriane, mi hanno insegnato che Madreterra (Kaos primigenio, creta plasmabile nelle mani dell'Altissimo) è matrice del Cosmo; l'olismo; il principio binario (la simmetria); il creazionismo. Tali concetti mi permettono di vedere tutte le cose munite di uno scopo, anche le più terrificanti e distruttive rientrano nei cardini del Vivente. La fine della realtà come la percepiamo, non è il nulla bensì è la rinascita, la ripresa del pulsare del Cuore del Mondo. Il Grande Mattino ci mostrerà il volto di Dio.
In questi ultimi 250 anni, non dimentichiamolo, si sono sviluppate due tremende fenomenologie: la corrosione della frontiera-dentrofuori da parte del piano sublunare; e la penetrazione del medesimo nei territori del subconscio umano come del mondo esterno. Il meticciato spirituale collassò Atlantide portandola nell'intercapedine dimensionale, così come lo stesso coacervo di pulsioni basse e volontà di potenza, condurrà l'umanità e lo spazio/tempo verso la fine accellerata dell'Era ultima. Ancora una volta ci troveremo ad affrontare potenze in azione. Due stendardi contrapposti, di cui uno dai molteplici colori fluorescienti, riduttore somatico e moltiplicatore sensoriale, e l'altro, semplice nella sua divisa, bianco e nero, simbolo di carne spiritualizzata. Una minoranza dell'umanità rimarrà per vestire i panni dell'uno o dell'altro emblema, la maggioranza passerà il Grande Varco. La coscienza della fazione psichedelica sarà di natura larvale, quella uranide non potrà che essere solare. Questi ultimi saranno meno di un decimo rispetto agli altri: il fattore decisivo non riguarderà il numero.
I primissimi raggi del Grande Mattino della Creazione, si fanno già strada tra l'oscurità e chi è dotato di vista profonda e cuore incantato, può rimaner sereno pur in mezzo alla Tempesta.