Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

giovedì 17 luglio 2014

DALL'ANTROPOGENESI COSMICA AL BIOTECH DELL'UOMO NUOVO





I necrofori delle Verità sull’Uomo e il Cosmo – massoni banchieri tecnocrati - ci ingannano da secoli, sia per mantenere il loro Potere che per precluderci le infinite possibilità della mente. I tragici becchini che hanno in pugno la Terra, non son riusciti ancora a rubare i suoi segreti. Meschini criminali che possiedono soltanto le briciole cadute dal banchetto della Creazione.
La Vita può riservarci cose atroci, anche per colpa di quei pochi che dispongono del mondo e possiamo trovarci soli e senza un briciolo di speranza, ma può essere necessario al tutto: è difficile crederlo, lo so, ma l’esperienza e la conoscenza mi hanno suggerito che nell’invisibile governa una legge che impone ad alcuni i pesi rifiutati da altri. Certo, appare dura se non ingiusta, ma così funziona e noi uomini che guardiamo il Cielo, non possiamo far altro che accettarla.
La Chiesa pretende di salvarci l’anima, ci induce ad aver fede in un futuro dopo la morte fisica, ma non ci dice che siamo sorgenti d’onda capaci di viaggiare qui e ora oltre ogni limite e che non stiamo su questa terra principalmente per comportarci bene e aiutare il prossimo, ma per alimentare il fuoco che Dio ci ha donato. I preti non ci incoraggiano certo a disarmare il tiranno, ma ad istituzionalizzarci, a campare da bravi borghesucci, a rispettare il padrone e a sostenere lo status quo, invece dovrebbero urlarci: cacchio, possiamo superarci! Indù, ebrei, mussulmani, cristiani, buddhisti, spirituali, non siamo operatori sociali ma pellegrini dell’assoluto in grado di far brillare l’energia spirituale nascosta dentro e scoprire chi siamo veramente. Questo mondo esiste unicamente perché lo apprendiamo, a nulla valgono i tentativi di migliorarlo. Non c’è ragione né filosofia che possano mutare l’ordine degli eventi né la trama stessa della Realtà. Solo vedendo in un colpo solo tutto l’Universo, istantaneamente, riusciamo a tagliare la rete strutturale delle cose, il Velo d’Iside. Ho scoperto un principio: la realtà non è oggettiva ma descrittiva e fondamentalmente proiettiva. Che sia la vostra bussola sul mare della Vita.

ATLANTIDE RIACCENDE IL SUO PENSIERO
Il pensiero atlantideo – se l’ho assimilato come voleva Scandurra - è   r a m m e m o r a n t e  ed è più vicino alle forme d’arte della poesia e del poema, piuttosto che alla filosofia e alla scienza così come le concepiamo oggi. Ci attende il compito di  s e n t i r e, porci in un atteggiamento di ricezione, di accettazione del messaggio, senza voler dominare, misurare, calcolare. Sentire è un esercizio poco praticato da noi uomini del Duemila d.C.. Ascoltare dall’iPod un brano musicale, assistere ad una lezione di greco o partecipare ad un comizio del politicante di turno, non è sentire alla maniera di Atlantide. Abbiamo dimenticato il nostro stato ancestrale, quello che ci consentiva di parlare con gli dèi, sentirci a diapason col cosmo, sintonizzarci sull’onda portante del divino. Ci siamo allontanati dall’età aurea ed ora siamo degli schiavi e quello che è peggio, crediamo di essere liberi.
I cicli son fatti per tornare, diversi nella forma ma fedeli alla loro sostanza. Si avvicina una nuova epoca e noi poco possiamo fare per anticiparla: solo ponendoci in un atteggiamento di disponibilità e tentando di ri-sentire. Atlantide tornerà dalla coltre temporale in cui si trova intrappolata da millenni. L’evento si accompagna con l’apertura del Varco avvenuta il Dicembre 2012.  Alcuni di noi vedono tale evento in una prospettiva religiosa o teologica; altri, come il sottoscritto, da laici ne sentiamo la sacralità, la profondità, un nuovo ri-avvicinamento al Divino.
Le staffette dell’evento già giungono per oscuri e tormentati sentieri. Siamo in grado di sentirli?
Il sacro è simbolizzato da un colore, l’ a z z u r r o  e si vede nel pozzo senza fondo. Potremo partire, una prima traccia, dall’azzurro che ci consentirà di raccogliere ciò che è disperso in noi. Ogni forma di sacro riflette la Luce che ci permette di sentire oltre che vedere. Cosa ci fa pensare di poter sentire/vedere? Se lo spirito è una fiamma, esso saprà di certo riconoscere la Luce per analogia. Sotto la frescura lunare sentiamo l’azzurro sacro, così, solo così abbiamo la possibilità di ri-vedere Atlantide.
Dicevo del ri-avvicinamento al Divino. Dio si nasconde a tentativi di conquista. Attraverso il tramonto troveremo il passaggio verso il Mattino della Creazione e come il pellegrino che non calpesta i vecchi sentieri ma con passo regolare e silenzioso giunge sicuro alla meta, allo stesso modo sbirceremo l’Altissimo col primo raggio dell’Alba, e ci presenteremo referenti di fronte al Re.

IL PROGRESSO CI ALLONTANA DA CIO’ CHE E’ ETERNO
Ci obbligano a correre tutto il tempo dietro al benessere e dietro al progresso, ma il traguardo è sempre oltre l’orizzonte. So come gli altri misurano il benessere ma non ho ancora capito come valutano il progresso. Una cosa mi pare certa: si tratta di valori materiali e non spirituali come sembrerebbe a prima vista, e infatti nei discorsi della gente, benessere significa denaro, mentre progresso significa meccanizzazione. Chi dice: “il Meridione non è progredito abbastanza” intende dire semplicemente che molte cose nel Sud Italia si fanno ancora come una volta.
Un giornalista il quale insistesse che non c’è progresso negli Stati Uniti ma addirittura regresso perderebbe il posto anche all’Unità, perché direbbe una cosa contraria all’opinione comune. Se poi negli USA non trovi più nessuno che ti ripara un orologio meccanico, nemmeno la casa madre, allora dicono che si tratta di una inevitabile conseguenza del progresso. Altra inevitabile conseguenza della modernità (altro sinonimo di progresso) si vede nelle campagne americane dove gli agricoltori hanno abolito il pranzo e la cena e adesso mangiano a qualsiasi ora negli snack bar.
Altra conseguenza del progresso è la standardizzazione: la possibilità di scelta è sempre più limitata, settore per settore, ai prodotti che rendono di più al produttore. Tutta la miriade di vegetali commestibili (oltre duemila specie differenti) sono ridotti in negozio a due o tre tipi di mele, un tipo di banane, due di uva. Il progresso qui starebbe nel fatto che questa roba la trovi tutto l’anno, indipendentemente dalla stagione (e dal sapore). Per imporre la cultura dell’hamburger, McDonald ha fondato anche una università, che sforna (è il caso di dirlo) ogni anno 3mila laureati in monocibo. I bambini nascono col ketchup nelle vene e già educati al panino imbottito industriale. La filosofia che anima questi benefattori dell’umanità è: impara a mangiare in modo nuovo col pasto “mordi e fuggi” e capitalizzerai il tempo, così la tua vita cambierà. L’influenza di queste società alimentari cresce sempre di più. Sono protagoniste anche del disgelo dei paesi dell’Est europeo. Gli yankee hanno delegato il compito di colonizzare le loro zone di attenzione ad armi sofisticate, quelle culturali. Le industrie del cibo di plastica impongono l’impronta a stelle e strisce anche su popolazioni con tradizioni alimentari che le identificano in maniera precisa. Togliere ad un gruppo etnico le sue abitudini riguardo il cibo è un po’ come bruciare i suoi libri o proibire la sua religione. In un breve volger di anni quel popolo in pratica non esiste più.

Sempre più spesso il controllo dell’intera produzione alimentare passa per le mani delle multinazionali biotech. Dopo i brevetti sulle sementi Ogm, adesso la Monsanto (per non far nomi) è arrivata a rivendicare addirittura pancette e bistecche come proprie invenzioni. La loro strategia globale è sempre più insistentemente focalizzata sull’inclusione nel mercato della materia vivente. Certo, il sistema mondialista permette a colossi come Syngenta, Dupont e pochi altri, di richiedere brevetti sui vegetali geneticamente modificati (rilasciati a partire dagli anni ‘80 dopo l’approvazione di leggi brevettuali che avevano consentito di privatizzare la materia vivente) e brevetti sui vegetali prodotti in modo tradizionale, ossia senza modifiche genetiche. Ma che c’entrano le bistecche e la pancetta? Che cosa porta queste aziende a pensare di includere nei loro brevetti l’intera filiera della produzione alimentare, dai mangimi animali agli animali d’allevamento, fino ai prodotti alimentari stessi? Faccio alcuni esempi ricavati da ricerche in rete. Nella richiesta di brevetto WO2009097403 la Monsanto esige diritti sulla pancetta e le bistecche, perché derivanti da suini nutriti con vegetali di suo brevetto. Stessa richiesta è stata depositata per pesci di acquacoltura (marzo 2010). Di portata ancor più ampia alcuni brevetti già concessi, come quello ottenuto dalla Monsanto nel 2009 che, partendo dalle sementi di piante ogm, arriva ai prodotti alimentari che ne derivano, come la carne e l’olio (fonte equivita.it). Ovviamente mancano regole internazionali contro simili monopoli, siamo tutti presi nella stessa trappola: consumatori, agricoltori e produttori. Ormai con questa svolta immorale di approfittare di leggi brevettuali volutamente ambigue, si giunge a mettere l’intera produzione di cibo del pianeta nelle mani di due o tre aziende, precipitando tutti noi in un regime di controllo totalitario, che distrugge la biodiversità naturale e che, privilegiando i profitti delle industrie (che per regola devono essere massimizzati, poiché, a differenza dei governi, le industrie non sono nate per tutelare il benessere della collettività) aumenterà la fame nel pianeta, che già attanaglia più di un miliardo di persone.

PANE AL PANE
Tra le case vuote e in rovina dove vivevano le famiglie contadine che costituivano la vera Italia, adesso sempre più frequenti si vedono capannoni prefabbricati dove si svolgono attività industriali (ma pure loro stanno subendo la stessa sorte, vista la crisi economica galoppante). Mentre prima da quella terra veniva benessere, oggi viene veleno. Chimicamente veleno, ma commercialmente cose buone: i prodotti. La finzione generale è che i prodotti fanno bene mentre l’immondizia fa male, ma dal punto di vista della Natura, prodotto industriale e spazzatura sono esattamente la stessa cosa. Il progresso di cui oggi si parla tanto, e cioè l’aumento della produzione industriale, significa aumento dell’immondizia. Somme enormi vengono spese dagli industriali per separare le due immagini, quella del prodotto e quella della spazzatura, affinché la gente non colleghi il veleno con i prodotti, ma solo con la “monnezza”. Se le persone immaginassero che montagna di immondizia si aggiudicano ogni volta che comperano un’automobile, forse ci penserebbero due volte prima dell’acquisto. La pubblicità, invece, provvede a raggirare la capacità critica dell’acquirente.

L’INFORMAZIONE NEGATA
La censura è il controllo della conoscenza mediante la forza. È sempre un rapporto tra più persone, e quindi andrebbe studiato con le regole del branco. In pratica però il fenomeno è poco e male conosciuto, perché moltissime espressioni di censura non vengono presentate come tali e perché l’intero fenomeno non viene presentato come legge di branco. Ora vi presento alcune forme di censura passate sottobanco. La conoscenza viene praticata da pochi in una lingua diversa da quella che la gente usa (una volta era il latino, adesso è l’inglese, il computerese) mediante strumenti cui possono accedere solo i ricchi. Il New York Times è il quotidiano che più si identifica col potere mondiale: provate a comperarne una copia. Tramite un pc si può accedere a tutto ciò che è stato pubblicato nel NYT dall’’80 in poi, ma la ricerca costa più di 300euri l’ora. Si tratta, come potete ben vedere, di una censura per poveri.
Altre forme di censura riguardano la conoscenza militare, quella industriale e quella relativa alla salute. Qui entro in un campo minato, dove a mettere i piedi senza mappa e salvacondotto si rischia parecchio. Ma tant’è. La censura militare serve a coprire l’operato della forza pubblica. In Italia, per rimanere nell’orticello di casa, è stata largamente utilizzata dal Ventennio ad oggi per controllare gruppi eversivi, anche facendo ricorso ad infiltrati. Il problema sorge – qui ci vado in punta di piedi -  quando le strategie dello Stato e quelle dei terroristi anziché confliggere si sovrappongono fino a confondersi. È mai accaduto secondo voi? Dov’è accettabile la Ragion di Stato e fino a quanto i diritti della collettività debbono travalicare i diritti del singolo innocente, trasformato in vittima sacrificale? La censura industriale serve per mantenere situazioni privilegiate e si realizza mediante il sistema brevetti, copyright e concessioni esclusive. Come se non bastasse, la repressione raggiunge pure scienziati ed inventori di teorie alternative e possibili applicazioni antagoniste alla tecnologia dominante, un esempio fra tutti è quello della cosiddetta free-energy. La censura sulla salute si realizza in due modi: eliminando dalla cultura popolare i rimedi che non sono vendibili in farmacia, e brevettando i medicinali. Noi non dobbiamo sapere che mezzo cucchiaino di sale in un litro di acqua bollita costituisce una protezione eccezionale contro l’infezione di ferite o di mucose esposte, e gli amerikani non ci hanno lasciati in pace finché non abbiamo adottato anche noi il loro sistema di brevettare le medicine e venderle come formaggini.
Nel linguaggio corrente il concetto di censura viene usato nei riguardi della politica. Secondo la gente, la censura politica viene praticata nella Russia di Putin ed in qualche lontana dittatura sudamericana, mentre il nostro è un paese libero. La censura è come la caccia alle streghe. In ogni cultura esistono le persone buone e quelle cattive. I cattivi usano libri oppure opinioni politiche scorrette secondo i parametri egemoni, ma per fortuna esistono i buoni, i quali, servendosi della legge, sono occupati tutto il tempo a rimettere a posto le cose, e soffrono moltissimo perché “la criminalità è in costante aumento” ossia perché un numero crescente di comportamenti viene giudicato negativo. Io credo che non sia proprio così. È stata censurata la mozzarella di bufala (dichiarandola antiigienica) perché i grandi produttori di cibo industriale non riuscivano a vendere abbastanza sintoformaggi nel Meridione. È stata censurata la magia della Natura e dell’uomo dai detentori del potere intellettuale il cui alfiere è Piero Angela, che nega i fenomeni paranormali perché non riproducibili in laboratorio sotto stretto controllo scientifico. Peccato che i fenomeni psi manifestandosi per lo più in maniera episodica (in alcuni soggetti come Gustavo Rol e il nostro Scandurra, invece, sono replicabili a volontà), con effetti senza causa apparente, non soggetti ad analisi e procedure ordinarie perché violano le leggi di tempo e spazio, non possono evidentemente essere incapsulati entro rigide norme. La Natura conserva inattese risorse che vanno ben al di là dei modelli della fisica e della biologia.
Nel nostro Paese la censura sull’informazione trova d’accordo la maggioranza delle persone e quindi non fa soffrire nessuno. Casi di scrittori imprigionati per le loro opinioni non mi risultano, forse anche perché le tesi dei nostri rivoluzionari, quando espresse nei libri, fanno sbadigliare. Se non si va in galera per le proprie idee, comunque si schiatta quando le tue idee non collimano con quelle ufficiali decretate dall’industria culturale: non c’è editore o salotto televisivo che ti aprano la porta e ti diano la possibilità di divulgarle in maniera apprezzabile. Un libro come Il Signore degli Anelli edito dalla Rusconi che ha venduto oltre il milione di copie in Italia, non era però né recensito né messo nella classifica dei top ten per decenni. Perché? Il partito comunista lo osteggiava con tutte le sue forze, poiché giudicato fascista e istigatore di fughe dalla realtà, pericolosissimo per l’uomo nuovo sovietizzante che doveva nascere in Italia. Altro caso poco noto è quello di Guido Morselli che fu bocciato dalla Einaudi non perché cattivo scrittore, anzi, ma per le sue posizioni che non esaltavano il proletariato e la rivoluzione, ma denunciavano senza mezzi termini il progresso, il conformismo culturale e quei mondi sigillati di Via delle Botteghe Oscure. Oggi trovate i suoi romanzi nel catalogo Adelphi di Roberto Calasso.
L’ultimo territorio dove la censura è stata autorizzata è la stampa. La convinzione che Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, eccetera siano dalla parte dei buoni e sinceri democratici è comune a tutti e la propaganda ideologica che questi giornali praticano è considerato un modo normale di fare informazione. Emerge non la notizia nuda e cruda, ma l’interpretazione che se ne dà in un contesto prefissato a priori. Le suddette testate giornalistiche sono spesso occupate a distrarre i propri lettori dal fatto che i padroni del mondo hanno avvelenato la Natura e i cervelli in modo irrimediabile, e concentrano l’attenzione del pubblico su argomenti come sport e spettacolo per evitare che la gente dica basta.
C’è dell’altro ed è peggio. Ricordo la notizia di un “buco nell’ozono” che minacciava la vita sulla terra, mescolata alla notizia che non era colpa delle bombolette spray né delle emissioni tossiche delle industrie, ma la causa andava trovata nelle scorregge delle vacche. La curiosa storiella mi spinse, con l’aiuto di amici che conoscevano bene la lingua inglese, a vagliare ogni singola copia del settimanale americano Science (portavoce dell’American Association for the Advancement of Science, ossia l’organo  dove le notizie diventano vere o false) dell’equivalente britannico Nature, dell’Economist (settimanale politico di Londra), più una serie di altri organi  di informazione, non esclusa la gigantesca banca dati Esrin accessibile con il modem mediante un normale computer. Ci volle la pazienza di Giobbe unita alla “tigna” da topo di biblioteca di Fort per compiere il lavoro. Sgobbata da servizi segreti.
La fonte di informazione che doveva rivelarsi di gran lunga la più importante è stata il quotidiano New York Times, di cui esaminai (e continuo a farlo) tutte le singole copie, acquistate giorno per giorno a Roma sin dagli anni ‘70 da un caro amico e sodale dell’anonima talenti. Il NYT è definito il numero uno fra i giornali; la domenica con i supplementi può perfino arrivare a stampare diverse centinaia di pagine. Imparai presto a trovare le notizie più gravi fuori dai settori in cui il giornale è suddiviso, e non ci misi molto a scoprire che esisteva un codice fisso per cui: 
1.        Venivano esagerate le notizie catastrofiche,
2.       Non venivano mai espressi giudizi negativi sull’origine di quelle catastrofi,
3.        La marcia della legislazione del copyright mondiale sembrava inarrestabile, superando ogni barriera di logica e di costumi locali.

Questo portava alla conclusione che per il New York Times esiste un solo potere al mondo e che il giornale americano lavorava per questo potere.
I demiurghi amano il potere distruttivo del capitalismo, ma noi non lo dobbiamo sapere. A nessun medico verrebbe mai in mente che c’è uno stretto collegamento tra modernità e malattie degenerative. 

LA PUNTA DELLA PIRAMIDE
In un mondo senza frontiere per le merci, vi sono tutte le frontiere possibili ed immaginabili per le persone.
Se tutto il mondo è sintonizzato sullo stesso programma, chi sta in cima alla Piramide detta le regole. Com’è avvenuto il golpe del mondo? Il mezzo usato è la volontà distruttrice di una élite, che genera la stregoneria. La volontà si esprime mediante parole di potenza, che controllano la gente attraverso le comunicazioni. Il singolo non ha possibilità alcuna di difendersi dalla stregoneria. L’élite distruggono le identità nazionali, il passato, le tradizioni, sostituendoli con linguaggi uniformati, piatti, indifferenziati: le parole prendono il posto della Realtà. Le funzioni vitali di una comunità vengono annichilite. Il rapporto tra individui diventa così dialettico, competitivo, e tutti sono ammaestrati a considerare “il prossimo” una categoria ristretta di persone. L’élite si preoccupa principalmente del controllo della mente degli uomini, che si unifica in una sola corrente. La quantità dei segnali che manda controlla il comportamento della persona; le notizie non sono informazioni, ma preparazioni psicologiche ad informazioni successive.
Come eravamo prima del golpe del mondo?
La comunità tradizionale si comportava come un individuo, e seguiva leggi che la gente aveva assimilato di generazione in generazione (trasmissione) e che in italiano sono sintetizzabili in due parole: b o n t à   e  f e d e l t à. Bontà è ciò che la gente intende quando dice ai bambini “fai il buono”. Prima del golpe massonico il significato era implicito, e si trasmetteva per via intuitiva, così come ancora fanno i contadini, che non usano molte parole per capirsi. Bontà ha il senso di legame (bound, bund) tra i componenti della comunità. In Cina i vecchi spiegano questo concetto ai figli con l’apologo del fascio di rami: se i rami sono legati (la bontà) non si spezzano, mentre se sono divisi si spezzano facilmente. L’idea del fascio di forze era insita nella cultura/coltura italiana, solo che il concetto che per essere buoni bisogna essere legati come un fascio, è stata combattuta dall’Unesco mediante la propaganda che identificava (la guerra delle parole) “fascio” al Fascio Littorio del funesto ventennio mussoliniano. Il termine veniva così demonizzato: dalla semantica si è passati alla morale. L’Unesco, lo ricordo agli amici smemorati, è il braccio pubblico della massoneria.
Il destino della comunità tradizionale dipendeva dalla fedeltà dei componenti alla comunità stessa.
L’obiettivo unico dell’Unesco consiste nel sostituire le sue protesi al rapporto naturale. Il primo effetto dell’insegnamento scolastico è nascondere l’esistenza vera e reale della Divina Provvidenza (il Tao, il Wyrd), il nome italiano di questo rapporto/simbiosi/sintonia con Madrenatura (termine oggi giudicato obsoleto a favore di “ambiente”), che in assenza di interferenze esterne fornisce una vita lunga e serena ai componenti della comunità umana e delle altre creature dell’Universo.
L’opposto della comunità è la folla, che si aggrega per motivi casuali. Il comportamento della folla è spesso identificato col termine “follia”, che indica irrazionalità e questo spiega perché Piero Angela la combatte per riportare la gente a più miti consigli, e cioè “uniformarsi”, piegandosi alla Scienza e alla Ragione: così controllano meglio il nostro destino. Per raggiungere la mente della folla trasformata in branco, occorre attraversare la mente dei singoli.
Esistono diverse procedure per influenzare il branco senza la necessità di farsi capire dai singoli componenti. Immaginate il branco come uno stormo di uccelli o di pesci, che cambiano direzione tutti insieme senza che nessun individuo abbia preso la decisione: un  s e g n a l e  che dalla centrale (la punta della Piramide) arriva alle menti delle persone appartenenti al branco, mischiato al rumore di fondo. Siccome sono state soppiantate la bontà e la fedeltà che caratterizzavano la comunità sin dalla fondazione del mondo, il processo della nuova acculturazione ha mutato la comunità in branco acefalo, che tramite l’ideologia evoluzionistica metterà tutti in lotta contro tutti per la sopravvivenza del più forte, sarà quindi un gioco da ragazzi farvi giungere il messaggio-guida. La selezione “naturale” è la risposta del sistema mondialista alla sovrappopolazione e alla tradizione. Prima dividono, poi unificano sotto un’unica bandiera, infine tagliano gli esuberi.

CONCLUDENDO
Ho un profondo amore per tutto ciò che è elfico nel mondo ed una decisa ostilità per chi ha distrutto la sua magia. Mi trovo meglio degli altri? Non lo so. Vicino ormai al termine di una vita, accetto la parte di pattuglia perduta. In Italia terminano tutte le trame e tutti gli orditi. Credetemi: il potere non è mai buono.

martedì 8 luglio 2014

IL MIO NOME E' NESSUNO








Per il Sistema noi non siamo niente perché non possediamo niente. Eppure nulla è perduto ancora. La sfida più grande sarà quella di scoprire che viviamo in una sorta di narcoipnosi di massa, una matrix crepuscolare confinante con l’inconscio di ognuno; la realtà non è ciò che crediamo di vedere, e il "risveglio" avverrà quando apriremo i rubinetti mentali attraverso i quali sgorgheranno fiumi di energia e di luce e improvvisamente vedremo il mondo in bianco e nero (il colore della realtà), scoprendo che ogni cosa che si può osservare o leggere, contiene un messaggio subliminale diverso da ciò che si può vedere o leggere senza quel misterioso occhio interno. Tutto è costruito secondo codici.
Il messaggio che il Sistema ci manda è: obbedisci alle direttive dei controllori e non pensare, ce chi lo fa meglio, compra e consuma, istituzionalizzati e non te ne pentirai... Altre cose risulteranno visibili grazie all’occhio del cuore: antenne camuffate che diffondono segnali per tenere la gente addormentata, per spegnere le coscienze, per diffondere un unico segnale televisivo portante che ha come obiettivo la nascita di una società senza dimensione verticale e alienata. Già, a proposito degli alieni.
La causa di tutto sono gli alieni, la punta della piramide sistemica: sono loro a dirigere la società, ad aver conquistato il pianeta. Dietro i clubs esclusivi, le logge, le lobby finanziarie si nascondono mostri provenienti dagli spazi ignoti, a mezzavia tra questo mondo e l’altro, oscura fogna sublunare. Gli alieni però somigliano più a diavoli che a marziani.
I deboli e i nullatenenti verranno oppressi, e in Grecia la Troika già lo sta facendo, tra il silenzio criminale e complice dei nostri media nazionali; si cerca il loro annientamento, qualsiasi reazione verrà soppressa con ogni mezzo.
Una speranza di rivoluzione, di rivincita può arrivare soltanto da chi non ha niente, non è nessuno...
Chi seguirà le suddette coordinate cognitive, incorrerà in guai serissimi. Sarà “amorevolmente” attenzionato, indotto alla paranoia fino alla morte civile. Ce l’insegna la storia, ce lo dice l’esperienza. Pensare liberamente, oggi, è un lusso per pochi folli.
Se vi dovessere prendere, rispondete soltanto: IL MIO NOME E' NESSUNO.