Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 21 agosto 2011

MISSIONE (QUASI) IMPOSSIBILE




Sono convinto che lo scopo della nostra esistenza sia la conoscenza-amore e che quello sia anche il fine dell'universo. L'amore e la conoscenza hanno principalmente un nemico, il potere, che è anche il nostro nemico. D'altra parte S. Paolo scriveva nella seconda lettera ai Corinzi che la seconda venuta di Cristo ci sarà dopo che ogni potere ed ogni principato sarà abbattuto e così cerchiamo, per quanto possibile, di darci da fare in quella direzione. Tratteniamo il dilagare delle tenebre, il Regno del Nulla. Come? Con un archetipo antichissimo. È il potere dell'impero interiore che, assistito dalla luce metafisica – il lumen -, difende un cosmo sacro: proiettando entro i suoi confini un barlume dell'ordine superiore.
V'è a dirla tutta, un luogo, fisico addirittura, in cui quel Regno del Nulla ha sede e guida le sorti dell'umanità. Quel luogo è Saturno, sì, proprio il pianeta. La Salamandra è il suo vicerè  sulla Terra. E allora chi è il signore degli anelli? Lo saprete nel prossimo post IUS 43.

giovedì 18 agosto 2011

IL MIO 'SPECIALE' SUGLI ANGELI: RISPOSTA NECESSARIA A XTIMES


La cosmovisione di Malanga. Si sta un po' stretti.

C'è qualcosa di comunque grande.

Io così vedo l'angelo. Luce che illumina.

Gli angeli sono Intelligenze, composti di materia sottile, praticamente luce che penetra ovunque. Mercuriali, messaggeri, istruttori, talvolta monelli. Un angelo va dove è la luce, evitando accuratamente l'addensarsi della materia nelle ombre, nel buio, nell'oscurità. Non per timore, ma per scarsa simpatia. Per la disarmonia, rumore, stonatura che un simile volo troppo radente comporterebbe... Vi è chi guida e custodisce il singolo uomo e chi un paese, un continente, un mondo. Guardiani di porte dimensionali, ma anche di punti-ciechi per rintuzzare quando possibile i loro omologhi oscuri. Alcuni presiedono al passaggio degli esseri umani da uno stato ad un altro. Altri, pochi a dirla tutta, orientano i pellegrini lungo le vie iniziatiche: in sogno, attraverso segni, anche prendendo sembianze umane. Sorvolano i campi di battaglia onde evitare che i goeti assorbano le latenze psichiche dei cadaveri.
Questo è ciò che penso, credo e sperimentato. Ma non tutti sono del mio avviso, e non ci sarebbe niente di male. Anzi. Però vi è una corrente di pensiero, quasi una setta ereticale, che sostiene tutt'altra cosa, in antitesi al senso comune, alla cultura tradizionale.

Volete conoscere chi sono? Basta acquistare – lo consiglio vivamente - l'ultimo numero di XTimes d'agosto, lo speciale “Angeli e Nephilim”. In realtà, è un vero e proprio manifesto neognostico, che trova in Corrado Malanga la guida morale e intellettuale. La teoria dell'autore, si può riassumere così: gli angeli, quelli amati e rispettati da tutti i popoli in ogni tempo e luogo, sarebbero degli alieni che manipolano il genere umano per fini ignobili. Vi è ormai noto il mio punto di vista sulle tesi generali dell'ex ufologo. Mi preme qui affermare forte e chiaro – sempre secondo quanto so e sperimento – la realtà e la presenza degli angeli nelle umane cose, la loro essenza benigna e che essi non possono essere in alcun modo equiparati ad alieni e demoni. Non me ne voglia l'ottima Lavinia Pallotta, che saluto, ma credo che si debba poter discutere liberamente su aspetti dello spirito decisivi per la nostra stessa esistenza. Non sto a far proseliti, tanto meno mi metto a parteggiare per una 'chiesa' piuttosto che per un altra. La rivista XTimes è letta da tantissime persone, affronta argomenti spinosi con coraggio e competenza, diciamo è la punta di diamante di una certa cultura alternativa, non è però esente da critiche – e chi non lo è? Se mi permetto di esternare ciò che penso in merito, è proprio per la simpatia e la stima che ho nei confronti degli autori che sgobbano non poco per pubblicarla; ha ospitato anche alcuni miei articoli, che sarebbero stati rifiutati da Pinotti o altro editore. Quindi, se segnalo alcune storture che a mio parere ho rilevato nello speciale, è soltanto per dare, spero, un contributo alla conoscenza.

Nel nostro milieu culturale, è diffusa la convinzione che la Chiesa Cattolica di Roma sia il male assoluto, il centro del potere internazionale, covo dei tradimenti più turpi e delle verità celate, alla faccia di milioni di credenti ignari della stratosferica truffa subita. Il rischio di tale convinzione sta nel confondere i mascalzoni, che ce ne sono eccome, con il deposito invisibile, sacro, spirituale che Cristo ha lasciato a tutti noi, anche oltre l'istituzione e la Gerarchia. Non si può rigettare tutto, senza distinguo, approfondimenti e analisi. Malanga si contrappone al sacro con formule arbitrarie, esegesi da 'dilettanti allo sbaraglio', aggredendo in modo scomposto e privo di dottrina la Tradizione e sostituendola con forme spurie di gnosi, allestendo una paccottiglia ideologica che genera confusione e perdita di coordinate esistenziali. Si vorrebbe sostituire alla religione cattolica – il principale bersaglio dei nuovi gnostici - e alle religioni in genere, una forma di cultura del potenziale umano dalla connotazione superomistica che indica, per la salvezza dell'uomo, un approccio libertario alla realtà, lontano dai tabù, dai dogmi e dalle gerarchie, per una sorta di onanismo dello spirito. Egli propone in pratica un itinerario cognitivo senza ancoraggio. La legittima sete di sapere di Corrado Malanga e dei suoi epigoni, supera sì convenzioni e scientismo, ma li spinge oltre il conosciuto senza l'ausilio di una bussola, senza una stella polare di riferimento; tale viaggio a tentoni non può che farli sbattere contro gli scogli. Per navigare bisogna conoscere il mestiere e la rotta, altrimenti si va alla deriva.

Dicevo degli angeli. Beh, quando si vuole distruggere le colonne e il fondamento della Tradizione, tutto diventa confuso. Si contestano le esegesi specialistiche dei libri sacri, sostituendole con altre di seconda mano, adattandole senza criterio alla propria tesi. Così facendo può succedere di tutto, il bianco diventerebbe nero, il bene sarebbe la maschera del male, e questo ci porterebbe verso un'inversione semasiologica pericolosissima. Si scambiano i livelli, si confondono i piani. Extraterrestre diventa sinonimo di ultraterrestre, il trascendente si abbassa all'immanente. L'ufologo come lo conoscevo io, si ''limitava'' a classificare i rapporti-ufo, interrogare i testimoni, fare ricerca sul campo. Oggi, l'ufologo che, beninteso, non ha fatto un passo avanti che è uno rispetto al suo collega degli anni sessanta, si cimenta in campi sdrucciolevoli, quelli dell'interpretazione del fenomeno, della sua natura e si appiattisce, senza uno straccio di verifica, sui racconti dei presunti rapiti sotto stato alterato di coscienza. Da qui reinventa una nuova cosmovisione dell'uomo e della vita, riempie il pantheon di antichi dèi e prevede disastri immani. Si prendono a prestito dottrine eretiche – e non perché definite tali dalla Chiesa egemone – per suffragare l'azione devastante delle potenze dell'aria che, attraverso canali sensibili come quelli medianici, inducono gli operatori a diventare cassa di risonanza per le loro trame.
Quando Scandurra mi disse di buttarmi nel fosso puzzolente, lo feci sia per fede che per diretta conoscenza di quello che sapeva fare il mio mentore. Provavo per capire. Mi rivolgo ai nuovi filosofi: sperimentate direttamente l'abisso alieno prima di credere che sia l'unica realtà. Il terrore di tale esperienza sarà così grande, che vi farà mettere mano al santino di padre Pio che tenete stipato nel portafogli. Sì, proprio il santino che quei creduloni un po' fessi, tra i quali il sottoscritto, considerano un simbolo sacro che rimanda a quel piano divino dal quale tutto proviene.

LA MIA ESPERIENZA ANGELICA
Possedevo un libricino datomi dal vecchio parroco di Stimigliano (Rieti) dove ho vissuto dal 1958 al 1964. Vi erano le preghiere canoniche e le immagini sacre per la devozione. Le particolarità del libretto riguardavano sia la sua provenienza, la Francia meridionale sia il suo mistero nascosto. Il prete mi disse di custodirlo come se fosse il più prezioso dei tesori, perché l'aveva tenuto in mano un angelo, di quelli alti in grado e che vi aveva nascosto una sua piuma. Io non compresi bene cosa intendesse, comunque lo conservai nella mia cameretta come una reliquia. La curiosità cresceva di giorno in giorno, fino a quando mi decisi di analizzarlo per benino, al fine di scoprire il suo segreto. Lo smontai come facevo con i giocattoli. Di piume o di altro non c'erano tracce. La sua rilegatura, la copertina traslucida bianca e le pagine di carta finissima, lasciavano capire che si trattava di una edizione pregiata. Oltre a ciò, non vi erano segni di matita o piegature che potessero indicare qualcosa di utile allo svelamento del mistero. Avevo sei anni il 1964 e prima di trasferirmi con la mia famiglia a Viterbo, mi recai in sagrestia a chiedere al parroco cosa volesse dire con la presenza di una piuma appartenente addirittura ad un angelo, anche perché non avendola trovata mi rimaneva difficile comprendere il senso. Lui con fare circospetto, mi disse che il possessore del libricino, un nobile francese di Carcassona, gli aveva predetto che un bambino che aveva nel nome un Angelo sarebbe stato il destinatario di un compito assai strano, che avrebbe avuto a che fare più con l'altro mondo che con questo e perciò gli sarebbe servito un salvacondotto. Il parroco mi confidò inoltre, che gli angeli non avevano in realtà le piume e che essendo puri spiriti potevano apparire a piacimento in qualunque posto, da un mondo ad un altro in un batter d'occhio. La 'piuma' in pratica era una vibrazione angelica di cui era intriso il libretto, e lui la chiamò 'grado'. Gli chiesi ancora a cosa servisse il 'grado'. Vidi il viso di quell'uomo indurirsi, come se dovesse a forza sputare un rospo fastidioso.
  • Non si vede all'inizio niente ma avvertirai un rumore strano, mai udito prima, che ti annuncerà la presenza di quell'angelo. Così mi disse il signore che mi ha lasciato il libro. Io, Angelino, a dirla tutta non gli ho creduto. Lui era un tipo stranissimo, sembrava fuggire da qualcosa, fece discorsi pure eretici, cioè non cattolici su Cristo e gli angeli, cose mai sentite. E poi sui Templari, sai... quei cavalieri che partirono per le Crociate nel medioevo. Insomma, non gli diedi importanza. Poi, una notte, prima di ritirarmi nella mia camera per coricarmi, mi recai in chiesa per inginocchiarmi davanti all'altare, come facevo di consueto, quando mi apparve... che mi fece riacquistare la fede. Tu non puoi capire adesso, ma anche noi preti abbiamo dei dubbi, gravi a volte, su Dio e la religione. Mi apparve...
    (continua)







mercoledì 10 agosto 2011

IUS 42


Mi accomodai in poltrona. Ero sconcertato. Ardengo Pellizzari, il primo degli allievi del maestro in grado di passare attraverso le botole – da Viterbo si trasferì a Milano (evidentemente aveva allungato) - faceva gli onori di casa in un salotto stile inglese, facente parte di una struttura fantascientifica incastrata dentro un cratere lunare. Le sorprese non mancavano di certo.

  • Ardè, ma che ci fai qui? Cosa c'entra tutto questo con la fine del tempo, del mondo?
  • Carissimo Angelo, sei gradito ospite in una colonia atlantidea. Gli esuli del continente oceanico hanno costruito per tutta la galassia postazioni e cittadelle. Ci troviamo in questo caso in una postazione. Che pretendi, il personale è scarso e allora Scandurra ha rimediato con i stagionali.

Una delle sue fragorose risate echeggiò per il salone. Si trasformava quando scoppiava a ridere. Di solito era sempre inappuntabile. Noi della talenti lo chiamavamo 'l'inglese', vuoi per una certa rassomiglianza con l'attore inglese Michael Caine, sia per i modi ma principalmente per la sua mania di indossare vestiti inglesi, che acquistava a Londra. Un viterbese! Del resto, se lo poteva permettere, visto che era un dirigente di prima fascia presso una multinazionale. Intanto, assaporai quel brandy, ne apprezzai la forza e l'aroma... così si dice.

  • Bene Angelo, è ora che ti dia le coordinate generali, un pizzico di sana scienza e di visioni.
  • Dimmi di te, se puoi, se vuoi. Hai compiuto una scelta estrema, radicale. Da quanto tempo ti trovi quassù?
  • Sì, una scelta radicale e convinta. Se ti chiedessero, bada, senza obblighi, ecco, se ti chiedessero di dare il tuo contributo alla causa, lasciando affetti, lavoro, insomma abbandonando addirittura il nostro pianeta... non per sempre, ma per un periodo ragionevole, beh allora che cosa faresti? Io ho accettato. Il nostro destino è stellare.
  • Ma qui come funziona tutto? Ardè, vedo apparecchiature non proprio avanzatissime. Sembrano quelle di cento anni fa. Mi pare l'interno del Nautilus. Ci manca che appaia il capitano Nemo...
  • Ah ah ah, sembriamo così matusa? Le forme possono sembrare antiche... e infatti lo sono. La cosa incredibilmente avanzata e tuttavia senza tempo, è ciò che muove tutto questo ambaradan tremendamente ordinato. Noi qui utilizziamo materia continua che è uguale in ogni luogo ed in ogni direzione. Perciò, non solo sostituisce tempo spazio e gravitazione, ma soprattutto, negando il vuoto, diventa la generatrice ed il primo costituente dei corpi. Ti ricordi l’etimo segreto degli alchimisti? Mater ea, la materia. Basta trovare un magnete per attirare la materia continua. E guarda un po' i casi della vita, il magnete sta ben protetto dentro il nostro organismo, a metà strada tra il soma e lo spirito. Non ti puoi sbagliare, esso prende la forma di un diamante, ricettacolo di luce.
  • Poi ci ritorniamo Ardè, perché vorrei capirci meglio. Mi preme sapere una cosa. Gli universi paralleli e la maniera di accedervi, il lumen, sono segreti rimasti appannaggio di pochi sopravvissuti alla scomparsa di Atlantide. Buoni motivi, credo, hanno accompagnato chi ha detenuto la conoscenza nel corso dei millenni, senza divulgarla. Vedi gli alchimisti, per esempio. Oggi mi dici che l'umanità deve fare un atto di conoscenza per la fine ciclo...
  • I maya e i cinesi credevano all'esistenza dei Nove Mondi. Lasciti segreti di civiltà scomparse. La catena della Conoscenza non ha mai conosciuto soste né interruzioni, semmai è stata celata fino a tempi più idonei. Se prima era custodita da strette cerchie di ierofanti, oggi è tempo che essa scorra ininterrotta tra tutte le genti, poiché tutte degne di possedere le chiavi. In prossimità della fine della civiltà odierna, i pochi hanno tanto più il dovere di rilasciare quanto ricevuto, senza tentazioni esclusiviste. Il Varco attrarrà ogni donna, ogni uomo, come una titanica arca argentata che porterà l'umanità tutta, oltre i limiti conosciuti...
  • Ma i potenti del mondo non credo rimangano a guardare senza batter ciglio. Vorranno avere l'esclusiva, riservarsi i posti in prima fila per sfangarla anche questa volta. Insomma, vorranno fregarci.
  • Il potere, già. C’è il potere che ti viene concesso dagli altri che riconoscono i tuoi meriti, e vogliono darti la possibilità di conquistarne altri nell’interesse di tutti ed è un potere che vuol mantenere un equilibrio tra chi ha dato e chi ha ricevuto. Ed è quello che ho ereditato da Scandurra. Ma c’è il potere che si conquista, senza aver dato nulla, schiacciando gli altri. È proprio questa la forma di potere che piace a chi ha così bassa considerazione di sé, da avere bisogno di conferme continue, anche solo attraverso l’illusione di dominare altri esseri umani e la natura. Il potere porta con sé un virus psichico indistruttibile. Il potere si nutre di potere il quale, per esistere ha bisogno di essere attuato, non essendo un valore interiore, mentale o spirituale. Il potere se non viene esercitato non c’è. E per esserci ha bisogno di crescere. Ma c’è una sorta di meccanismo automatico di autodistruzione che ad un punto misterioso ma certo, scatta e travolge chi il potere lo esercita e chi se ne fa strumento. Forse il punto è determinato dal livello di pressione che il potere riesce ad esercitare su esseri umani e sulla natura, fino al punto, quel punto, in cui scatta qualcosa, un “no”, così ampio e travolgente da rendere gli inermi più forti dei potenti. Noi faremo scattare quel punto.

Estrasse dal panciotto a fiori una barretta metallica tipo righello di 20cm. A mo' di ascia colpì più volte il tavolino, lasciandoci un segno profondo. Me la porse. La sentii morbidissima, sembrava di gomma e si piegava a 360gradi. Mi invitò a fare la stessa operazione sul tavolino. Così feci, ma la barretta rimbalzò praticamente sulla superficie di legno senza scalfirla minimamente. Un trucco, un incantesimo, pensai.

  • Materia continua. Dipende dalla funzione che tu vuoi darle. Stabilisci mentalmente a cosa deve servire e la materia ti risponderà fedele. Crea un campo col magnete ed essa si relaziona. Ti immette su quel ponte che collega materia e metafisica. È reale solo ciò che può essere pensato; e ciò che non si può pensare, non può neppure esistere. Ciò può accadere perché non esiste lo spazio. Spazio è una espressione ingannevole, sia a livello piccolo che grande. Quando si pensa allo “Spazio” c’è l’immagine consueta di vuoto nero, privo di vita che separa i mondi... No: spazio è una parola sbagliata. Noi lo chiamiamo semplicemente “i cieli”. In virtù dei cieli, quello che hai appena visto, accade. È sempre una questione di campo. Ma al di là dei concetti, il primo grande passo, ciò che trasforma e permette meraviglie è il pensiero atlantideo, il primo e imprescindibile insegnamento di Scandurra. Ordinare la vita seguendo esclusivamente la modalità analogica, e cioè quel polo della mente che coglie ovunque somiglianze, nessi, affinità, corrispondenze.
  • Ho conosciuto l'Ombra. Ti confesso che non ho ancora capito la sua posizione, gli equilibri e quant'altro. Una cosa però credo di aver bene inquadrato, almeno nelle sue linee essenziali: l'importanza che avrà nel nostro futuro Darest Sharma.
  • Hai colto pienamente nel segno. Darest Sharma è un castello minerale e organico a un tempo. Grande magnete di quello strano universo. È un luogo germinale, da cui sembrano provenire la potenza e la stranezza dei nostri stessi sogni. Incomberà su tutti gli universi. Interferirà pericolosamente col nostro compito. A fine ciclo esso sarà veduto in tutti i cieli e scambiato per la città celeste o il Walhalla dei redivivi. Quanti abboccheranno? L'Ombra poi... in lui coincidono gli opposti... sebbene prevalga l'aspetto basso. È capace di meraviglie e di orrori impronunciabili. Definirlo demonio è da preti... comunque, è bene non girargli mai le spalle. Pochi nei nove mondi possono dire di capire in parte i suoi intenti. Scandurra è uno di questi, forse perché ha in comune con l'Ombra una cosa. Ma non mi chiedere quale.

Si alzò lentamente dalla poltrona. Ardengo si diresse verso un grande quadro appeso alla parete. Praticamente la ricopriva tutta. Vi era raffigurata una scena di caccia, ovviamente alla volpe. Pensai che la scelta dell'arredamento fosse opera del mio camerata. Egli sfiorò la pittura e ritornò a sedere vicino a me. Uno o due secondi e lo scenario di caccia si frantumò in mille parti fino a scomparire del tutto e fu sostituito dall'immagine mobile di una immensa città fantastica, con ponti e strade sopraelevate. Torri e palazzi altissimi, piramidi tronche a terrazze, un fascio di elementi architettonici arditi si innalzavano sfidando la forza di gravità. Luci intermittenti e suoni periodici, la rendevano viva.

  • È Petralunata, la città sotterranea edificata dagli atlantidi 20mila anni fa. Si trova cinque kilometri sotto i nostri piedi.
  • Chi ci abita?
  • Nessuno ancora. È comunque in perfetta efficienza. Abitabile e capace di ospitare un milione di persone. Quando i cardini del tempo si staccheranno dall'infisso cosmico e l'umanità traslocherà su di una rinnovata terra, allora rimarranno gli esuli, scelti per attendere che la ruota rifaccia appieno il suo corso. Troveranno rifugio su Petralunata che li attende da millenni.
  • Quindi Ardè, una piccola parte dell'umanità sarà scelta per restare, riparandosi sulla Luna. Ma chi sceglierà quali uomini e donne dovranno rimanere? E come ci arriveranno? Ma soprattutto, sembra una punizione terribile.
  • Quel mattacchione di Scandurra le chiamava botole, no? Vie remote che connettono altri universi alla Terra. Non vi sono problemi insormontabili a far passare un milione di persone attraverso le botole. Quante ne sono? Un migliaio almeno, quelle capaci di far passare più persone di seguito. Non vi sono ostacoli tecnici. Semmai sarà difficile far comprendere a tutti che esiste una realtà ben più complessa di come ce la descrivono i professionisti del sapere. I condizionamenti sono duri a morire. Comunque... un segnale cosmico dal centro della Via Lattea giungerà sulla Terra, e sarà percepito dagli esuli. Il faro galattico manderà più volte l'impulso-visione, il tempo necessario per captarlo. Poi ognuno farà la sua scelta. Altro che punizione. Un compito elevato, difficile ma entusiasmante... dovranno instaurare il centro perduto.
  • Sai bene Ardè, che il passaggio attraverso la botola non è una passeggiata di salute. Il maestro ci ha addestrati, ripuliti, trasformati prima di intraprendere l'immersione.
  • Sì, Angelo, lo so. La conversione di solito riguarda la dimensione interiore di una persona, il suo cambiamento, il suo pensiero. Qui però è il mondo come lo conosciamo che è in gioco. Ci troviamo oggi di fronte ad un accadimento planetario, che tutto coinvolge, che tutti coinvolge. In ragione di questo, la conversione si intenderà in termini di vista nuova, nel senso anche fisiologico. Ogni parola aprirà l’intelligenza. Chi guarderà il Varco, sarà stravolto da un immane temporale che lo squarcerà e allo stesso tempo lo pulirà, così, dissolta ogni nube, potranno di nuovo mostrarsi le stelle di un nuovo firmamento. Faremo tutti una capriola cosmica. Questo è il senso della nostra vita. Prima che queste cose accadano, andremo incontro ad una notte ancora più buia persino di quella precedente la creazione. Saturno mostrerà la sua vera natura e i suoi anelli artificiali imploderanno fino a strozzarlo. Come direbbe Scandurra, saranno c**** amari.

Mille domande mi frullavano per la testa. Ardengo dimostrava di conoscere assai bene e in dettaglio, cosa sarebbe successo alla fine dell'anno 2012.

  • Ora ti mostrerò una registrazione da una bobina magnetica, di un evento per certi versi analogo a quello in cui sarà coinvolta la nostra Terra fra pochi anni. Un grande pianeta di un altro universo cambiò posizione dimensionale. Una finestra immensa si aprì e tutto fu più chiaro.

    TORNADO AND LIGHTING

    FULMINE TEMPESTA NOTTE
    DOPO LA TEMPESTA

    MATERIACONTINUA

    I CIELI SOPRA DI NOI

    PETRALUNATA

    SATURNO COLLASSA