UN MONDO DENTRO MONDI
L’Universo
non è in espansione. E noi? Siamo vittime di un processo evolutivo,
oppure stiamo cadendo da uno stato semidivino ad una ominizzazione
unidimensionale? C’è vita su Marte e alla Nasa? Se la teoria del
Big Bang fosse sbagliata, e se Halton Arp avesse ragione (“Seeing
red” ed. Jaca Book), la scienza ci sta raccontando un mucchio di
frottole per coprire la propria ignoranza e per non dar ragione
all’antica sapienza. Non vi preoccupate, non vi parlerò di
cosmologia né di astrofisica, non sono uno scienziato, grazie a Dio,
ma ricerco la Verità come un fisico e più di uno psicologo.
Purtroppo, constato che oggi Bergoglio, il rappresentante di una
Chiesa in cerca d’Autore, delega l’escatologia agli scienziati,
noti per arroganza e tendenza al riduzionismo. Certo, ci assicurano,
la bomba atomica funziona; le eclissi solari avvengono esattamente
secondo previsioni; gli sbarchi di clandestini sono aumentati; la
classe politica nostrana è composta di ignoranti, farabutti,
narcisisti e psicopatici, in buona parte. Certezze. Meno certa è
l’origine dell’Umanità. Vi pare poco? Se ignoriamo chi siamo e
da dove veniamo, abbiamo un problema.
Non
aspettatevi organicità da questa mia breve tesi, non ne sono capace.
Penso di essere, invece, più portato a rapsodiche visioni (o
presunte tali). Se attingo alla sorgente, sgorgano fiumi
ininterrotti. I miei sono schemi-flash di meditazioni. Prendeteli per
tali.
Per
noi, la cosmicità, è un’incognita a sette dimensioni. Abbiamo
sempre avuto una gran sete di noi stessi. Un fatto: ci sentiamo
schiacciati dall’immensità dell’Universo. Eppure qualche
elemento disconosciuto dai più, ci lascia intendere che ben
trafficando con i nostri talenti sepolti, potrebbero aprirsi
prospettive inusitate di dominio sulla Realtà. Di sfera in sfera
(mondi-pianeti), l’intero Universo è pur sempre una nostra
rappresentazione. Esiste un’unità cosmica nella quale tutto
sentiamo: nell’istante presente. Però ogni sentire si diversifica
dall’altro sentire. Passato presente futuro, coesistono
nell’istante. Ora e qui. La percezione del tempo lineare, una
freccia che dal passato punta verso il futuro, è più una
convenzione, sebbene molte prove ci dicono che sia vera. Viviamo,
quindi, in questo loop cognitivo senza via d’uscita. Ci
verrebbero in soccorso studi e
testi di derivazione occultistica – oggi rifiutati decisamente
dalla cultura ufficiale – che
ci
descrivono epoche che da Iperborea giungono fino a quella attuale,
cosiddetta moderna. Esiste pure un sentire vitale delle epoche umane
nell’istante presente, ed
è una facoltà che ho disciplinato per non incorrere in derive
medianiche di dubbia origine.
Gli
autori classici, poeti storici filosofi, ci danno simili indicazioni,
sebbene rifiutati dal riduzionismo scientifico odierno.
L’età
dell’oro che Esiodo (in
seguito anche solo E.)
ci ha descritto come vertice dell’Umanità, poi discende
verso
ere sempre più buie.
Nella
Teogonia,
un poema in 1022 versi che sembra incompiuto, Esiodo
enumera le generazioni degli dèi corrispondenti ai tre periodi della
storia del mondo: Urano, Crono,
Zeus.
È
probabile che
E. si servì di Omero, di racconti sacri, e di cosmogonie e teogonie
più antiche. Dobbiamo
partire da un concetto fondamentale. Noi
stabiliamo
un legame con la sfera del Sacro; la perdita progressiva di
collegamenti con il cosmo, determina la crisi del mondo su base
ciclica. Anticamente, cosmogonia e cosmologia viaggiavano
all’unisono: corcernevono le scansioni numeriche e le
caratteristiche cronistoriche componenti
gli yuga (età, secondo la terminologia indù), dunque le tappe del
progressivo e disarmonico allentamento del legame tra noi e il
Creato. L’Universo va periodicamente soggetto a continue creazioni
e distruzioni. La struttura di un ciclo cosmico, parte da un’aurora
e finisce con un crepuscolo, i quali connettono fra loro le età. Più
ci si allontana dalla Legge (dharma) di giustizia e felicità, più
si cade in basso verso l’abbruttimento delle facoltà dell’anima,
intelligenza volontà e sentimento. L’età attuale è la più buia
e malvagia, in cui la discordia regna. Raschiamo come individui e
come società, il fondo della disintegrazione. L’epoca in cui
viviamo, manifesta
segni incontrovertibili: i cataclismi, in primis, marcano
terribilmente la nostra esistenza, ma non derivano dalla tecnica o
dal modello di sviluppo (poca roba su scala cosmica), bensì sono
provocati dalla decadenza spirituale e morale attuale. Il tempo si
riduce, lo spazio si assottiglia e lascia intravedere fessure
pericolosissime, dalle quali penetrano entità dal basso astrale non
rilevabili dai sensi comuni e men che meno dai strumenti meccanici.
Il tempo è “nero” perché duro e spietato. “Nero” vuol dire
residuale, perciò tossico e destabilizzante psichicamente. Il ciclo
attuale è umano-terrestre e non più cosmico; è la fine di un
mondo, di questo mondo (da cui l’incarnazione di Dio, onde la
Rivelazione dei nuovi Cieli e della nuova Terra). Il “mondo” non
è affatto l’Universo, ma questo mondo umano-terrestre. Ogni
passaggio verso la Luce deve avvenire, come
nascita e morte, attraverso le tenebre: il notturno natalizio,
l’eclissi del Venerdì Santo, le grandi eclissi apocalittiche.
L’oscuramento inevitabile dell’età ultima, nella materia
(collasso)e in noi, non è segno dell’abbandono o del silenzio di
Dio, ma pegno certo del Suo sfolgorante recupero.
Gli
autori tradizionali del XX° secolo che indagano sui cicli comici, da
Guénon ad Evola passando per Medrano, non tengono conto di un
fatterello per niente da poco, ossia la risurrezione di Cristo che
è
evento del tutto eccezionale, non equiparabile alla risurrezione
periodica degli dèi. Esistenza agonia morte e risurrezione di Gesù,
si inseriscono nella Storia al tempo di Ponzio Pilato. La
risurrezione è avvenimento irreversibile, che non si ripete
annualmente come quello attribuito ad Adone. Non è un simbolo della
santità della vita cosmica, né uno scenario iniziatico come nei
Misteri. La risurrezione di Gesù proclama che l’éscathon è
cominciato. Insomma, duemila anni fa Dio ci libera dalla ruota del
karma per la partecipazione al mistero dell’Incarnazione, Morte e
Risurrezione. Battesimo
ed eucarestia, ci modificano radicalmente (sottilmente ma anche nel
DNA) il regime esistenziale.
La
storia si sbriciola dentro il tempo con tutti gli imperi, le
dinastie, le rivoluzioni, rilevando l’effimero, svuotando di realtà
l’Universo, che ha così durata limitata. Il
rischio più grande che ci possa capitare, sarà di venir schiacciati
dalle rovine della struttura dei cicli cosmici. La Via d’uscita c’è
stata indicata. Leggendo il Vangelo sine glossa avremo la mappa verso
le terre incognite, dove salvarci e liberarci.
Il
nostro sforzo sarà quello di rinunciare al mondo e di ricercare la
Realtà assoluta, nella cui conoscenza liberarci dall’illusione,
squarciando una volta per tutte il velo elettromagnetico che ci
avvolge.
Ciao Angelo. Era un po' che non leggevo il tuo blog. E vedo che è da Dicembre che non pubblichi nulla. Strani tempi quelli del Covid-19 vero? O forse neanche così strani per chi sa leggere dietro gli eventi. Tetri di certo.
RispondiEliminaVolevo chiederti se è possibile un tuo contatto email. Qui sul blog non riesco più a trovarlo. Ti vorrei scrivere per chiederti una consulenza su alcune ricerche che sto facendo e per proporti una cosa.
Un caro saluto.
Dario
Scrivimi a
Eliminaangelociccarella@gmail.com
Appena trovo il tempo lo farò. Chiaramente questo è il tuo ultimo post, e non un caso che sia di dicembre 2019, prima dell'inizio di tutta questa storia pandemica. È un bellissimo post, l'ho appena riletto. Grazie.
EliminaNon sarà un caso, eppure neanche Angelo ha ben chiaro come stiano le cose riguardo alla farsa pandemenziale (mi sembra una definizione ben piú adatta della nuova "religione" covidiota), sennò non starebbe tanto vanamente a questionare in altra sede sui varî "vaccini", che poi vaccini non sono. Peccato, uno con le sue conoscenze avrebbe forse potuto fare molto, ma se queste conoscenze non gli servono neanche per comprendere qual è l'esatta natura degli accadimenti attuali, uno si chiede se non abbia buttato un sacco di tempo a seguirlo, in anni lontani che ormai sembrano quasi irreali... anche se è vero che tutto ha un senso e alla fine trova inevitabilmente la propria collocazione nella storia personale e collettiva. Sarà ciò che dev'essere. L'importante è mantenere "acceso il Fuoco".
EliminaSei sparito Angelo. Una volta commentavo - raramente - anche come Tristano. Ho sempre rimandato il cercarti di persona, il venire a trovarti.
RispondiEliminaSpero tu stia bene.
Ministero della Verità
RispondiEliminaL'importantissimo video-appello dell'amico Massimo Mazzucco da divulgare dappertutto. Prima che la censura sigilli le nostre vite, fatelo diventare virale. Grazie.
https://disinformazione.it/2020/04/11/ministero-della-verita/