Una
umanità nuova nascerà. Né prigioniera del passato e nemmeno
schiava del domani. Serberà gelosamente la scintilla fino a quando
sarà carica abbastanza da illuminare la via ad altri esseri
convenuti. Oltre la linea dell'umano, lungo la parabola del divino
cammineranno insieme, i piedi scalzi in segno di umiltà e desiderio
di corsa.
Il
Varco è qui,
pronto per essere oltrepassato. Chi non è pronto è l'uomo,
avvinghiato ad una fittizia
sopravvivenza che ha
l'odore della morte, recluso in una prigione sensoriale, racchiuso
entro un confine ideologico che
riduce e non induce. L'uomo,
già. Limitato
com'è
da una religione diventata sociologia
dell'assistenza
di poveri e reietti, ridotta
a procacciatrice
di consenso, orba
dell'antica Luce. Da
troppi anni la Chiesa è costituita da una gerarchia scollegata dalla
realtà, nababbi
viola/rossacei vanagloriosi, amanti della mondanità salottiera e
amici della nobiltà nera.
Una Chiesa fatta
di proclami pastorali, liturgie show intese a glorificare il clero,
spese folli per happenings diocesani, nuove chiese dall'architettura
profana quando non addirittura blasfema,
farraginose strutture laicali, totale assenza di trasparenza nella
gestione del potere e del denaro e autoritarismo della peggior
specie. Per non
dire dei
contatti-connivenze assai sospette col nemico mondialista...
eppure le radici
profonde non gelano. Confido in Papa Francesco per una rivoluzione,
un ritorno indietro per riscoprire nuove forme dell'eterno.
All'umanità servono guide per passare i valichi, sollecitatori
d'anima, ma per rompere le catene spetta ad ognuno di noi lo sforzo
ultimo. Sollevarsi, liberarsi da tutto ciò che è transitorio.
Tiriamoci fuori, se non vogliamo morire dentro.
E
io che faccio? Nell’era post-yuga mi rifugio nella mia placida
turbinosa lucidità per attraversare indenne le delusioni del futuro
e i rimpianti del passato, salendo su treni cosmici che mi conducono
in posti solitari e polverosi e osservando con disincanto un mondo
sconfitto dal mito spurio di Prometeo. All'uomo disorientato eppur
desideroso, invece, non resta che affrontare le proprie schizofrenie,
rifugiandosi in spazi isolati e terre inospitali per poter trovare
testimonianza di una presenza umana che rifiuti l’apoteosi del
nichilismo. Per quelli che hanno anche soltanto presentito la
possibilità di un passaggio, esiste la chiave, ora bisogna
trovarlo. Se lo cerchi lo trovi, ma devi volerlo con tutta l'anima.
Ho
impiegato centinaia di articoli per descrivere una possibile via
al risveglio, ho indicato come e dove potersi procurare
gli strumenti idonei; ho raccontato di una visione in grado di
traghettare anime avventurose verso una nuova frontiera, nuova eppur
fruibile da millenni. I sentieri per superare la forza gravitazionale
dell'io non sono interrotti. Se un'era, quella oscura, è ormai
esaurita, essa non ha minimamente perduto la sua influenza,
purtroppo: essa ancora fa sentire il suo puzzo psichico. E proprio
per questo mi son deciso di illustrare uno scenario alternativo, o
meglio, residuale unico possibile per prepararsi al cambio epocale.
Tre? o forse meno, son passati attraverso il Varco. Forse lo vediamo
solo in pochi, evidentemente... eppure ho ragione di credere che
donne e uomini di frontiera percepiscano la grande apertura, ma non
sanno cosa fare, come fare.
Ritengo
non esaurito il mio compito, sebbene la stanchezza e le prove mi
hanno piegato. Scandurra del resto mi aveva avvertito a suo tempo:
non ti preoccupare di chi non crede, ma di chi ti segue senza
condividere il peso della missione. La Via è una cerca, già,
una ricerca interna ed esterna del Grande Ignoto, del Graal
universale che è sì, invisibile, ma può palesarsi se noi ci
troviamo al punto giusto e nell'ora dell'appuntamento. E come in ogni
cerca spirituale anche in questo caso vi sono trappole, appaiono
segnacoli, si incontrano compagni di viaggio rumorosi ed invadenti,
si consultano maghi e ci si difende da goeti infami, si perde e si
riconquista la propria identità, riemergono i demoni dell'inconscio,
antichi dèi falsi e bugiardi ci seducono. I requisiti favorevoli per
ogni pellegrino dell'assoluto, sono la costanza e il coraggio: non ci
sono scorciatoie, andare avanti oltre ogni ragionevole dubbio.
Il
mondo è allo strenuo delle forze. Dietro il capitalismo c'è il
nichilismo e la riduzione a materia dell'interiorità. E la materia è
collassata. I popoli subiscono la disintegrazione insita nel sistema
di cui fanno parte. Che fare? A chi ci rivolgeremo, infine, per non
abdicare? Ma esistono ancora uomini in grado di comprendere questi
tempi decisivi? Mode culturali, tendenze estetiche e droghe ci
confondono, ci piegano, ci distraggono-distruggono pericolosamente
dalla cosa giusta da fare.
Che
fare?
In
quest'ultima curva di tempo il cristianesimo, un cristianesimo puro,
dovrebbe essere sollecitato e realizzato come mai finora, ma non
perché noi ci si corichi tutti dentro, solo invece come avvio ad un
livello ulteriore, verso una fisica paolina.
E
non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza
qual sia la buona, gradita e perfetta volontà di Dio. Romani
12:2.
È
una mia posizione, certo, direi una mia esclusiva esperienza, ma il
cristianesimo così come retorica pietista e ipocrita non mi può
bastare, né come contatto alle origini né come preparazione alla
fine. Cristianesimo è Grande Opera, è biologia dell'infinito, è
metafisica della carne che si spiritualizza e dello spirito che si fa
carne. È ostia vivente, tremante, furibonda, quieta, espansiva e
unitiva, trasmutativa, presente e operante: cristianesimo è
conoscenza. Guardo il corpo lacerato e piagato di Cristo, dolore
sofferenza tragedia, ma già tendo all'ulteriore, passo alla
fase successiva, decisiva definitiva portentosa: la resurrezione,
luce che ritorna e si irradia nel cosmo. Quando assaporo il Vangelo
Eterno, esso mi dà ogni volta una sensazione mirabile, nuova. Più
di una sensazione sensoriale. Un diadema si posa sulla mia testa e
brilla splende riscalda ma non brucia. Scopro dal Vangelo che il
potere nasce dal basso e in basso rimane come servizio e i grandi si
affiancano agli umili.
Una
volta chiesi a Scandurra “cosa c'è dopo la morte?”, mi rispose
che “ognuno troverà ciò che ha pensato. Se ti perdi dietro le
necessità della vita, dopo non troverai nulla.” Per il Regno di
Dio si passa da noi.
Potenze
degli spazi esterni si avvicinano con passi pesanti, esoforme prive
di anima son lì che attendono il segnale, l'inconscio dell'uomo è
invaso da dèi esiliati ma mai domi e intanto quei fessi e ignari di
yankee si preparano a risanare i conti pubblici con una appetitosa
guerra democratica contro la Siria. Il cerchio interno USA, al
contrario, ha certamente ben chiara la situazione, proprio quella
che prospetto con necessità di sintesi. Eccome se sono informati,
tanto da produrre disinformazione in quantità industriale. Il Gruppo
di psicopatici fetenti bastardi noti come Illuminati o Massoni
deviati, attendono da secoli il ritorno della Vedova Nera, affinché
si instauri l'Impero Visibile del Sottomondo. Mentre sopra e sotto le
nostre teste si muovono quasi indisturbati i barbari saturniani, siam
tutti alle prese con scarsità di risorse materiali che ci affliggono
e stremano. Ogni previsione catastrofica del futuro, è destinata ad
essere rigettata dall'industria culturale egemone. Ma pure per coloro
che vedono oltre l'orizzonte e non si fanno infinocchiare dal
riduzionismo dilagante, è assai difficile immaginarsi una guerra
cosmica. Ci sono profezie degne di attenzione che configurano eventi
e cose agghiaccianti, ma bisogna interpretare, modulare, un dato
credo sia certo: saremo tutti impreparati.
Se
non volete rischiare di scadere in un immaginario fumettistico del
tipo Avengers marvelliano, ci dobbiamo rifare ad uno schema di
massima che possa metterci nelle condizioni di affrontare situazioni
eccezionali, uniche nel loro genere, che potrebbero ricollegarsi,
almeno nelle forme, ad eventi passati di 12mila anni fa. Credo,
innanzitutto, sia cosa buona fare alcune considerazioni di ordine
iniziatico. Il mondo è al collasso, chi non se ne fosse accorto è
già preda del grande inganno. La realtà è pietrificata. Cosa
possiamo, anzi, cosa dobbiamo fare per rimettere in moto l'energia
strutturale della realtà? Comincio col dire che soffriamo di
deprivazione spirituale. Da
cosa deriva?
Dall'imbrigliamento del fuoco elettrico. Qualcuno o qualcosa
ci limita. Tutto ci oscura. La coscienza è liquida, diluita al
massimo grado. Il corpo è bombardato da raggi cosmici e pur
rimanendo elastica la pelle, essa è opaca, non brilla più come
quella degli Atlantidi, nostri progenitori. Sei mila anni fa
l'esplosione della supernova Vela X distrusse la nostra capacità di
produrre certe vitamine e inibì i nostri geni di scorta, divenimmo
così più deboli, più soggetti ad interferenze esterne. Cambiò la
nostra vita e la nostra morte. Credete veramente che fu un fenomeno
naturale? Madreterra è stata teatro, prima della storia ufficiale
conosciuta, di guerre terrificanti, ove i contendenti adoperarono
armi che sarebbero futuristiche perfino oggi. Il solido trasformato
in liquido, l'organico in materia inerte, montagne e pianure si
formarono a causa degli effetti bellici. Oggi si presenta un altro
immenso fenomeno, solo che anziché distruttivo sarà palingenetico.
L'abbondanza straripante, il dono di Dio, nuovamente toccherà il
nostro mondo. Si manifesterà l'Antico dei Giorni attraverso la luce
aurorale della prima Creazione. La Palingenesi riguarderà
l'universo, certo, ma anche ognuno di noi e se non sarà compiuta,
beh, allora dovremo prendercela col nostro egoismo. Tuttavia una
possibilità esiste ancora, anche per i recalcitranti, i
disorientati, gli scettici per paura.
Il
Varco è qui, pronto per essere oltrepassato. Lo ripeto per chi si
fosse messo in collegamento soltanto ora. Sirio si avvicina e non è
un buon segno. Il tempo è consumato.