E' possibile! |
2012:
ANNO SCONFINATO
“Ci sono per il povero a sto mondo due grandi modi di crepare, sia con l'indifferenza generale dei suoi simili in tempo di pace, sia con la passione omicida dei medesimi quando vien la guerra.”
Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline
"Lo
Stato, quando c’è, faccia quello che deve e può; ma, per i
singoli, onore è sottrarre la propria condotta alla gravitazione dei
fatti. Come la fede religiosa, è una realtà solo per chi lo sente:
noi lo sentiamo e ad esso abbiamo consacrato la nostra vita. Il
nostro sacrificio è necessario per riscattare colpe che furono
commesse. Così vuole la Storia, e la parola redenzione non ha altro
significato".
Un
ufficiale della Decima Mas, morto a seguito delle ferite riportate in
combattimento, così motivò la sua scelta.
“Cavalcare
la tigre. E’, questo, un detto estremo-orientale, esprimente l’idea
che, se si riesce a cavalcare una tigre, non solo si impedisce
che essa ci si avventi addosso, ma, non scendendo, mantenendo la
presa, può darsi che alla fine di essa si abbia ragione. A chi
interessi, si può ricordare che un tema analogo lo si ritrova in
scuole della sapienza tradizionale, quali lo Zen giapponese (le
varie situazioni dell’uomo col toro); mentre esso ha un parallelo
nella stessa antichità classica (le vicende di Mithra che
si fa trascinare dal toro furioso e non lascia la presa, finché
l’animale si arresta: allora Mithra lo uccide).
Questo
simbolismo trova applicazione su diversi piani. Lo si può riferire
anzitutto ad una linea di condotta per la vita interiore personale,
ma anche all’atteggiamento da assumere proprio dinanzi a situazioni
critiche, storiche e collettive.
In
questo secondo caso, a noi interessa la relazione del simbolo con
l’accennata dottrina dei cicli, riguardante la struttura generale
della storia e, in particolare, con quell’aspetto di essa che si
riferisce alla sequenza delle “quattro età”.
E'
questo, un insegnamento che, come abbiamo avuto occasione di mostrare
altrove, ha avuto tratti identici sia nell’Oriente che nell’antico
Occidente (Vico ne ha raccolto una semplice eco).
Nel
mondo classico esso è stato presentato nei termini di una discesa
dell’umanità dall’età dell’oro via via fino a quella che
Esiodo chiamo età del ferro. Nel corrispondente insegnamento indù
l’età terminale è detta kali-yuga (= l’età oscura),
e l’idea essenziale qui viene precisata col sottolineare che al
kali-yuga è proprio appunto un clima di dissoluzione, il passaggio
allo stato libero e caotico di forze individuali e collettive,
materiali, psichiche e spirituali che in precedenza erano state in
vario modo vincolate da una legge dall’alto e da influenze d’ordine
superiore.
Di
questa situazione i testi tantrici dettero una immagine suggestiva
dicendo che in essa è “completamente desta” una divinità
femminile — Kali — la quale simboleggia la forza
elementare e primigenia del mondo e della vita, ma che nei suoi
aspetti “inferi” si presenta anche come una dea del sesso e di
riti orgiastici.
In
precedenza “dormente” — cioè latente in questi suoi aspetti —
essa nell’”età oscura” sarebbe del tutto desta e agente.
Tutto
sembra indicare che proprio questa situazione si è avverata nei
tempi ultimi, avendo per epicentro la civiltà e la società
occidentali, da dove essa è andata estendendosi rapidamente
all’intero pianeta; per cui potrebbe trovar anche una non peregrina
interpretazione il fatto che la presente epoca sta sotto il segno
zodiacale dell’Acquario: le acque, nelle quali tutto torna allo
stato fluido, informe. Prognosi formulate già da molti secoli —
perché a tanto datano le idee ora riferite — appaiono dunque oggi
singolarmente attuali.
E
in questo contesto si trova anzitutto l’accennata relazione con le
vedute esposte, per via di un analogo inquadramento del problema
dell’atteggiamento adeguato per l’età ultima, atteggiamento
associato, qui, al simbolismo del cavalcare la tigre.
In
effetti, i testi che ci parlano del kali-yuga e dell’età
di Kali proclamano anche che le norme di vita valide per le epoche in
cui, nell’uno o nell’altro grado, erano vive e operanti forze
divine, nell’età ultima sono da considerarsi scadute. In questa
vivrebbe un tipo umano essenzialmente diverso, incapace di seguire i
precetti antichi; non solo, ma per via del diverso ambiente storico
e, se si vuole, planetario, codesti precetti, anche se fossero
seguiti, non darebbero gli stessi frutti. Per questo, vengono
indicate norme diverse e viene revocato il vincolo del segreto che in
precedenza vigeva riguardo a certe verità, a una certa etica e a
particolari “riti”, per via del carattere pericoloso di essi e
dell’antitesi che costituivano rispetto alle forme di una esistenza
normale, regolata dalla tradizione sacra. Non sfuggirà a nessuno il
significato di questa convergenza di vedute. In questo, come in altri
punti, le nostre idee, lungi dall’aver un carattere personale
casuale, si riallacciano essenzialmente a prospettive già note al
mondo della Tradizione, quando vennero previste e considerate
situazioni generali non normali.
Dopo
di che, esaminiamo il principio del cavalcare la tigre nella sua
applicazione al mondo esteriore, all’ambiente complessivo. Il suo
significato eventuale può allora venir precisato nei seguenti
termini: quando un ciclo di civiltà volge verso la fine, è
difficile poter giungere a qualcosa resistendo, contrastando
direttamente le forze in moto. La corrente è troppo forte, si
sarebbe travolti. L’essenziale è non lasciarsi impressionare
dall’onnipotenza e dal trionfo apparente delle forze dell’epoca.
Tali forze, per essere prive di connessione con qualsiasi principio
superiore, hanno, in fondo, la catena misurata. Non bisogna dunque
fissarsi al presente e alle cose vicine, ma aver anche in vista le
condizioni che potranno delinearsi in un tempo futuro. Allora il
principio da seguire può essere quello di lasciar libero corso alle
forze e ai processi dell’epoca, mantenendosi però saldi e
pronti ad intervenire quando “la tigre, che non può avventarsi
contro chi la cavalca, sarà stanca di correre”.
In
una interpretazione particolarissima, il precetto cristiano di non
resistere al male potrebbe avere un non diverso significato.
Abbandonando l’azione diretta, ci si ritira su di una linea più
interna di posizione.
Implicita
è, qui, la prospettiva offerta dalla dottrina delle leggi
cicliche: chiuso un ciclo, un altro comincia, e il punto in cui
un dato processo raggiunge la sua fase estrema è anche quello in cui
esso si capovolge nella direzione opposta.
Resta
tuttavia aperto il problema della continuità fra l’un ciclo e
l’altro. Secondo una immagine dell’Hofmannsthal, la soluzione
positiva sarebbe quella dell’incontro fra coloro che hanno saputo
vegliare durante la lunga notte e coloro che forse appariranno nel
nuovo mattino. Ma questo esito non lo si può tenere per certo:
non si può assolutamente prevedere in che modo e su quale piano
potrà aversi una certa continuità fra il ciclo che volge al termine
e quello successivo. Perciò alla linea dell’accennato
comportamento per l’epoca attuale devesi dare un carattere autonomo
e un valore individuale immanente.
Vogliamo
dire che non deve avervi una parte di rilievo l’attrazione
esercitata da prospettive positive a più o meno breve scadenza.
Queste potrebbero anche mancare del tutto, prima dell’esaurirsi
del ciclo, e le possibilità offerte da un nuovo movimento di là dal
punto zero potrebbero riguardare altri che, dopo di noi, abbiano
tenuto egualmente fermo, senza attendersi nulla per quanto
riguarda effetti diretti e mutamenti esteriori.
[…]
Per
alcuni, non sarà forse stato inutile questo rapido cenno su
prospettive e problemi generali. Su di essi non ci soffermeremo
ulteriormente, perché, come si e detto, è il campo della vita
personale che qui ci interessa; a tale riguardo, nel definire
l’orientamento da dare a certe esperienze e a certi processi di
oggi, onde abbiano un esito diverso da quello che appaiono avere per
la quasi totalità dei nostri contemporanei, bisogna fissare
posizioni autonome, indipendenti da quel che potrà o non potrà
avvenire nel futuro.
Julius
Evola, Cavalcare la Tigre. Edizioni Mediterraneee - 2009 - pp. 26-29
Arriverà, e allora... |
Notizia
dell'ultima ora: il 2012 non è passato. Il Grande Varco si va
dischiudendo, presto sarà visibile, come pronosticò Scandurra. I
segni in cielo e in terra ci son tutti, e le loro vibrazioni già
si avvertono nei cuori degli uomini risvegliati, liberi dai lacci del
conforme, affrancati dalle strutture asfissianti dell'ideologie e
della prigione scientista. L'umanità, tuttavia, difficilmente
eviterà di cadere nelle allucinanti manie di autodivinizzazione che
l'Ombra spaccerà a buon mercato. Il Vitello d'Oro, feticcio-ponte
del demiurgo è, oggi, particolarmente in auge presso i circoli
mondialisti, che non paghi del disastro provocato a bella posta,
impongono a tutti la dipendenza dalle sue propaggini magnetiche. Come
contrastarli? Per chi sa e può, gli arconti in grigio in alcuni
momenti manifestano la loro vera natura: il nonessere in dinamica
evoluzione di morte. Se li vedi, ti difendi come puoi, ma almeno ti
difendi. Le loro tenebre mentali si espandono a velocità doppia dei
comuni esseri, dono gradito di Sua Eminenza Grigia che, dalla Torre
Rotante di Darest Sharma, guida i fedelissimi in ogni terra abitata
dell'universo.
Il
maestro mi insegnò a leggere le tracce del kaos, ove gli eventi del
singolo si intrecciano a quelli collettivi, fortune e sventure si
accavallano fino a degenerarsi e livellarsi nell'età oscura; oggi il
diagramma mostra un antivertice prossimo allo sterminio di uomini e
cose, sebbene una discontinuità appaia. Una carica lucifuga
praticamente infinita (difficile quantificare l'energia
distruggitrice) si approssima e le fa da contraltare quella
proveniente dal centro della Via Lattea, carica benigna ma non meno
potente e instabile nella sua declinazione.
Le
realtà cosmiche, sottomondane e sovramondane, si intersecano col
nostro piano terreno. Difficile distinguerle quando gli attori
quaggiù si scolorano, quando le bioradianze che avvolgono i loro
corpi si riducono a tenui profili, risultato delle tenebre mentali in
cui si trovano a vivere, se di vite si possano ancora parlare. Chi
riuscirà a sopravvivere a tali condizioni, la sua vita non avrà
tregua, né pace né libertà, assediato nei suoi valori
fondamentali: lo spirito, immagine divina, l'anima, purificante
soffio di Dio, e il corpo che con la sua mente si disseta nell'acqua
di vita.
I
piani dei Potenti di questo mondo, ovvero rendere le masse cieche e
profonde, divergono in parte dal Piano dell'Ombra. Egli vuol
trasformare la gente fin nella struttura più intima, fabbricando
nonesseri privi di corpi, liberi, si fa per dire, di errare nel
sottomondo allestito come un paradiso psichedelico, così realistico
da ingannare anche i più svegli.
Il
baluardo mistico di Roma, si sgretola fino alla sua rovina completa,
trascinando nell'abisso i suoi stessi distruttori; un uomo è solo,
impotente di fronte allo sconquasso morale e spirituale causato dalla
gerarchia, incapace di rompere il muro di silenzio, debole contro le
strategie del diavolo. Fuggire, sperando nel futuro è gesto umano,
troppo umano, per chi deve confidare in Dio. Le fessure nella Grande
Muraglia son diventate gallerie. Non aspettiamoci necessariamente una
guida umana, un condottiero, un duce, forse una novella Giovanna
d'Arco, ecco, una mediomante in grado di catalizzare forze e potenze
benigne al fine di respingere ed esorcizzare, per quanto umanamente
possibile, le orde di gargoyles
provenienti dai mondi sublunari, limitandone le manovre al
piano sottile. L'Ultima battaglia non è per tutti, e questo è nelle
cose. Potremmo pure trovarci al fianco chi non ci saremmo mai
aspettati, o assente l'amico e sodale spirituale. Le fila non le
componiamo noi, un segnale interno raggiungerà i predestinati, ma
non tutti risponderanno “Presente!”.
Il
rivolgimento psicoanimico si attua nella mente se permane antenna
radiante per ascoltare e trasmettere il Lumen.
Faccio
un passo indietro, una ricognizione che ritengo possa tornar utile
per meglio leggere la catena di eventi prossimi venturi. Il Potere
Segreto Internazionale detenuto da Il Gruppo, ha da almeno 200anni
lanciato la Rete. Cercare di conoscere l'impenetrabile collusione tra
la gnosi spuria e il suo braccio armato di penetrazione e corruzione,
l'oro, è impresa tosta. Un esempio valga su tutti ed è quello che
concerne l'azione devastante di Wall Street sull'economia mondiale, e
ciò è noto, ma non ci aspetteremmo certo di trovarla, ospite
gradito, nei sacri palazzi da un bel po', ultimo emissario l'attuale
maltese/alemanno allo IOR, di mestiere bankiere e per hobby armaiolo.
Se non vado errato, Cristo cacciò due volte i bankieri dal Tempio,
tuttavia l'antico monito fu disatteso mille volte. Mosè distrusse il
Vitello d'oro, simbolo della banka mondiale, e fece uccidere coloro
che l'avevano adorato. Il mondo sordo e cieco comunque prese un altra
direzione, progressivamente, e niente e nessuno riuscì a stroncare
il potere del denaro fino alla sua apoteosi degli ultimi due secoli.
I fili sottili e indistruttibili della Rete gnostico-finanziaria,
trovano importanti centrali controiniziatiche nelle istituzioni e
fondazioni, clubs e circoli: dalle triadi cinesi al Bilderberg, per
capirci.
RETE:
CLUBS, BANKE, FABBRICHE DEL CONSENSO, MASSONERIA AZZURRA;
la
loro forza:
SEGRETEZZA,
CAPILLARITA', DENARO.
Sede principale dell'Unione Europea. |
La
radice di tutte le nostre disgrazie, l'abbiamo nella iniziale
suggestione della esaltata conoscenza come fine ultimo. Attraverso il
sangue, moneta spirituale, si impone la legge del Terrore, della
forza, e con l'oro si diffonde la corruzione come prassi sistemica.
Sembrerebbe di leggere la cronaca odierna, eppure tale strategia è
assai più vetusta. Con l'usurocrazia (che non ha passaporto né
etnia) creata dal sistema bankario internazionale, si sfianca ogni
ordinamento civile e religioso per attuare l'impero oscuro. Il Potere
Segreto Internazionale dal caos ottiene l'ordine liberticida, dalle
tenebre estrae una luce spettrale, che non è vera Luce ma Ombra
perenne. La ragnatela di questo potere si organizza invertendo di
segno la confraternita dei costruttori di cattedrali, per intrigare
gli assetati di carrierismo e di denaro. Con il mattatoio della
Rivoluzione Francese e delle partitocrazie si darà via libera
all'attuale dittatura mondialista, con la sua padronanza assoluta
dell'economia e della finanza, dei governi, del traffico di droga,
della propaganda e delle armi, in una falsa civiltà contro Dio e
contro l'uomo. A noi tocca resistere, aspettando insonni le prime
luci dell'alba di una rinnovata Creazione.
Tattica del mondialismo. |
WebRep
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Quell'atto di fede cieca (di cui parlavi), che a prescindere da segni e aspettative, indirizzi l'uomo alla sua naturale rigenerazione.
RispondiEliminaLe mie doti da domatore non mi confortano quanto la fede in Cristo, ma come nel film "Vita di Pi" di Ang Lee, forse le due cose sono più connesse di quanto immaginiamo.
Consiglio vivamente la visione di questo film... il vostro cuore trabocchera di gioia... e senza presunzione ( non mi permetterei mai) credo sia un'ottima risposta al post di Angelo.
Questo il link della recensione di F.P. secondo me bellissima
www.diariodipensieripersi.com/2013/01/recensione-vita-di-pi-di-yann-martel.html
Bel post...bello. Grazie Angelo. Penso che gli avvenimenti che descrivi si svolgano su di un altro piano...qui, nel regno dei gusci cozzanti, delle qolipoth, ne viviamo le ricadute, i ''precipitati''...Per aiutare il Bene, dovrebbero metteci in condizione di reintegrarci, di riavere gli otto sensi...altrimenti, si viene troppo impegnati dal ciclo riproduzione - nutrizione - defecazione, purtroppo.
RispondiEliminabene Angelo, per un'attimo ho pensato che ti fossi perso, ma per fortuna mi sono sbagliato. bel post davvero!
RispondiEliminaGrazie Angelo.
RispondiEliminaE' già stato scritto ma...
RispondiElimina"Qualcuno lassù ci ama?"
http://youtu.be/xqEh48Sv5kA
Benché tu una volta abbia eliminato un mio commento che ritenevi offensivo, non lo era, casomai affettivo ma equivocato, adesso intendevo salutarti. I tuoi riferimenti, le suggestioni concrete sul flusso dell'attuale Yuga in fondo sono i miei medesimi e a me sembra che siamo attraversati dalla medesima "tensione" o visione stoico-neoplatonica della vita. Se ti eri risentito per quelle parole che alcuni mesi fa ti rivolsi potevi scrivermi a tua volta, parliamo di di costruire ponti tra le coscienze ma spesso nelle azioni poi smentiamo il nostro proposito. Alleniamoci in vista del "Gran Salto". Saluti a tutti
RispondiEliminaCaro Giovanni,
Eliminanon ho mai censurato nessuno, né è previsto nel blog approvazioni di sorta. Se non hai trovato un tuo commento, sarà dipeso da motivi tecnici, non so altro. Il Grande Ignoto è uno spazio libero, non lo gestisce un ente né un titolare di concessione web. In realtà, a mala pena riesco a mettere i post e qualche foto. Chiunque potrebbe entrare nel dominio e farne quel che vuole. Mi risulta da fonte esterna... che servizi e scrupolosi g-men leggono i miei articoli, bene, forse impareranno qualcosa, non tanto dal sottoscritto, ma dall'esperienza accumulata grazie a Scandurra. Qui siamo tutti controllati, niente sfugge all'occhio della piramide, tuttavia vi son luoghi in cui niente e nessuno potrà mai penetrarvi, senza spoletta ovviamente.
Dici bene, alleniamoci, apriamo tutti i rubinetti mentali a disposizione senza farci fregare dai nemici esterni ed interni, sempre in agguato. Stammi bene.
Ne sono lieto
RispondiEliminaalla fine, concentrando il succo sei arrivato alle stesse conclusione di un'altro che hai criticato piú volte....
RispondiElimina