Rivoluzione
in senso astronomico è il ritorno all'origine. In senso politico,
essa guida gli uomini assai più efficacemente di quanto gli uomini
la guidino. Questo è vero a diversi livelli. Coloro che hanno
creduto di lavorare contro le sfere celesti, sono serviti a
realizzare disegni ben più profondi. Hanno operato a favore di una
difficile e dolorosa mutazione, che passa in primo luogo attraverso
una caduta di cui sono gli artefici, alla fine della quale si
ritroveranno faccia a faccia con coloro che avevano creduto di poter
annientare. È questo il senso del simbolo dell'Uroboros: le sue
estremità opposte si ricongiungono, la coda e il capo, la fine e
l'inizio.
Al
termine di questa corsa sfrenata e cieca c'è la Rivelazione di tutto
quanto gli uomini hanno dimenticato, del senso profondo
dell'esistenza degli esseri e dell'universo, dell'ordine che la
regge, infine e sopra a tutto della luce che l'anima.
I
cavalieri del Graal cercavano quello che è stato perduto e
dimenticato, ovvero la luce delle origini. Per giungervi i migliori
fra essi hanno superato vittoriosamente gli ostacoli-prove fino a
lasciare il nostro mondo divorato dal tempo. Il successo fu solo
personale: la società umana era già troppo offuscata per accogliere
il Graal. Questa cerca sublime ha tuttavia lasciato la propria
impronta su un'epoca, il Medioevo, ove ci si rammentava ancora,
talvolta, di questa luce, e nel corso della quale alcuni uomini hanno
tentato (in maniera più o meno felice) di scongiurare l'involuzione
del mondo: si tratta del XII° e XIII° secolo. Dopo di che il nostro
mondo ha proseguito nella caduta tenebrosa. Ma la Cerca rimane più
che mai d'attualità.
Ormai
bisogna dirigersi verso il nuovo cielo e la nuova terra evocati da
molteplici testi sacri. Ciò che è stato smarrito si trova qui. Per
accedere al mondo della luce eterna è necessario essere luce noi
stessi, in quanto ogni visione è una proiezione dell'anima.
Così
il nuovo cielo e la nuova terra devono innanzitutto appartenere
all'interiorità di ogni uomo. Allora ciò che è stato rotto potrà
essere rinnovato, ciò che è sterile ridiverrà fertile e ciò che è
morto sarà rivivificato. Allora il sole sepolto nell'oscurità,
nascosto, riapparirà all'orizzonte del mondo degli uomini, e la sua
luce illuminerà la nuova primavera e la nuova regalità.
Nel
Cuore del mondo c'è un Re che dorme, dominatore dei sogni e delle
vocazioni, degli archi e delle necessità, signore infine dei
cammini, delle vie e delle dimore. La Città d'oro in cui abita è
oggi molto lontana, fuori dal tumulto del mondo. Egli vi riposa,
inaccessibile e sordo, poiché è il Re della Pace. Il suo Nome è
sconosciuto, per lo meno il suo vero nome. Pericoloso tentare di
svegliare il Re prima del giorno stabilito.