Contemplando quella magnifica natura, mi lasciai condurre dal fiume dei miei pensieri; meditazioni su svelamenti. Non esiste un solo universo, e quello che vediamo non è il più importante. Ho scoperto cosa c’è “dietro” il visibile, l’invisibile, l’altro sole... lo spazio è contenuto nel Pensiero. Con i viaggi cosmici scoprivo l’infinito nelle cose. Perché la vera mistica non è che lo straordinario dell'ordinario. Il reale è molto di più di quello che i nostri sensi possono percepire. Il miracolo è alla radice delle cose, è l’essere stesso di ciò che siamo e di ciò che ci circonda. Scandurra mi dimostrava ad ogni occasione che il sovrannaturale è implicito nel naturale. Noi troviamo la vita al suo più alto grado d’intensità. Siamo alchimisti perché purifichiamo la terra col nostro corpo. Noi viviamo ogni istante l'esperienza d'un Universo la cui immensità, mediante l'alchimia dei nostri sensi e della nostra ragione, si raccoglie sempre più semplicemente in ciascuno di noi. Non da tutti è percepita coscientemente, ma è comunque vissuta, registrata, interiorizzata. Anche il nostro corpo è tessuto di immensità, attraversato da linee epidermiche, strade connesse all'infinito. Parti di un tutto. Si stabilisce sin dall'inizio un vincolo organico tra il Divino e ogni uomo. Il decadimento dei mondi e dell'asse strutturale ontologico poi, attenuerà tale rapporto, ma non potrà mai essere reciso, perché noi esseri viventi siamo penetrati nell'Universo da una porta sovrannaturale. Scandurra direbbe che l'umanità così come la conosciamo e tutte le civiltà extraterrestri, sono apparse da un numero consistente di botole, athanor cosmici al servizio di fabbricanti d'universi. Le botole, ma cosa sono in realtà? Sono punti di transito che possono essere confrontati ai cambiamenti di stato (solido, liquido, vapore) dei corpi fisici. Quando la superficie si riduce a un punto, il solido cede, il liquido bolle. Sarebbe come dire che al punto critico di una curva geometrica si produce una reazione chimica, l'intensificazione di un colore produce l'energia elettrica, ecc. La sfera intera delle cose si trova ad avere la proprietà essenziale di contrarsi poco a poco sul suo centro, per avvicinamento sempre più riflesso degli elementi [centri] che la compongono. L'Universo si completa in una sintesi di centri, in conformità perfetta con la legge dell'Unione. Scandurra era l'icona di questa legge, difatti cercava, quando accoglieva qualcuno nella sua bottega magica, di farsi vuoto, di non interporsi, di aprirsi simultaneamente all’altro e al Divino. Quello che compresi e feci mio dopo è che, per arrivare a questo doppio vuoto, bisogna aver raggiunto la preghiera “spontanea” che non si separa più dal respiro e dal battito del cuore.. Allora l’uomo non prega più, è egli preghiera, in lui si formula la celebrazione dell’universo, egli diviene sull’altare del cuore, il ponte del mondo. Tutto è riempito di luce.
Su quell'altissimo pinnacolo stava per accadere qualcosa di grande e, tanto per cambiare, mi sentivo inadeguato. Qualunque esperienza si possa fare, non arriveremo mai a comprendere interamente il concetto di immortale, che domina i cieli, le stelle e i pianeti, le tempeste elettroniche e termonucleari, gli orrori e gli incanti della Natura. Lassù, in prima fila cresceva in me il desiderio di eterno, di immortale. Eppure ero agitato, inquieto. Stavo per compiere un viaggio sino ai limiti del creato, del tempo e dello spazio. Certamente ci sarebbe voluta una penna ben più agile e immaginifica di quella mia, per descrivere le sensazioni sovrumane che avrei provato. Ma i grandi eventi sembrano capitare ai dilettanti volenterosi... Ogni cosa che vidi rimase impressa a fuoco nella mia giovane anima, sebbene le parole non riusciranno mai a descrivere compiutamente quanto da me vissuto.
Fissavo smarrito quel panorama, mi confondevo con esso. La coppia di stelle luminosissime si avvicinava decisamente alla nostra postazione. Mentre le osservavo concentrato, con la coda dell'occhio feci caso di sfuggita ad un fatto che la mia mente non poteva, non voleva accettare. D'un tratto, delle onde mostruose stavano sormontando le montagne tutt'intorno a noi. Dapprima sembrava un ammasso di nuvole, poi si faceva sempre più evidente un'onda immane che scavalcò le cime montane. Il paesaggio mutava velocemente. Ebbi un moto di terror panico. Cercai il braccio di Scandurra. Non riuscivo nemmeno ad emettere un suono. Il cielo diventò nuvoloso e l'onda-oceano coprì tutta la valle in un batter d'occhio a velocità altissima, fino ad infrangersi di poco sotto la piattaforma della torre. Il mare era mosso, agitato da enormi cavalloni che però rallentavano curiosamente, rasentando il bordo del piano dove ci trovavamo, senza sommergerci. Spumeggiavano, ci incalzavano, ma c'era qualcosa che li frenava, solo alcuni schizzi freddi ci colpivano. L'aria s'era fatta pregna di acqua salsoiodica polverizzata. Stavamo in mezzo ad un mare grigioazzurro. Impressionante il rombo sordo di quella massa d'acqua, come un maglio mi colpiva al plesso solare. Il maestro mi strinse il polso e ne ebbi un giovamento immediato di elettricità diffusa in tutto il corpo. Di fronte a certe cose emergeva la mia vulnerabilità, la mia debolezza.
Le stelle si avvicinavano sempre più verso la nostra direzione. E così vidi due lance volanti, che emettevano quel bagliore accecante. Sì, due barche leggere che sfiorarono agilmente la superficie delle acque, come se nulla fosse. A bordo di ogni lancia vi erano due esseri misteriosi in piedi, che ci guardavano. Il cuore mi batteva forte e la mia coscienza si accorciava in un punto piccolo piccolo. A pochi metri da noi, sospesi sulle acque, stavano quattro esseri rivestiti d'una succinta tunica rosso cupo, che lasciava vedere le gambe nude e senza maniche, stretta ai fianchi da una cintura colore dell'olivo. Giovani, dalle sembianze umane, portavano un berretto nero, che sulla fronte si apriva a raggiera e si ripiegava sulla nuca. Con mia evidente sorpresa, uno di loro mi parlò in italiano o almeno così intesi.
- Rasserenati come la nuova veste che ti ricopre!
Guardai i miei vestiti e con meraviglia mi vidi addosso una tunica blu. Dove erano andati a finire i miei vestiti? Vivevo un'allucinazione? O cosa?
- È il tuo corpo sidereo – mi fece Scandurra rassicurante – ora stai percependo questo tuo nuovo stato.
- Ma chi sono? Angeli?
- Uranidi, per la precisione, soltanto uranidi – mi corresse il maestro.
L'essere che mi aveva parlato fece un gesto universale per invitarmi a bordo della piccola barca. In maniera dapprima maldestra poi, quasi con naturalezza, spiccai un salto ed entrai nella lancia luminosa. Non sentii paura né disorientamento.
- Approderemo oltre la linea dei mondi, per meglio vedere i tempi che verranno.
Quasi li sfioravo. Erano alti 190cm o poco più. Avevano una pelle luminosa e bianca. Letteralmente bianca. Profumavano di cose belle, anche se non saprei dire quali. Bello l'aspetto, dolce l'atteggiamento. Erano angeli?
- Riferirai agli uomini. Comunque pochi ascolteranno. Altri navigatori prima di te, hanno visto e riferito. Ti scambieranno per folle o per profeta, l'ennesimo. Siamo esseri provenienti da altri mondi, fatti di forma che governa l'energia, come te.
Quelle frasi mi rinfrancarano. Anche se non erano angeli, sicuramente mi trovavo di fronte ad esseri così progrediti da sembrarlo. Uranidi, secondo Scandurra. Balbettai non so quali parole. Pochi istanti dopo, mentre tentavo di porre qualche domanda, la lancia si oscurò. All'improvviso l'oscurità fu rotta da due linee abbaglianti, che sfrecciavano fino all'infinito, dove pareva si congiungessero in un cerchio potentissimo, che diffondeva fasci di luce dai riflessi d'oro. Le linee partivano dalla nostra navetta sulla quale mi trovavo. Essa però aveva perduto ogni luminosità; ma correva velocemente e sicura sulle acque in tempesta, tutto superando, tutto vincendo.
Dove mi avrebbero condotto gli uranidi? Il mistero avvolgeva la mia vita. Cosa mi avrebbe riservato il destino?
- L'atlantideo ha formato una forte genìa nel corso degli anni. Hai molto tempo davanti per crescere. Prima di te, altri della talenti si sono immersi nei varchi. Hanno veduto quello che verrà. Saprai descrivere, trasmettere e trasformare la gente che ti seguirà? È un peso conoscere, a volte acceca, perciò gli umani spesso chiudono gli occhi.
Ascoltavo sbalordito. Mi trovavo con esseri cosmici elevatissimi. Sembravano divinità greche o indù. Eppure erano come me, come ogni altro essere umano della Terra. Ogni vivente possiede un'essenza, è ciò che ci accomuna tutti.
Osservai meglio la lancia che mi trasportava. Sembrava più una tavola come quella usata dagli sportivi californiani per cavalcare le onde dell'oceano. Il suo colore era celeste chiaro. La sua base era piana ma semitrasparente. Uno strato, tipo silicone o gomma, lasciava intravedere intricati geroglifici sottostanti. Non capivo come facessero a guidare la navetta. Né comprendevo come potessi stare in piedi, dritto, senza alcuna fatica e senza avvertire la gravità e la forte accelerazione. Incominciammo ad allontanarci dalle acque, e mi sentii ad un tratto come trasportato da una forza sovrumana che mi attraeva. Salivamo a velocità pazzesca. Stavamo lasciando Deya. In quell'universo, gli astri e i pianeti li avvertivo vicinissimi, li vedevo in movimento e la mia mente comprendeva, così naturalmente, come le varie forze, sviluppantisi dai movimenti impressi loro dal Creatore, generassero altre forze, che con i loro contrasti, tenevano sospesi i corpi celesti. Ogni sole o pianeta che incontravamo, emetteva un suono. Guardavo e ascoltavo. Mi commossi. L'infinito azzurro, seminato di astri, mi attraversava. Poi, una domanda scema mi distolse. Come facevo a respirare nello spazio? Lo percorravamo sopra una tavola non più grande di una barca, scoperta, e respiravamo senza problemi. Mi spaventai. Notarono la mia paura, evidentemente. L'altro che non aveva ancora parlato, sorrise e appoggiò la sua mano sulla mia spalla. Provai un tepore strano ma positivo. Gli chiesi quale fosse il suo nome, se poteva dirmelo.
- Bina, è il mio nome. Mio fratello è Saril-Da. Gli altri due si chiamano Tion-De e Farà. Abbiamo visitato già la tua terra ed è bella. Voi siete così estremi nel sentire e nell'agire. Ho conosciuto degli uomini e delle donne. Ho apprezzato le vostre speranze, compreso le vostre paure. Attendete un segno dal cielo perché la vostra epoca è così povera di futuro. Ma perdonami, tu volevi farmi anche un'altra domanda. Non posso fare a meno di sentirla dentro di te, ma per rispetto rivolgo altrove il mio fuoco.
- Bina, volevo chiederti come facciamo a muoverci sopra questa tavola e, poi, beh io respiro pur trovandomi nello spazio. Come è possibile questo?
- Vuoi che ti sveli i misteri degli uranidi, così come ci chiama Scandurra? Non abbiamo divieti né limitiamo la conoscenza a pochi prescelti. Abbiamo donato tutto a tutti negli universi in cui siamo stati, e ognuno ha preso secondo possibilità e fine. Non si può riempire una brocca più della sua capacità, e la sua misura è sempre quella giusta. Talvolta gli esseri dei mondi terreni non hanno cognizione della loro grandezza ma nemmeno della loro finitudine. Ah! Vuoi sapere come ci muoviamo. Conosci di massima come certe civiltà costruiscono le loro navi stellari, come scivolano tra i varchi. Alcune usano elementi naturali seppur trasformati, altre ancora, poche per la verità, hanno raggiunto livelli insuperati. Parlo di materia binomiale, filosofale direbbe Scandurra. Ora tu ti trovi sulla prima navicella interdimensionale costruita dagli ingegneri cosmici. Viene descritta nei libri sacri di tutti i popoli. Non è immateriale come tu puoi ben vedere, eppure il suo stato è sottile. Ha due facce, esterna e interna. È indistruttibile, può essere durissima ma anche fluida. La guida è semplice: c'è un rapporto d'ordine cosmobiologico che collega la navicella al suo pilota. Attraversa i varchi tra dimensioni, perché è in grado di farsi attraversare da essi. Non è in vendita, però.
Battuta regolare. Si fece una gran risata e questo me lo rese umano.
- Ma allora la Bibbia sarebbe una cronaca che descrive i vostri viaggi nel nostro mondo?
- Tutte le religioni hanno origine da un'accadimento speciale: una interferenza terra-cosmo. I racconti sulle origini delle civiltà, sono descrizioni puntuali di questi contatti. Vanno però distinte le gerarchie tra i celesti e noi. Entrambi abbiamo comunque assolto a dei compiti elevati per il bene dell'umanità. Noi siamo fatti come voi, forma ed energia, i celesti, invece, sono pura energia. Poi ci sono gli oscuri e come ben sai, perseguono la distruzione dei mondi. Anch'essi si dividono in due manifestazioni, evanescenti e densi. Gli oscuri, diciamo, più densi hanno stabilito alleanze con i titani provenienti dal sottomondo. Gli altri hanno scelto di colonizzare l'anima degli uomini e di deviarne il cammino.
Ero tutto preso ad ascoltare Bina che non mi resi conto che ci stavamo avvicinando all'emisfero della Luna avvolto nella notte. La riconobbi facilmente perché intravidi la nostra Terra, azzurra e bellissima, sospesa sull'orizzonte del satellite. Insomma, avevamo attraversato un altro universo per ritornare dalle mie parti. E senza passare dagli scali. Rimasi interdetto, ma non cercai risposte subito, attesi gli eventi. Mi si offrì allo sguardo un paesaggio grigio, eppure interessante. Crateri qua e là d'ogni grandezza, catene di montagne e pianure, si delineavano nitide in quel sereno tempestato di stelle. Ma quello chi vidi mentre ci avvicinavamo ad un gigantesco cratere, fu qualcosa di stupefacente. Mai e poi mai mi sarei aspettato di vedere una cosa simile lì.
cosa hai visto.... un campo da golf sulla luna o un tempio buddista a parte gli scherzi ottimo racconto...
RispondiEliminaCiao Angelo, ti seguo da un pò e trovo i tuoi scritti interessantissimi, il racconto dell'onda ha risvegliato la mia memoria di un sogno vivido fatto molto tempo fà, di un onda appunto, enorme che si alzava dall'orizzonte per abbattersi sulla costa, sogno condiviso da altra gente peraltro, ho cercato di dargli un significato oltre ad un banale senso di incombenza di qualcosa di "grande" e "globale" ma non sono riuscito ad andare molto in profondità . . .
RispondiEliminaTu che ne pensi di questo genere di sogni?
@XKaliBurn
RispondiEliminaMi risulta che da diversi anni, forse 10/12anni,donne uomini e ragazzi, facciano un sogno ricorrente, quasi un tormentone: una grande onda sommergente tutto. La prima interpretazione che alcuni analisti hanno affibiato a tali sogni, è quella di una aspettativa inconscia di una catastrofe, quasi un bisogno drammatico di cambiamento. Il mare è simbolo dell'inconscio, l'onda pertanto è un sussulto, un formidabile messaggio che dalle profondità della coscienza sale in superficie.
L'Onda, quella diciamo definitiva, per me rappresenta la materia indifferenziata che di nuovo si presenta alla nostra attenzione per la grande trasformazione, la palingenesi imminente. Non è l'avvisaglia di una catastrofe incombente, bensì un sommovimento dell'anima mundi che annuncia una nuova nascita.
Uranidi...che bella parola...non posso non ricordare quella frase incisa sulle lamine auree degli iniziati orfici: autar, emoi genos uranon(...davvero, la mia stirpe è celeste)
RispondiEliminachissà che tra poco possa diventare un bel emàs, un noi tutti, e non pochi eletti.
D'altronde la radice della parola è energetica al massimo grado, UR, che poi diventa un grido di giubilio ,UR-RHA.
Esiste parola più prorompente ed irradiante??
sembra arrivare direttamente dal Cielo.NOn è terrestre direbbe kolosimo :-)
ciao paolo
@sine sole sileo
RispondiEliminaAnche io trovai magica e risonante la parola 'uranidi', la prima volta che la intesi. Vi sono suoni che travalicano le barriere s/t e continuano a farci vibrare. Grazie Paolo.
Angelo vorrei farti una domanda su questa frase che ho letto e che mi ha creato parecchia emozione, sebbene non diretta all'esatto significato della frase in sè:
RispondiElimina"...non vediamo la realtà e non possediamo alcun potere occulto in grado di modificarla semplicemente perché dormiamo."
Ora, possiamo dire che invece questo potere occulto è ottenibile ed in tal caso noi lo chiamiamo "il male"?
Perdona se non ti sto a raccontare tutta la pappardella che ho scritto inerente a ciò che ho sentito e tutto il ragionamento seguente (perchè in sintesi non voglio tediarvi), credo che un tuo parere (ovviamente anche di tutti gli amici del blog) a questa domanda possa chiarirmi qualcosa.
Ti ringrazio fin da adesso.
Ciao Gius;
RispondiEliminanon credo di esser certo di aver capito la tua domanda, ma mi sembra che tu associ al termine "male" il concetto di capacità occulta di vedere o modificare la realtà.
Se non erro, Scandurra utilizzava il termine "occulto" NON con la connotazione negativa che gli è stato imposto dalla comunità "scientifica/scientista", e da tutti i cosiddetti culti dogmatici delle chiese moderne... d'altronde è base di tutti gli studi esoterici la presa di coscienza della soggettività della realtà come ci appare nella vita quotidiana, legata quindi alla personalità, realtà quindi apparente... il punto di partenza è quindi la presa di coscienza di sè, fondamento alchemico ricordato nel VITRIOL o nell'"Ambula ab intra", dalla quale scaturisce il risveglio alla Realtà quindi oggettiva, e alla comprensione di come intervenirvi... cosa questa ben lontana dal concetto di MALE ...
ovviamente i miei sono discorsi di chi sta cercando, ma non ha ancora trovato il modo di "aprire gli occhi" sul proprio Sè ...
@Giusparsifal
RispondiElimina'Occulto' per Scandurra stava per dimensione nascosta, realtà parallela. Poteri occulti, sono quelli appunto che vanno al di là dei sensi ordinari, in un senso generico senza connotazioni negative, come del resto chiamava 'materie oscure', quel patrimonio sapienzale atlantideo di cui si faceva portatore.
Angelo, volevo chiederti se questo "corpo sidereo" di cui parli è paragonabile a uno degli svariati corpi sottili di cui tratta la letteratura esoterica di ogni tempo, e poi se mentre ti trovavi in quel nuovo stato il tuo corpo fisico era invece inerte altrove, o se si era verificata una "fusione eterizzante" anche del fisico, per cosí dire.
RispondiEliminaRacconto stupendo e toccante.
@Lupo nella Notte
RispondiEliminaGrazie per la tua costanza nel seguire IUS. Nel 41 troverai in parte delle risposte. Non lo faccio per mantenere una suspance. Non sono un produttore tv. Scandurra mi insegnò la pazienza, che non avevo di natura. È una disciplina utile. Vedrai. Quando iniziai l'iter col maestro, giravo a pieni giri, volevo tutto sapere e tutto sperimentare. Lui mi diedi la frusta per il culo mio. Così dovetti imparare ad attendere. Ogni cosa a suo tempo. Passo dopo passo le cose si comprendono meglio.
Caro Angelo, non mi devi ringraziare, non potrei davvero fare a meno di seguire. Fin da quando ho trovato il tuo blog ho sentito che era qualcosa di molto diverso da tutti gli altri e che era importante esserci. Hai perfettamente ragione, bisogna aver pazienza; pur sapendolo, i tuoi racconti sono talmente coinvolgenti che a volte qualcuna delle tante domande che stimolano vien quasi fuori da sé...
RispondiEliminaA presto
@ACM
RispondiEliminaEsatto, il discorso che ho evitato di fare era proprio quello a cui tu hai accennato: Coscienza di sè (o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) porta a svegliarsi e, qualche modo, a "padroneggiare" la realtà.
Ma proprio perchè la si riconosce, non si ha più bisogno di avvantaggiarsene a livello personale.
Sebbene, in quella frase, è stato il termine occulta la parola magica, non volevo intenderla in maniera diversa da quella che poteva intendere Scandurra.
Solo che mi è sembrato che, non possedendo coscienza di sè ma riuscendo ugualmente ad avere quel "potere" ecco, questo darebbe origine al cosiddetto male.
E' un pensiero che vale la pena approfondire?
Grazie Angelo e ACM
Gius, immagino che il massiccio dispiego di forze da parte delle energie oscure terrestri, sia "umane" che non, sia proprio focalizzato a quello di cui stiamo parlando,ossia la capacità di manipolare o intervenire sul multiverso ... sospetto che pero' sia proprio li' la peculiarità delle cosiddette spolette, le chiavi per accedere all'"altra" realtà ( mi perdoni Angelo se azzardo il paragone con le sue memorie e materie scandurriane)... quando Angelo dice che la spoletta nelle mani sbagliate non puo'essere utilizzata, forse allude a qualcosa di simile... raggiungere la conoscenza di sè attraverso la pratica, superando l'ego, raggiungendo anche un certo tipo di capacità e potenzialità "occulte" come semplice conseguenza dell'evoluzione animica, implica la naturale esclusione della possibilità di manipolazione del multiverso per fini egoici, credo...
RispondiEliminahttp://vimeo.com/13260934
RispondiEliminache bel film documentario da non perdere
@Vin
RispondiEliminaBello!
http://www.youtube.com/user/moksha75ar#p/u/10/OXYag8h-YA0
RispondiEliminadopo questo video viene da pensare...
Link per scaricare il pdf di questo post:
RispondiEliminahttp://www.scribd.com/doc/59847447/Incontro-Con-Un-Uomo-Straordinario-40
Angelo allora cosa e' successo sulla Luna... che qui tira un'arietta...
RispondiEliminaCon la Terra in corrispondenza del nodo discendente di saturno, visto che tipo di influenze sul fondamentalista "cristiano"?
RispondiEliminaSarà una conicidenza? Mah?
Si consiglia per "tutti" di rafforzare le armature interiori. Senza polemica.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminapermettetemi per una volta di fare un' osservazione un pò acida, una volta all'anno non credo guasti :-):
RispondiEliminacaro Vin perchè ho l'impressione che non ti accorgeresti di nulla se il nostro Angelo inserisse un brano scelto a caso dalla somma collana Urania?? Per intenderci: mi sembri irretito come una falena dalla luce della spada laser dello Jedi.Ma è lo Jedi la vera spada.
Faccio poi un retrofont e un inchino nei confronti di Angelo: ero abbastanza scettico e titubante su suoi certi schieramenti politici palesi, vedi per esempio una simpatia per nulla dissimulata nei confronti del nostro premier.
Pur pensandola diveramente ho comunque compreso con una limpidezza e una lucidità fin'ora assenti i tuoi riferimenti e le tue posizioni; tutto grazie a questo video, che consiglio caldamente a tutti di visionare.
Per i più pigri indico la frase clou: dal minuto 10:17 in poi
http://www.youtube.com/watch?v=Ve3RTs2kSjQ&feature=related
ciao
Paolo
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3798
RispondiEliminaaprite gli occhi...