Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".
La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.
mercoledì 31 marzo 2010
Materie oscure - LA LINEA DELLA ROSA
La linea della rosa è un campo di forza che unisce l'universo mondo e tutte le trame che dagli elettroni conducono alle cellule; un interfaccia formidabile composto dal fattore tempo unito all'energia psi. Ne deriva una scienza dei rapporti che esistono tra i nomi, le persone ed il loro destino. I nomi hanno il misterioso potere di attribuire alle cose la capacità di realizzarsi secondo il significato palese o nascosto nei nomi stessi. Sembra assurdo e folle, ma questo è solo dovuto al fatto che è l’unico singolo segreto su cui è basato tutto il potere di chi comanda, che difende bene le sue carte segrete. Tutti i nomi rivelano le intenzioni nascoste dell’unico innominato. Quanto all’innominato, oggi si sa che è no Ra. Quindi la negazione di Dio.
I nomi/jettatura servono anche per le pantomime, parola nascosta nel nome della mitica battaglia di Lepanto, nel mar di Corinto, che i veneziani vinsero solo in apparenza. Le pantomime (storie inventate di sana pianta) servono per evocare il realizzarsi di una situazione e sono la sostanza della Stregoneria Mimetica (SM)
Non solo alcuni nomi hanno un significato celato o più di uno. Tutti i nomi sono così, non c’è un nome importante che non rechi un significato più o meno nascosto. Anche le interconnessioni tra le parole (le reti di nessi) seguono significati coerenti, categoria per categoria di giocatori, e tutte quante, per tutte le categorie principali, finiscono con la parola Sin, che può essere Siena, la Cina con i suoi sinologi, la Sinagoga, il peccato originale, i sensi, ma che in ogni caso non sono altro se non i nessi stessi.
La linea della rosa ci consente di scoprire che cosa intendono i cinesi quando pregano Dio. I cinesi che parlano inglese lo chiamano Fortuna, e il genitivo latino di fortuna è anagramma perfetto di of Nature. Dio è la Natura. Il gioco generale quindi sta nella lingua che si parla, anche senza essere coscienti dei significati celati, poiché vi è il trasduttore semantico simultaneo situato nell’area di Broca del cervello di ogni persona.
È facilissimo controllare l’intervento umano nei nomi degli stati, delle città, delle persone, delle grandi ditte commerciali, degli oggetti, dei nomi delle malattie, dei libri e delle opere artistiche. La regola comprende l’uso misto delle sette lingue (i sette veli di Salomè) e – per fare certi nessi – la legge di Grimm, che riguarda il comportamento di certe consonanti nelle varie lingue. Biseva di Roma (la Biblioteca Segreta Vaticana) diventa Biseba a Milano (il Biscione degli Sforza insieme a Biblioteca Ambrosiana e Banco Ambrosiano) grazie al fatto che Milano era spagnola e in spagnolo b=v. Così con la legge Grimm, Woitila/Voitiua giustifica il nesso glabri/guebri, che è la sorpresa finale contro i cinesi. E il Giglio – stilizzato diventa lo psi - cos’è in tutto questo? Nulla di concreto, è solo il simbolo del…simbolo. È utile per sapere che si è in pista.
La caratteristica che rende tale materia oscura una scienza vera e propria, simile alla geometria, è l’ordine rigoroso delle sue verità, che sono portate dai nomi. Ciascun nome trae la sua legittimazione dal nome che lo precede analogamente a ciò che avviene con i teoremi, coerente con un set di definizioni di partenza. Un nome è radicato sopra il nome che lo precede, si fa trasportare da esso come un uomo a cavallo. Questa immagine è analoga al dialogo “Io-Tu” ed è trasferita al mondo delle frazioni, che rendono possibile la magia della materia oscura. Il nome trasportato è il numeratore e il nome trasportatore che gli dà la legittimazione è ricordato come en-tra dominatore nella parola denominatore. Tra due nomi lo stesso risultato della frazione è ottenuto mettendo uno sopra oppure di fronte all’altro, oppure capovolgendolo come San Pietro, oppure rivoltandosi oppure aggiungendo o togliendo una R al nome.
Un postulato della materia oscura è questo: l’importanza dei nomi è inversamente proporzionale ai simboli usati, così l’asino è più importante del cavallo, e il trasporto di tutto l’albero dei nomi è affidato ad una asinella (in ebraico “aton”). Il punto (che non ha dimensioni perché è infinitamente piccolo) attinge al concetto di Divinità perché entrambi sono infiniti.
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Ciao Angelo,stai per caso cercando di svelare o di agganciare il linguaggio della matrice?A me capita a volte al risveglio di vedere scorrere queste linee di codice similmatrix, ma riconoscerle,memorizzarle,interpretarle,riprodurle, è opera ardua,almeno senza aiuti intuitivi superiori.Grazie del tuo lavoro.
RispondiEliminaCaro Chon, dal tuo commento si evince il livello alto, sensibile, dei lettori di questo blog. Non ci sono soltanto vidioti da grande fratello, borghesi preoccupati di evadere il fisco, religiosi imbalsamati da dogmi e precetti. Vi sono donne ed uomini svegli, attenti ai segni dei tempi. Grazie a tutti.
RispondiEliminaAngelo secondo la tua visione il punto rosso della Cabbala puo' essere equiparato al Santo Grall ??
RispondiEliminaCaro Vin, a volte lancio messaggi affinché vengano ricevuti dai pochi che sanno e possono; altre, propongo tematiche aggrovigliate con toni divulgativi, perché certe cose sono pericolose. Ma non mi sottraggo alla tua domanda.
RispondiEliminaIl Graal? È la vibrazione sacra dell'amore, è fisica della resurrezione. Coincide col punto rosso cabalistico?
Per quanto mi sembra di aver capito il punto rosso e' la partenza per la conoscenza della "Ricezione" (Cabbala); quindi da come scrivi tu sembra che il Graal sia l'arrivo... o sbaglio
RispondiEliminaCaro Vin, sei sveglio! Ma vacci comunque piano. Quando si vola alto, bisogna pure aver buoni garretti per atterrare. E poi i cieli sono pieni non solo di angeli...
RispondiEliminaSono certamente uno degli ultimi lettori di questo blog e non avendo seguito che dagli ultimi 6 mesi o poco più mi trovo a leggere in ordine casuale...
RispondiEliminaciò che mi par di capire è che inconsapevolmente usiamo uno strumento, il linguaggio, alla base del quale c'è una struttura dell' esistenza alla quale è *connesso* e...
...basta mi fermo quà perchè già comincia a girarmi la testa dalla enorme mole di implicazioni e conseguenze che mi par di intuire ;-)
E poi ora devo sistemare i conti con i clienti... e con il "mio occulto socio in affari" senza rischi, che vuole sempre la sua parte, anche quando le cose non vanno per il verso giusto, anche quando non mi da quello che mi aveva promesso o che (magari sbagliando) mi aspetto da lui. Anche questo è un problema da risolvere.
Di quanto si dice qui tutto e' verita'. E lo e' per il fatto che nulla vi e' di nascosto. Tutto ci e' dato. Se allora non riesco a cogliere il "nesso" tra le forme i nomi e le parole "sono io" quello che di piu' non vedo.
RispondiEliminaHo rispetto di Angelo, questo signore, che parla una lingua ben piu' colta... Che non e' la sfumatura della metafora, l'approssimazione allegorica della parola. C'e' una perfezione gia' espressa in ogni cosa, ripeto nulla di per se' e' occulto. Siamo solo noi a guardare il quadratino fisso dentro la piu' grande es-pressione.
Mi scuso per quest'ultima "allegorica approssimazione della parola".
Piu' di questo vale Grazie, con gioia di risentire l'amico. Che non si turbi mai e protegga
michel
è tutta questione di pura coscienza, la coscienza vivente sa esattamente come dissolvere definitamente la memoria codifica, perchè appartiene al cosmo, mentre gli ibridi non appartenendo al cosmo si dissolveranno.
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