Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

venerdì 6 novembre 2009

CODICE LOVECRAFT 2



La capacità degli stregoni di usare energie psicoanimiche viene loro dal Crepuscolo, l'Intermundia, una sorta di altra dimensione… no, diciamo meglio che si tratta di un altro aspetto della realtà, un altro livello di comprensione cui possono accedere solo determinati individui. Entrando nel crepuscolo riescono a ottenere questi poteri, ma inconsciamente o meno compiono anche una scelta: a seconda di come è il loro cuore, il loro animo… a seconda dei sentimenti con i quali entrano nel crepuscolo per la prima volta, possono diventare emissari delle tenebre. Questa era la condizione della congrega magica in cui ci eravamo imbattuti. Rutilio ed io però, in quell'epoca non ci facevamo tutti questi distinguo. La nostra ricerca dell'occulto era senza se e senza ma. Dicevo dei fatti. I fatti nel mondo dell'occulto, sono più ricorrenti di quanto si possa credere dall'esterno.

Il freddo era diventato una costante debilitante. Ma tanta era la voglia, forte era il desiderio che tutto si superava. Ad un certo momento, vedemmo partire dall'isola antistante il nostro posto di evocazione, un cerchio rosso cremisi enorme, vista la distanza. Un cerchio dal bordo fiammeggiante si muoveva a velocità sostenuta verso di noi. I sette con le spalle all'isola evidentemente non si accorsero di quanto stava avvenendo, ma noi con gli occhi sbarrati e attoniti lo vedevamo benissimo e nemmeno ci venne in mente di avvisarli. Vi assicuro amici, non battemmo ciglio per alcuni minuti, il tempo impiegato dalla cosa fiammante ad avvicinarsi. Essa volava a circa cinquanta metri dalla superficie del lago di Bolsena, con andatura costante e senza emettere suoni. Il suo riflesso sull'acqua sottostante era spettacolare. A pensarci ora, un effetto speciale di tale portata avrebbe reso un colossal qualsiasi film di sci fi, ma in questo caso non si trattava di finzione, bensì di un fenomeno magico, o un evento ultradimensionale, forse addirittura per certi versi ufologico. La nostra interpretazione, in quegli anni di attività frenetica sul versante magico, non poteva che essere di carattere esoterico: quella forma proveniva da piani elementali astrali (Tattwa).
Giunto ad una ventina di metri da noi, il cerchio rosso si manifestò in tutta la sua grandezza e bellezza. Possedeva un fascino specialissimo, non so se riesco a spiegarmi bene, volevo dire che aveva un potere di attrazione pazzesco, ecco, assorbiva i nostri sensi. Le sue dimensioni erano eccezionali, un diametro di 70/80 metri di fuoco avvampante che non emetteva calore. Rimase sospeso davanti ai nostri occhi per una manciata di secondi, non saprei essere più preciso. Poi fece un giro sul suo diametro così da diventare una linea in prospettiva. Si ridusse oppure si incuneò in chissà quale portale e svanì. Ci guardammo, Rutilio ed io, ma non riuscimmo a dirci nulla. Nel frattempo, quando tutto era finito, i sette stregoni si distolsero e ci raggiunsero, chiedendoci se avevamo sentito o visto qualcosa. Noi con la faccia come il c... negammo di aver udito o visto alcunché. Ci venne spontaneo, non ci eravamo messi d'accordo, ma dopo svariate esperienze avevamo stabilito una sorta di complicità e sintonia tali da muoverci con prudenza e sincronismo in tante situazioni particolari ed incredibili come quella appena vissuta.
I romani, dopo essersi scambiati alcune sensazioni concernenti quanto da loro appena realizzato – minutaglie rispetto a quanto da noi visto – ci salutarono frettolosamente. Colsi mentre se ne andavano, una breve frase della bellona, “ma perché ce li siamo portati”, mentre Rutilio si limitò a guardarle le terga seducenti.
In fondo, grazie a questi borghesi dell'occulto abbiamo avuto la possibilità di assistere ad un evento tale da influire notevolmente le nostre scelte future. Lovecraft aveva ragione e si sarebbe fatto pure una bella risata.

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