Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 16 novembre 2009

SI CREDE A TUTTO


Prendo atto di un fenomeno quantomai tipico dei nostri tempi disperati: oggi non si è più atei, si crede però a tutto. Pazienza se degne persone si fanno infinocchiare dalla bellona americana col cappelletto da baseball, la quale vende a prezzi non certo modici, conoscenza superlativa, trasmessa da un guerriero lemuriano, migliaia di anni fa. Poi, a conti fatti, tale incredibile sfoggio di conoscenza è reperibile gratis sul web. Circa la validità della dottrina della bellona, lasciamo perdere per carità cristiana. Pazienza se la tv commerciale, Italia 1 se non sbaglio, faccia dirigere una trasmissione sul mistero da un cantante bollito, imbranato, con grossi problemi di sintassi, dalla voce bolsa (per fortuna di mestiere fa il cantante), il vero problema riguarda le scelte editoriali, visto che presentano la questione ufologica attraverso medium, indotti, addotti, condotti, ridotti, rotti personaggi in cerca di autore, o meglio di notorietà. Forse, dico forse, qualcuno fra questi è in buona fede, non lo escludo, però rimane il problema circa la provenienza dubbia di certe testimonianze. Pazienza. Pazienza, se sul web viaggiano i nuovi gnostici, profeti al silicio che pontificano, indicano vie, prevedono, vagano per l'empireo, sentono voci da dimensioni sconosciute, si autoproclamano guide dell'umanità, nuovi interpreti del Logos, fustigatori di chiunque osi ribattere o poco poco dissentire la loro verità infusa. Pazienza, se Roberto Pinotti e i pinottini, credono ancora di essere ufologi, unici depositari di una scienza che non esiste, unici belli bravi laureati, magari un po' massoni che non guasta. Pazienza se Alberto Angela, figlio emerito di cotanto padre (chissà cosa si prova ad essere figlio di un patrimonio nazionale) crede di discendere dalla scimmietta come suo padre, o che la civiltà umana sia nata sotto una capannuccia di merda secca in Africa per poi diffondersi nel mondo. A quando una trasmissione scientificamente controllata per il nipote di Piero? Alla Rai c'è posto per tutti. Quasi tutti. Insomma, amici, ci vuole pazienza pure a leggere il mio blog, non lo nego, ma almeno non faccio il piazzista.

5 commenti:

  1. Regna il caos.. ma neanche quel caos malefico, lovecraftiano. Quanto quel caos disgustoso, superficiale, pacchiano, vedasi, mi sembra parlassi di lei/lui più sopra, Ramthamagotchi o come si chiama, caos che suscita solo sdegno e rigetto.

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  2. Sì, Vitae_ il kaos regna sovrano come suol dirsi. Ma se oggi è tragicomico, da avanspettacolo mixato noir, domani cambierà musica e non sarà solo cacofonica. Da brivido, quello fottuto.
    Angelo Ciccarella

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  3. In fondo si dice che anche nello stato di estasi “si creda a tutto”, nel senso che si può riconoscere l’essenza divina in ogni essere e cosa che ci circonda, nella luce unitiva che emana dal cuore.Al contrario oggi, al fondo dell’età oscura, la tenebra coercitiva irradia dalla mente ingannatrice ed incanta tutti ed incatena all’apparenza materiale,mutevole,illusoria e deperibile. Per usare un termine di attualità da ieri sui giornali, noi sì siamo “sosia” irriconoscibili dell’Uomo originario.

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  4. ciao Angelo, è un po ' che non vengo sul tuo blog...A tal proposito vorrei citare una frase che mi è stata detta scritta qualche giorno fa da un commentatore su facebook, circa qualcosa di cui io parlavo :
    "NON CONOSCO IL PERSONAGGIO IN QUESTIONE; MA SE LO DICE BETH, CI CREDO!" AHAHA, tra parentesi il commentatore non mi conosce, legge solo i miei tanti sproloqui sul web, che evidentemente prende per oro colato. A tal proposito mi sono interrogata sul livello di responsabilità che ho sul lettore. E a quanto pare, visto lo scarso senso critico, è tanto. Già anni addietro, qualcuno mi confesso che a causa di un mio libro(letteratura pura), aveva tentato il suicidio. Pensavo che fosse un caso isolato, ma a quanto pare il mondo è pieno di persone labili. Tuttavia non credo che cambierò nè i miei contenuti nè il mio modo di scrivere per questi quattro pazzi. Alla fine, se devo essere sincera, è un problema tutto loro. Io non ho mai detto di vendere verità, e sottolineo sempre che do solo la mia visione delle cose. Ma a quanto pare, non tutti lo capiscono. Un saluto. Beth

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  5. Caro Angelo, da circa un anno (o forse più?) seguo alcuni blog cui sono giunto dopo quello che definirei un personale tentativo di discriminazione rispetto all'esagerata mole di notizie "alternative" che si trovano nella rete. Una discriminazione attuata in base alla ragione, alla quale però credo abbia contribuito anche una buona dose di intuizione emotiva o estetica. Un sentimento, o meglio un sentire.
    Credo che il problema che sollevi in questo post sia di cruciale importanza per persone che hanno deciso di contribuire alla diffusione di determinate tematiche sulla rete. Un problema che immagino individui come te, che in base alla conoscenza limitata che ne ho reputo sensibili e colti, nel senso di ben "coltivati" da se stessi, si siano posti prima di iniziare a pubblicare notizie o riflessioni sul blog.
    Come interpretare ciò a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni? Come interpretare il proliferare sulla rete di tendenze esoteriche, occultiste, sapienzali, e il conseguente e inevitabile involgarimento delle stesse? Se per millenni certi problemi sono rimasti nascosti e velati grazie al segreto osservato dagli iniziati, come mai ora stanno salendo pian piano alla ribalta di triviali palcoscenici mediatici?
    Naturalmente mi rendo conto che occorre distinguere i numerosi gradi complessità e consapevolezza che esistono nell'affrontare queste materie, i differenti livelli di sensibilità e comprensione di ognuno, ed è esattamente quello che sto faticosamente tentando di fare. Tuttavia mi chiedo come mai siamo di fronte a una tale capillare diffusione. E' solamente dovuto alla rapidissima affermazione dei mezzi di comunicazione di massa avvenuta nel corso dell'ultimo secolo? E' un'operazione in qualche modo pilotata dall'alto e che persegue fini quantomeno ambigui? E' solo la naturale caotica disgregazione della cultura che sempre accompagna la fine degli imperi e in cui si può già intravedere il seme della nuova civiltà? Sono questi gli interrogativi che ora, in una fase di stallo della mia personale parabola esistenziale, mi pongo.
    Ci sarebbero ancora tante cose da dire, e ancora più cose che mi piacerebbe chiederti per un bizzarro quanto infondato senso di fiducia che spesso mi ispira la lettura delle tue parole, che trovo lucidamente critiche e dotate di una particolare sobrietà anche quando si addentrano in sentieri dove la normale logica per forza di cose traballa. Ma mi riservo di farlo in futuro e magari di persona, visto che non sono molto distante dalla città in cui abiti.

    Un affettuoso saluto..

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