Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 14 novembre 2009

I POTERI OCCULTI




Nel linguaggio politico, i "poteri forti" sono le oligarchie finanziarie. Il mondo del denaro si è candidato ad una autorità planetaria, con la garanzia sottintesa che il "mercato" saprà governare gli uomini meglio di quanto abbia saputo fare la politica, ma all'orizzonte non si profila un governo soltanto tecnico: al "mercato" non manca una filosofia. Davanti al "Rockefeller Center" di Manhattan, è posta una vistosa statua di Prometeo, il titano che rubò il fuoco agli Dei. È il "portatore di luce" - lucifero, come da etimologia - in prima di copertina. Par di capire quindi - poiché il concetto di "luce" è assai ampio - che la sapienza dei banchieri non si esaurisca nella produzione di denaro. Alta finanza e Gruppo Illuminati appartengono alla stessa razza: i due sistemi formano da sempre un blocco unico. Nella storia, l'uno non ha mai potuto fare a meno dell'altro. La definizione "poteri occulti" sembra quindi più pertinente, perché anche le oligarchie finanziarie perseguono il progetto illuminazionistico: l'edificazione di una società atea o che creda a tutto, umanista e cosmopolita, previo azzeramento della civiltà tradizionale. Ma una simile intrapresa, con il denaro della finanza, non può essere condotta che con lo stile degli Illuminati, "occultamente". Le istituzioni internazionali che accuso di congiurare contro la vita, stanno ai poteri forti come l'effetto sta alla causa: sono strumenti nelle mani di chi ha progetti non solo finanziari per l'umanità.

Il Gruppo divide l'umanità in uomini-massa e "iniziati". Questi ultimi sono da tempo al lavoro affinché la massa dei "profani", sulla faccia della terra, si snellisca. Selezione naturale? L'espressione è rivoltante. Eppure è implicitamente presente in un'infinità di dibattiti. Ho udito questa espressione molte volte nelle discussioni universitarie, nelle conferenze al Palazzo delle Nazioni a New York o nel corso di conversazioni private con alcuni responsabili di importanti enti internazionali: il sovrappopolamento del pianeta combattuto con la fatalità della fame, la fame come strumento regolatore delle nascite; i più forti sopravvivono, i più deboli muoiono. Selezione naturale. Malgrado le intenzioni di Carletto Darwin, la sua teoria – altro non è – viene applicata ferocemente alla lettera dalla cricca che ci comanda. Il mondialismo, in realtà, è meno interessato al denaro e più al genocidio. La dea Kali è affamata da millenni.

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