Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 12 gennaio 2010

LO SPETTRO DEL 2012 SI AGGIRA DENTRO DI NOI


In un articolo del 1937 (Alcune osservazioni sulla dottrina dei cicli cosmici, ora contenuto in Forme tradizionali e cicli cosmici), R. Guénon calcolò la durata di questa nostra età ferrigna in 6.480 anni, ossia in un decimo dell'intero manvantara (ovvero negli ultimi tre segni zodiacali attraversati dal punto vernale). Il punto vernale, scorrendo lungo ogni segno in 2.160 anni, ha fatto sì che a) circa duemila anni or sono entrassimo nella cosiddetta era dei Pesci, nomen-omen per i cristiani mirabilmente necessario, e b) più o meno in questi anni ci si trasferisca dal mare grande dei Pesci a quello dell'Acquario. Ne consegue che segni e costellazioni coincisero perfettamente solo 4.320 anni or sono, vale a dire con l'ingresso del punto vernale in Ariete. Ciò, beninteso, qualora ci si stia travasando adesso nell'Acquario delle meraviglie. Sempre Guènon coglie nell'Umanesimo e nel Rinascimento l'inizio di un processo degenerativo, simboleggiato dalla rivolta dei guerrieri. L'involuzione peggiora con l'Illuminismo per giungere fino alla caduta degli dèi in Nietzsche. Pertanto l'età contemporanea è il momento più buio del Kali-Yuga, l'era della dea Kali, la distruttrice. È il periodo del dominio delle forze psichiche che stanno conducendo la nostra società verso l'infraumano. Secondo la corrente tradizionale che trova nel francese e in Evola, gli autori che più di altri nel Ventesimo secolo hanno divulgati alcuni dati tradizionali, altrimenti riservati ad ambienti iniziatici ristrettissimi, secondo questi dati, quindi, un mondo è giunto al termine (2030/32 è posta la fine dell'Era Oscura) e sebbene oggi la pubblicistica di settore, identifichi nel 2012 il termine di un'era, secondo il computo del calendario Maya, alcune riflessioni ulteriori vanno fatte. Aderisco alla Tradizione, quella con la T maiuscola, tuttavia non è tesi tradizionale il determinismo, essendo una forma riduzionista della concezione del Tempo Ciclico. Forse esco dal novero dei fedeli tradizionalisti, escluso per alto tradimento, ma la mia indole propositiva e realizzativa mi induce a considerare il tempo in cui viviamo, tempo di grandi trasformazioni. La Terra non è malata, checché ne dicano no-global nazimaoisti verdi, è solo incinta. Noi siamo fatti della stessa “materia” del pensiero, il nostro futuro sarà nell'equivalenza tra gravità e intelligenza. La cosa più potente dell'Universo è la coscienza. Nella nostra testa c'è un mondo, con dentro l'atomo; dal cui nucleo s'irradiano i sette colori dello spettro elettro-magnetico e se questo atomo permanente lo facciamo discendere nel cuore, la Grande Opera sarà compiuta: dall'infrarosso psichico fino all'ultravioletto.
La Fine di un Mondo è prossima? Sì, decisamente. Il 2012? Non finisce un mondo, si chiude una porta. Eventi cosmici e geologici, fisici e alchemici si daranno appuntamento. Io ho invece la certezza, che dentro ogni nostro atomo c'è un quid, provvidente, il quale non ci lascerà mai cadere dentro un destino casuale, piuttosto verso uno causale: ciò che ci capiterà, sarà l'effetto in primis dei nostri pensieri e poi delle nostre azioni. Cogliamo questa occasione unica per la nostra generazione, con un approccio diverso alla Vita. Non ci ingannino né i profeti di sventura, né i guru del salto quantico. La salvezza non sarà collettiva o per pochi illuminati, perché non dovremo sopravvivere all'apocalisse, dovremo capire di aver bisogno di uno stop, un centesimo di secondo di silenzio che potrebbe durare un secolo fuori di noi. Universi si incroceranno, lambendo i loro confini. Potremo assaporare uno spostamento di livello o di modello. Un'intuizione potrebbe farci scoprire noi stessi. Il 2012 non sarà un fine corsa, piuttosto uno stand by per una nuova stagione cosmica, forse il punto omega contro la paura di minacce cataclismatiche, oppure la resa a divinità esuli pronte a riprendersi la Terra. Buchi neri formeranno nuove galassie anziché inghiottirle, allineamenti cosmici porteranno nuovi cieli, aria acqua terra fuoco muteranno in quintessenza. Messaggi da forze sconosciute ci piovono da anni tra campi di grano, ma vengono ignorati dalla massa, più distratta dall'effimero o dalla paura della morte. Sarà la fine del mondo così come lo conosciamo, eppure non sento brividi di terrore, ma sentori di rinascita.

4 commenti:

  1. E' qualcosa di dolce intelligente e commovente pensare la nostra madre Terra, invece che malata e stanca, come gravida di una nuova vita. Una trasformazione. Forse non siamo che alle nausee iniziali, ma mi piacerebbe vedere in questa vita, se non la nascita di una nuova creatura, almeno quella luce speciale, così misteriosa serena forte e folle di ignoto, che sempre illumina il viso di una donna incinta.

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  2. Caro Tristano, hai colto perfettamente lo spirito di quanto vo' dicendo da tempo. Tempi difficili ci aspettano, ma forieri comunque di grandi cose. Vivremo momenti spettacolari, drammatici, formidabili, sicuramente problematici, ma vivaddio degni di esser vissuti.

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  3. A dire il vero il primo a tirar in ballo nei suoi libri la data del 2030 fu un seguace di Guénon e cioè Gaston Georgel. Nel mio piccolo considero anche questa data arbitraria. L'unico motivo per cui il Georgel la introduse è dovuto al fatto che essa corrisponderebbe esattamente al compimento dei due millenni dall'evento del Golgota.

    Peccato che attorno alla data della Crocifissione ci sia il buio pesto. A parte i Vangeli, nessuno storico ne parla. Ergo, anche il 2030 è una cifra arbitraria.
    Ma se non dovesse essere così, facci vedere due calcoli e, se convincenti, te la daremo per buona.

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  4. Mi sfidi carissimo Paolo? Non sia mai che mi sottragga ad un invito di tale natura. Ti risponderò con un articolo. Non svelerò misteri, ma enigmi. Grazie comunque della tua attenzione, sono poche le belle persone di alto profilo.

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