[ ]La via alla conoscenza diventa ardua quando si aprono i rubinetti mentali e l'acqua esce copiosa. Ti immergi in un mondo dentro il mondo e scopri che vi sono più dimensioni, molto prima delle scoperte della fisica quantistica. Il mio maestro mi fece vedere che esistono punti-di-contatto tra questo universo ed altri e sono ubicati in luoghi speciali, oppure sono cose speciali che ci permettono di accedervi. Il “posto” in questione era presso un bosco, denominato La Commenda, le rovine di un'antica postazione Templare. Vi arrivammo intorno alle 23.00. Un muretto perimetrale, alto non più di due metri per un'area di 60metri quadri, pressoché diroccato, era l'unica traccia di un antico splendore appartenuto ad un Ordine che faceva tremare re, papi e maomettani d'oltremare, finito tragicamente tra le fiamme del rogo, sull'isola dei Giudei a Parigi e portandosi con sé misteri e poteri. La notte rinfrescava. Scandurra non aveva detto una parola durante il tragitto. Parcheggiò la cinquecento sul bordo della provinciale. Non passava un'anima... forse, giusto un disincarnato. Lo seguii con un certo affanno dovuto all'emozione, verso l'interno del bosco. Mi aspettavo sempre qualche evento incredibile. A volte accadeva, a volte niente. L'aspettativa era comunque alta. Mi indicò un muretto laterale della rovina templare. Rimanemmo a fissare il punto come antiche sentinelle. C'era sufficiente luce per distinguere cose e vegetazione. Passarono i minuti senza alcun cambiamento, ammesso che di cambiamento si trattasse. Non sapevo cosa aspettarmi, eppure fremevo. Brividi lungo la schiena. Di solito, per lunga esperienza, quando l'ignoto irrompeva – vento medianico, entità ultraterrene, eventi mitici – provavo un curioso effetto: formicolii persistenti tra il collo e il cervelletto. A parte i brividi, non provai niente altro. Mezz'ora dopo, il maestro si stirò le spalle, tirò su il naso, fece cenno di andare e buonanotte. Di ritorno, tentai di sapere qualcosa ma Scandurra, con fare dispettoso, fece spallucce. Ci salutammo sotto casa. Insomma, non ci vedevamo da un mese, mi ricontatta e mi porta in un posto dall'aura interessante e poi, niente. Mi andai a coricare. I miei dormivano da un pezzo. Cercai di non far rumore, ma mia madre si alzò e mi venne incontro. “Sai, Angelo, proprio stasera davano in tv un programma che ti avrebbe interessato, ma stai sempre via, ecco...”. Le chiesi cos'era di così interessante, ma lei tergiversò, dicendomi che riguardava cose strane... Con questo dubbio andai a dormire. Verso l'una e mezzo presi sonno. Un sogno, dapprima sconclusionato, poi sempre più preciso, particolareggiato, per certi versi, sensato, occupò gran parte della notte.
Correvo in groppa ad un cavallo baio su di una strada sterrata, strettina alquanto per i miei gusti. Era notte fonda e poco si vedeva. Ero vestito come un cavaliere medioevale, calzamaglia, casacca rossa ed elmo leggero, portavo una spada sul fianco destro – evidentemente ero mancino – ed avevo una fretta dannata. In pratica ero io, ma mi osservavo come se fossi davanti ad uno schermo cinematografico. All'improvviso notai una luce fortissima poco distante dal sentiero, in mezzo ad una fratta. Mi fermai di botto. Discesi da cavallo e mi inoltrai con passo veloce verso la luce. Proveniva dal finestrone di un grande casale e sembrava elettrica. Era così forte da accecarmi momentaneamente. Poi mi svegliai, la scuola mi aspettava ed ero in ritardo terribile. Mi feci una lavata approssimativa ma quando notai gli occhi, lacrimosi, mi spaventai: le pupille erano piccolissime, come quelle di un gatto che guarda il sole. Ripensai al sogno, alla luce brillantissima. Scandurra e i Templari?
(continua)
Angelo nel primo post hai parlato di Atlantide ma dove sarebbe oggi l'Atlantide di Scandurra???? mi hai incuriosito
RispondiEliminaCaro Vin, come negli sceneggiati di una volta, la risposta nella prossima puntata. Non per l'audience, ma per delineare un percorso meta-cognitivo che Scandurra mi fece sperimentare, aprendo di volta in volta nuove porte.
RispondiEliminaok ma una cosa bisogna che la dici subito:
RispondiEliminama tu hai raggiunto lo stesso livello di Scandurra seguendolo, hai avuto anche tu l'iniziazione dove hai avuto il dono di capire??
Ehi ehi, corri. Vedi se dicessi di essere qualcuno o di appartenere a questa o a quella confraternita, violerei la necessaria riservatezza, o se vuoi, il segreto. Se ammettessi di aver ricevuto il dono, in maniera esplicita, banalizzerei un processo faticoso e lungo. Non se ne esce. Tuttavia, cerco con onestà e accortezza di dare a chi vuole e a chi può ricevere, quanto mi è stato trasmesso.
RispondiEliminaAllora aspettiamo il prossimo pezzo del filone per vedere il puzzle concretizzarsi per chi puo' e vuole... grazie per la tua cortesia
RispondiEliminaho 25 anni ed è da sempre che ho brividi che partono dal cervelletto e avverto pel d'oca lungo tutta la testa. questo avviene quando comincio a percepire e vedere qualcosa. noto come una nebbiolina.dopodichè cominciano le coincidenze come le chiamo io.qualche volta anche allucinazioni.ho messo il suo blog nei miei preferiti perchè penso che ci sia una ragione se mi trovo qui a leggere i suoi articoli.ecco, volevo solo che sapesse che nella battagila fra la luce e il buio, c'è chi si sta svegliando per combattere. lamia anima pulsa.la ringrazio per gli articoli che ogni giorno inserisce, che possono svegliare qualcun altro che ancora sente, sa, ma non vuole ammettere. grazie.buona giornata
RispondiElimina@Vin - Non faccio il prezioso, carissimo, l'esperienza mi suggerisce di diluire, sempre, diluire quando faccio composti nel crogiuolo; diluire quando lavoro col bios che recalcitra; diluire quando si tratta di trasmettere un dato tradizionale. Da giovinottello, ho preso tanti di quei frontini che non ti immagini. Le materie oscure - in senso ermetico/alchemico - necessitano di molta prudenza nell'affrontarle.
RispondiElimina@Michele - Le tue sensazioni sembrano proprio le stesse che provavo e provo ogniqualvolta mi si apre una dimensione. Bene, se puoi seguimi, ma non ti fermare alle mie esperienze né alla dottrina che enuncio. Prova strade poco battute, purché benigne, da qualunque fonte provengano. La Luce si scompone in molti colori.
Grazie a tutti voi per la cortese attenzione.
ONIS FELICITAS SUBIECTA EST IVIDIAE
RispondiElimina(la prima N è speculare)
Ciao Angelo,
questa è una fantastica scritta che trovai su un frontone presso l'abbazia di san giovanni in venere a fossacesia (chieti), che ho messo anche come foto in uno dei miei post firmati sante asse sul sito storiamedievale.net
ti dico questo perchè non ti invidio proprio... ora che anche tu cominci a fare discepolanza;-)
Ciao Sante Asse, non ho mai desiderato fondare ashram, né istituire un movimento ereticale. Non sono abbastanza stupido. Non ho mai preso tessere, aborro conventicole ove si siede ai piedi del guru doc o nostrano. Sono nato libero e il mio maestro voleva che camminassi senza stampelle. Ho imparato la lezione. Se posso, rilascio consigli se richiesti. Si persegue la meta camminando fianco a fianco, fino a quando Artù ci verrà incontro. Ma questa è un'altra storia.
RispondiEliminaQuesto era chiaro, caro Angelo.
RispondiEliminaIl problema, se così si può dire, è per quanti purtroppo non sapendo bene come procedere pensano, soprattutto agli inizi, di doversi affiliare a qualcuno o a qualcosa.
Quanto alle conventicole, quando servono e quando no.
Una guida in territori incogniti è necessaria, poi arrivati bisogna pure viverla questa esperienza e nessuno può fare le tue veci. Oggi, troppi ordini si dicono iniziatici, ma di iniziatico hanno solo il nome. Rosa Croce, Templari, Teutonici, Gnostici, Esseni, ecc., basta sfogliare qualche elenco tipo Il Cappello del mago, di Introvigne, e ci trovi di tutto. La sapienza agisce nel silenzio, è un miracolo, letteralmente un miracolo, che qualche emissario spirituale genuino, operi ancora fra noi.
RispondiEliminapdf scaricabile qui http://www.scribd.com/doc/34359687/Incontro-Con-Un-Uomo-Straordinario-2
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