Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 21 marzo 2010

I tempi che corrono sono leggeri e le cose più pesanti affondano in fretta.

6 commenti:

  1. ma qual è la meta dei tempi e il fondo delle cose pesanti?

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  2. Il tempo è agli sgoccioli e se molliamo la zavorra prendiamo quota.

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  3. Io ti chiedo qual è e tu mi rispondi quanto.
    Io ti chiedo il fondo e tu mi rispondi in cima.
    Per essere un dialogo tra un fabbro e un traghettatore sull'Onde qualcosa non cerchia e non quadra...;-)

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  4. stanno cercando di bloccarci in tutti i modi, ancorandoci a mezze verità, bloccando e creando staccionate illusorie dove pensano che la nostra mente possa stare..ferma..a guardare. E' ora di far capire ai lupi che anche le pecore hanno capito chi sono e che il loro gioco sta finendo con l' avvicinarsi dei nuovi giorni. La forza creativa, la mente divina, il guerriero di luce non dorme più. E' ora che le mezze verità vengano infrante, per portare tutti verso l' ascensione universale, verso un nuovo scalino della scale onirica di Giovanni.L'evoluzione del ESSERE brama il suo risveglio. Grazie

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  5. Caro Sante, il tempo si sta esaurendo. Vuoi le date? Eccole 2012/2030-33. Semplice? Numeri e basta, o almeno non dicono tutto. In realtà la progressione è amplificata dall'umanità che si è appesantita e il tempo, come un limone strizzato, si svuota più in fretta. La meta? Un cambio di stato psicoanimico, poiché collassando la materia, unica salvezza, singola, è quella di andare verso l'ultravioletto interiore, verso l'affinamento. Tutto ciò che è solido tenderà a scoppiare quando il tempo arriverà allo 0,1 di unità periodica. Teorie bislacche? Ma sì.

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  6. Caro Angelo, mai parlato di teoria bislacca.

    Il problema è cosa farne, a livello extra-personale, di questa notizia.

    il 2030-33 già lo studiammo su vari muri di vari templi anni addietro.

    il popolo viola conosce l'ultravioletto di cui parli???

    questi fanno come piccioni: pover'a me, pover'ammè...

    che Dio ce la mandi buona

    ave

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