Il nostro pianeta è già stato sottoposto a molte 'fini del mondo'. Ci stiamo avvicinando all'ultima di un ciclo: la fine dell'anno 2012 è connessa all'attesa di un evento straordinario e di un significato totalizzante. Il finis dei Latini, quel confine che delimita il territorio dominato, la separazione di ciò che ci appartiene da ciò che compete ad altri sembra ad un certo punto un'utopia nel senso etimologico di non-luogo. Quella di Scandurra, invece, assomiglia ad una frontiera che si sposta, finis terrae non meglio definibile che l'uomo comune, per i mezzi di cui dispone, non raggiunge.
La solitudine dei messaggeri, i salta-fossi, che dedicano la loro esistenza a fare la spola tra Viterbo e altri luoghi fatidici e Terranusi (scalo interdimensionale), è finalizzata al mantenimento di un contatto tra i due poli dimensionali. Personalmente, al di là della sporadica sensazione di aver speso gli anni migliori della vita in un progetto incredibile per le umane forze, alla fine intravedo la luce di una nuova speranza che mi spinge avanti in un'atmosfera rarefatta e trasformata in una nuova essenza.
Le grandi tradizioni predicono sentono vedono che ci stiamo avvicinando ad un tempo che viene indicato come il tempo della Grande Visione. Finisterrae. Siamo prossimi all’infarto miocardico acuto del nostro pianeta? Prevedo, conosco altro. Puro soprannaturale. La fine diventa un nuovo inizio. È il regno del futuro che si ribalta. Il balzo nel Varco, ci introdurrà nella quarta dimensione: amore o paura, armonia o discordia potranno influire direttamente sulla nostra vita. Mai come in quel momento, l'intento condizionerà la nostra vita. Tutte queste informazioni non devono risultare allarmanti. Bisogna essere preparati ai cambiamenti che porteranno alla nuova era. Stiamo andando aldilà del denaro e del tempo dove i concetti basati sulla paura si dissolveranno del tutto.
Come prepararci a Finisterrae? Scandurra ci ha dato l'opportunità di accedere alle brecce dello spazio-tempo. Le botole, come le chiamava lui. Non tutti le scorgono, però. Un cane le fiuta, e anche questo è un fatto, però. 'Vedere' è un'espressione dell'anima, una sua potenza, ma per far sì che ciò avvenga bisogna risvegliare le nostre latenze. Questo ci insegna il maestro.
Talvolta accade che si penetri nelle brecce, diciamo così, senza saperlo, come se il caso unito in matrimonio alchemico con la Provvidenza Divina, congiurassero a nostra insaputa. Talvolta accade. La nozione di universo parallelo non è un'astrazione concettuale, ma una realtà concreta, quella di un altro universo, di un'altra Terra, coesistente con la nostra ma esistente in uno spazio diverso, a un diverso livello di vibrazioni e regolata da un tempo qualitativamente diverso. Al di fuori del nostro continuum spazio-temporale, al di là delle nostre percezioni, per un fenomeno il cui meccanismo sfugge ai più (grazie al Cielo), quest'universo parallelo, che vive di una vita propria, offre talvolta dei punti di contatto con il nostro, in modo breve e sporadico. Se per 'caso' un individuo occupa in quel preciso momento il luogo di congiunzione s/t egli oltrepassa senza saperlo questa breccia transdimensionale e si immette brancolando nell'universo parallelo. Il malcapitato, o se volete, il fortunato prosegue la sua rotta senza realizzare immediatamente che la terra che lo regge, il cielo che contempla, l'aria che respira, non sono quelli del mondo da cui proviene. Il punto di contatto, si manifesta di solito con l'apparizione di un ponte, un fosso, una grotta, luci volanti, marcatori che non sono situati nella nostra dimensione. Cosa si prova a oltrepassare la breccia? Beh, la prima sensazione è quella di estraneità nell'avvicinarsi alla zona di rottura s/t, la singolare fissità iniziale delle cose e delle persone di quell'altra dimensione nel momento in cui passiamo il guado. Perché questa percezione unilaterale? Perché non si accorgono 'gli altri' della nostra presenza? Queste brecce quando si producono, sono accompagnate da una specie di polarizzazione, uno schermo opaco per gli uni e trasparente per altri, come quelle lastre senza amalgama di stagno che da una parte sono vetri e dall'altra specchi.
Cosa succede dopo? Come per esigenze fisiologiche si esce naturalmente da uno stato di ipnosi guidata (esperienza personale), per una legge, questa sì universale, di conservazione psicoanimica, le energie che ci hanno introdotto nostro malgrado in una dimensione parallela, ci re-immettono nella nostra di origine. Accade per noi e accade per gli abitanti degli altri piani: la porta và avanti e indietro. Cosa ci rimarrà di questa esperienza extradimensionale? La consapevolezza che la Vita non è legata a condizioni fisiche insuperabili e che in circostanze speciali, spesso indipendenti dal nostro grado evolutivo, ci manda segni dell'infinito e dell'eterno.
Le spolette, gli amuleti perfetti, impediscono questi effetti di discrasia tra la nostra dimensione e le altre. Le chiavi per aprire la porta cosmica sono migliaia, ma pochi gli uomini che le custodiscono. È tempo di fare l'appello.
pdf scaricabile qui :
RispondiEliminahttp://www.scribd.com/doc/44990513/Finistere
@Angelo: conosci la promessa che ti ho fatto : "sono con te, fino alla fine del cammino e ......al nuovo inizio".
RispondiEliminaA tutti i costi!
Fernando
Una boccata d'aria frizzante questo post...
RispondiEliminale due parole che mi saltano alla mente sono Speranza e Determinazione...
Ciò che vorrei sapere è se bisogna creare ancora cambiamenti sottili per poter avere queste esperienze...
Cioè dieta a base di frutta e verdura meno alcool, caffè e carne ed esercizio del cerchio sono sufficienti??
@Luca
RispondiEliminaSe continui con costanza, assisterai a cambiamenti. È, il nostro, un lavoro fatto di continuità, pazienza, umiltà. I risultati non tarderanno. Darò a te e agli amici ulteriori indicazioni, se necessario.
Come naufraghi in preda alle onde, bisogna continuare a nuotare, non arrendersi alla stanchezza, non arrendersi al sonno, o all'idea che forse morire è più dolce di annaspare. L'onda che puo' buttarci sotto è sempre in agguato, ma restando vigili si puo' imparare ad intuire i movimenti del mare, e dare il colpo di reni per tempo, anticipando l'inevitabile. Prima o poi arriva l'aurora, prima o poi lo strillo dei gabbiani comincia ad anticipare il cambiamento, prima o poi la linea di terra all'orizzonte comincia a vedersi ... ma è proprio in quel momento che bisogna tener duro, finchè non si tocca la nuova spiaggia.
RispondiEliminaGrazie Angelo
Grazie Angelo per il nuovo post...ma ti prego non farci attendere molto per il prossimo...qui annaspiamo (almeno io)...mi sta venendo lagrandeignotoansiamaniamamaifobia (nuova malattia creata dal blog, che non fa ammalare ma dona nuova vita :)
RispondiEliminaEsercizio del cerchio? Ragazzi mi aiutate? Mi sarò persa qualche passaggio...
P.S. per Angelo Ti ho chiesto il contatto su FB
@Stella: abbiamo deciso con altri utenti del blog di scambiarci gli indirizzi email, Luca ha creato una mailing list , se vuoi possiamo aggiungere la tua.
RispondiEliminaIl mio indirizzo e' nei commenti di IUS 33.
Saluti
Mi è capitato di provare l' ipnosi guidata. Come uscire da un trance dopo che tutto attorno cambia. Una beatitudine mi è capitato di sperimentare. Un crescendo di sensazioni, di accaponamenti, di qualcosa che sprigiona dal petto forza, energia, come scoppiare. Quando sono in mezzo ai boschi. Vicino a casa in un bosco ho una serie di alberi che formano come un tunnel naturale, e quando ci passo dentro in queste condizioni tutto vibra di più..è come se per un attimo nn fossi più su questo piano. Una sensazione di un millesimo di secondo che avverto in maniera totale. tutto questo mantenendo come giustamente dice Angelo, le frequenze giuste, la sintonizazzione giusta. come una radio. E la manierta migliore per rimanere più a lungo sintonizzati è l' amore e la felicità di quello che in quel momento mi sta succedendo. Vorei rpporre di creare un cerchio:) Come quello di Firenze '77, ma a maniera nostra. Trovarci una volta al mese, e provare tutti quanti le "tecniche2 che ognuno sperimenta. Ciao a tutti
RispondiEliminaOk, grazie mille..
RispondiEliminaSto leggendo un libreo sull'intonazione biologica della musica a 432 hertz..
Angelo, che ne pensi di Ananda Bosman?
Ho letto che Hans Jenny verbalizzando la parola OM o AUM al fonoscopio(attrezzo che consiste in un piatto metellico su cui è messa della polvere di licopdio, la quale si distribuisce sul piatto in forme geometrice diverse in base alla frequenza sonora a cui è esposto) vedeva comparire sul piatto metallico proprio la figura del cerchio con il punto in mezzo....=)
Proverò ad associare la visualizzazione con la verbalizzazione...
Ciao a tutti
Ciao Angelo, con il tuo permesso vorrei farti leggere un'interpretazione di un testo di Syd Barrett, Capitolo 24, che postai qualche "post" fa (la scrivo qui per la maggiore visibilità):
RispondiElimina"Di notevole rilievo è stata l’esecuzione di Chapter 24, una delle canzoni più emblematiche di Barrett, inclusa nel primo disco dei Pink Floyd, The Piper at the Gates of Dawn, che ha assunto una tonalità più dark e allucinata, rispetto all’originale.
Il brano si ispira al capitolo 24 dell’antico libro cinese I Ching (Il libro dei mutamenti), dove si spiega il significato dell’esagramma Fû (il Ritorno o la Svolta). Il verso iniziale ("A movement is accomplished in six stages”, Un movimento si compie in sei stadi) è tratto dalle istruzioni che I Ching fornisce per eseguire una divinazione, scandita appunto in sei stadi, ognuno dei quali corrisponde a una fila dell’esagramma. Un’altra evidente allusione alle tematiche sapienziali cinesi traspare nel verso “The time is with the month of winter solstice, when the change is due to come” (Il tempo matura con il mese di solstizio d'inverno, quando il cambiamento diventa necessario). Fû simboleggia anche l'undicesimo mese, che contiene il solstizio d'inverno, ossia il giorno più corto dell’anno, quando la durata della luce del giorno incontra il punto del mutamento a partire dal quale ogni giorno non diventa più breve, bensì più lungo."
Fonte
Mi piacerebbe avere un tuo parere, anche riguardo il ragionamento sull'undicesimo mese (non è il dodicesimo?!)
Grazie
@Luca
RispondiEliminaSui suoni e sul loro significato, sulla musica soprattutto, ti consiglierei gli studi recenti di Bruno Cerchio e Marius Schneider. Studi che non prescindono da una visione metafisica. Invece, sia il testo da te citato che altri oggi in commercio, mostrano i loro limiti proprio per la mancanza di una dottrina che tenga conto del corpus sapienzale tradizionale. Oggi, noto, anche in pubblicazioni che si collocano fuori dai canoni convenzionali della cultura dominante, un riduzionismo esplicito che depista coloro i quali cercano strumenti e concetti altri e alti. Detto questo, caro Luca, apprezzo la tua sete di conoscenza, è la stessa che mi ha portato a conoscere Scandurra.
@Giusparsifal
Ottima la tua analisi del testo. Il solstizio d'inverno è il traguardo da tener conto, poi il computo calendariale è soggetto alla cultura dei popoli.