Dopo
anni di pubblicazioni su questo blog e all'inizio del 2016, dovrei
fare il punto della situazione. Nessuno me lo chiede, ma siccome ho
stabilito un dialogo con voi, amici che seguite Il Grande Ignoto, e
visto che da un po' di tempo son sempre più rari i miei interventi,
credo sia giunto il momento di fare un bilancio.
Dopo
l'entusiasmo che ha destato il mio racconto dell'esperienza
scandurriana, si è verificata una flessione di contatti, dovuti in
buona parte alle speranze disattese di molti fra voi. Speranze di
dare una continuità, di ri-fondare l'anonima talenti, di
sperimentare ciò che ho provato e descritto.
Poco
mi importa di passare per inattendibile. Lo metto sempre in conto.
Infatti Scandurra mi avvertiva di non preoccuparmi degli scettici, ma
dei credenti. Già, perché un principio a me caro riguarda proprio
questo: per vedere bisogna prima aver fede. È un atteggiamento
decisivo per poter accedere a certi stati mentali e, quindi, entrare
in altre dimensioni. Scrollarci di dosso la corazza dei pregiudizi,
dell'acculturazione istituzionale, lasciarci alle spalle la
secolarizzazione, rompere le catene della prigionia esoterica che
potenze invisibili ci hanno messo addosso da secoli, è il primo
passo.
Io
credevo a 13anni di sapere e Scandurra mi fece capire che non avevo
ancora aperto gli occhi. Il mondo era occupato a fare esperimenti con
la materia, la Scienza ci diceva che dovevamo credere solo a ciò che
era dimostrabile, poi apprendevo di non conoscere chi ero, cosa ci
facevo qui, quali forze, quali intelligenze interferivano nella mia
mente. L'uomo del XX° secolo era il più stupido mai esistito e me
ne accorsi giorno dopo giorno. Il resto l'ho descritto in centinaia
di post. L'intelligenza di fronte al mistero, amici miei, è l'umile
serva del temperamento; usa le proprie risorse nella ricerca di
giustificazioni apparentemente razionali per inclinazioni e impulsi
che affiorano dal profondo e che, a ben guardare, di razionale hanno
poco o nulla. L'inconscio rimuove in automatico tutto ciò che dà
fastidio alla mente ragionante, che a sua volta è brava nel cercare
appigli logici per giustificare ciò che logico non è. Poi ci sono
le fobie, che consistono nella ripulsa immotivata verso situazioni
ricorrenti che, se non evitate, possono scatenare l'angoscia.
Devo
dire, a onor del vero, che chi mi ha seguito si è messo in una
posizione di attesa, di sospensione dell'incredulità, per fare in
modo che irrompesse il magico. E ciò è fondamentale, perfino
attraverso un mezzo digitale, che mette una distanza tra chi racconta
e chi ascolta. Ma certi messaggi son fuori da tempo e spazio, parlano
direttamente all'anima ed io ho fatto affidamento su questo: chi è
stato in grado di sentire ha ricevuto. Il segnale è stato forte e
chiaro, il rumore di fondo non ha sporcato poi così tanto la
ricezione.
Tutto
ciò che ho descritto, dall'esperienza alle materie oscure, è
sufficiente, mi domando, a mettere in moto un cammino iniziatico?
Bisogna far parte di una confraternita regolare per procedere lungo
il cammino? È mai possibile surrogare l'insegnamento con scritti
digitalizzati? Leggere un libro che tratta di esoterismo è
sufficiente per intraprendere la Via? A sentire Guénon, è
impossibile prescindere da un Ordine tradizionale. Scandurra, invece,
ha sempre affermato che molti possono essere gli strumenti per
l'accesso, purché funzionali: un sogno, un incontro, una frase letta
di sfuggita sul giornale, un segno dal cielo, un incubo, un trauma
fortissimo. Tutto può servire per cambiare, per rivoluzionare la
propria vita, basta essere disposti e cogliere l'occasione al volo. I
riti d'iniziazione possono uscire dalla norma, spogli pure di
liturgie canoniche, senza spade né mantelli. Il sacro e le energie
che lo caratterizzano non sono vincolabili. A volte gli esoteristi
peccano di ingenuità, mostrando pure una certa dose di timore di
fronte alle potenze celesti e allora cercano di cristallizzare lo
spirito, di legarlo a codici, a leggi che reputano definite. Come
fai a imbrigliare il vento se non sai nemmeno da dove viene? Come
puoi tentare di stabilire i limiti di manovra a ciò che è veloce
come il fulmine? Il paradosso di una certa scolastica guenoniana sta
proprio in questo: si denuncia i limiti della ragione e poi si vuol
presentare l'Illimitato con i criteri cartesiani. Srinivasa Aiyangar
Ramanujan traeva ispirazione dalla dea per le sue bellissime formule;
Einstein leggeva con interesse Mondi
in collisione di
Velikovskij,
libro eretico di cosmologia; Leonardo disegnava paesaggi alieni sullo
sfondo della Gioconda; Kurt Gödel, logico e matematico di rilievo
mondiale, vedeva demoni dietro la realtà ordinaria; Newton cercava
la pietra dei filosofi e lo stesso Cartesio inseguiva i Rosa+Croce
per tutta Europa. C'è dell'altro oltre ciò che si percepisce e i
grandi uomini, noti e sconosciuti, lo cercano da sempre.
L'Iniziazione
è un levare e un anteporre, che non tende a riduzione, ma che cerca
una sorgiva, l'essenza ineffabile della prima-volta dell'apparire.
Dopo decenni di viaggi, oggi studio il dramma cosmico. Ho ricevuto
per far questo, il lumen
quale energia irradiante sostenuta dalla disciplina dell'arcano.
Atlantide, l'India, l'Egitto, Platone e i laconici presocratici, sono
l'originaria fonte sapienziale del lucumone Scandurra, mediomante e
psicopompo, oracolo cosmico e pioniere solitario dei Nove Mondi.
Venditore di frutta e verdura ma pure agricoltore celeste, che ha
operato su coloro cui il suo magistero ha potuto rivolgersi,
manuductio
ad coelum chimicum,
per mostrare lo spirito della materia, l'ordine di tutte le cose e la
voragine sempre rigenerantesi dell'immaginale; questo suo condurre è
l'esperimento del più antico nel più profondo.
Per
essere degni del suo insegnamento, non dovevamo farci abbagliare dal
piacere, nemmeno confonderci col mondo delle masse e delle merci, pur
rimanendo umili e disponibili ad aiutare il prossimo. Non ci
sentivamo superiori a nessuno e non ci consideravamo migliori degli
altri, ma eravamo gli unici a rinunciare a tutto. Il nostro compito,
però, non è ancora terminato. Una missione che è di là
dall'essere compiuta. Ci vorrebbe nuova linfa, nuovi viaggiatori
disposti a tutto e senza rimpianti. Non me la sono presa comoda, ma
attendo donne e uomini capaci di camminare senza grucce, in grado di
vedere lontano e sentire in profondità. Vi è un polo dinamico e
concettuale che collega tutte le energie, un fluido vitale alchemico
che pervade agisce e muove, manifestandosi in vibrazioni ad alta
frequenza che attende catalizzatori e casse di risonanza.
Ogni
limite ha valore sacro. Ogni svolta è una decisione. Io ho rivelato
più cose in pochi articoli di quante ne appresi i primi anni da
Scandurra. Il problema qual è, ora? Mettere in fase la
sintonizzazione col lumen
in
un
processo
di irradiamento della coscienza a potenziale elevato e per questo
devo avere un contatto diretto col neofita. Attivazione catara,
innesco del punto meraviglioso secondo il templarismo del cerchio
interno, via isiaca: l'arte muta, il principio non può.
ci sará un modo per irradiare la coscienza a distanza per un tizio che apre botole dimensionali? scusa per il tizio.
RispondiEliminaIrradiarla non è un problema. È da quando ho iniziato a scrivere che trasmetto una certa speciale influenza spirituale. Pensa un po', al contrario di quanto sostengono i tradizionalisti, io pretendo di mettere questa influenza alla portata di tutti, renderla accessibile a tutti indistintamente, perché per me non significa necessariamente sminuirla e deformarla; arriva nella misura in cui ognuno può riceverla. Le maturazioni, le manifestazioni d'ordine spirituale sono lente secondo i nostri parametri temporali. Dobbiamo però "sentirla" con l'intelletto cardiaco e ciò avviene dopo accurati affinamenti. Il segnale è buono, per parte mia, bisogna allora eleiminare il rumore di fondo. Purificarsi. Distillarsi.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCio che è scritto in questo post è un déjà-vu. Il riassunto è inoltre un po' troppo selettivo, non l'hai raccontata tutta. Comunque "inattendibile" non è la parola piú adatta. "Inaffidabile" rende meglio l'idea, e preciso che non si riferisce affatto alla sostanza di quanto da te narrato in questi anni, ma ai tuoi comportamenti personali, che troppo spesso sono
RispondiEliminasembrati un nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso. Diciamo pure il "macigno"... quindi non è proprio di "scetticismo" che si sta parlando, ma questo dovresti saperlo bene. Naturalmente quanto detto non è che una trascurabile opinione personale, ma per quel che può contare so di non essere il solo ad averla. Su questo mi fermo qui, anche perché sai fin troppo bene che obiezioni meno generiche ti sono state mosse in privato, e che per tua scelta unilaterale sono rimaste del tutto inevase.
Sul resto del post però qualcosa la voglio aggiungere; noto contraddizioni ricorrenti nel tuo modo di porti rispetto ai "tradizionalisti", e in particolare a Guénon. Per quanto mi riguarda, trovo che alcune sue pagine siano efficacemente demolitrici della moderna visione del mondo almeno quanto certi resoconti di "Scandurra" - o comunque si chiami davvero il tuo Maestro - e il fatto che Guénon facesse uso del dono che aveva di una logica inesorabile per rendere piú accessibili a chi legge certe verità metafisiche da lui conseguite non certo con la logica, non dovrebbe in alcun modo autorizzare un'assimilazione abusiva con il "cartesianismo". Significherebbe confondere l'oggetto inarrivabile dialetticamente - la
conoscenza metafisica stessa - con il mezzo utilizzato per approssimarvisi in sede di divulgazione - la spiegazione dialettica, riecheggiando accuse diffuse in àmbito teosofistico, e a te questo certo non può accadere. Da una parte, quindi, in un altro post, quasi ti "sbrodoli" - per dirla come tu stesso hai scritto - nell'attribuirti il merito di aver "rettificato" in senso tradizionale le peregrinazioni spirituali di alcuni che ti hanno letto - e non ho difficoltà ad ammettere che questo sia accaduto - dall'altra in sostanza tacci Guénon di razionalismo, sembrando voler ignorare che Guénon
era un Sufi, e che fra i metodi di elevazione usati dai Sufi il principale è il cotninuo "Ricordo di Dio", che francamente ha molto poco a che fare con il razionalismo cartesiano... analogamente, si potrebbe tacciare te - cosa che a quanto dici ti succede - di essere un "tecno-esoterista", solo perché hai scelto internet come mezzo di divulgazione; ma come sarebbe incongruo questo, cosí mi pare ugualmente lo sia da parte tua fare certe affermazioni nei confronti di Guénon. - continua -
Quanto all'iniziazione, perché voler omettere che Guénon ammetteva le "dovute" eccezioni alla Regola - e al suo presunto "dogmatismo" - affermando esplicitamente che è possibile ottenere l'iniziazione "al di fuori dei mezzi ordinarî e normali" aggiungendo che si tratta di casi eccezionali, dipendenti inoltre dalla qualificazione personale, cosa che tu stesso hai rimarcato qualche tempo fa, insieme alla tua definizione di Tradizione quale "regalità come pilastro di ogni potere, di rito, di iniziazione"? Per non parlare di quando, nella polemica che anni fa ti vide contrapporti alle pretese "neo-gnostiche" di Mike Plato, fosti proprio tu a difendere l'ortodossia tradizionale. Questo per dire, che, nei fatti, tutte queste differenze tra quello che dici tu e quel che affermava Guénon, non sembrano sussistere, per cui si viene portati a ritenere che piú che a differenze effettive, il tuo reiterato "ostruzionismo" a Guénon sia dovuto a "disarmonicità astrali", a idiosincrasie personali, insomma. Anche il richiamo al platonismo fra i riferimenti del tuo Maestro, conferma indirettamente l'inderogabilità di tale regolarità, visto che lo stesso Platone affermava che la conoscenza delle verità metafisiche non è comunicabile come quelle di genere profano, ma abbisogna di una "comunanza di vita" fra Maestro e discepolo. Tanto piú che a conclusione del post anche tu non fai che ribadire come, alla fin fine, sia necessario "il contatto diretto col neofita".
RispondiEliminaPuoi usare i termini che piú ti solleticano, "attivazione", "innesco", o come pare a te, ma stai parlando della stessa cosa: dell'iniziazione.
Specifico che, dati gli ormai difficilmente enumerabili precedenti, non mi aspetto alcuna replica. Solo ho detto ciò che mi sembrava opportuno dire.
Replico, certo che replico. Che ci sia un karma difficile tra me e il francese, è evidente. Però non è personale il dissidio. Ho letto e studiato tutti i suoi testi tradotti in italiano, e devo ammettere senza fatica che egli ha contribuito, e non poco, a ri-trasmettere alcuni dati tradizionali all'inizio del secolo scorso, in un momento delicatissimo per l'Occidente. La mia critica riguarda due questioni:
RispondiElimina1.Ha affermato che in Europa l'esoterismo era pressoché scomparso, per il sopraggiungere della secolarizzazione della religione e dell'inversione di segno di alcuni Ordini iniziatici sopravvissuti nel XX° secolo;
2.In un frangente tanto drammatico in cui c'era bisogno di una guida, di un indirizzo a fronte di sconvolgimenti sociali, politici, spirituali, Guènon che fa? Si fa islamista e ripara in Egitto.
Circa il primo punto, devo dire che le forme tradizionali cambiano, a volte si frantumano ma la trasmissione iniziatica non perisce e cerca catalizzatori e linee di operatività. Comunque e malgrado tutto. In certi ambienti del monachesimo cattolico, in singole personalità qualificate, tra i greco-ortodossi, si sono mantenute importanti esperienze spirituali e conservate conoscenze iniziatiche di puro conio. Lo stesso Guènon prima di morire, chiese ragguagli su Erim (nome iniziatico di un nobile italiano) che sembrava depositario di dottrina e tecniche concernenti l'uso dell'eros a fini iniziatici. Non tutto era perduto, qui da noi. In quel di Roma, alcuni avevano ricevuto di prima mano conoscenze derivanti dalle materie oscure, le stesse di cui si fece depositario Scandurra. Tali esoteristi, non erano così sconosciuti in certi ambienti magici...
Sulla "fuga" del francese verso temperature più calde e comode, beh, non mi sembra un gesto coraggioso abbandonare la nave quando affronta la tempesta. Forse ci sono altre ragioni, obbedienze che non potevano essere disattese. Forse le cose per noi dovevano andare così, schiacciati tra totalitarismi politici e totalitarismi finanziari, tra il predominio massonico e il riduzionismo filosofico, tra una scienza sempre più pervasiva e lontana dalla sapienza.
La teoretica di G. poi mi ha sempre lasciato freddo, perplesso. Cartesiano? Sì, nel senso di razionalizzatore della metafisica tra ascisse e ordinate, la necessità nevrotica che aveva di incasellare lo spirito, tagliandolo in quattro. La sua grandezza emergeva solo quando approfondiva il significato dei simboli. Ecco, in questo caso ha fatto un lavoro illuminante.
Inaffidabile? Se vestissi i tuoi panni, direi lo stesso. Quando a 13anni incominciai l'iter, fremevo come un innamorato al primo appuntamento. Le "buche" che mi dava Scandurra mi facevano arrabbiare di brutto. Eppure anche queste sono prove, estenuanti, rischiose, certo, ma vi toccano come sono toccate a me e ad altri dell'anonima.
Prima...
Elimina1- "In un frangente tanto drammatico in cui c'era bisogno di una guida, di un indirizzo a fronte di sconvolgimenti sociali, politici, spirituali, Guènon che fa?Si fa islamista e ripara in Egitto"
Poi...
2- "Sulla "fuga" del francese verso temperature più calde e comode, beh, non mi sembra un gesto coraggioso abbandonare la nave quando affronta la tempesta."
come si concilia questa presa di posizione nei confronti di chi, a Suo dire, si è sottratto al ruolo di guida in un momento topico storico, con il Suo sottrarsi al ruolo di guida in un momento epocale cosmico a Suo dire come quello che stiamo vivendo e che avremmo vissuto?
Lei parla di prove, estenuanti, rischiose che vanno affrontate come quelle che Lei e gli altri presunti dell'anonima avreste a Vostro tempo già affrontato, con la differenza che Lei (non come il Scandurra di cui racconta) ha voluto restare un perfetto sconosciuto, distaccato, nascosto dietro una tastiera ed uno schermo, quand'anche molti erano arditamente, stupidamente, improbabilmente pronti ad un salto alla cieca per il senso del dovere, del desiderio di partecipazione, di sacrificio che li muoveva...
Lei parla ad adulti disposti a mettersi in gioco nonostante le prove della vita di cui Lei, allora tredicenne, non aveva neppure idea, quindi abbia perlomeno il buonsenso di non abusare dell'intelligenza e del cuore dei Suoi interlocutori
Sottoscrivo e saluto te A.C.M. e Lupo!
EliminaAlla buon'ora. Guénon a parte, e confidando inoltre in una futura occasione piú diretta per ulteriori chiarimenti, per il momento prendo atto di ciò che hai scritto sul resto.
RispondiEliminaSalve Angelo quello che mi sento di affermare dopo il tuo resoconto è semplicemente che tutto sta cambiando !!! quello che era non è più ... ogni essere è maestro di Sé e quindi in grado di aprire la propria PORTA !!! Si tratta di un ATTO di VOLONTA' questo si chiama AUTO REALIZZAZIONE ... ogni uno di noi sceglie di ESSERE o non ESSERE (in libero arbitrio)nessuno si senta in dovere e obbligato di fare o essere... viviamo un tempo mai vissuto "il caos" e così E'. Ritengo che si debba fare solo un ancoraggio in noi stessi e credere fermamente nell'Amore di qui siamo fatti !!! Grazie Angelo di ciò che sei... Sofia
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Angelo, grazie per questo post. Sarebbe possibile chiederti una email a cui scriverti in privato? Grazie.
RispondiEliminaFabrizio
Erim fu quel nobile romano maestro di Scandurra ?
RispondiEliminaErim era il conte Alberti, discendente del noto Leon Battista, quindi di origini fiorentine. Non so se risiedesse a Roma.
RispondiEliminaSarebbe bello avere una conferma da parte di Angelo.
Il conte Alberti morì nel '38, il suo discepolo diretto Virio, cognato di Scaligero, fu contattato da Guenon interessato ad avere notizie circa Erim
RispondiEliminasolo una mia banale curiosità, Scandurra fu comunque "il prodotto di una scuola" ....
RispondiEliminaRispondo un po' a tutti.
RispondiEliminaChi sa ha capito.
Forse, ed è quello che penso... Tutto ha un percorso. Ed un tempo per emergere. Mi viene da dire... Tempo al tempo. Sono passati parecchi anni dalla prima volta. Ma al tempo... eravamo veramente pronti?
Tempo al tempo.
Ora però il tempo è giunto.
Penso che il più sia maturo.
È ora di cominciare ad agire.
E poi filtrare e scegliere.
Il ponte si è creato.
È ora, con pazienza, di partire.
Ciao a tutti.
Michele
Rispondo un po' a tutti.
RispondiEliminaChi sa ha capito.
Forse, ed è quello che penso... Tutto ha un percorso. Ed un tempo per emergere. Mi viene da dire... Tempo al tempo. Sono passati parecchi anni dalla prima volta. Ma al tempo... eravamo veramente pronti?
Tempo al tempo.
Ora però il tempo è giunto.
Penso che il più sia maturo.
È ora di cominciare ad agire.
E poi filtrare e scegliere.
Il ponte si è creato.
È ora, con pazienza, di partire.
Ciao a tutti.
Michele
adesso è tutto chiaro
EliminaNiente a che fare con Erim. Nessuna scuola né congrega, ma "solo" una trasmissione ad ogni generazione spirituale, tanto per non perdere il filo. Guénon fuggì onde evitare coinvolgimenti diretti in un agone storico saturo di conseguenze e forse per salvarsi la pelle (legittimo, comunque). Io non scappo, attendo il momento propizio e per chi sa aspettare e prepararsi, non rimarrà deluso.
RispondiEliminaNon so se Scandurra abbia avuto il culo di avere un maestro tutto per sè, ma ricordo bene di aver letto, Angelo, tue testuali parole che fu "il prodotto di una scuola". Sono un pò svampita e non ricordo di preciso il post, magari ho frainteso il senso. Poco importa del resto.Guènon ha la mia stima fino ad un certo punto.
RispondiEliminaTrovato http://andromedawaked.blogspot.it/2010/11/2012-varcheremo-il-varco-di-angelo.html
RispondiElimina"Scandurra fu il prodotto di una scuola, e non un maestro isolato come appare talvolta dalla mia versione fornita allo scopo di trasmetterne l’insegnamento. Ciò significa che ci sono, e ci sono sempre stati, altri maestri al livello di Scandurra - Fornari ad esempio - anche se non è detto che vogliano manifestarsi pubblicamente o che si manifestino come ci si aspetta, così come non è detto che li si sappia, o voglia, riconoscere."
Una scuola, già. Vestigia atemporali, più che altro. Scuola come comunione iniziatica, così che si perpetuino, almeno, virtualmente, quei principi dottrinali e quella prassi. Non c'è una continuità storica da maestro a discepolo, una regolarità cronologica. È una chiamata attraverso un segno, un incontro. Immaginate una cerchia interna di "viaggianti" cristallizzata in una dimensione parallela, tangente al piano ordinario, che di volta in volta accende in un'anima prescelta il sacro fuoco; la cerchia sceglie in un dato frangente storico e luogo geografico, un gruppo di persone considerate capaci di operare su più piani, di bilanciare i livelli. Scuola in tal senso, sì, ma nulla a che vedere con obbedienze e congreghe iniziatiche seppur regolari e legittime. Si opera a fianco o a distanza di sicurezza dal resto del mondo, non per superbia, ma per necessità. Pubblicare Le Cronache è un atto dovuto in questo preciso momento epocale, con tutte le conseguenze del caso.
RispondiEliminaOK. Ho dovuto riflettere tanto prima di scrivere questo post, e calmare i miei bollenti spiriti. Nel frattempo altri hanno scritto con dialettica invidiabile (nel senso positivo e costruttivo ovviamente) cose che condivido in pieno. Ma lasciamo da parte le polemiche, ancora una volta, forse la millesima volta.
RispondiEliminaParlo per me, e forse parlo per tutti, non so, ma la domanda è: che dobbiamo fare Angelo? Aspettiamo ancora un po’ questo momento propizio, e nel frattempo ci reincarniamo, oppure ci diamo una mossa e stabiliamo una data, seria e rispettata questa volta, senza prese in giro?
Scandurra non ti ha dato buche per cinque e più lunghi anni, anche perché, correggimi se sbaglio, a tredici anni non li avresti di certo tollerate, non conoscendo certe regole “iniziatiche”. Ma come dice il buon A.C.M. noi siamo gente adulta, e certe cose le abbiamo messe pure in conto, ma dopo tutti questi anni non ti dice niente il fatto che continuiamo a leggerti e seguire, pur senza intervenire? Una sorte di costante attesa di chi, però, non arriva mai.
In compenso ti poni tu in attesa “di donne e uomini capaci di camminare senza grucce, in grado di vedere lontano e sentire in profondità”… Angelo… è meglio che non dica nulla su questa frase…
Dici: “Il problema qual è, ora? Mettere in fase la sintonizzazione col lumen in un processo di irradiamento della coscienza a potenziale elevato e per questo devo avere un contatto diretto col neofita. Attivazione catara, innesco del punto meraviglioso secondo il templarismo del cerchio interno, via isiaca: l'arte muta, il principio non può.
La mia risposta: Appunto !!! Trasmissione Bocca-Orecchio. Quante volte l’abbiamo detto Angelo? I neofiti c’erano… a meno che tu non ne voglia di nuovi…. E allora basta dirlo, con la massima trasparenza e sincerità.
Qui, mi pare, che non sei l’unico ad averci messo la faccia. Agli intenti devono seguire i fatti, altrimenti rimangono solo parole, digitali certo, ma pur sempre e solo parole.
In ogni caso mi sembra di capire che la scuola di Virio ed Erim sia, in qualche modo, considerata meritevole da Angelo.
RispondiEliminaLa parte di coppia è tenuta giustamente segreta, sono riuscito a dare un occhiata a qualche opera non reperibile ma non si tratta di cose con cui giocare ai dilettanti allo sbaraglio.
Per il resto la scuola di Virio sembra orientata all'esicasmo e alla Cabbala; l'esicasmo è molto simile ai vari yoga e tecniche di concentrazione dell'attenzione in un unico punto ma i testi sono molto vaghi circa la postura e la respirazione.
Poiché su questo blog c'era un vecchio post che menzionava vagamente una postura "a coppa" credo che molte persone siano bisognose anche solo di qualche piccola indicazione operativa del genere anche senza incontri di persona e trasmissioni bocca-orecchio.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl contatto diretto è comunque necessario, e consiste in qualcosa al tempo stesso di piú sottile e di piú "concreto" delle parole:
RispondiElimina"Tradizione da tradere, e quindi da trans-dare, è l'atto di porgere, di consegnare, di dare in modo diretto, di rimettere qualcosa nelle mani di qualcuno. Non è a caso che l'imposizione delle mani costituisce la parte essenziale nel rito dell'Ordine Sacro. Ma d'altra parte non si deve credere che la Tradizione consista principalmente nel passaggio da uomo a uomo e di generazione in generazione di una dottrina attraverso l'istruzione e attraverso il gesto del rito. Ciò costituisce senza dubbio la modalità necessaria, la condizione e il supporto per la consegna o meglio per il conferimento, della sapienza dall'alto; mentre la Tradizione consiste appunto in quel conferimento, in quel rapporto verticale tra l'Essere trascendente, Dio, e l'uomo. Quanto alla consegna orizzontale della dottrina da uomo a uomo è la condizione, è il segno materiale e concreto, per l'attuarsi della consegna dall'alto". Attilio Mordini
Dal post "Gli Invisibili"
Non è facile percepire il Quadro d'Insieme e lo condivido !!! E la tua posizione Angelo in questo frangente è coraggiosa ... le tue risposte sono coerenti e precise così E'( è importante leggere bene senza pregiudizi e aspettative ) mi sento di riproporre le tue parole "Aspettare e Prepararsi " Sofia
RispondiEliminanon è rimasto nessun'altro dell'anonima?
RispondiEliminamanga scandurriano? https://it.wikipedia.org/wiki/Yuko_Ichihara
RispondiEliminaVe ne sono ancora qui, grazie a Dio, e operano con più discrezione di me.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina