DALL'UFOLOGIA
SANA DEGLI ESORDI ALL'UFOLOGIA MALATICCIA DI OGGI
Dando
una sbirciatina su blog e riviste d'area (ufo spiritualismo
cultismo), son più che mai convinto che l'onda lunga della Nuova
Frontiera della coscienza, stia perdendo forza. La ricerca della
verità sulla questione ufologica, in Italia e all'estero, è ferma
agli anni settanta, periodo centrale e ribollente di iniziative e
studi, di teorie e indicazioni. Potrei citare molti studiosi, degni
di tale nome, alcuni senza ipotesi aprioristiche, altri partiti da
tesi diverse, hanno comunque aperto la strada. Mi vengono in mente
gli italiani Vesco, Sani, Kolosimo, il primo Pinotti, Marianti,
Boncompagni, Conti, e ne dimentico diversi di valore. E, in ordine
sparso, gli stranieri Keel, Fuller, Jessup, Hynek, Vallèe. Non ci
sarebbe nemmeno bisogno, in realtà, di distinguere la nazionalità
dei ricercatori. Già, perché il campo era ed è così ampio, quasi
sterminato, da creare i presupposti per una comunità di persone,
senza scopo di lucro, dedite ad una avventura della coscienza e della
conoscenza, senza frontiere geografiche né ideologiche. Ecco, è
sempre auspicabile che l'ufologia, questa specie di novella scienza,
abbia un respiro universale privo di faziosità, di partigianerie. Ma
va considerato che la scienza e l'arte sono frutto del pensiero e del
cuore dell'uomo, spesso incline allo scontro, al settarismo.
Figuriamoci se in un campo nuovissimo, inesplorato, elusivo come
quello dei cosiddetti OVNI, non vi venissero proiettate le
sovrastrutture ideologiche e le paure esistenziali tipiche di noi
esseri umani.
Dagli
anni Ottanta ad oggi, ho assistito ad una deriva pericolosa,
falsamente libera, dell'ufologia mondiale. La ricerca sul campo, era
per ogni bravo operatore, il protocollo principale di riferimento. La
procedura tradizionale dell'ufologo, ossia
- segnalazione di evento aereo inesplicabile
- raccolta dati e testimonianze
- rapporto-ufo
- classificazione
è
stata sostituita da una forma abborracciata di prassi, concernente un
mix di tam tam mediatici, sovrabbondanza di elementi spuri – foto e
filmati di dubbia origine – che hanno la loro legittimazione
soltanto se fanno il giro del web. È il memoriale l'ultima, in
ordine di tempo, arma letale dell'ufologo attuale. Il paradosso dei
nostri tempi, carichi di strumenti superveloci, sensibilissimi,
tecnologicamente avanzati, sta nel fatto che la notizia alternativa e
insolita, prende la stessa deplorevole via di quella ufficiale e
ordinaria, ossia non vi è selezione, critica, verifica, ma dalla
centrale di informazione principale si propaga un unico segnale
dappertutto e in tempo reale. E nessuno che si prende la briga, con
tanto di giocattoloni informatici a disposizione, di andarsi a
controllare la veridicità della notizia.
Ma
c'è di più e di peggio. Dagli anni '50 ai '70, anni in cui il
fenomeno Ufo nasceva e prosperava, vi erano poche persone che
asserivano pubblicamente di aver avuto contatti diretti con i piloti
delle astronavi sconosciute, altre poi nemmeno denunciavano certe
imbarazzanti esperienze; in seguito, c'è stato un proliferare di
contattisti, medium o canalizzatori che diventavano i principali
testimoni della ricerca ufologica. Molti hanno fatto outing, sono
usciti allo scoperto, e dalla loro lingua sono usciti i racconti che
poi sono diventati letteratura di riferimento per ogni ricercatore.
Un passo ulteriore, poi, lo ritroviamo nella tendenza a dar credito
ad ex agenti di questa o di quella agenzia di intelligence, che in
barba al segreto governativo hanno 'cantato' a squarciagola. Sono
uscite fuori le storie più raccapriccianti in cui emergevano precise
responsabilità dei governi USA impegnati nella copertura di notizie
di interesse mondiale. Tutto vero? Tutto depistaggio? Io dico che
sono vere entrambe le opzioni. Quando c'è interesse da parte
dell'opinione pubblica per temi fuori dal comune, che spaziano dal
paranormale alla esistenza/presenza di esseri di altri mondi, il
Potere, civile e militare, tende dapprima a negare tutto, poi,
attraverso personaggi provenienti dalle Forze Armate e da settori
dello spionaggio, propaga notizie verosimili, probabili, quasi vere,
sull'esistenza di cose che superano la realtà accertata. Notizie mai
confermate dalle autorità ufficiali, certo, che però lasciano
intravedere possibilità, suggestioni, se non addirittura paure tra
la gente. Obiettivo? Creare ad un certo punto uno stato d'animo
collettivo, tale da delimitare/condizionare/guidare le masse.
Otterrai così maggiori risultati se lasci intendere al popolo che
dietro l'angolo possono mostrarsi pericoli, forze oscure non meglio
identificate, ma si otterrebbe lo stesso successo se, di contro, si
lascerebbe credere che il futuro prossimo sarà pieno di speranze e
di sviluppi positivi per l'umanità. La strategia della tensione e
l'ipnosi di massa, raggiungeranno comunque il medesimo scopo.
L'ultimo
grido in fatto di tendenza ufologica è l'addotto, colui che
rapito da alieni, sotto ipnosi parla, eccome se parla, dice tante e
tali cose da riempirci un tomo di trecento e più pagine. Da tale
nuova figura professionale del mondo ufologico, ne deriva una
cosmogonia alternativa a quella vigente, una reinterpretazione dei
sacri testi e dei fini delle manifestazioni celesti e tanto altro
ancora, da far impallidire le mie Cronache scandurriane. Tutto vero?
Tutto depistaggio? Direi in tutta franchezza, che quella che ritengo
paccottiglia ideologica derivante dai resoconti degli addotti, è la
solita minestra riscaldata tratta dalla letteratura spiritistica,
magari condita con nuove spezie. Il fatto che certi contenuti emersi
dai rapporti dei 'rapiti' siano simili se non uguali a quelli emersi
dalle esperienze medianiche, non è detto che per questo siano una
sorta di 'copia e incolla', anzi. Tralasciando le bellocce di turno
che cercano il loro quarto d'ora di celebrità in tivvù, molte
affermazioni di rapiti sembrano qualcosa di più che casi patologici.
Andrebbero anch'essi inseriti in quella strategia mondialista di
controllo e produzione di ètat d'esprit .
La fabbrica del consenso
in atto da almeno 100anni, ha assunto sistemi sempre più
sofisticati, tuttavia c'è un fattore dominante alla base della
ragion d'essere di tali dominatori: l’opinione di una minoranza si
trasforma in opinione pubblica. La verità dei dominanti diventa
quella di tutti. Come uscire dalla trappola? Se state leggendo questo
post, siete salvi... spot propagandistico pure questo.
1971:
SCANDURRA INSEGNAVA SENZA FARE IL MAESTRO
Osservando
Scandurra, tutti noi fummo pervasi da una forte convinzione: ci
trovavamo di fronte ad un uomo che possedeva un anima. Cosa assai
rara, in tempi di ubriacatura spiritualista ed esoterica. Un uomo che
possiede un'anima vuol dire che non ha vergogna di provare sentimenti
comuni a tutta l'umanità e che conserva uno spirito inquieto,
vibrante, raggiante per i destini ultraterreni, per nulla preoccupato
di farsi valere o di assicurarsi una reputazione. Apprendevamo da lui
qualità passate di moda, l'umiltà e la benevolenza. Sebbene non
rimanesse sempre passivo di fronte ai torti e alle ingiustizie
subite, manteneva comunque un sano distacco, '' sti c**** '' era
l'unica reazione che gli sentivamo esprimere. Non così bonario però
da sopportare gli stronzi che si approfittavano dei più deboli.
Potrei raccontarvi diversi episodi in cui Scandurra 'mazzolava'
magicamente prepotenti e infami. Imparavamo a lasciar perdere se
qualcuno ci faceva un torto, ma non dovevamo ritirarci se a subirlo
era un povero cristo.
CORREVANO
GLI ANNI SETTANTA... UNO SQUARCIO TRANSDIMENSIONALE SI APRÌ
Il
1971, alcuni mesi prima di incontrare Scandurra, fu un anno decisivo
per me. Volli fondare un gruppo di ricerca ufologica e
parapsicologica a Viterbo, città conservatrice e bigotta per
antonomasia. Con alcuni amici tentammo di cambiare la mentalità
diffusa, fatta di scetticismo e ilarità nei confronti delle
tematiche misteriosofiche. Ambiziosi, senza dubbio. Tutte le letture
e ogni pur piccola esperienza metapsichica, volevamo condividerle con
più persone possibili. I risultati furono miseri. Poi venne
Scandurra e per un po' di tempo fui affaccendato a vivere quello che
prima leggevo soltanto. Con l'avvento delle radio private, mi rivenne
la voglia di comunicare a tutti che non eravamo soli nell'universo,
che avevamo potenzialità superiori ai sogni più sfrenati, che era
possibile attingere a fonti di conoscenza elevata. In pratica,
pretendevo di democratizzare l'esoterico, di diffonderlo senza
limitazioni di sorta. Dai microfoni di Radio Viterbo FM all'inizio,
fino a Tele Viterbo poi, conducemmo centinaia di trasmissioni dal
titolo, guarda un po' la combinazione, Il Grande Ignoto. Parlammo di
Atlantide, di extraterrestri, di superiori incogniti, di iter
magico-iniziatico, d'alchimia. Insieme ad alcuni dell'anonima
talenti, creammo le basi per una visione cosmica della Realtà,
coinvolgendo chiunque fosse aperto e onesto intellettualmente, nonché
impermeabile a quel processo di acculturazione vigente nel mondo da
almeno due secoli. Illusi? Non credo. Non vi so dire quali effetti
comportò la nostra azione. Piantammo dei semi e questo è certo.
Alcuni ci si avvicinarono per poi fuggire, altri cercarono di piantar
grane. Qualcuno rimase.
In
fondo è la stessa cosa che sto facendo adesso dal blog. Aprire e
diffondere canali preferenziali conoscitivi. Ora, poi, chi mi segue
deve accelerare il processo animico; il seme deve svilupparsi in
breve tempo, perché non ve ne è poi così tanto. Da quaranta anni
lavoriamo per costruire un'arca della conoscenza, meglio, un ponte
per ricongiugerci alle 9 dimensioni. Le nostre non saranno torri
del dominio, come quelle impiantate dai saturniani su più mondi;
ma soltanto un nodo cosmico che unisce le cose.
I
BENPENSANTI NEGANO PER PAURA
Il
professor Massimo Introvigne, ultimamente è molto preso dalla
missione pompieristica di neutralizzare qualsivoglia pensiero
antagonista al comune senso cattolico, in special modo sta attaccando
la pubblicistica diffusa sia dal web che dalla tivvù che ipotizza
scenari apocalittici riferiti alla nota e presunta profezia Maya.
Ora, a parte il fatto che i Maya calcolavano e non profetizzavano, la
furia (si fa per dire) dialettica del noto sociologo cattolico
meriterebbe ben altra causa, ma nasconde una paura che già serpeggia
(è il caso di dirlo) in ambienti vaticani da diverso tempo. Le
realtà ultime, anziché essere materia stringente di analisi e
riflessione da parte delle gerarchie cattoliche (quelle protestanti
fondamentaliste sembrano più sensibili all'escatologia), diventano
obsolete sia a livello teologico che pastorale. Se nemmeno i preti
credono più alla fine del mondo, anzi, la eludono a bella posta nei
loro sermoncini domenicali e la rimandano sempre a data da destinarsi
citando le Scritture, questo atteggiamento vile e ipocrita è un
ulteriore Segno dei Tempi. Guide cieche che pretenderebbero di
guidare l'umanità. I laici non sono da meno, occupati come sono in
altre questioni profane. Il punto è:
- Chi vive nel lusso, gozzovigliando da mattina a sera nella grande giostra che il Sistema gli ha costruito intorno, come potrebbe preoccuparsi di cosa succede nel mondo?
- Il riccone come potrebbe credere che tutto quanto ha depredato potrebbe finire in un lasso di tempo brevissimo?
- E il popolo schiavizzato dai potenti del mondo, non riesce a pensare ad altro che a sopravvivere, come potrebbe sentire che i tempi stanno cambiando?
A
parte i benestanti della carne e le loro vittime infognate
nell'indigenza materiale e morale, ci sono pure coloro che facenti
parte della cricca mondialista, Il Gruppo, stanno costruendosi ripari
sotterranei e stazioni orbitali per tentare di salvare il culo
(scusate il francesismo) dalla imminente catastrofe (considerata tale
secondo i dati in loro possesso). Ora, se le grandi Famiglie che
comandano il mondo non sono poi così scettiche sul cambio d'era
prossimo venturo, tutto lascia intendere che un evento effettivamente
globale stia approssimandosi. Noi, certo, non abbiamo bisogno di
sapere certe cose da tali figuri.
Chi
mi segue sa che il Varco 2012 non riguarderà scenari cataclismatici,
ma qualcosa di sottile, pervasivo, trasformante ci attende da qui a
poco. Non saranno i soldi o i beni al sole a salvarci, né bunker o
installazioni militari. La setta mondialista, come direbbe Scandurra,
se la prenderà direttamente nel c***, e a nulla varranno i suoi
tentativi di sfangarla in extremis con un colpo di mano. E non sarà
nemmeno la fisica dei quanti a suggerirci la via di fuga. Dovremo
tutti passare per la pesa del Cuore, semplicemente.
Sottile e pervasivo...ovvero nell'unico modo che rispetti le regole del Fato.
RispondiEliminaNessun evento "schivabile" per dinamica grossolana. Nessuna zona di terra in cui nascondersi, individuata grazie alla soffiata di un amico bene informato, o all'abilità di calcolo di misteriosi parametri astrologici o di altro tipo.
Circola sulle bancarelle internettiane troppo tecno-esoterismo alla Franz Bardon, dove sembra che il tutto si risolva con esercizietti di respirazione e visualizzazione. No, le crisi, i cambiamenti, non ci richiedono allenamenti, ma purezza.
Caro Jake_
Eliminahai colto il senso di quanto vado dicendo da tempo. Se bastasse la Legge d'attrazione o qualche altra formuletta propagandata a tamburo battente da questi ipnotizzatori da fiera alla Braden, non avrebbe alcuna rilevanza la cesura epocale imminente. Un gioco da ragazzi. Oggi tutto si propaganda, scorciatoie per diventare belli più a lungo possibile, creme miracolose, balsami portentosi, psicofarmaci che risolvono problemi esistenziali, passaporti infine per la nuova era. La Vita è una cosa troppo seria per delegarla a guitti e saltimbanchi, a politicanti ladri e tagliagole bankieri. La Vita va vissuta conquistata sofferta amata difesa e poi... lavoro lavoro lavoro. Però, bisogna avere oro per fabbricarlo.
Caro Angelo, se è tristemente vero che in certi ambienti cattolici le realtà ultime paiono dimenticate e quasi un tabù, è altrettanto vero e che negli ambienti in cui se ne continua o torna a parlare, l'attenzione è spesso rivolta ad un mistero saldato a quello degli ultimi tempi e di fondamentale importanza per discernere: quello intorno alla rivelazione dell' "uomo iniquo". Mi viene da chiederti, se mi permetti, come mai non ne hai mai fatto parola in queste pagine?
RispondiEliminaun saluto a tutti
È tempo che ne parli, infatti. Sebbene tra le righe dei miei IUS e di altri post, traspare l'oscura presenza, non ho mai affrontato di petto il mistero d'iniquità. Di certo è un argomento da far tremare i polsi, specialmente a chi si occupa vive opera sulle realtà ultime, come chi scrive. È destino che proprio i laici si debbano occupare di queste cose. Noi laici, che cerchiamo il divino e la conoscenza quale mezzo, non possiamo sottrarci dallo stare in prima linea. I chierici HANNO MISERAMENTE FALLITO. Scusa il maiuscolo, ma ci vuole. Sta a noi supplire alle manchevolezze, alle omissioni, ai tradimenti delle Gerarchie temporali e spirituali. La battaglia si svolge dentro di noi, soprattutto, la Grande Guerra Santa è tra le più dure della Vita, ma va assolta fino in fondo. Il primo obiettivo, decisivo per il proseguo della guerra, è affrancarsi dalle pastoie samsariche, mantenere la giusta distanza dalle cose transitorie, non farsi imprigionare dal mondo. Pare facile, eh?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaConsolare? Molti preti in carriera ( e sono quelli che dettano le regole) si consolano consolando il prossimo.
EliminaPavidi conigli intrappolati in un comodo ruolo? Forse si.
Spesso anche di più, in senso negativo.
Un bel mestiere, pochi rischi, tante belle parole che lasciano sempre tutte le vie di fuga aperte....
No, non è un buon concetto quello del prete-crocerossina dello spirito. Responsabilità è un termine che ci impegna come uomini, prima che come preti o laici.
Nessuno può ritagliarsi il ruolo di arbitro fuori dal gran Gioco. Ne consegue che un ruolo che pieghi colui che lo riveste nel suo senso di responsabilità quale individuo, è opera demoniaca. Inevitabilmente.
Ricordiamoci, amici, del Film ''Ironman''. INIZIALIZZAZIONE IN CORSO. Il merkabah sta per essere varato: come è, è. A priori, il sacrificio (il medico prigioniero), del vecchio Ego.
RispondiEliminaForse l'avevo già accennato qualche mese fa, è curioso, per me, ritrovarmi a leggere un blog che parla di Kolosimo, che è stato, quando avevo 11-12 anni credo, il primo autore del "mistero" che abbia letto. E anzi, Angelo, devo dirti grazie perchè, imperdonabilmente, l'avevo dimenticato... A parte un'innato desiderio di scoprire (che non mi è stato tramandato ne dalla mia famiglia di origine e men che meno dalla scuola o dall'ambiente in cui son cresciuto) è stato proprio Kolosimo a farmi iniziare a "sognare"... o a ricordare?!
RispondiEliminaPeccato che quei libri siano andati persi in un trasloco... li avrei riletti volentieri, chissà cosa potrebbero dirmi ancora oggi...
Volevo chiederti una cosa Angelo.
Leggevo un intervista a David Wilcock che parlava di uno dei famosi "insider" che avrebbe fatto alcune rivelazioni.
Ora, io diffido da sempre di questi tipi così come dei contattisti (solo Cayce mi da la sensazione di qualcosa di diverso, di più "vero"), ma mi ha colpito di questo potenziale sbarco di massa alieno che, guarda caso, dovrebbe avvenire proprio nel dicembre di quest'anno.
La cosa mi ha colpito semplicemente perchè immediatamente mi è venuto in mente un sogno ricorrrente (che non faccio più da un paio di anni circa) fatto anche una volta al mese in anni passati: il cielo era pieno di macchine volanti di ogni tipo e forma, a volte mi son quasi spaventato nel leggere i racconti che parlavano di "UFO" e descrivere oggetti volanti simili o uguali a quelli che avevo visto...
Un abbraccio a te e a tutti i lettori!
Curiosamente, il mio approccio con Kolosimo è avvenuto con le stesse modalità cronologiche e ideologiche di Giusparsifal. La mia esperienza è perfettamente sovrapponibile all'incipit del suo post.
RispondiEliminaE oserei dire che tutto ciò è perfettamente in linea con la nostra presenza qui, concordi?
Elimina:)
Non fa una piega.
RispondiEliminacitaz: "Chi mi segue sa che il Varco 2012 non riguarderà scenari cataclismatici, ma qualcosa di sottile, pervasivo, trasformante ci attende da qui a poco. Non saranno i soldi o i beni al sole a salvarci, né bunker o installazioni militari. La setta mondialista, come direbbe Scandurra, se la prenderà direttamente nel c***, e a nulla varranno i suoi tentativi di sfangarla in extremis con un colpo di mano. E non sarà nemmeno la fisica dei quanti a suggerirci la via di fuga. Dovremo tutti passare per la pesa del Cuore, semplicemente."
RispondiEliminaBene, molto bene. Mi sento tranquillo. Ho un cuore.
Attenzione però,vero che non riguarda cataclismi, ma ciò interpretato nel senso che la pervasività, la sottigliezza darà un senso di intelligenza all'evento. A volte però il sottile deve colpire allo stomaco chi si è fatto integralmente servo dello stomaco, e non ha quindi altri "sensori" accesi. Anche il karma agisce così con chi è sordo ad altri livelli di percezione: colpisce dove è la sensibilità, e colpisce duro. Quindi, chi si chiude nel bunker si chiude in una tomba.
RispondiEliminaCaro Angelo, ormai sei uno dei pochi blogger che ancora riesco a leggere. Questa disamina molto sintetica ma efficacissima ed affascinante dello stato dell'ufologia è ampiamente sottoscrivibile. L'ufologia ormai è diventata la stampella o di un negazionismo esasperato di realtà "altre" da quella visibile ed empirica o di un cultismo che idolatrizza truffatori o esaltati che sostengono di essere in contatto con alieni angeli o entità dimensionali, tutti qui per aiutare un'umanità smarrita, stando agli intenti programmatici di Ashtar Sheran, Samael e altre "fulgide stelle" del firmamento cosmico. I nostri cari fratelli dello spazio sono molto preoccupati per il pianeta terra e e gli umani che lo abitano. Loro, pur di "aiutarci", si stanno sporcando le manine immacolate, i loro interventi sono finalizzati solo a risvegliare le coscienza e a nient'altro. Peccato che con le loro inteferenze violano ripetutamente una delle leggi dell'Amore universale, il libero arbitrio! però non c'è mai nessuno che alle conferenze, ai corsi di formazione o sul web dica chiaramente le la loro inteferenza è dannosa. Tu sei uno dei pochi. Che tristezza, che desolazione!
RispondiEliminaPer quanto riguarda il sociologo delle sette, Massimo Introvigne, c'è da impallidire leggendo le castronerie che ultimamente spara a raffica. Sono sicura che avrai letto anche tu l'articolo pubblicato sul Corriere metapolitico di questo servo del sistema (mi spiace usare parole forti ma non ne trovo di migliori). Non conosco il curatore del blog, conosco però, per averla osservata con molta attenzione in questi ultimi mesi, la sua linea editoriale e devo dire che non mi piace per nulla. Già in passato ci siamo dovuti sorbire gli articoli del giornalista cattointegralista Vittorio Messori e quelli dell'apocalittico neopentito René Girard. Adesso però questo dare spazio al fondamentalismo cattolico ha veramente stancato, non fosse altro per la distana intellettuale che separa questi loschi figuri dal grande Silvano Panunzio il quale, ne sono sicura, si starà rivoltando nella tomba.
P.S: si vocifera in giro che in realtà Massimo Introvigne sia un satanista praticante. Qualcuno ne sa qualcosa?