Ho
paura che non ci siano più altari. Le sacrestie, invece, funzionano
a pieno regime.
Le
dimissioni di Benedetto XVI°, hanno monopolizzato stampa, tivvù e
web e non poteva essere altrimenti. Si è elevato il coro degli
esperti dei mass media, e poi vaticanisti, politicanti, cantautori e
presentatori, al grido: le dimissioni? gesto coraggioso di un grande
papa... Il popolo, in maniera più modulata ha denunciato
disorientamento, sconforto, incredulità per il passo indietro del
pontefice. Gli opinionisti prezzolati a tanto il chilo, hanno messo
le mani avanti contro il tentativo di chiunque ci veda altro da
quello che appare. Vanno banditi gli specialisti in dietrologia,
dicono i ben informati. Guai soltanto a pensare che dietro le
dimissioni del Santo Padre vi siano pressioni, influenze o
cospirazioni. Tutto normale, sotto la luce del sole, insomma.
Per
me di normale c'è solo la melassa istituzionale dei pompieri
specializzati nello spegnere ogni diritto legittimo del popolo alla
verità, gli insabbiatori della realtà, i riduzionisti della Vita
son sempre pronti a spuntare come funghi dopo la pioggia. Oggi,
l'informazione deve passare al vaglio dei Dominatori dell'orbe
terracqueo. Filtrata, manipolata, digerita e diffusa, la notizia
strada facendo appare in veste plastificata, trasparente,
digitalizzata, uniformata. La verità è svenduta e traviata a tal
punto da essere invertita. Il bianco è nero e il bene è male.
Inversione semasiologica ad opera dello Stato Globale. Poche voci si
distinguono dal piattume retorico, politicamente corretto della
fabbrica del consenso.
Non
mi sottraggo certo io a leggere oltre le righe del noto ciò che lo
informa. Dietro l'abdicazione del Papa c'è ben altro della
stanchezza cronica di un anziano. La Chiesa postconciliare si trova
nella crisi più nera, più drammatica della sua lunga storia e
perfino un teologo progressista come Maritain lo comprese, tardi. Si
è aperta al mondo col buon intento di spargervi fermenti evangelici
e il mondo, più che mai refrattario e nichilista, vi è entrato con
tutto l'arsenale ideologico e materiale di cui disponeva, fino a
cambiarne i connotati: la Chiesa da corpo mistico a realtà
temporale. La struttura stessa della Chiesa cattolica dovrebbe essere
carismatica e sacramentale, invece è diventata un sistema sociale
governato secondo criteri politici. Essa si fonda sulla continuità
tra istituzione e Mistero. Per essa Cristo ha fondato sull'apostolo
Pietro la Chiesa universale. Al centro, quindi, vi è la continuità
tra Cristo e la persona di Pietro e dei suoi successori a Roma.
Trasmissione spirituale da persona a persona. Non una semplice
delega, né una nomina burocratica. L'autorità del Papa viene
dall'Alto e non obbedisce a criteri umani e giuridici. Una potenza
trascendente si innerva nell'anima del pontefice scelto a
ri-trasmettere la Luce del Divino tra gli uomini. Depositario di un
potere invisibile e non divisibile, il Papa è mistero a se stesso.
La
fortezza è in pericolo, è assediata da ogni dove, anzi, un manipolo
di invasori è riuscito ad entrare e a confondersi. Difficile capire
chi tradisce e chi è il nemico, tuttavia bisognerà tentare di
stroncare il male sin dall'interno. Il Signore del castello sa bene
che arrendendosi perderebbe tutto e, soprattutto, nessuno dei suoi si
salverebbe. I nemici non fanno prigionieri e nemmeno hanno
l'intenzione di negoziare. Morire per difendere la cittadella non è
una soluzione estrema, ma l'unica possibile.
Le
legioni di Massenzio scalpitano nervose. Non si può, non si deve
trattare con loro. Combattere è un dovere. Non v'è diplomazia,
politica, economia che possano salvare l'umanità. La spada della
fede e della conoscenza è la sola in grado di recidere la geometria
del male.
Papa
Benedetto XVI° chiese di pregare per lui, il 24 aprile del 2005, con
queste parole: "Pregate per me, perché io non fugga, per paura,
davanti ai lupi". Sappiamo, poi, come è finita.
Ciao Angelo, magari finisco per l'essere d'accordo con te solo perchè speravo che qualcuno dicesse quel che hai scritto tu.
RispondiEliminaNe parlavo ieri con amici, e, come avevo scritto, di getto ieri sull'altro post, la cosa più avvilente (e te lo dice uno che dalla chiesa cattolica si è allontanato anni fa, pur essendo stato Battezzato, ricevuta la Prima Comunione e poi la Confermazione) la cosa più avvilente era vedere come, agli occhi del mondo, il Papa sia percepito ne più e ne meno che un gran manager d'azienda.
Io ancora non so capacitarmi dell'accaduto.
Per assurdo ieri ho rivolto più di un pensiero a Ratzinger perchè, a meno che non sia il Male, ha compiuto un gesto di una gravità inaudita caricandosi di un fardello ben più grande, forse, di quello di portare a termine la Sua Missione.
Continuo a vagare nel buio nel cercare di dare una spiegazione logica alle dimissioni.
Da qualsiasi punto di vista cerchi di vederela, continua ad apparirmi una decisione priva di senso logico, coerente.
Personalmente credo che la motivazione data sia la più assurda possibile eppure è stata accettata così, senza batter ciglio.
Per quel che riguarda la nostra cultura, società usi e abitudini, è una vera fine del mondo.
....e meno male che c'è sempre qualcuno che ci insegna come funziona il mondo...
RispondiElimina"QUANDO CADRANNO I DUE BENEDETTI I TEMPI SARANNO MATURI"
RispondiEliminaannuncia le dimissioni e un fulmine colpisce la cupola in vaticano, poi il meteorite in russia e oggi quello a cuba....bah...margherita hack che tre mesi fa ha detto i maia si sono sbagliati di 2 mesi...
RispondiEliminaSi accavallano i segni dei tempi. Da più parti giungono a noi. Non ci facciamo irretire dal riduzionismo di Stato o dagli ammaestramenti pelosi di certa scienza. Viviamo gli ultimi scarti del Tempo e i segnacoli ce lo ricordano ogni santo giorno. Tremano le fondamenta della Terra, in primis quelle politiche e sociali, poi quelle religiose, ma lo spirito vola sempre alto e niente e nessuno potrà mai abbatterlo.
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