Dice qualcuno che la vita è
un viaggio, ma se non sai dove andare diventa un problema. Preti psicologi
scienziati ti indicano dove procedere, sulla scorta di quanto credono di sapere
e presumono di essere. Io vi dico semplicemente che ogni uomo ha la sua strada,
per lo più un compito e per capire quale sia dobbiamo provare in tutte le
direzioni, rischiando e parecchio, ma ci vuole coraggio da vendere, tenacia,
brama, intento, altrimenti si cade in quel limbo dell’anima, in quella stanza
asettica, inodore e incolore, illuminata dal neon che è la vita dell’uomo
comune. Amici scegliete di vivere, totalmente, appassionatamente, decisamente,
spogliandovi ad ogni passo di ciò che è accessorio, fino a rimanere nudi,
liberi; cosa vi importa delle convenzioni, della soffocante morsa parassita di
chi segue la corrente. Non vi fate prendere per i fondelli dall’ipnotista da
fiera che vi vende l’estasi, che vi annuncia salti quantistici per una
sanatoria collettiva, qui bisogna assalire il Cielo lasciandosi dietro ogni
cosa, tocca sgobbare una vita per meritarsi una vita più alta. Abbiamo tutti un
dono divino, per esserne degni esso va fatto fruttare, irradiare, espandere all’infinito
per accedere al Regno come ci insegna Gesù, altrimenti che campiamo a fare?
Ho imparato ad aver fiducia
nello svolgersi delle cose, apprendere che anche quando si presentano come
frammenti di un confuso universo poi, a tempo debito, davanti a un cuore quieto
e a una mente limpida sapranno, a modo loro, ricomporsi in un unico
significato. Il passato di ognuno di noi non lo conosciamo realmente, magari lo
rammentiamo, incontri passioni miserie scontri violenze cose, ma non riusciamo
a leggerlo nella sua unità, ci sfugge l’archetipo, la stella dominante, il demone
che ci ha spinto nella direzione in cui ci stavamo comunque muovendo, il fine.
Il presente, poi, è in funzione dello ieri e patisce la vibrazione del ricordo.
Non ho molto da dire sulla
mia vita profana. L’ho dimenticata, in realtà. Se me ne ricordassi,
ricomincerei da capo il viaggio verso l’annerimento delle forme passate. Ho
spezzato i vecchi legami per vivere nuove modalità di rapporto con me stesso,
gli altri, Dio e il Cosmo. L’impresa più grande e dispendiosa è stata quella di
domare la mente, che come una scimmia infuriata correva in lungo e in largo a
scapito della mia libertà e mi rendeva prigioniero. Da ragazzetto mi nascondevo
dietro false motivazioni, giustificazioni su giustificazioni, bugie, e la
vocazione per le cose occulte non era pura come volevo far credere: ero interessato
soprattutto a me stesso. Il possesso, di qualunque tipo, è una minaccia
sottile, ci rende schiavi senza preavviso. Ci fa dominatori e ci domina. Ero
ignorante e mi credevo sapiente solo perché avevo leggiucchiato qualche libro
che prometteva mirabolanti poteri psichici. Imparai, finalmente, ad ammettere
di non aver capito niente.
L’umanità si interroga sul
suo futuro, singolo e collettivo, ma non sa da dove viene. Chiedi ad uno
scienziato, un capo di Stato, risponderanno con teorie confuse. Io non ti
rivelo da dove vieni, ma non pretendo neppure di importi dove andare attraverso
spot propagandistici, strategie economiche, programmi politici.
Io non ho niente di solido
e perciò spicco il volo costantemente, seguendo una rotta invisibile. Come gli
uccelli non accumulo più nulla, non desidero la “robba”. Conosco il ciclo della
vita e della morte. Se sai da dove vieni e che non finirai, allora sai.
Da ragazzo invece di
godermi la primavera della vita, lasciai che mi fossero rubati i sogni. Che
società è la nostra? Non ha cura dei suoi germogli e neppure di se stessa. Si
trascina sui resti di dottrine servili al potere. Vende le sue gemme più
preziose per quattro soldi, e resta sempre povera. Per non appartenere a questa
né ad altre logiche, oltrepassai progressivamente ogni forma di credo, entrando
nella Realtà Increata, quella che chiamo
continuum. Sono come un corso d'acqua: attraverso, assorbo e rilascio
miriadi di particelle. E non mi pare di essere chissà chi. Né un guru, né un
istruttore o maestro di vita. Per carità. Posso solo dire una cosa, certa,
vera, sacrosanta: ho raggiunto la vetta dell’uomo e da questo punto si comincia
a vedere Dio. Non esiste più separazione tra dentro e fuori. Ciò non toglie che
il mondo continui ad essere un banco di prova. Gli altri, il prossimo, la
società, hanno tutti compassione di me perché non mi vedono inseguire oggetti
materiali o posizioni di prestigio, mi ritengono un fallito, un perdigiorno
incallito, un “cazzaro” per usare un francesismo. Ho pietà di loro perché
ignorano che la povertà non mi appartiene, né la ricchezza appartiene loro. Un
tempo provavo ansia per ciò che avevo e non avevo. Se non lasci quel che hai,
non potrai mai godertelo. Se non sei disposto a perdere l’idea che hai
dell’altro, non lo conoscerai mai veramente. Padri e figli si vivono accanto,
attaccati all’opinione che ognuno ha dell’altro senza mai comprendersi.
L’ignoranza è il peggior nemico di ogni uomo. Paghiamo un prezzo individuale e
generale. Molti perseguono il profitto, pochi lo trovano e tutti vivono quiete
disperazioni. Ognuno tiene presente solo un aspetto della realtà e ciò provoca
nevrosi e depressioni: il mal di vivere ci viene dal non vivere veramente.
Non frequento le grandi
città (Deya esclusa), per via del sonno profondo che le invade. Fuori da certi
ritmi il cervello è più sveglio. Presto ci sarà una migrazione verso le aree
rurali; la Natura e la Voce di chi ci sta a fianco torneranno a guidare le
nostre decisioni, non so quando di preciso, ma avverrà presto. Ognuno cerca
solo un po’ di pace, anche se alcuni la vanno a trovare nei resort e poi
ricominciano da capo: potere denaro piacere. I religiosi cercano pure loro il
potere, le casalinghe si identificano con i personaggi delle soap opera, gli
anziani tentano ancora la fortuna al Superenalotto.
Ognuno ha diritto alla
felicità, ma pochi la cercano attraverso il lavoro spirituale. Il vero potente
ha conosciuto se stesso e Dio: un giorno lo scopri e la tua vita cambia. Sei
miracolosamente dentro e fuori dai giochi. Ti giudicano scemo, nessuno ti comprende,
ma non importa più. Questo è successo a un certo punto della storia, più o meno
verso l’inizio del viaggio. Ho imparato che la rabbia va data al fuoco. Sono
stato sgravato dalla zavorra dell’attaccamento e trasfigurato in una nuova
identità. Con il cuore innamorato della Verità, la mente permane nella quiete.
Per tutti la vita su questo pianeta è una prova, conta superarla.
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RispondiEliminaCaro Angelo, sto rileggendo la brava M.me Blawasky (so di non averlo scritto bene) nel suo ''Iside Svelata''. Mi intriga, sento che c'è del vero, più che in Castraneda (ce l'ho con il sudamericano). La domanda cazzara è la seguente: il mesmerismo, ciò che il Du Potet, Mesmer, Van Helmont, Paracelso, il magnetismo come supremo legante di tutte le cose visibili e invisibili, la luce astrale, è in rapporto con il Lumen? Come trasferire il Principium Individuationis nel Corpo Sottile?
RispondiEliminaLumen lumen lumen ce ne vuole a iosa, visti i tempi. Tu cercalo quando l'astro declina e quando s'alza, quando comprendi di essere in uno stato di grazia. Cercalo lì e dopo lo troverai ovunque. Scoprirlo è illuminante.
EliminaPost splendido, vorrei che fossero tutti cosí... ma quant'è duro ricordarsi di ciò che dorme dentro di noi quando ci si chiude in quelle "stanze asettiche illuminate dal neon"...
RispondiEliminaper fortuna vivo in una piccola città di provincia
RispondiEliminaQuando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono,
RispondiEliminae anche quello che rivelerò a te ora,
perché tu lo trasmetta all’umanità,
si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.
Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per
tutto il tempo necessario, anni, decenni,
fino a quando la società sarà progredita abbastanza
per accettare quel che ti spiego qui di seguito.
Vi è una forza estremamente potente per la quale
la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.
È una forza che comprende e gestisce tutte le altre,
ed è anche dietro qualsiasi fenomeno
che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.
Questa forza universale è l’Amore.
Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile
e potente delle forze.
L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
L’amore è Gravità, perché fa in modo
che alcune persone si sentano attratte da altre.
L’amore è Potenza, perché moltiplica
il meglio che è in noi, e permette che l’umanità
non si estingua nel suo cieco egoismo.
L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.
Questa forza spiega il tutto e
dà un senso maiuscolo alla vita.
Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,
forse perché l’amore ci fa paura,
visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo
non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice
sostituzione nella mia più celebre equazione.
Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo
può essere ottenuta attraverso
l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,
giungeremo alla conclusione che l’amore è
la forza più potente che esista, perché non ha limiti.
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo
delle altre forze dell’universo,
che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento
di nutrirci di un altro tipo di energia.
Se vogliamo che la nostra specie sopravviva,
se vogliamo trovare un significato alla vita,
se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita,
l’amore è l’unica e l’ultima risposta.
Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore,
un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio,
l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.
Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.
Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara,
vedremo come l’amore vince tutto,
trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita.
Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere
ciò che contiene il mio cuore,
che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.
Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo,
ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta.
Tuo padre Albert Einstein
Ieri sera intorno all'una leggo a mia moglie una frase di Einstein che avevo annotato sul mio cell. che dice:
RispondiElimina"Quando la materia si manifesta, proietta un'ombra scura, perché è materia. Dio è puro spirito e dunque quando si materializza non può manifestarsi se non attraverso la luce.
La luce non è altro se non l'ombra di Dio“.
L'intenzione era di condividerla con il blog, ma vista l'ora tarda decido di rimandare a questa mattina.... apro il blog e trovo il commento di Gius.
Qualcuno la chiamerebbe solo piacevole coincidenza.... io no ;)