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sabato 4 luglio 2009

RENATO VESCO: L'UFOLOGIA COME GUERRA OCCULTA




Renato Vesco (1924-1999) è stato il personaggio più enigmatico dell'ufologia italiana. Perito aeronautico (anche se spesso chiamato ingegnere), fascista convinto da giovane, collaboratore della Rivista Aeronautica nel dopoguerra, ebbe un difficile rapporto con giornalisti ed editori oltre che con gli altri ricercatori sull'argomento. Il suo libro "di culto", Intercettateli senza sparare era pronto già nel 1956, ma dovette attendere la pubblicazione fino al 1967. Mursia non ha mai ripubblicato né il primo né i due che sono seguiti, I Velivoli del Mistero e Operazione Plenilunio.

In apparenza Vesco aveva una conoscenza illimitata degli aspetti meno noti della ricerca aerospaziale nel dopoguerra. Nei suoi libri passava con abilità dalle fonti noti e verificabili ad altre segrete e incontrollabili. Vesco sembrava essere in buoni rapporti con molte personalità del deposto regime e dei servizi segreti militari. Però i critici lo hanno colto in fallo numerose volte, e tutta la prospettiva storica su cui si fonda la sua teoria appare stranamente distorta. C'è una Gran Bretagna che nei primi anni '50 spende enormi fondi segreti per sviluppare una forza aerea strategica altrettanto segreta, c'è una tecnologia della gettosostentazione tutta da verificare, ci sono supposizioni (specie nel terzo dei suoi libri) che arrivano al limite della mitomania.

Eppure le credenziali di Vesco erano abbastanza convincenti che molti pensarono sul serio, nei primi anni '70, che davvero il Regno Unito disponesse di una piccola forza di bombardieri e ricognitori ipersonici e superstratosferici. Io, non mi vergogno di ammetterlo, ero fra questi, ed ero in buona compagnia.

Alla sua morte gli archivi di Vesco, dopo lunghe questioni legali, furono ceduti dagli eredi al CISU, il gruppo ufologico di impostazione "scettica" (in contrapposizione al "fideistico" CUN di Roberto Pinotti). Ma la promessa di pubblicare i risultati di quelle ricerche, finora, non è stata mantenuta.

Si dice che un editore (non si sa quale) rifiutò di pubblicare "Intercettateli Senza Sparare" nel 1957 in seguito alla Crisi di Suez: le spiegazioni dell'autore, secondo cui la segretezza di una forza strategica all'avanguardia, ma tuttora sperimentale, non poteva essere compromessa in una crisi locale, non furono considerate credibili. Ma, ironicamente, non erano lontane dalla realtà nemmeno per quanto riguardava le forze convenzionali: i pochi Valiant che parteciparono all'intervento militare britannico furono frettolosamente dotati di vecchi sistemi di puntamento visuale e furono limitati al bombardamento diurno, perché i radar non erano ancora a punto.

Non è dato di sapere se negli ultimi anni Vesco avesse riconosciuto che la sua tesi era priva di fondamento. La concezione aerodinamica dei "suoi" dischi volanti era diversa da quella di ogni altro aeromobile conosciuto, anche se pare che avesse perfino costruito dei modelli funzionanti.

In apparenza si tratterebbe delle fisime di un inventore isolato e un po' eccentrico. Ma su questo punto c'è una cosa abbastanza inquietante, un passaggio che sicuramente pochi lettori della martoriata edizione Urania di "Le Guide del Tramonto" di Arthur C. Clarke avranno capito.

Nel sesto capitolo di "Childhood's End" si legge:

"The ordinary private flyer or aircar had no wings at all, or indeed any visible control surfaces. Even the clumsy rotor blades of the old helicopters had been banished. Yet man had not discovered anti-gravity; only the Overlords possessed that ultimate secret. His aircars were propelled by forces which the Wright brothers would have understood. Jet reaction, used both directly and in the more subtle form of boundary layer control, drove his flyers forward and held them in the air."

Questa descrizione si adatta alla concezione di Vesco (che non si può descrivere in due parole) molto più che al "Silver Bug" di John Frost, che usava l'effetto Coanda ma non il controllo dello strato limite.

Il discorso sarebbe lungo e pieno di congetture indimostrabili. Meriterebbe un post tematico.

Estratti dai libri di Vesco:

La questione dei "Fratelli dello spazio" è sicuramente destinata a immatura fine...il tempo passa e si avvicina il giorno (un gran giorno per gli inglesi) in cui una formazione di dischi volanti passerà sibilando sui deliranti spettatori convenuti all'annuale rassegna della produzione aeronautica britannica, che si svolge per tradizione sul vecchio aerodromo di Farnborough, dove la R.A.F. e gli UFO mossero i loro primi passi.
da "I velivoli del mistero" Mursia, 1969

Nomi, date, dati e fatti proveranno che gli UFO sono i precursori degli odierni satelliti artificiali e dei veicoli spaziali. Macchine ovviamente segrete, come si conviene ai tempi di "blocchi", "muri" e "guerra fredda" che hanno permesso una impostazione risolutiva del vecchio problema della conquista dello spazio.
da "Operazione plenilunio" Mursia, 1972

La biennalità degli avvistamenti sembrerebbe proprio da porre in relazione con le posizioni astronomicamente ed astronauticamente favorevoli di marte. Gli operatori UFO hanno dunque rivelato un fattivo interesse per il rosso pianeta e ciò ci autorizza a ritenere che non già i marziani abbordino di tanto in tanto la Terra per studiarci oggi e soggiogarci in seguito, ma che i tellurici o meglio uno sceltissimo nucleo di quella parte di tellurici che canta DIO SALVI LA REGINA! abbia già raggiunto anche quel remoto mondo, naturalmente in gran segreto data l'importanza non tanto della missione in sè quanto dei mezzi impiegati. 
da "Operazione plenilunio" Mursia, 1972

1 commento:

  1. Intercettateli senza sparare l'ho letto anch'io, inizio anni 70, e anche se ero un ragazzino ho subito capito che chi scriveva quella roba stava fuori di cervello.

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