Dopo
anni di pubblicazioni su questo blog e all'inizio del 2016, dovrei
fare il punto della situazione. Nessuno me lo chiede, ma siccome ho
stabilito un dialogo con voi, amici che seguite Il Grande Ignoto, e
visto che da un po' di tempo son sempre più rari i miei interventi,
credo sia giunto il momento di fare un bilancio.
Dopo
l'entusiasmo che ha destato il mio racconto dell'esperienza
scandurriana, si è verificata una flessione di contatti, dovuti in
buona parte alle speranze disattese di molti fra voi. Speranze di
dare una continuità, di ri-fondare l'anonima talenti, di
sperimentare ciò che ho provato e descritto.
Poco
mi importa di passare per inattendibile. Lo metto sempre in conto.
Infatti Scandurra mi avvertiva di non preoccuparmi degli scettici, ma
dei credenti. Già, perché un principio a me caro riguarda proprio
questo: per vedere bisogna prima aver fede. È un atteggiamento
decisivo per poter accedere a certi stati mentali e, quindi, entrare
in altre dimensioni. Scrollarci di dosso la corazza dei pregiudizi,
dell'acculturazione istituzionale, lasciarci alle spalle la
secolarizzazione, rompere le catene della prigionia esoterica che
potenze invisibili ci hanno messo addosso da secoli, è il primo
passo.
Io
credevo a 13anni di sapere e Scandurra mi fece capire che non avevo
ancora aperto gli occhi. Il mondo era occupato a fare esperimenti con
la materia, la Scienza ci diceva che dovevamo credere solo a ciò che
era dimostrabile, poi apprendevo di non conoscere chi ero, cosa ci
facevo qui, quali forze, quali intelligenze interferivano nella mia
mente. L'uomo del XX° secolo era il più stupido mai esistito e me
ne accorsi giorno dopo giorno. Il resto l'ho descritto in centinaia
di post. L'intelligenza di fronte al mistero, amici miei, è l'umile
serva del temperamento; usa le proprie risorse nella ricerca di
giustificazioni apparentemente razionali per inclinazioni e impulsi
che affiorano dal profondo e che, a ben guardare, di razionale hanno
poco o nulla. L'inconscio rimuove in automatico tutto ciò che dà
fastidio alla mente ragionante, che a sua volta è brava nel cercare
appigli logici per giustificare ciò che logico non è. Poi ci sono
le fobie, che consistono nella ripulsa immotivata verso situazioni
ricorrenti che, se non evitate, possono scatenare l'angoscia.
Devo
dire, a onor del vero, che chi mi ha seguito si è messo in una
posizione di attesa, di sospensione dell'incredulità, per fare in
modo che irrompesse il magico. E ciò è fondamentale, perfino
attraverso un mezzo digitale, che mette una distanza tra chi racconta
e chi ascolta. Ma certi messaggi son fuori da tempo e spazio, parlano
direttamente all'anima ed io ho fatto affidamento su questo: chi è
stato in grado di sentire ha ricevuto. Il segnale è stato forte e
chiaro, il rumore di fondo non ha sporcato poi così tanto la
ricezione.
Tutto
ciò che ho descritto, dall'esperienza alle materie oscure, è
sufficiente, mi domando, a mettere in moto un cammino iniziatico?
Bisogna far parte di una confraternita regolare per procedere lungo
il cammino? È mai possibile surrogare l'insegnamento con scritti
digitalizzati? Leggere un libro che tratta di esoterismo è
sufficiente per intraprendere la Via? A sentire Guénon, è
impossibile prescindere da un Ordine tradizionale. Scandurra, invece,
ha sempre affermato che molti possono essere gli strumenti per
l'accesso, purché funzionali: un sogno, un incontro, una frase letta
di sfuggita sul giornale, un segno dal cielo, un incubo, un trauma
fortissimo. Tutto può servire per cambiare, per rivoluzionare la
propria vita, basta essere disposti e cogliere l'occasione al volo. I
riti d'iniziazione possono uscire dalla norma, spogli pure di
liturgie canoniche, senza spade né mantelli. Il sacro e le energie
che lo caratterizzano non sono vincolabili. A volte gli esoteristi
peccano di ingenuità, mostrando pure una certa dose di timore di
fronte alle potenze celesti e allora cercano di cristallizzare lo
spirito, di legarlo a codici, a leggi che reputano definite. Come
fai a imbrigliare il vento se non sai nemmeno da dove viene? Come
puoi tentare di stabilire i limiti di manovra a ciò che è veloce
come il fulmine? Il paradosso di una certa scolastica guenoniana sta
proprio in questo: si denuncia i limiti della ragione e poi si vuol
presentare l'Illimitato con i criteri cartesiani. Srinivasa Aiyangar
Ramanujan traeva ispirazione dalla dea per le sue bellissime formule;
Einstein leggeva con interesse Mondi
in collisione di
Velikovskij,
libro eretico di cosmologia; Leonardo disegnava paesaggi alieni sullo
sfondo della Gioconda; Kurt Gödel, logico e matematico di rilievo
mondiale, vedeva demoni dietro la realtà ordinaria; Newton cercava
la pietra dei filosofi e lo stesso Cartesio inseguiva i Rosa+Croce
per tutta Europa. C'è dell'altro oltre ciò che si percepisce e i
grandi uomini, noti e sconosciuti, lo cercano da sempre.
L'Iniziazione
è un levare e un anteporre, che non tende a riduzione, ma che cerca
una sorgiva, l'essenza ineffabile della prima-volta dell'apparire.
Dopo decenni di viaggi, oggi studio il dramma cosmico. Ho ricevuto
per far questo, il lumen
quale energia irradiante sostenuta dalla disciplina dell'arcano.
Atlantide, l'India, l'Egitto, Platone e i laconici presocratici, sono
l'originaria fonte sapienziale del lucumone Scandurra, mediomante e
psicopompo, oracolo cosmico e pioniere solitario dei Nove Mondi.
Venditore di frutta e verdura ma pure agricoltore celeste, che ha
operato su coloro cui il suo magistero ha potuto rivolgersi,
manuductio
ad coelum chimicum,
per mostrare lo spirito della materia, l'ordine di tutte le cose e la
voragine sempre rigenerantesi dell'immaginale; questo suo condurre è
l'esperimento del più antico nel più profondo.
Per
essere degni del suo insegnamento, non dovevamo farci abbagliare dal
piacere, nemmeno confonderci col mondo delle masse e delle merci, pur
rimanendo umili e disponibili ad aiutare il prossimo. Non ci
sentivamo superiori a nessuno e non ci consideravamo migliori degli
altri, ma eravamo gli unici a rinunciare a tutto. Il nostro compito,
però, non è ancora terminato. Una missione che è di là
dall'essere compiuta. Ci vorrebbe nuova linfa, nuovi viaggiatori
disposti a tutto e senza rimpianti. Non me la sono presa comoda, ma
attendo donne e uomini capaci di camminare senza grucce, in grado di
vedere lontano e sentire in profondità. Vi è un polo dinamico e
concettuale che collega tutte le energie, un fluido vitale alchemico
che pervade agisce e muove, manifestandosi in vibrazioni ad alta
frequenza che attende catalizzatori e casse di risonanza.
Ogni
limite ha valore sacro. Ogni svolta è una decisione. Io ho rivelato
più cose in pochi articoli di quante ne appresi i primi anni da
Scandurra. Il problema qual è, ora? Mettere in fase la
sintonizzazione col lumen
in
un
processo
di irradiamento della coscienza a potenziale elevato e per questo
devo avere un contatto diretto col neofita. Attivazione catara,
innesco del punto meraviglioso secondo il templarismo del cerchio
interno, via isiaca: l'arte muta, il principio non può.