Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

lunedì 8 febbraio 2016

OLTRE QUELLA PORTA



È ora di dismettere i costumi di scena dell'Io sociale, usati, stracciati e miserabili, a costo di restare nudo. Il Sistema ci ha procurato tutta una serie di maschere, di sovrastrutture, al fine di allontanarci da ciò che siamo veramente; c'è riuscito attraverso il pensiero a senso unico, la propaganda, l'ideologia, l'adesione incondizionata a feticci scientifici, la scolarizzazione, l'ipnosi mediatica, presentandoci una religione umanitaristica svuotata da ogni anelito verso il trascendente. Gli arcontici oligarchi hanno vinto facile, dopo decenni di lavorio psichico. E ora? Beh, è tempo di levare le maschere, il carnevale dell'esistenza deve finire; è tempo di deporre gli scudi pomposi e i cuscinetti protettivi bagnati dal sudore di provvisorie agonie. Via le gratificazioni, le medaglie, via gli autoinganni e le sontuose inutilità del mondo moderno. Vogliamo rendere tutto, anche le cose usurpate.
Infine varcheremo la soglia della nostra essenza – presente ai confini dell'alba. Finalmente proveremo ad Essere, in preda ai travagli del parto pieno di promesse d'eternità. Vogliamo essere ebbri della nostra legittimità ancestrale.
Dovremo restare immobili, silenziosi nel cuore della trasmutazione, poiché regniamo su un frammento di Spazio ai margini della realtà. È il mistero dell'evidenza. Basta denudarci con un atto di coraggio e il Tempo si fermerà. Scopriremo che la linfa dei pensieri fa maturare le parole che incarnano l'idea: un'azione autenticamente magica. Se riuscissimo ad animare il nostro corpo da un ritmo universale, esso si libererà per un attimo dalla solita schiavitù. E allora ciò che diremo diventerà Parola.
Abbiamo capito che solo una notte invernale (il kali yuga, per intenderci), con tutta la sua tristezza, potrà permetterci di risuscitare l'interminabile battaglia metafisica, il senso per cui siamo qui, su questa Terra. Dovremo intravvedere un segno di intelligenza per non smettere di braccare la vita – la nostra vita; ma non ci dobbiamo illudere, lo specchio della mente farà in modo da farci vedere solo la nostra vecchiaia, l'impotenza che ci si è appiccicata addosso dopo anni di sociologiche adesioni. Dobbiamo osare, amici, osare correndo il rischio di entrare nell'ombra e cercando il passaggio segreto verso l'Io introvabile, tanto a lungo sognato. È giù in fondo al nostro abisso quell'Io antico, per millenni sepolto: eravamo dèi, tali nella nostra complessità vissuta come un insieme, capaci di assorbire tutta la sofferenza dell'umanità ma anche l'energia che alimenta gli Universi. E pensare che avevamo a disposizione la coppa dell'Abbondanza e l'abbiamo barattata per una pensione d'anzianità.

3 commenti:

  1. Come dici tu: bisogna rendersi conto che "nell'avanti" transumano c'è il nulla. Tirare la "coperta" della Bestia Senziente che è l'uomo, verso un futuro inesistente fatto di mirabilie tecnologiche, è ironicamente satanico, e strappa un sorriso amaro. A parte che la razionalità atta a costruire questo inferno di mondo (come direbbe De Pasqually), viene tutta dall'intelletto diabolico; a parte questo, è solo volgendosi indietro che la speranza di uno spiraglio può palesarsi. La palingenesi è un ritorno alla consapevolezza di essere un soldato del Bene contro l'eterna lotta contro il Male...e riscoprire i propri camerati. Ma ciò può essere ottenuto attraverso (il Varco) la Magya di cui parlò Bohme e Paracelso. Scusate l'affresco un pò di pancia.

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  2. Concordo con il vostro sentire, lo vivo ...Solo quando ogni essere umano aprirà la sua "Porta" e sarà consapevole di ciò che E'... Il mondo come lo conosciamo non potrà più esistere.
    Non è possibile arrestare questo processo è per tutti !!! Per ogni uno avviene in modalità differente e in tempi diversi non smettiamo mai di ascoltarci... "Il Varco" ci parla.

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  3. Concordo con il vostro sentire.Solo quando ogni essere umano sarà consapevole di ciò che E',non potrà più esistere il mondo
    come lo conosciamo.Il cambiamento è lento ma inarrestabile è importante andare in profondità con noi stessi senza paura e restare in ascolto...perché " Il Varco" ci parla.

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