Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".
La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.
domenica 13 settembre 2009
MIKE PLATO, CHE GUEVARA E LA DERIVA DEGLI INCONTINENTI
Cari amici del blog, Mike Plato così risponde ad una mia critica moderata, tirandomi l'orecchio per non aver compreso la sua lettura esoterica sul Che. Certo che non mi puoi imboccare, né a me né ad altri cercatori che ti seguono. Ci mancherebbe. Ho ancora la facoltà psicomotoria di portar alla bocca il cucchiaio con la minestrina. Mi permetto di risponderti dal mio blog, non per viltà, ma per non rubarti spazio.
Non entro nel merito su quanto io debba lavorare per la Via. Raccolgo con umiltà il tuo consiglio come da chiunque me lo facesse presente. Caro Plato, tu non mi conosci, non credo nemmeno che tu abbia mai letto ciò che scrivo su IL GRANDE IGNOTO, pazienza, però visto che elargisci con generosità messaggi di alto contenuto spirituale, cabalistico, gnostico, ermetico (e lo dico senza ironia); visto che le tue sono più che idee da discutere, affermazioni assiomatiche da accettare o meno, cerca di atterrare un attimo, per un po', dall'iperuranio dove soggiorni, e ascolta qualcuno che per esperienza, bada bene, per esperienza diretta qualche ispirazione, qualche dato tradizionale lo ha acquisito nel tempo. Sono 35anni – ma da pischello avevo, o meglio, subivo già visioni non di poco conto, insieme ad una casistica psi che stupiva prima me stesso e poi i miei genitori ed amici – che brigo, provo, studio, ricerco, sbatto la fronte su cose di questo e di quell'altro mondo, o per usare espressioni oggi trendy, ho viaggiato nel multidimensionale da troppo tempo, forse. Ho incontrato cialtroni, mitomani, maestri riluttanti, confraternite di varia osservanza, correnti o.t.o., guenoniani, evolomani, giuda e fratelli sul cammino. Da tutti ho appreso e spero dato altrettanto. La Verità è frammentata su questo piano, ricordatelo Plato, non è un bagaglio a mano che te lo porti a casa appena lo hai trovato. Ricordati cosa disse Charles Hoy Fort: una risposta non è l'unica risposta. Non ti cito Guénon, Corbin, o altri tuoi mentori. Ti cito un folle americano a cui tutti dobbiamo qualcosa.
Che tu sostenga la tesi gnostica e rivalutativa su quel terrorista – così andrebbe definito – argentino, icona pop di tante generazioni di progressisti, comunisti, maoisti, mi lascia alquanto perplesso, in ragione del tuo intuito e conoscenza. Il fatto che fosse figo, fotogenico, col perenne sigaro in bocca e la pistola al fianco, non lo rende meno fetente. Ma tanté. Certo, in tempi ove non volano più le aquile, bisogna contentarsi dei pollastri; il Che però, era un pollo cattivello e facile agli odi, foraggiato dall'Unione Sovietica, matrigna egemonica di tutti i comunismi del mondo. Te lo ripeto, un eroe dello spirito non conosce ideologie, immola la propria persona per una idea superiore, secondo un codice non scritto ma impresso dentro il suo cuore. Lui al potere, ti avrebbe fatto lavorare vita natural durante come bracciante in divisa presso qualche campo di grano, ma senza cerchi, senza bibbie ne grilli per la testa. Accetto le tue precisazioni sugli eroi dello spirito, però se vuoi un mio consiglio, sii più accorto su certi accostamenti storici, perché la storia è soprattutto una interpretazione di fatti, su piani differenti. Le spinte epocali dietro i singoli e dietro le masse, non sono variabili e non hanno colore politico. E quello che per il mondo è un eroe è spesso un sicario al soldo del più forte. Codreanu era un uomo di spessore ben superiore al sigaraio rosso, però era fascista, antisemita, cattolico e quindi pessimo per definizione, mentre il buon compagno era un liberatore di popoli. Ma per favore.
Puoi anche sentirti un maestro, e probabilmente quando sarai grande lo sarai, devolvere al mondo la tua sapienza, che Dio te ne renda merito, ma ciò comporta una grande responsabilità. Il web è un tam tam pericoloso e problematico, certi input possono innestarsi in coscienze immature e poi...boom.
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