Chi comanda questo mondo? Gli USA? I banchieri? L'internazionale comunista? I generali? I servizi segreti? La massoneria? O tutti insieme appassionatamente? Erano queste le domande che negli anni settanta ci facevamo sul potere che il sistema esercitava sui popoli. Domande più che legittime quando si esce un attimo dalle convenzioni vigenti, dal quotidiano trastullarsi, quando non ci si contenta delle notizie date dal telegiornale o dall'imparaticcio scolastico. Al di là delle tesi di questa o quella ideologia, marxista-leninista, neofascista, liberale, cercavamo risposte non preconfezionate, con la forte impressione che non ce la raccontavano giusta. La lotta di classe, la questione sociale, il capitalismo, i valori della resistenza, Dio patria e famiglia, la massificazione, il centrosinistra, la guerra fredda, la cortina di ferro, il ceto finanziario e funzionario delle oligarchie bancarie ed industriali, l'egemonia culturale, il pentapartito, libero Stato in libera Chiesa, la partitocrazia, i laici, le streghe son tornate, l'immaginazione al potere e potremmo continuare con le parole d'ordine che definivano un'epoca o, probabilmente, l'affossavano. L'anonima talenti voluta da Scandurra, era composta da donne e uomini di diversa estrazione sociale, età, cultura. Per il maestro, le differenze riguardavano semmai le qualificazioni interiori e niente altro. Queste valenze distinguevano gli uomini.
Nelle materie oscure scandurriane, risuona la voce di un pensiero privo di parole ma cifrato in simboli e prescrizioni rituali fuori dal comune. Questo pensiero non rappresenta, ma identifica. Per lui, l’atto del conoscere è fisiologico come mangiare. È la mente che opera con entità mitiche in luogo di concetti: da qui l’importanza delle immagini, che rimangono impenetrabili a chi non ne conosca la cifra. Mentre le forme antiche del mito naturistico attribuivano valore umano, psichico, ai processi cosmici, il mito dell'anima secondo Scandurra viene ad attribuire valore cosmico, universale, ai fatti psichici: attraverso un’unica esperienza che fa coincidere le due sfere. Questa unica esperienza è la visione globale: la scoperta dell'entità occulta dell'uomo, l'anima vivente. Chiuso in quel luogo nascosto che è la cavità del cuore, c’è una particella incorruttibile, quasi impercettibile nella sua piccolezza, che improvvisamente può espandersi in una vastità smisurata, può invadere lo spazio, coprirlo, avvolgerlo: quella è l'acqua di vita, la beata vastità di cui l’universo è solo una parte, la zampa del cigno immersa nell’acqua. Il lumen, l'energia divinoumana tenuta agli arresti domiciliari nella testa dell'uomo dalla scomparsa di Atlantide, deve riprendere a scorrere fino al centro del cuore e innescare una reazione a catena, che produrrà la rottura dell'involucro che custodisce ma pure imprigiona la particella incorruttibile, solo così si definisce un carattere, un compito, un destino. Scandurra per ottenere questo, ripara le deviazioni intercorse dal progetto cosmico. La visione globale ci permette di scorgere, infine, la rete immensa che ci paralizza, dentro la quale schiattiamo per tutta la vita. Se vediamo la rete scopriremo pure chi l'ha costruita.
Un pomeriggio autunnale, quando a Viterbo tirava la 'giannella' (tramontanina) e tutti i passanti si affrettavano a tornare a casa, noi ci incontravamo al negozio, e tempestavamo il maestro di domande sui massimi sistemi, del tipo ''chi comandava il mondo''.
- Servizi segreti, organizzazioni internazionali, partiti? No, questi sono soltanto ragazzi- spazzola nella bottega del barbiere. Chi comanda il mondo? Non guardate il davanti delle cose, guardateci dentro. Non c'è bisogno di impicci e imbrogli. Qui siamo nel mondo dell'occulto, dove si incontrano diciamo così, casualmente, persone di diversa provenienza e storia. Gli incontri diventano decisivi. Potenze sotterranee li combinano e prendono possesso dei prescelti, che poi recitano una parte come in un film. Si inizia e si è iniziati. Siamo nella rete dei titani del sottomondo. La rete che avvolge, ci avvolge, ci costringe. Pochi possono ambire ad entrare in questa sfera di influenza. Bisogna essere porosi. Farsi attraversare. Loro usano forze mentali-fisiche-cosmiche senza il minimo scrupolo. Ma quello che il diavolo dà poi se lo riprende. La guerra noi la combattiamo in un mondo speciale. Su di un piano speciale, quello della potenza, dell'infrarosso psichico. Gli indù lo chiamano... mondo della sciatti [shakti] come caspita dicono loro, io lo chiamo sottomondo. È un mondo tosto, dove non puoi permetterti di improvvisare. Ogni pensiero emozione vanno controllati e devono essere coerenti con quello che si deve fare. O sei padrone della tua anima o se la prendono. Se sbraghi ti si fanno e non è piacevole. Il mondo scivola verso l’abisso, guidato da questi sonnambuli deliranti.
Ci chiedevamo se il sottomondo di cui parlava Scandurra fosse reale, o meglio, se fosse concreto, tangibile. Certo che lo era, ribadiva il maestro. La realtà come la conoscevamo era solo la punta dell'iceberg, sotto vi erano mondi, territori, esseri, creature da incubo. Gli dèi perseguivano un unico obiettivo: possedere l'uomo. Per difendersi, per tentare di ostacolare l'avanzata delle orde fameliche, si rendeva necessario operare sul territorio nemico, perché quando questa feccia spettrale passava il confine, ahimè, era già tardi. Una volta entrati, avrebbero ricevuto appoggi, soprattutto potevano contare sulla fogna psichica dell'uomo, il subconscio, vero e proprio pozzo nero della coscienza, nascondimento ideale per quelle potenze titaniche. Altro che Freud e le elucubrazioni degli psicanalisti. Il guano psichico non deve fuoriuscire, men che meno va utilizzato come fonte di energia, come propagandavano alcuni scrittori americani di inizio Novecento e che oggi è di nuovo di moda. I mostri del subconscio vanno distrutti. Già, l'inferno. Che cosa è in realtà, oltre all'immagine letteraria, teologica, mitica? Ma quel luogo o stato, concepito da tutte le grandi religioni, era lo stesso inteso dal nostro mentore. Scandurra, riluttante a farci lezioncine dottrinarie, un giorno ci prese in contropiede:
- Che stiamo a chiacchierare? Forza, prendete il minimo necessario che vi ci porto. Badate, solo nei pressi della frontiera. Non ci avete ancora il fisico.
Ci guardammo esterefatti. Lui non scherzava mai quando si parlava di certe cose, di quelle materie oscure per capirci. Un viaggio all'inferno non era cosa di tutti i giorni. Cosa si intendeva per il minimo necessario? Uno di noi, un tipo esoterico, chiese al maestro delucidazioni:
- In quale stato sottile ci inoltreremo per quei territori? Un uscita in astrale? La nostra sarà una missione perlustrativa? Un addestramento? O cosa? L'equipaggiamento, ammesso che sia possibile portarselo in una condizione eterica, di cosa dovrebbe essere composto? O semplicemente è un'attrezzatura psicologica?
Scandurra sorrise mentre si accendeva l'ennesima nazionale senza filtro. Ci squadrò come se fossimo dei poveri fessi alle prese con una cosa più grande di noi.
- Corpi sottili? Ma dai, vi ci porto tutti interi, carne ossa e molta strizza, immagino. Missione perlu... ché, ma andiamo. Lì non ci si va per dare una sbirciatina. Il minimo necessario lo lascio a voi sceglierlo. Ognuno si porti quello che ritiene utile. Appuntamento domenica prossima all'alba, davanti bottega e non fate casino che la gente riposa.
Era venerdì sera, e tutti ce ne ritornammo un po' frastornati alle rispettive case. Mi accompagnò Quintilio con la sua Alfa Romeo Nuova Super, un amico e sodale dell'anonima talenti. Alfista convinto, aveva accessoriato la sua auto con stereo 8 Sonar della Voxson, baracchino, autoradio, tappezzato di pelliccia le poltrone. La sua era una guida sportiva e questo mi preoccupava ogni volta che salivo a bordo della sua alfa. Aveva collezionato un numero incredibile di multe per eccesso di velocità e guida pericolosa, ma questo non gli impediva di continuare imperterrito a schizzare per le vie cittadine o per la provinciale “a tutto buco”, come diceva lui. Mi chiese cosa avrei portato, ma non seppi rispondergli. Lui aveva le idee chiare invece. Immaginetta di padre Pio – era un devoto e lo aveva conosciuto – e un rosario ereditato dalla nonna che teneva agganciato allo specchietto retrovisore dell'alfetta. Non c'è che dire, il suo minimo necessario era più che appropriato e non mi sentivo di biasimarlo. Scandurra ci avrebbe condotto in luoghi (?) fuori del mondo conosciuto, abitati da demoni o da chissà cosa e allora, come non pensare alle immagini sacre, ai talismani cristiani. Eravamo tutti imbevuti di religione, sebbene le nostre ricerche ed esperienze fossero di frontiera, non potevamo rinunciare a quel bagaglio culturale e mitico.
Dopo cena mi rintanai nella mia cameretta. Ero particolarmente taciturno quella sera. Mamma mi chiese cosa avessi. Mio fratello più piccolo non ci fece caso, era abituato a vedermi nelle condizioni mentali più diverse. Scandurra mi aveva insegnato che quando avevo bisogno di una dritta, bastava consultare a mò di oracolo la Sacra Bibbia nell'edizione di Giovanni Diodati, e le risposte sarebbero fioccate copiose. Il metodo era semplice e immediato, ma non comune. Così feci. La risposta arrivò come una schioppettata.
Ap 20:7 E quando que’ mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione, ed uscirà per sedurre le genti, che sono a’ quattro canti della terra, Gog e Magog, per radunarle in battaglia; il numero delle quali è come la rena del mare.
Più che pertinente. Ma cosa avrei dovuto portare? Numerosi come la rena del mare... ma certo, la Bibbia, che altro? Scandurra ci aveva più volte accennato al potere magico del sacro testo, insegnandoci alcune cose sul suo corretto uso che poco avevano a che fare con le modalità ordinarie della religione. Ci ammoniva:
- Attenti a chiedere una grazia o un miracolo. Arrivano come schioppettate.
bellissimo questo passo...
RispondiEliminaho finito di leggere poco tempo fa un libro sulla scienza unitaria di appel guery e devo cdire che è alquanto stimolante. mi ha interessato molto il discorso dell'utilizzo e della gestione dell'energia sessuale. in effetti è da un po'di tempo a questa parte mi che mi assillano 2 questioni: l'utilizzo corretto e disciplinato dell'energia sessuale e la distruzione degli aggregati psichici che ci tengono prigionieri.. è possibile siano collegate le 2 cose?
xchè mi sento veramente sempre fermo allo stesso punto e tuttavia non me la sento di improvvisare pratiche lette qua e la su internet..
ciao,
grazie mille.
Luca
Caro Luca, l'autore a cui ti riferisci, Appel-Guery, è uno dei pochi seri contattisti (ma a lui non piacerebbe tale etichetta) che ha avuto reali, dico reali approcci con esseri di altre dimensioni. Lui e il gruppo di riferimento,ovviamente. Per quanto riguarda l'energia sessuale, beh, il discorso è lungo e sarà meglio affrontarlo in un post ad essa dedicata. Ti possa esser d'aiuto un approfondimento della storia dei Fedeli d'Amore, in ambito occidentale.
RispondiEliminaIo posso solo riportare tali e quali gli insegnamenti scandurriani. Omettendo qua e là passi operativi e realizzativi per evidenti ragioni di prudenza. Già ho abbastanza rogne dovute alla mia esposizione, per non cercarle altre. Le strade sono diverse, non infinite bada; perché escludere che ci possano essere alcune desunte da elaborati presenti sul web?
spesso, assecondando il mio 'istinto', mi son ritrovato a usare la bibbia come oracolo...
RispondiEliminama sugli altri modi di utilizzo, si uò dir qualcosa?
certo non escludo nulla solo che è un terreno minato tra new ageisti che affermano che il male non esiste e personaggi di dubbia onestà non vorrei incappare in qualche vicolo cieco...
RispondiEliminae poi in ogni caso quasi tutte le fonti che ho trovato omettono la parte operativa...
c'è una connessione tra i fedeli d'amore e l'ordine del tempio?
@Luca
RispondiEliminaL'Ordine del Tempio, in particolar modo, nel suo cerchio interno, possedeva conoscenze in merito alla sublimazione/catalizzazione dell'eros. Un filo rosso collega da millenni certune gnosi con singoli assai evoluti e ordini esoterici. Oggi? Dopo che hai tarato il 95% dei falsari, qualche moneta di conio autentico la trovi.
appunto è questo il problema...
RispondiEliminaun po' come i soldi finti di cioccolato che ci regalavano da bambini.. belli dorati e luccicanti, ma in effetti falsi.. almeno quelli però erano commestibili, anzi, molto buoni... invece in quel 95% l'involucro dorato spesso contiene una sostanza dello stesso colore, ma di diversa natura...=)
Angelo, scusa se ti faccio una domanda forse fuori tema, hai mai pubblicato qualche scritto relativo a Federico II o conosci qualche lettura seria su quest'uomo fuori dal normale,(secondo me)?
RispondiElimina@Giusparsifal
RispondiEliminaAntonino De Stefano, Federico II e le correnti spirituali del suo tempo, Roma, 1923.
Fulcanelli , "Le dimore filosofali" Ed. Mediterranee, Roma 1973.
G. Saponaro, G. Musca, M. L. Troccoli Verardi, A. Tavolaro, G. De Tommasi, R. Rotolo, Castel del Monte, Adda Editore, Bari, 1981.
Ernst Kantorowicz, Federico II imperatore, Garzanti, Milano, 1988.
H. Götze " Castel del Monte" Ed. Hoepli, Milano 1988.
Antonino De Stefano, La cultura alla Corte di Federico II imperatore, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma, 1990.
F. Bramato: storia dell'Ordine dei Templari, Ed. Atanòr, Roma 1991.
Giulio Cattaneo, Federico II di Svevia "Lo specchio del mondo", Newton Compton Editori, Roma, 1992.
David Abulafia, Federico II. Un imperatore medievale, Enaudi, Torino, 1993.
Autori Vari, Federico mito e memoria, Biblos, Bari, 1994.
Eberhart Horst, Federico II di Svevia L'imperatore filosofo e poeta, Rizzoli Supersaggi, Milano, 1994.
S. Mola, Itinerari Federiciani in Puglia, Mario Adda Editore, Bari, 1994.
Bianca Tragni, La meravigliose storia di Federico II, Mario Adda Editore, Bari, 1994.
Bianca Tragni, Il mitico Federico II, Mario Adda Editore, Bari, 1994.
Maria Teresa Masullo Fuiano: Itinerario federiciano in Capitanata, Foggia 1994.
Autori Vari, Federico II Immagine e potere, Marsilio Editori, Venezia 1995.
Giuseppe Tattolo, Castel del Monte - La Leggenda - Il Mistero, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1997.
Franco Cardini, Castel del Monte, Edizioni il Mulino, Bologna 2000.
Federico II di Svevia, DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS a cura di Anna Laura Trombetti Budriesi, editori Laterza - 2001
Hubert Houben, Normanni tra Nord e Sud. Immigrazione e acculturazione nel Medioevo Di Renzo Editore, Roma 2003
Questo post risuona di prestigi ultramondandi...la Viterbo di trent'anni fa non è quella odierna...trent'anni oggi valgono cento... la convinzione verte su quest'osservazione che hai fatto: Ogni pensiero emozione vanno controllati e devono essere coerenti con quello che si deve fare. O sei padrone della tua anima o se la prendono...un saluto
RispondiEliminaCi vuole umiltà, molta umiltà, per capire che si è quotidianamente, minuto dopo minuto, costantemente addormentati. Tutto è costruito perchè non ce se ne renda conto, e anche quelli che vanno a destra e manca bullandosi di essere essere "supremi" risvegliati, sguazzano nello stesso pantano che impiastra e rallenta il cammino dell'umanità.
RispondiEliminaServe riconquistare la propria anima; se non si comincia a lottare dentro di noi, come si puo' pretendere di avere la forza e la lucidità per scorgere ed affrontare i VERI pericoli che ci si presenteranno?
pochi hanno avuto il privilegio di seguire Scandurra ... a noi non resta che rimboccarci le maniche e lavorare sodo...
"il lumen, l'energia divinoumana tenuta agli arresti domiciliari nella testa dell'uomo dalla scomparsa di Atlantide, deve riprendere a scorrere fino al centro del cuore e innescare una reazione a catena, che produrrà la rottura dell'involucro che custodisce ma pure imprigiona la particella incorruttibile, solo così si definisce un carattere, un compito, un destino"
Grazie Angelo :)
RispondiEliminaPer chi interessato, il pdf è scaricabile tramite il seguente link: http://www.scribd.com/doc/49603112/Viaggio-Al-Termine-Della-Terra
RispondiEliminaGentile Ciccarella, ho letto con molto piacere il suo articolo su XTimes di gennaio e mi ha affascinato la figura di Scandurra; per questo sono finito nel suo blog, per tentare di approfondire l'argomento...Cercherò di divorarmi tutti i post del suo blog e oltre...
RispondiEliminaTante belle cose...
P.s.: ma questo suo ultimo post finisce sul più bello ? O sono un grosso ignorante io???
Step
I post finiscono sempre così. Per lasciar riflettere e capire il cammino che bisogna affrontare per il risveglio. Nn guardare il singolo racconto, ma scorgi il potenziale che vuole dire..Ciao a tutti
RispondiEliminaUn grazie ad Alpha canis Majoris, per la costanza nel servizio che fa a tutti noi trasformando in pdf, gli interessantissimi post di Angelo.
RispondiEliminaAndrea, non mi costa nulla in quanto a fatica, ma mi gratifica molto il solo poter "partecipare" ... grazie a te!
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