La
loro fine ha segnato la fine di un'epoca. Avevano spada ed economia
proprie. L'indebitato Filippo il Bello, Re di Francia, li processò e
li condannò al rogo, grazie anche alla colpevole inerzia della
Chiesa di Roma. La loro guerra, quella dei tre guna, Sattva
Rajas Tamas, non avrà mai fine, e
ciclicamente è destinata a riaffiorare.
A parte questa che è irredimibile, e griderà sempre vendetta al cielo, infamia contro l'Ordine del Tempio, Filippo, secondo Guénon, fece un'altra porcheria, ossia abbasso il Titolo della moneta, in oro, lasciando invariato il valore nominale... In una certa ottica, che è quella Tradizionale (l'unica valida), questo fu un vero crimine, per sottili motivazioni occulte oltrechè di legalità positiva. Certo non vi è confronto possibile con quel massacro di uomini.
RispondiEliminaI Templari ebbero ragione troppo presto. Ma si rifaranno.
RispondiEliminama è una citazione da un altro blog o sbaglio? leggevo l'altro giorno l'articolo...
RispondiEliminaLa nota che mi risuona dentro da sempre, e che colora il senso della mia vita è quella della netta sensazione di un crollo prossimo a venire di questo mondo folle lanciato su un binario folle. Sono quelle impressioni poste alla radice, che poi si vanno a cercare giustificazioni culturali e dottrinarie, delle quali rappresentano però interiormente il vero sostegno, l'architrave.
RispondiEliminaSensazioni profonde che - davvero - colorano il quadro generale senza apparire alla luce della evidenza. Un pò come un ritmo di tamburo.
Le sensazioni a volte sono così profonde che si tende ad escludere che possano mentire, perchè divengono fondamento di quel che siamo, di una nostra visione che sembra abbracciare più vite, tanto che se si rivelassero errate, sarebbe come dover ammettere di aver compiuto un lungo percorso a vuoto, tra le ortiche.