Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 1 giugno 2013

IL SOLSTIZIO DI GIUGNO





Sotto il nome di saggezza, la libertà di spirito fu considerata per tutta l’antichità come il Bene Sovrano.  Essa era l’oggetto, il santo oggetto, e quasi l’unico oggetto delle ricerche dei filosofi.  I metodi per raggiungerlo costituivano la materia di libri interi.  Noi abbiamo mutato tutto questo. Nelle scuole si continua a far studiare ai giovani quegli antichi elogi della saggezza, ma – al pari di tante altre verità che s’insegnano loro, – con il divieto di servirsene.  Oggi, la parola saggezza è screditata, o piuttosto non si usa più poiché non ha più un senso vivo: la parola è morta con la cosa.  Quanto alla libertà di spirito, in tempi normali, essa non attira affatto l’attenzione; nei momenti di crisi, è vista con sospetto.  Un rifugio per civili, durante l’allarme: provate ad esser calmi un po’ troppo ostentatamente, eccovi sul  punto di essere insultato.  Allo stesso modo, provate ad essere un po’ troppo calmi in un posto di comando sotto il fuoco, non sono affatto sicuro che ciò vi attiri tutte le simpatie che si potrebbe pensare.  Per la gente di oggi, la saggezza è «egoismo» e niente altro.  Con questo eccola scomparsa; è il grande motivo di risentimento nel nostro mondo moderno che, come è noto, è fondato sull’amore.  Non si tratta tanto del fatto che voi abbiate un valore; ma soprattutto che non vi sottraiate ad avere le difficoltà che hanno gli altri: ciò significherebbe «disertare».  Tanto che, a volte, si direbbe che la società misura il valore di un uomo dalla quantità delle sue preoccupazioni, e che gli uomini se ne facciano deliberatamente carico per farsi vedere, come i farabutti compiono opere di bene per farsi perdonare.  Così, alcuni sono accusati di non soffrire abbastanza, quando si farebbe meglio a lodarli per quelle ragioni, sia d’intelligenza sia di carattere, grazie alle quali non soffrono di più.  E gli uomini della libertà di spirito possono ben avere anch’essi le loro sofferenze: o non appaiono o sono contestate.  Non potrei giurare, d’altronde che, se pure in misura minima, la stessa cosa non succedesse all’epoca pagana.  Sarebbe molto interessante fare ricerche sull’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti dei filosofi, e studiarne le immancabili variazioni.  È soltanto all’approssimarsi del cristianesimo, quando il mondo antico si emaciava, aspirando ad una religione dell’intenerimento e della sofferenza, è soltanto allora che i filosofi furono mal visti, perché professavano la fermezza e la serenità, e le possedevano o pretendevano di possederle?  Se non mi sbaglio, i testi che ho in mente, in cui dei filosofi si lamentano dell’opinione pubblica, sono di tutte le epoche.  “Il popolo tiene duro contro la ragione; esso difende la sua malattia” dice educatamente Seneca.  Infatti il popolo “difendeva la sua malattia” a sassate, e credo che è durante tutta l’antichità che i filosofi si fecero letteralmente lapidare, come alcuni raccontano essere loro accaduto… (…) …E poi bisogna proprio dire che il sentimento dell’alta libertà di spirito è un sentimento a tratti altamente inquietante.  Si sente che ciò è abnorme.  È abnorme il fatto di rimanere calmi, quando tutta la gente attorno a noi è inquieta.  Ma ciò non è più abnorme di quanto non lo sia la stessa saggezza, né di quanto non lo sia ogni forma d’ascetismo, in questo mondo; l’una e l’altra, sono anch’esse, dei modi di costringere e superare la natura, e quindi di sfuggirle.  In breve, possedere la libertà di spirito, significa essere saggio; ma non palesarla al primo venuto significa essere ancora più saggio.  Ecco d’altronde un’antica lezione; essa fu impartita dagli stoici: “Fingi d’impietosirti, ma non t’impietosire”.  Qualcuno ha detto che l’arte di governare è l’arte di nascondere la violenza.  L’arte di farsi accettare è in gran parte l’arte di nascondere la propria libertà di spirito. Henry de Montherlant, Il solstizio di giugno, Akropolis, 1983.

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Misteri, miti e magie ci servono come e più del pane, non per uscire dalla realtà, ma per rifondarla e mettere ordine dove il kaos ha operato. Avremo sempre bisogno di eroi, maghi e stregoni, specialmente quando il Tempo finisce, un'era tramonta e cosmici vascelli solcano i nostri affollati cieli. Da alcuni secoli a questa parte, un mondo parallelo a quello percepibile ai sensi, originato dall'Ombra quale massimo emissario del kaos, si è andato sempre più strutturando e ampliando, fino a tracimare su questo piano. Mai come in questa tormentata epoca, il pensiero cartesiano che sorreggeva il sistema-mondo occidentale è in totale rovina. E su delle rovine che l'umanità si trova a dover fare i conti. Malgrado il corso degli eventi, c'è chi complotta, chi trama non più da dietro le quinte di scena, bensì in bella mostra.
Se è di moda parlar di complotti, ciò non toglie che a furia di gridare 'al lupo al lupo', qualche bestia famelica o prima o dopo esce fuori dal bosco in cerca di carne fresca. E gli ignari, gli scettici, i distratti, non saranno pronti.
Di che piano vado cianciando? È presto detto. Una cricca di fulminati, ha in mente di modificare in modo innaturale ed ingiusto l’intero assetto della civiltà. Da chi è composta la cricca? È presto detto. È il risultato dell’azione simultanea di più persone speciali, selezionate da generazioni. Io mi sbilancio di più. Alla testa del Complotto vi è l'Ombra, entità semi-umana e con passaporto alieno. Gruppi, lobby, logge, poco importano le definizioni, i nomi. Un ordine delle tenebre è al lavoro da tempo e si avvale della forma mentis cospiratoria di migliaia (non di più) di uomini e donne (anche fra gli illuminati/fulminati si rispetta la quota rosa) che si adoperano per realizzare il piano globale. Non c'è bisogno di iniziazioni, di grembiulini, di parole di passo e liturgie: è sufficiente agire secondo il flusso dominante. Massoni si nasce, non si diventa.
Come muoversi in un mondo interconnesso con un altro mondo?
Ogni evento, ogni vicenda quotidiana comporta un significato simbolico, eco primordiale, metastorico, universale. Non tutti però hanno la facoltà di percepire il simbolo e ciò che rappresenta. Eppure in ogni uomo alberga la potenza stellare, quindi è possibile acquisire la leva che ci permetterà di vedere oltre la linea di demarcazione tra il noto e l'ignoto, squarciando il velo che ci nasconde la realtà quale essa è e non appare. La storia ha valore quale luogo in cui il mito diviene realtà, in cui si incarna nella vita degli uomini. È pertanto necessario guardare alla nostra vita quotidiana, agli eventi di questi mesi, con altri occhi. Solo il recupero della dimensione destinale e mitica, ci consentirà di lasciarci alle spalle la paralisi dell’azione, già diagnosticata da Nietzsche come malattia terminale dell’uomo europeo. Dalla condizione di turisti oziosi, passivi girovaghi tra le rovine della storia, dobbiamo tornare a proporci come sub-creatori di mondi. Di fronte all'oscura governance imperante è necessario ripartire dalla Tradizione - le idee senza parole tanto vituperate da Furio Jesi - realizzando quel “cambio di cuore” capace di ri–animare le nostre esistenze.

Scandurra ci rassicura, a noi uomini di desiderio di oggi e di domani, che siamo ancora circondati dalle stelle del nostro firmamento interiore e dalle risonanti orbite dei segni appartenenti ai piani sottili. Niente e nessuno ci ruberà l'attimo in cui la Dama celeste si disvela.

9 commenti:

  1. Quant'è strano quando, in una manciata di minuti, prima vedi il video nel link e poi leggi l'inizio del post di Angelo... coincidenze...
    Grazie Angelo

    http://youtu.be/jvjmrf4tSXc

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  2. Cosa si può fare senza un briciolo di potere? E quale maggior potere desiderare se non la presa di consapevolezza del proprio Essere Imperituro? Ma non si può più aspettare: Pentecoste subito, adesso, ora !!

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  3. Scandurra ci rassicura, a noi uomini di desiderio di oggi e di domani, che siamo ancora circondati dalle stelle del nostro firmamento interiore e dalle risonanti orbite dei segni appartenenti ai piani sottili. Niente e nessuno ci ruberà l'attimo in cui la Dama celeste si disvela.

    Da quando ho cominciato a leggerti, mi si è aperto un mondo che già assaporavo, sentivo presente. Da quando sono approdato qua, la corda dentro di me ha cominciato a suonare, vibrare, forse in maniera stonata, ma ha cominciato.
    Mi ritrovo al giorno d' oggi, Angelo, dopo 4 anni di lettura del "grande ignoto", a capire la connessione che abbiamo col tutto. Con gli universi e con Dio.
    L' Amore che tutto muove in nostro mondo.
    Nulla è per caso e tutto è per qualcosa.
    Per qunta oscurità ci possa essere attorno, una Fiamma fa' sempre Luce in mezzo ad essa.
    Scintilla ci collega al Creatore. Di tutte le cose.
    E' tutto così magnifico che nn si può non accorgersene.
    Molti Amici stanno arrivando in questi tempi. Di qua e di là.
    Gli universi, le dimensioni, si fanno più intrinseche l' un con l' altra.
    Stiamo vivendo eventi di proporzioni spettacolari in questi tempi, e sembra che nn ci sia gente che se ne accorga.
    Invece, vedo sempre più persone attente nn più alla materialità. Ma allo spirito.
    Per qunato mi riguarda, Dio parla. Basta parlare con lui.
    Accettare la sua presenza, è dimostrazione di nn essere qua per nulla.
    Una volta che La Luce brilla, nulla fa' paura.
    Questa è la prova. Posso solo dire che la mia strada è segnata.
    Sto intraprendendo vari persorsi che mi stanno portando all' apice di qualcosa, che può essere domani come fra anni. Ma mi porterà da qualche parte.
    Forse una Lucina si è accesa.. sta a me seguirla.

    Ciao a tutti

    Michele

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  4. Dopo il crepuscolo, Il grande mattino del mondo.
    Aria viva sul volto,
    e rugiada che ti accompagna.
    Dio è in ogni cosa. E' dentro e fuori di te, è ovunque.

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  5. Caro Michele, hai colto non solo il senso del mio lavoro sul web, ti sei pure messo in sintonia effettiva con i mondi. A qualcosa serve 'sto blogghetto.

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  6. Nulla è per caso, e tutto è per qualcosa.
    Cogliamo i segni. Essi ci indicano la via.

    Ciao a tutti

    Michele

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  7. Buonasera Angelo, alcuni mesi fa sono venuta a conoscenza, grazie alla mia amata amica Stella, di questo blog e delle Cronache di Atlantide, che sto ancora leggendo con molto interesse. E' tutto molto avvincente e in risonanza con cio' che vibra nell'Anima.... Le volte che ho letto un tuo post sul blog ho sentito come se riempisse a tal punto i miei Varchi, da nn riuscire a commentare in alcun modo. Che strano proprio in questi giorni leggevo sulle Cronache di A. dell'Ombra e Tu la citi in questo post, certamente avendo gia' letto quel passo ho capito meglio: tutto e' sincronico. Inoltre mi hanno colpito alcune Tue frasi qui sul blog come per esempio Massoni si nasce non si diventa....e gia' quanta Verita'!
    Un'altra frase che ha carpito la mia attenzione e' stata quella dei rubinetti mentali, letta in un'altra occasione e citata da qualcun altro di tua conoscenza. Caro Angelo sei encomiabile, e la Maieutica di qualcuno Tu la riproponi con l'aggiunta di una grande Forza Interiore sì da fronteggiare le nutrite schiere di Avverse Coscienze che assoggettate al Fato si impongono di nn guadare il Fiume. La Conoscenza ci permette di ungere ogni attimo il percorso che dalla Mente va al Cuore cosicche' ragionando con esso l'Unita' dentro ognuno sara' generata. Grazie Angelo e un caloroso saluto a tutti.

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  8. 8 जून, 2013 शनि जयंती 2013
    8 giugno 2013 Shani Jayanti 2013
    nel ricordo di quando Saturno non era velenoso, questo sabato, luna nuova, un raggio di Sole illumina Saturno.

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