Sotto
il nome di saggezza, la libertà di spirito fu considerata per tutta
l’antichità come il Bene Sovrano. Essa era l’oggetto, il
santo oggetto, e quasi l’unico oggetto delle ricerche dei
filosofi. I metodi per raggiungerlo costituivano la materia di
libri interi. Noi abbiamo mutato tutto questo. Nelle scuole si
continua a far studiare ai giovani quegli antichi elogi della
saggezza, ma – al pari di tante altre verità che s’insegnano
loro, – con il divieto di servirsene. Oggi, la parola
saggezza è screditata, o piuttosto non si usa più poiché non ha
più un senso vivo: la parola è morta con la cosa. Quanto alla
libertà di spirito, in tempi normali, essa non attira affatto
l’attenzione; nei momenti di crisi, è vista con sospetto. Un
rifugio per civili, durante l’allarme: provate ad esser calmi un
po’ troppo ostentatamente, eccovi sul punto di essere
insultato. Allo stesso modo, provate ad essere un po’ troppo
calmi in un posto di comando sotto il fuoco, non sono affatto sicuro
che ciò vi attiri tutte le simpatie che si potrebbe pensare.
Per la gente di oggi, la saggezza è «egoismo» e niente altro.
Con questo eccola scomparsa; è il grande motivo di risentimento nel
nostro mondo moderno che, come è noto, è fondato sull’amore.
Non si tratta tanto del fatto che voi abbiate un valore; ma
soprattutto che non vi sottraiate ad avere le difficoltà che hanno
gli altri: ciò significherebbe «disertare». Tanto che, a
volte, si direbbe che la società misura il valore di un uomo dalla
quantità delle sue preoccupazioni, e che gli uomini se ne facciano
deliberatamente carico per farsi vedere, come i farabutti compiono
opere di bene per farsi perdonare. Così, alcuni sono accusati
di non soffrire abbastanza, quando si farebbe meglio a lodarli per
quelle ragioni, sia d’intelligenza sia di carattere, grazie alle
quali non soffrono di più. E gli uomini della libertà di
spirito possono ben avere anch’essi le loro sofferenze: o non
appaiono o sono contestate. Non potrei giurare, d’altronde
che, se pure in misura minima, la stessa cosa non succedesse
all’epoca pagana. Sarebbe molto interessante fare ricerche
sull’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti dei
filosofi, e studiarne le immancabili variazioni. È
soltanto all’approssimarsi del cristianesimo, quando il mondo
antico si emaciava, aspirando ad una religione dell’intenerimento e
della sofferenza, è soltanto allora che i filosofi furono mal visti,
perché professavano la fermezza e la serenità, e le possedevano o
pretendevano di possederle? Se non mi sbaglio, i testi che ho
in mente, in cui dei filosofi si lamentano dell’opinione pubblica,
sono di tutte le epoche. “Il popolo tiene duro contro la
ragione; esso difende la sua malattia” dice educatamente Seneca.
Infatti il popolo “difendeva la sua malattia” a sassate, e credo
che è durante tutta l’antichità che i filosofi si fecero
letteralmente lapidare, come alcuni raccontano essere loro accaduto…
(…) …E poi bisogna proprio dire che il sentimento dell’alta
libertà di spirito è un sentimento a tratti altamente inquietante.
Si sente che ciò è abnorme. È
abnorme il fatto di rimanere calmi, quando tutta la gente attorno a
noi è inquieta. Ma ciò non è più abnorme di quanto non lo
sia la stessa saggezza, né di quanto non lo sia ogni forma
d’ascetismo, in questo mondo; l’una e l’altra, sono anch’esse,
dei modi di costringere e superare la natura, e quindi di sfuggirle.
In breve, possedere la libertà di spirito, significa essere saggio;
ma non palesarla al primo venuto significa essere ancora più
saggio. Ecco d’altronde un’antica lezione; essa fu
impartita dagli stoici: “Fingi d’impietosirti, ma non
t’impietosire”. Qualcuno ha detto che l’arte di governare
è l’arte di nascondere la violenza. L’arte di farsi
accettare è in gran parte l’arte di nascondere la propria libertà
di spirito.
Henry
de Montherlant, Il solstizio di giugno, Akropolis, 1983.
*
* *
Misteri,
miti e magie ci servono come e più del pane, non per uscire dalla
realtà, ma per rifondarla e mettere ordine dove il kaos ha operato.
Avremo sempre bisogno di eroi, maghi e stregoni, specialmente quando
il Tempo finisce, un'era tramonta e cosmici vascelli solcano i nostri
affollati cieli. Da alcuni secoli a questa parte, un mondo parallelo
a quello percepibile ai sensi, originato dall'Ombra quale massimo
emissario del kaos, si è andato sempre più strutturando e
ampliando, fino a tracimare su questo piano. Mai come in questa
tormentata epoca, il pensiero cartesiano che sorreggeva il
sistema-mondo occidentale è in totale rovina. E su delle rovine che
l'umanità si trova a dover fare i conti. Malgrado il corso degli
eventi, c'è chi complotta, chi trama non più da dietro le quinte di
scena, bensì in bella mostra.
Se
è di moda parlar di complotti, ciò non toglie che a furia di
gridare 'al lupo al lupo', qualche bestia famelica o prima o dopo
esce fuori dal bosco in cerca di carne fresca. E gli ignari, gli
scettici, i distratti, non saranno pronti.
Di
che piano vado cianciando? È presto detto. Una cricca di fulminati,
ha in mente di modificare in modo innaturale ed ingiusto l’intero
assetto della civiltà. Da chi è composta la cricca? È presto
detto. È il risultato dell’azione simultanea di più persone
speciali, selezionate da generazioni. Io mi sbilancio di più. Alla
testa del Complotto vi è l'Ombra, entità semi-umana e
con passaporto alieno.
Gruppi, lobby, logge,
poco importano le definizioni, i nomi. Un ordine delle tenebre è al
lavoro da tempo e si
avvale della forma
mentis cospiratoria
di migliaia (non di più) di uomini e donne (anche fra gli
illuminati/fulminati si rispetta la quota rosa) che si adoperano per
realizzare il piano globale. Non c'è bisogno di iniziazioni, di
grembiulini, di parole di passo e liturgie: è sufficiente agire
secondo il flusso dominante. Massoni si nasce, non si diventa.
Come
muoversi in un mondo interconnesso con
un altro mondo?
Ogni
evento, ogni vicenda quotidiana comporta un significato simbolico,
eco primordiale, metastorico, universale. Non tutti però hanno la
facoltà di percepire il simbolo e ciò che rappresenta. Eppure in
ogni uomo alberga la potenza stellare, quindi è possibile acquisire
la leva che ci permetterà di vedere oltre la linea di demarcazione
tra il noto e l'ignoto, squarciando il velo che ci nasconde la realtà
quale essa è e non appare. La storia ha valore quale luogo in cui il
mito diviene realtà, in cui si incarna nella vita degli uomini. È
pertanto necessario guardare alla nostra vita quotidiana, agli eventi
di questi mesi, con altri occhi. Solo il recupero della dimensione
destinale e mitica, ci consentirà di lasciarci alle spalle la
paralisi dell’azione, già diagnosticata da Nietzsche come malattia
terminale dell’uomo europeo. Dalla condizione di turisti oziosi,
passivi girovaghi tra le rovine della storia, dobbiamo tornare a
proporci come sub-creatori di mondi. Di fronte all'oscura governance
imperante è necessario ripartire dalla Tradizione - le idee senza
parole tanto vituperate da Furio Jesi - realizzando quel “cambio
di cuore” capace di ri–animare le nostre esistenze.
Scandurra
ci rassicura, a noi uomini di desiderio di oggi e di domani, che
siamo ancora circondati dalle stelle del nostro firmamento interiore
e dalle risonanti orbite dei segni appartenenti ai piani sottili.
Niente e nessuno ci ruberà l'attimo in cui la Dama celeste si
disvela.
Quant'è strano quando, in una manciata di minuti, prima vedi il video nel link e poi leggi l'inizio del post di Angelo... coincidenze...
RispondiEliminaGrazie Angelo
http://youtu.be/jvjmrf4tSXc
Cosa si può fare senza un briciolo di potere? E quale maggior potere desiderare se non la presa di consapevolezza del proprio Essere Imperituro? Ma non si può più aspettare: Pentecoste subito, adesso, ora !!
RispondiEliminaScandurra ci rassicura, a noi uomini di desiderio di oggi e di domani, che siamo ancora circondati dalle stelle del nostro firmamento interiore e dalle risonanti orbite dei segni appartenenti ai piani sottili. Niente e nessuno ci ruberà l'attimo in cui la Dama celeste si disvela.
RispondiEliminaDa quando ho cominciato a leggerti, mi si è aperto un mondo che già assaporavo, sentivo presente. Da quando sono approdato qua, la corda dentro di me ha cominciato a suonare, vibrare, forse in maniera stonata, ma ha cominciato.
Mi ritrovo al giorno d' oggi, Angelo, dopo 4 anni di lettura del "grande ignoto", a capire la connessione che abbiamo col tutto. Con gli universi e con Dio.
L' Amore che tutto muove in nostro mondo.
Nulla è per caso e tutto è per qualcosa.
Per qunta oscurità ci possa essere attorno, una Fiamma fa' sempre Luce in mezzo ad essa.
Scintilla ci collega al Creatore. Di tutte le cose.
E' tutto così magnifico che nn si può non accorgersene.
Molti Amici stanno arrivando in questi tempi. Di qua e di là.
Gli universi, le dimensioni, si fanno più intrinseche l' un con l' altra.
Stiamo vivendo eventi di proporzioni spettacolari in questi tempi, e sembra che nn ci sia gente che se ne accorga.
Invece, vedo sempre più persone attente nn più alla materialità. Ma allo spirito.
Per qunato mi riguarda, Dio parla. Basta parlare con lui.
Accettare la sua presenza, è dimostrazione di nn essere qua per nulla.
Una volta che La Luce brilla, nulla fa' paura.
Questa è la prova. Posso solo dire che la mia strada è segnata.
Sto intraprendendo vari persorsi che mi stanno portando all' apice di qualcosa, che può essere domani come fra anni. Ma mi porterà da qualche parte.
Forse una Lucina si è accesa.. sta a me seguirla.
Ciao a tutti
Michele
Dopo il crepuscolo, Il grande mattino del mondo.
RispondiEliminaAria viva sul volto,
e rugiada che ti accompagna.
Dio è in ogni cosa. E' dentro e fuori di te, è ovunque.
Abbiate Fede, Non demordete.
RispondiEliminaCaro Michele, hai colto non solo il senso del mio lavoro sul web, ti sei pure messo in sintonia effettiva con i mondi. A qualcosa serve 'sto blogghetto.
RispondiEliminaNulla è per caso, e tutto è per qualcosa.
RispondiEliminaCogliamo i segni. Essi ci indicano la via.
Ciao a tutti
Michele
Buonasera Angelo, alcuni mesi fa sono venuta a conoscenza, grazie alla mia amata amica Stella, di questo blog e delle Cronache di Atlantide, che sto ancora leggendo con molto interesse. E' tutto molto avvincente e in risonanza con cio' che vibra nell'Anima.... Le volte che ho letto un tuo post sul blog ho sentito come se riempisse a tal punto i miei Varchi, da nn riuscire a commentare in alcun modo. Che strano proprio in questi giorni leggevo sulle Cronache di A. dell'Ombra e Tu la citi in questo post, certamente avendo gia' letto quel passo ho capito meglio: tutto e' sincronico. Inoltre mi hanno colpito alcune Tue frasi qui sul blog come per esempio Massoni si nasce non si diventa....e gia' quanta Verita'!
RispondiEliminaUn'altra frase che ha carpito la mia attenzione e' stata quella dei rubinetti mentali, letta in un'altra occasione e citata da qualcun altro di tua conoscenza. Caro Angelo sei encomiabile, e la Maieutica di qualcuno Tu la riproponi con l'aggiunta di una grande Forza Interiore sì da fronteggiare le nutrite schiere di Avverse Coscienze che assoggettate al Fato si impongono di nn guadare il Fiume. La Conoscenza ci permette di ungere ogni attimo il percorso che dalla Mente va al Cuore cosicche' ragionando con esso l'Unita' dentro ognuno sara' generata. Grazie Angelo e un caloroso saluto a tutti.
8 जून, 2013 शनि जयंती 2013
RispondiElimina8 giugno 2013 Shani Jayanti 2013
nel ricordo di quando Saturno non era velenoso, questo sabato, luna nuova, un raggio di Sole illumina Saturno.