Certe
conoscenze si sono ridestate in me in un periodo problematico. La mia
forma era una caverna di ignoranza che si trasformò – per tigna e
per Grazia di Dio - in un vaso riflettente. Molti credono,
illudendosi, che vivere possa arricchire sempre di più l'anima.
Invece l'anima è fin dall'inizio illuminata e l'unica cosa che ci
tocca fare, è di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il suo
manifestarsi. La vita terrena è un continuo morire che ad ogni
istante partorisce vita. Giuste le parole dei Vangeli: “”Chi
ama la propria vita la perderà e chi la cederà la riceverà
vivente”. La ragione per la quale si ama è la stessa che ha
fatto cominciare l'Universo, altro che grande botto. E amare è un
po' morire a se stessi per donarsi all'altro. Ho 57anni suonati (nel
senso che ho ascoltato tanto rock, fatto tante esperienze di confine,
tanto amato) per cui ho potuto godermi gli anni '70, scoprendo che si
può aumentare la frequenza psichica senza l'uso di droghe, che
l'abbassano; ho assimilato tecniche unitive e messo in opera un
centro nervoso altamente sensibilizzato a ri-trasmettere la luce
mentale, altrimenti estemporanea; e tutto ciò senza militare nel
Partito Comunista Italiano. La gente sembrava più felice, sebbene
non mancassero preoccupazioni contingenti, l'austerità per la crisi
energetica, gli stipendi bloccati di contro all'aumento del costo
della vita (la vita ha sempre un costo, ma vale la pena viverla). Un
momento fatidico era rappresentato dalla lettura del mensile edito in
Firenze, Il Giornale dei Misteri, una rivista coraggiosa per
quei tempi, dove potevi leggere di parapsicologia, ufologia, magia, e
che ti induceva a formare gruppi di ricerca, e ce n'erano centinaia
in Italia, per condividere idee, programmi e progetti. Avevo
l'opportunità di potermi attardare la notte con gli amici, girando
senza problemi per la città, imparando a non aver paura del buio (le
periferie essendo poco e male illuminate) e per le campagne, dove
affinavamo i sensi. Ho pure capito che l'eccessiva illuminazione
artificiale presente nelle nostre abitazioni e nei centri commerciali
dove ci passiamo molte ore, rende indistinguibile il giorno dalla
notte, alterando così i ritmi circadiani della ghiandola pineale,
che è l'interfaccia principale dell'anima.
Erano
anni nei quali non esisteva il conflitto d'interessi e i diverbi
politici erano argomentativi, nella maggior parte dei casi. Poi il
periodo della radicalizzazione ideologica sfociò nel terrorismo
neofascista e comunista, e lo Stato adoperò la strategia della
tensione per rinforzarsi. Niente fu più lo stesso. Dalla fine degli
anni Ottanta, iniziò la morte spirituale dell'Occidente. Il motto
era: tiriamo a campare e si salvi chi può. La visione della
vita orizzontale e senza radici si stava imponendo a grandi passi, si
annientava ogni pulsione erotica sostituendola con la pornografia, e
ogni spinta poetica declinò verso l'insensato, l'assurdo elevato a
regola, la perdita del centro nell'arte e nella cultura, che
diventavano globalizzati: il pensiero unico sostituiva la creatività
dell'intelligenza.
Mi
hanno insegnato a schifare l'autoinganno e a vivere in Grazia di Dio:
sono gli unici antidoti contro il logorio della vita moderna; il
Cynar dello spirito contro i veleni dell'anomia. Ho imparato a
percepire dentro di me l'eterno, piuttosto che vivacchiare alla
giornata in attesa di un'invasione aliena, che una crisi economica e
il relativismo etico annientino la famiglia, che le epidemie di
influenza rendano “necessarie” la iper-produzione di milioni di
flaconi di “salva vita”.
Il
buio e la luce, l'inconscio e il conscio, il male e il bene, la
depressione e la felicità: sono le diadi più importanti da tenere
in debito conto, per vivere e scegliere verso quali lidi procedere.
Ne abbiamo facoltà, più di quanto i potentati mondiali vorrebbero
farci credere, mettendoci la museruola e castrandoci con i mass
media. Chiesa, istituzioni, cultura ufficiale ci hanno negato una
conoscenza fondamentale, che potrebbe cambiare la nostra vita.
C'è
un interregno tra il noto e l'ignoto, è da lì che passa la luce
per accendere i sogni e l'immaginazione, cioè una fonte inesauribile
di potenza e di sapere. Mi occupo dal 1971 di Psicognosi (termine di
comodo inglobante tutto ciò che supera l'ordinario) e i suoi
fenomeni non sono costruzioni fantastiche come Piero Angela sostiene.
Il sistema nervoso produce non solo effetti psichici, ma anche fisici
all'esterno e incidenti sul piano materiale. La Psicologia ha
competenza del conscio, la Psicognosi entra invece in
quell'interregno, confine tra il presunto noto e l'indubbiamente
ignoto dove ci sono tutte le risposte. La Scienza ufficiale, che
ostenta sicurezza e che assicura che tutto sia sotto controllo,
incomincia a cedere. La Natura funziona in un certo modo e la
discontinuità della materia fa parte delle sue caratteristiche, a
dispetto delle teorie vigenti. La mente influisce sul fenomeno
osservato, quindi il fisico è sostanzialmente d'ordine psichico.
Santi-iniziati-sensitivi, che non hanno mai letto un manuale di
fisica, vincono la forza di gravità perché sfruttano il “dentro”
dello spazio anziché il “fuori”: l'interregno è la via più
breve tra due punti. La fede può tutto: credere per vedere.
Ma non finisce qui. Ora viene il bello.
Come
in alto, così è in basso. Il dentro è come il fuori. L'uomo
ricapitola la struttura dell'atomo. Micro e macrocosmo vanno a
braccetto. Ho fatto la scoperta dell'acqua calda, meglio tardi che
mai. Per noi e per la materia infinitesimale, l'alimento che dà più
vita è la gioia di vivere. Gesù disse che “non si vive
di solo pane”. La materia non vive di sola massa, ma ha bisogno
di dare un senso alla vita. Tutte le cose camminano verso un fine. Un
atomo è ben felice di far parte dell'insieme di Monica Bellucci, di
partecipare al gesto tecnico insuperabile di Lorenzo Insigne
allorquando dribbla il povero juventino Bonucci, mentre credo che un
atomo di Uranio non gradisca di fare da propellente in una centrale
nucleare. Quando siamo felici – ricordatevi che può dipendere da
noi, è una scelta possibile anche se ci mancano i soldi per pagare
le tasse ed Equitalia ci perseguita – siamo realmente vivi e
vegeti, ogni particella del nostro organismo viaggia verso
l'ultravioletto psichico. Tutto è pensiero, quindi conta
l'intenzione. Perché? Semplice, perché albergano in noi le cellule
di Dio, che sono perfette per origine ed elevate per orientamento.
Pensare è meglio che pesare : c'è una “n” di troppo e
“n” è niente, quindi è zero. Il vuoto è così pieno da
renderci leggerissimi, galleggianti in un oceano di pura energia
psichica. Quando vinciamo la gravità perché la vita si presenta più
leggera, quando proviamo amore, quando sentiamo ciò che pensa
l'altro, quando il tempo si ferma o scorre più velocemente, o una
malattia allo stadio terminale regredisce tra l'imbarazzo dei medici
curanti, quando prevediamo un evento prima che accada, beh, sono le
cellule divine a operare svincolate dai nostri dubbi. Se le cellule
di Dio le facciamo risuonare con le altre, eliminando il diaframma
ideologico tra il credere e il sapere, sarà una festa di luce
radioattiva.
Il
Sistema nel quale viviamo, anzi, che subiamo, è il risultato del
materialismo e ci invita a non-essere, che è la becera filosofia
antitetica alla Vita in favore del mero piacere, dello sballo,
dell'economia elevata a divinità maligna; ecco, il consorzio
unico di interessi globali sta dando gli ultimi colpi di coda,
fino alla deflagrazione atomica che devasterà l'intero pianeta.
Inutile accumulare cose senza valore, inutile preoccuparsi del conto
in Banka. La cosa più importante, non soggetta al deterioramento,
non appartiene a questo mondo, ma fa parte dell'invisibile, del
sottile stato dell'essere, molteplice, lucente, pregno di
significato, il cui accesso costa sacrifici e privazioni ai limiti
dell'umano. Certo, ci vuole il folle coraggio di Parsifal: pieno di
ostacoli è il cammino. Se riusciremo a superare le cortine del tempo
e dello spazio per vedere oltre, non ci spezzeremo. Potremo vedere
l'irruzione di forze che si ridestano dal profondo della Vita, quando
l'Io ancestrale entra in contatto con la Potenza originaria. Per
arginarla ci vorrà disciplina ferrea. Scopriremo che si tratta di un
fuoco soave che non brucia, ma tutto trasmuta. La nostra fantasia
comincerà a disseccarsi, a calcinarsi, a purificarsi diventando sale
di sapienza; cominceremo a sentirci al centro del cosmo.