Leggo
le vicende dell'Europa con somma tristezza. Tutto si liquefa. E pare ogni cosa
avere un destino irreversibile. Draghi assedia Roma, come millenni fa fecero i germani.
Oggi l'Europa è solo il regno del disamore di sé e della propria storia.
Dimenticate e frettolosamente sepolte le radici della civiltà occidentale,
realtà potente, che seppe dare alla comunità dei popoli europei la forma e il
carattere che s'imposero, modello esemplare ed egemone, in tutto il mondo.
Chi
difende più i nostri valori, l'identità e l'orgoglio della cristianità-Europa,
quella auspicata da Novalis?
Abbattere
muri, costruire ponti, integrazione, accoglienza, son tutte formule che
presagiscono altro. C'è dietro un piano che ci porterà verso la grande
divisione. La cesura sarà drastica, e coinvolgerà tutti. Anzi, già si vedono le
prime avvisaglie. Il tempo scorre velocemente come mai prima. E posso affermare
senza tema di smentita che tutte le vestigia del Santo Impero sono oggi
liquidate: siamo definitivamente usciti dall'età sacrale per giungere al grande
rovesciamento. Non sono più le cose umane che s'incaricano di difendere le cose divine, bensì queste che
si offrono a difendere le cose umane - se queste non rifiutano l'aiuto offerto.
Forze
distruggitrici vorrebbero asservirci e incatenarci, e cosa si erge nel deserto
dei valori per contrastare l'onda d'urto?
La
storia del mondo procede simultaneamente sulla traiettoria degli oscuri asura (i
titani) e su quella dei Dêva (forze della Luce). In questa ultima epoca, il
duplice simultaneo percorso ci porterà in una sorta di conflagrazione vivificatrice.
In singoli e in piccole comunità, di cultura e religione diverse, si notano già
immense fermentazioni spirituali. Avidi di autenticità, di franchezza, di
dedizione a un compito comune, siamo noi, gente di frontiera; scopriamo con una
sorta di ebbrezza il mistero dell'essere umano, le possibilità e le esigenze
dell'amore fraterno. Rinasce in noi la nostalgia del Vangelo e di Gesù: pur
essendo ebrei, islamici, buddisti, induisti, convertiti come Alce Nero,
aborigeni non integrati d'Australia che attendono la fine dei giorni. Un
ritorno verso casa ci pervade.
Talvolta
in greggi sparuti, si conosce il segreto delle microazioni, della fede ardente
e purificata, una passione dell'Assoluto, un fervido presentimento della
libertà, dell'ampiezza e della varietà delle via di Dio. Secondo gli alchimisti
il compito è “diffondere la luce e riunire ciò che è sparso”. Noi gente di
frontiera, prossimi alla nuova alba.