Pochi mesi prima di morire a 108 anni,
circondato dalla venerazione dei suoi discepoli, il rabbino e kabbalista
Yitzhak Kaduri meravigliò tutti sostenendo di aver incontrato il Messia. Ne
parlò nella sua sinagoga in un memorabile Yom Kippur, insegnando come
riconoscerlo.
Ecco la cronaca di questo avvenimento
così scandaloso per l’uomo moderno. Nell'autunno del 2005 il Rabbino sostenne
pubblicamente, così come venne riportato dal giornale israeliano
"Israel Today", di aver incontrato il Messia e di avergli parlato
più volte. Su questa sua rivelazione privata, lo stesso Rabbino disse che
il Messia sarebbe tornato sulla terra dopo la morte dello statista Ariel
Sharon. In quel periodo il premier israeliano era ancora vivo e vegeto e
nulla faceva presagire la sua fine imminente. Ebbene il 4 gennaio del 2006
Sharon, in seguito ad un attacco cardiaco, entrò in coma, mentre il sabato
28 gennaio, all'età di 108 anni, il Rabbino Kaduri, morì dopo essere stato
ricoverato in ospedale per una polmonite. La cosa strana è che lo stesso
Sharon è rimasto in coma per ben 8 anni e 7 giorni, fino a quando, nel
gennaio di quest'anno, sempre di sabato, è morto senza più riprendere
conoscenza.
Il Rabbino Kaduri, poco prima della sua
fine, disse di aver lasciato scritto il nome del Messia in un foglietto
chiuso che avrebbe dovuto essere aperto soltanto un anno dopo la sua morte.
Quando i discepoli nel 2007 aprirono il biglietto in questione lessero la
seguente frase: "Quanto all'abbreviazione delle lettere riguardanti il
nome del Messia, egli rialzerà il popolo e proverà che le parole e la legge
sono validi. Firmato nel mese della misericordia da Yitzahak Kaduri."
Il testo venne decodificato e prendendo le iniziali delle singole parole
lette in senso inverso secondo la lingua ebraica venne fuori, tra lo
sbigottimento generale, il nome di "Yehoshua" che non è altro che
la versione estesa di Yeshua ovvero Gesù.
Il nome Yehoshua non è una novità
nell'Antico Testamento in quanto lo stesso termine venne utilizzato proprio
dai profeti Zaccaria ed Esdra per indicare l'avvento del Messia. A rendere
straordinario il fatto agli occhi della religione ebraica non era tanto la
previsione dell'avvento del Messia in quanto tale, Messia che lo
stesso Popolo Ebraico sta ancora aspettando, quanto l'averlo identificato
proprio con il Gesù dei Cristiani. L'intera storia in un mondo che si dice
cristiano, avrebbe dovuto avere un risalto enorme. In Italia ci sarebbe
dovuta essere una reazione proporzionata alla notizia, di sorpresa o di
scetticismo, che so, comunque un’attenzione speciale per un fatto che io
reputo straordinario, invece? I tiggì di solito così sensibili ad ogni parola,
respiro, battuta del papa, tacciono e Santa Romana Chiesa impegnatissima com’è
sul fronte sociale e umanitario (dichiarazioni di intenti e auspici, of course), su temi trascendentali…
beh, da tempo c’è un imbarazzato silenzio. Lo strano caso, dopo alcuni anni
di oblio, è quindi tornato prepotentemente di attualità in Usa proprio
quest'anno in seguito alla recente scomparsa di Sharon. Come detto, in
Italia è notizia che non fa notizia. Gesù è ormai una figura sempre più
relegata ad una funzione pedagogica, simbolica, certo, un esempio di bontà,
di sentimenti elevati, un maestro dei tempi moderni come Steiner, ma spogliato
della Sua divinità se non nella forma sicuramente nella sostanza. La
ricezione del Cristo oggi è smussata, addolcita, venerata certo, ma
collocata in una dimensione soggettiva, privata, sfuocata. Gesù non è che un
fantasma, evidentemente per alcuni lassù, sul Colle Vaticano, è bene che
resti tale. Le realtà ultime, l’escatologia, assumono marginalità in una
cultura agnostica e riduzionista ormai diffusa. La religione cristiana è ridotta
(almeno è questo che vedo) ad un bignamino
di buone intenzioni, un vademecum per la coscienza di cittadino sia esso
ateo o credente, un corollario alla Carta dei Diritti dell’Uomo. Il Ritorno
di Cristo, è un capitoletto in appendice di qualche manuale teologico per
seminaristi frustrati e annoiati. Ve l’immaginate il papa che cede la scena
a Gesù? I papa-boys avrebbero sicuramente da ridire su una tale eventualità,
visto che hanno impostata la loro vita sull’idolatria di un uomo
biancovestito… Oggi la visibilità mediatica è tutto e sembra proprio che si
è qualcuno se si appare in tivvù o si twitta sul web. Più precisamente mi
viene da pensare: le alte gerarchie, alte non so per quali meriti, salvo
eccezioni che pur ci sono, hanno ancora fede nel ritorno del Messia? Soprattutto
credono nella resurrezione di Gesù? O interpretano soltanto un ruolo di
comodo, fatto di privilegi, in cui sono osannati, baciati, riveriti,
accuditi, sollazzati a volte, al riparo dalla durezza della vita, attori nella
più sconcia pantomima della storia?
Santa Caterina da Siena scrisse a Papa
Urbano VI° di non preoccuparsi dell’opinione del mondo, ma della Volontà di
Dio. Sembra, invece, che l’apertura a ciò che mondano e il dialogo a tutti
i costi, conti più del portare l’Evangelo Eterno fra gli uomini. Secondo
papa Francesco, non si deve convertire nessuno, basta con i pescatori d’anime,
ognuno c’ha la sua bussola, ossia la coscienza, per seguire una strada,
qualsiasi, è sufficiente avere una pallida idea di cosa sia il bene e il
male… tutto è relativo, quindi. Né dogmi, né religioni: sembra di sentire
John Lennon in salsa sudamericana. Però papa Francesco piace alla gente che
piace: piace a Dario Fo, a Benigni, a Scalfari, alla stampa di regime, ai
progressisti di tutto il mondo, insomma piace a tutti… o quasi. Sempre
lassù, sul Colle Vaticano, non si sono evidentemente accorti della situazione
in cui versa il mondo. Il cattolico si trova prosciugato della sua storia e
della sua pluralità culturale e religiosa. Tutto per venire incontro
all’uomo moderno: eppure l’uomo moderno ne sfugge e ci sta con disagio,
come non fosse più la sua chiesa.
Alla luce di questi fatti che reputo
gravissimi, per chi scrive ce n'è a sufficienza per considerare con
attenzione quanto l'anziano Rabbino volle otto anni fa annunciare al mondo.
Una cosa poi che ha dell'incredibile è che, in seguito all'apertura del
biglietto cifrato, molti discepoli dello stesso Kaduri si convertirono
spontaneamente al Cristianesimo.
C'è in tutta questa storia un qualcosa
di provvidenziale, soprattutto se pensiamo a quello che successe
nell'imminenza della prima venuta di Cristo quando tre maghi, appartenenti
a religioni molto diverse dallo stesso Ebraismo, si misero in cammino verso
Betlemme ben sapendo in anticipo chi e cosa avrebbero trovato. Non vanno
sottovalutati poi altri segnali concomitanti, come le profezie di carattere
privato, come le rivelazioni degli stessi veggenti di Fatima e
di Medjugorie che sembrano andare nella stessa direzione: quella di un
cambiamento imminente e traumatico nella storia dell'umanità. Ma soprattutto
dovrebbe essere ciò che sta succedendo nel mondo a far suonare un
campanello di allarme nelle nostre orecchie tappate: un mondo che sembra
sempre più sprofondare in una nuova era di barbarie e di violenza con tutto
quello che ne consegue. Ma, come ci dice il messaggio evangelico, abbiamo
un Salvatore già venuto sulla terra a indicarci la strada per uscire
fuori dall'inferno in cui ci siamo gettati: rivolgersi a Lui sembra essere ancora
l'arma più efficace per allontanare timori e inquietudini sul futuro, basta
avere l'umiltà per farlo.
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Ve l’immaginate il papa che cede la scena a Gesù? I papa-boys avrebbero sicuramente da ridire su una tale eventualità, visto che hanno impostata la loro vita sull’idolatria di un uomo biancovestito…
RispondiEliminapassaggio epico!
certo che un Kabbalista che parla Di Gesu e alquanto strano perche la Kabbalah e qualcosa che trascende l'uomo... l'intento della kabbalah e unire l'uomo alla eguaglianza della forma con la keter... cioe fare diventare l'uomo come il creatore... quindi sto Rabbino ha detto qualcosa di forte e per i kabbalisti ... veri mi sembra una storia strana molto strana e forte.... che poi i Kabbalisti si convertano al cristianesimo e qualcosa di ancora piu strano.... aspettiamo risvolti della storia
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