Il 9 febbraio scorso le agenzie di stampa riportarono una particolare dichiarazione del Presidente del Consiglio, dichiarazione nella quale esprimeva il suo rispetto per la Costituzione, aggiungendo però di non considerarla intoccabile. Mi associo alle considerazioni del premier. La Costituzione italiana è perfettibile. Per esempio, il primo articolo dovrebbe far riferimento alla Libertà come primo fondamento della Repubblica; il Lavoro è un diritto, certamente, ma non può costituire l'asse portante di un popolo, prioritario sulla libertà dello stesso. Però quello che mi aveva incuriosito era il termine di cui si era servito riferendosi alla Costituzione:
Non è un Moloch intoccabile.
Moloch è il nome di una delle antiche divinità del Medio Oriente, venerato principalmente nel periodo che precedette la diffusione della religione ebraica, ed è associato al rito dei sacrifici umani che gli venivano tributati. Sicuramente l'immagine di Moloch non viene evocata spesso nel linguaggio di tutti i giorni, ed all'epoca della dichiarazione del Presidente del Consiglio mi parve assai curiosa la sua scelta di usare proprio tale allegoria per esprimere il suo pensiero.
Nello stesso modo, di tutta la vicenda che coinvolge il premier e la consorte in questo periodo, un solo particolare ha attirato di nuovo la mia attenzione, un estratto di una frase usata dalla signora Lario nel comunicato che ha diramato alle agenzie:
Dario Cresto Dina per Repubblica: “Veronica non ce l’ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come ‘figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica’.
Cosa c'è dietro tali espressioni? L'enfasi del momento, un'espressione rafforzativa dell'argomentare, o che altro?
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