Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 6 aprile 2010

INCONTRO CON UN UOMO STRAORDINARIO - L'ALTRO REGNO. 5

All'inizio del mio apprendistato col maestro Scandurra, ero solito investirlo con domande sull'occulto, i fenomeni paranormali, lo spiritismo. Il più delle volte, con fare gigione, mi rispondeva che più che parlarne bisognava provarle. Non c'era giorno che non facevamo i cosiddetti “esperimenti”. Trascurando la scuola, mi immergevo nel pomeriggio e per buona parte della notte in pratiche di magia cerimoniale, medianismo, regressione ipnotica, raccolta dei semplici. Frequenti erano i contatti con i luoghi di potenza sia in città che in provincia, tra etruschi e templari, catari e massoni; ogni traccia magica, presidio, magione, rovina o grotta, tomba o casa infestata, mi faceva credere di essere un personaggio tratto da un romanzo di Lovecraft. Lettore nonché cultore di ufologia, abbonato al mitico mensile Il Giornale dei Misteri, ero collegato a vari gruppi ufologici che pullulavano in Italia negli anni settanta. Il fenomeno dei dischi volanti mi affascinava in modo particolare che cercavo ingenuamente, come tanti miei colleghi, di scoprire finalmente il segreto delle sfere multicolori che sfrecciavano sopra le nostre teste da millenni. Scandurra non poteva non sapere. La mia ossessione doveva trovar ragione in una risposta, anche estorta, al mio maestro. Sembrava facile, ma non lo era. Lui svicolava come una biscia quando diventavo insistente. Giocava al gatto col topo. Mi lanciava continuamente trappole. Un pomeriggio infine, forse impietosito dalla mia insistenza, ci recammo in un posto dove avrei trovato, a suo dire, la risposta alla mia domanda. Poco distante da Viterbo, viaggiavamo sulla strada Tuscanese con un andatura da passeggiata archeologica a bordo della sua mitica 500, ad un certo punto svoltammo a sinistra per una stradina sterrata e ci fermammo presso un fosso. Un piccolo cavalcone ci permise di oltrepassarlo a piedi, per poi dirigerci verso una collinetta, sulla cui sommità avrei trovato quanto desiderato. Ero elettrizzato, perché il mio maestro riservava spesso sorprese incredibili. La mia immaginazione creava astronavi-madri sbuffanti di vapore e pronte al decollo. Alieni benedicenti e cordiali, insomma tutta la casistica a portata di mano...
Avevo addirittura staccato Scandurra sulla salita, meglio di un grimper sul Passo Coppi. Quasi senza fiato giunsi in cima. Sembravo un bambino davanti ai regali di Natale, ma anziché i doni trovai le rovine di un casale. Niente più. La delusione fu profonda. Mandai dei colpi al maestro, subito ritirati per ovvia prudenza. Dopo un po' fece capolino dal sentiero, si asciugò il collo col fazzoletto e fece un bel respiro. : “Caro Angelo, abbiamo fatto tardi, il disco è appena partito, peccato”. Essere preso per i fondelli pure, mi sembrava troppo. Stavo per avere una peste emozionale quando vidi Scandurra acquattarsi dietro una fratta e fece cenno di avvicinarmi...

Era un bel pomeriggio di Agosto, un caldo pazzesco. Il maestro la chiamava 'la callaccia', ti si attaccava addosso e non ti faceva respirare. Insetti rompiscatole ci si avvicinavano senza timore. Lui scrutava il cielo come se dovesse aspettare da un momento all'altro chissà cosa. Dopo una prima curiosità, pensai in una sua nuova fregatura per saggiare la mia pazienza già esigua. Ci trovavamo ad alcuni metri dalla casa diroccata. Ad un certo punto, vidi una figura comparire al centro di quella che doveva essere la camera principale. Si distingueva benissimo. L'uomo portava delle brache, paragonabili a dei grossi mutandoni lunghi sino ai polpacci, muniti di lacci per sostenere i panni da gamba. Indossava delle calze solate o almeno questo sembravano. Sopra le calze-brache, una tunica gli scendeva fino al ginocchio. Sembrava uscito da un set cinematografico per un film in costume medievale, vista la nitidezza del vestiario. Aveva un ciuffo di capelli a caschetto e rasato tutt'intorno, dalle tempie alla nuca. Si muoveva lentamente in direzione dell'uscio o di quello che rimaneva... Il sudore mi calava sugli occhi, pensai di avere delle allucinazioni. Con un fazzoletto mi detersi il viso. Quella sagoma era sempre lì. Dimenticai di respirare. Non volevo far rumore. Malgrado la calura provai un brivido di freddo lungo la schiena e i capelli dietro la testa mi si rizzavano, a conferma che mi trovavo di fronte alla presenza di un perispirito. Che c'entravano, però, i dischi volanti con tutto questo?
(continua)

11 commenti:

  1. Cosa sono i perispiriti?? forse forme Eteriche di noi futuri trapassati??

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  2. Fuochino fuochino. Vin, sono latenze psichiche erranti. Stringhe di memoria dei viventi di ieri. Sono contento che mi segui. Devo trasmettere in poco tempo quanto ho ricevuto.

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  3. ciao Angelo .. posso dire solo uao su cio' che hai scritto .. e' meraviglioso e lo sento dentro.. .aspettero' con ansia il seguito .. avrei un milione di domande!!!! grazie!!Chiara M. A.

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  4. Chiara, sto tentando di riunire dai cassetti della mia memoria gli insegnamenti di Scandurra per quanti vorranno conoscerli. Certo, i puristi dell'esoterismo storceranno il naso per la forma digitale da me usata. Il tempo però si sta esaurendo, e non si può tanto cesellare né ritualizzare. Mi auguro che possano esservi utili alla fine del kali-yuga.

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  5. Il tempo si sta esaurendo...siamo veramente agli sgoccioli?

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  6. Osva, sì il tempo è agli sgoccioli, ma il mondo sembra far finta di niente, come i viaggiatori che continuavano a ballare, mentre la nave Titanic si inabissava. Qui si balla o si scoppia dalla disperazione. Il Papa è preoccupato per la sua santa reputazione, incurante dei deboli, i bambini, vittime di violenze da parte di quelle bestie di preti; il nuovo ordine mondiale ben conosce la situazione drammatica in cui versa il pianeta, ma se possibile accelera la rovina. Svegliamoci, amici, finché siamo in tempo, appunto.

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  7. Quindi praticamente Gli Ufo non sono altro che perispiriti..??? Cioè' rimasugli di spirito di persone trapassate o qualcosa del genere

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  8. @Angelo
    Oggi sono veramente a pezzi. Il senso di impotenza mi assale. A Milano i nostri amici sciatori hanno irrorato come non mai: sembra che abbiano intenzione di impedire l'arrivo della primavera. Quello che mi distrugge è l'assoluta mancanza di coscienza e di consapevolezza dei miei simili. Ho rotto le balle al benzinaio, al barista, a un paio di clienti, a sette o otto persone incontrate per strada. All'invito di guardare il cielo ho avuto risposte del tipo: che ci posso fare, il cielo è azzurro ma pieno di smog (sic), l'importante è che domani mattina mi sveglio ancora e non sono morto (coppia di pensionati con figli e nipoti che passeggiavano intorno alla mia cascina per guardare prati, cavalli e alberi che ormai per loro, a Milano, sono un incredibile evento, ma egoisti, maledetti), ma che stai dicendo è sempre stato così, ma non vedi che sono gli scarichi dei motori degli aerei pirla, ecc. ecc. ecc.
    Non sono stufo di passare per matto, sono sempre stato considerato tale. Quindi, qualsiasi cosa dica, non "comprometto" i rapporti solciali o la considerazione che si ha di me nella comunità in cui vivo. Il punto è che non si riesce a cambiare nulla. Mi
    illudo di riuscire a svegliare qualcuno, ogni tanto: ma è vero? O mi dicono -sì, mi rendo conto, adesso cerco anch'io di usare la mia testa- solo per zittirmi e farmi contento?
    La verità ci renderebbe liberi, ma tutti ne hanno paura.
    Mi sa che siamo veramente agli sgoccioli. Tutto accelera in maniera esponenziale.

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  9. Vin, non trarre ancora conclusioni.
    Osva, senza una rivoluzione della coscienza non ci sarà cambiamento per le prove che tutti noi saremo chiamati ad affrontare. Segnaliamo, segnaliamo, qualcuno riceverà il messaggio.

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  10. più vedo la degenerazione e più mi felicito con la speranza che forse presto arriverevo alla fine del kali yuga, anche se so che dal raggiungimento del culmine alla percezione di un miglioramento ci vorrà tempo così come dal solstizio d'inverno del 21 Dicembre iniziamo ora a renderci conto che le giornate si allungano veramente.... D'altronde come in alto, così in basso: micro e macro cicli seguono la stessa perfetta logica....=)

    Grazie Angelo x quello che fai...
    in questi ultimi tempi sono sempre molto contento di trovare nuovi scritti e insegnamenti utili su questo blog, che, tra l'altro, sono molto in linea con le informazioni che mi stanno capitando sotto mano.

    Ciao
    Luca

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  11. pdf scaricabile qui http://www.scribd.com/doc/34360571/Incontro-Con-Un-Uomo-Straordinario-5

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