Catastrofisti neognostici, figli dell'Acquario, furbi americani alla Braden e complottisti sul libro paga di Sua Maestà, cultisti dei fratelli dello spazio, amici di Scandurra, un po' tutti nel nostro milieu non ci siamo sottratti a vaticinare sulla fatidica/fantomatica data del solstizio 2012. Ovviamente gli scientisti con la loro arroganza intellettuale si fanno grasse risate di tali cosucce, i preti di ogni Chiesa precisano che la fine solo Dio la conosce, gli psichiatri ci fanno le loro brave disanime cliniche, i sociologi imbastiscono un quadro a tinte fosche sulla piega che sta prendendo la società di massa. Certo, chi mi segue sa bene che su tale data mi sono alquanto esposto, senza remore e reticenze. Noto pure che da più parti si alzano voci, si formulano teorie, si pongono quesiti, dubbi, si chiedono conferme o elementi utili per prepararsi alla cesura epocale prossima.
Innanzitutto è sempre bene riproporre alcuni punti fermi, almeno quelli a cui faccio riferimento. Quindi, ritengo neccessaria una brevissima digressione sulla concezione ciclica del tempo, tipica di ogni cultura tradizionale. In tali culture, la vita umana è scandita secondo quattro cicli (oro-argento-bronzo-ferro, per i Greci; statya-treta-dvapara-kali yuga, per gli Indù; ecc.). All'interno di essi si registra una costante separazione tra l'elemento primo e l'uomo, che raggiunge il suo apice nell'attuale epoca (il Kali yuga), nella quale l'uomo è completamente decaduto, avendo abbandonato ogni via spirituale e ritrovandosi ammorbato dal materialismo. Trattandosi di tempi ciclici, tale stato non può essere eterno; di conseguenza, il nostro compito deve essere quello di percorrere una via ascetica che ci permetta di essere pronti quando questo tempo sarà passato. Una via ascetica non presuppone obbligatoriamente l'adesione ad una confessione religiosa. Le forme sono importanti, lo affermava anche Guènon, sebbene non siano determinanti in assoluto. Secondo la propria energia interiore si sceglie una via. Scandurra non ci ha mai indotto a seguire una religione piuttosto di un altra. In fondo, non abbiamo violato alcun precetto o comandamento, eppure eravamo considerati eretici, peggio, occultisti dagli oscuri contorni. E siamo andati comunque avanti. Dio parla in tutte le lingue.
Dicevo della fine di un mondo. Ecco, prima della fine si devono affrontare i 'segni dei tempi', i quali richiedono sapienza; se ci si ferma alla superficie si corrono due rischi: di prendere per buono quello che è momentaneo, oppure di dare un'interpretazione troppo facile e riduzionista. C'è una tendenza in ambito teologico secondo la quale tutti i segni, in quanto storicamente leggibili, sono sempre positivi, suscettibili di diventare ognuno un 'soggetto della Grazia'. Per loro, la realtà umana è la chiave del divino, e non viceversa. Le prese di coscienza collettive modificherebbero il Dharma. Il mondo non va spiegato ma cambiato, diceva Marx; e la ierofania dovrebbe seguire la stessa sorte. Tale assurdità è una conseguenza del pregiudizio che concede agli avvenimenti una legittimità superiore a tutto, una positività etica e spirituale inappellabile solo perché sono avvenuti, o si è collettivamente indotti a credere, magari con la propaganda, che avverranno. Il vitello d'oro, quindi, sarebbe un segno dei tempi da seguire, e Mosè avrebbe fatto meglio a tenerne conto anziché spallarlo. Oppure Buddha, avrebbe dovuto soggiacere ai demoni tentatori, perché anch'essi andavano considerati segni dei tempi. Jack lo squartatore, in fondo, preannunciava il XX° secolo e un diverso sentire dell'Impero Britannico, perché allora perseguirlo? Tali interpreti 'lungimiranti' della storia umana commettono un errore non da poco, di ordine metodologico. La freccia posta ad un crocicchio per indicare la direzione da prendere, non è il solo segno convenzionale lungo la strada. Dove materialmente si svolge il traffico, e dove simbolicamente procede il cammino dell'umanità, sono frequenti i segnali di pericolo: non comprenderli fra i segni dei tempi è rischioso, oggi che sulla strada e nella vita si marcia tanto veloci. Quindi vanno ben individuati e distinti i segni d'incitamento e i segnali d'allarme, la cui lettura nell'ambito spirituale non è facile come sui cartelli verniciati al fosforo. Si dà per scontato, inoltre, che i segni dei tempi sono importanti quanto più storicamente e politicamente clamorosi; il che non è vero, una caduta da cavallo è stata per Saul più rilevatrice di tutta l'educazione e la cultura del suo tempo. I segni nascosti, non a tutti visibili, sono i più preziosi; altre volte negli indizi che paiono macroscopici è cifrata un'indicazione diversa da quella immediatamente espressa.
I segni dei tempi anticipano in forma geroglifica i versanti del futuro, i miti del nostro tempo, quelli artificiali per intenderci, sono invece un prodotto della conclamazione del presente, sono la sua violenza sopraffattrice. Mentre i segni hanno il potere di indicare una strada, di rivelare il senso nascosto di un avvenimento – il 2012, la rinascita spirituale, le radici culturali ancestrali - lasciando però intatta la nostra libertà, i miti moderni – la scienza ufficiale, il mondialismo, l'individualismo - hanno lo scopo di affascinarci e quindi di legarci.
In fondo, chi ci deride e ci etichetta come apocalittici, millenaristi di ritorno, è solo un complessato che teme ogni mutamento collettivo, paventa il nuovo, che è poi quello spirito profetico che annuncia, indica, avverte, prepara. Ci considerano delle 'cassandre', degli illusi che attendono l'avatar, deficienti sociali in fuga perenne verso l'utopia. In realtà, siamo sentinelle della notte che stanno all'erta, pronti ad annunciare per primi l'avvicinarsi del Varco. I mondi si ripiegano, l'universo rincula, il muro del tempo frana su se stesso. Ma non sarà la fine: tutto ricomincerà su di un altro piano.
il muro del tempo frana su se stesso...
RispondiEliminaAngelo ..mi hai rincuorato con questo post..
Gentilissimo Angelo, da diversi mesi sei la mia lettura preferita e se non avevo mai lasciato un commento era solo perche' non volevo rifilarti tutte le domande che mi giravano in testa. Ma questo post tocca proprio alcune di quelle:il rapporto di Scandurra con le religioni e l'opportunita' o meno di seguirne una, per esempio.Concordo con Guenon che le forme sono importanti e nei 13 anni passati in Medio Oriente l'Islam aveva "disciplinato" la mia vita spirituale.Ma come rinunciare al Cristo,quello ultra-umano?Ho mantenuto l'eredita' dei mistici sufi accanto a quella di altri spiriti illuminati ma non c'e' alcuna religione a cui possa appartenere e questo, a volte, genera il caos.
RispondiEliminaUn saluto
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RispondiEliminaho cancellato i precedenti commenti perché contenevano un vistoso errore di calcolo...comunque dicevo..sentinelle della consumazione dei tempi, del loro rinnovamento...mi sento anche un deficiente sociale proiettato in un ideale fuga perenne...ma poi è sicuro questo 2012? o come afferma fratello Bojs tale data è già scoccata cinque anni fa, per scarti di conto calendariale accumulati nei secoli e noi ci approntiamo ad entrare nel 2018 dove 2+1+8 = 11...numero legato a quel tipo di rinnovamento esoterico che ha scandito molti eventi significativi della storia recente e anche passata e che in questo caso tale passaggio verrebbe appunto strumentalizzato dall'elité dominante per inaugurare il pieno consolidamento della Grande Parodia, parodia dunque anche temporale, ovvero, la più tragica delle parodie possibili...vorrei non fosse così ma sento che la fase più atroce del Kali-yuga debba ancora venire...davvero mi sembra di percepirlo chiaramente anche se sono riverberato di speranza...non sò come dire...avverto l'impronta cristica in me e lentamente mi modella l'animo...m'infonde una comprensione dei miei simili che fino a pochi anni fa m'era sconosciuta...sento che è così...non amo i sincretismi facili ma avverto Cristo come ugualmente l'essenza benevola degli antichi Numi...sento che le Muse ci sussurranno ed è follia questa? allora voglio essere più folle di quanto potrei immaginare...non intendo proiettare una visione negativa ma ultimamente il cielo stesso è come se tremasse, se è vero che le cose rivelano attraverso la loro qualità vibrazionale il carattere del tempo vissuto allora non credo sia imminente un rinnovamento indolore, ma l'approssimarsi di un evento oscuro..nessuno di noi potrebbe essere realmente pronto...immaggino Scandurra come un italico arcaico.
RispondiEliminaUn saluto