Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 3 aprile 2011

RITORNO ALLE STELLE


Oggi mi son deciso, con una buona dose di presunzione e spocchia, a chiarire la natura degli eventi aerei inesplicabili, meglio noti come 'oggetti volanti non identificati'. Già in altri post o a mezzo stampa (X TIMES) ho affrontato il tema, ma non ritengo superfluo approfondirne i tratti, stabilendone i confini, ammesso che ne abbiano. Alla fine risulterà perfino marginale l'oggetto del post. Come è mia abitudine, partendo dal particolare viaggerò senza pormi limiti verso l'infinito, perché tutto ci porta a contemplare le stelle. Quella è la nostra patria e lassù ritorneremo.

L'umanità ha una storia che va ben al di là di quella letta svogliatamente sui libri scolastici. La Realtà è ben al di sopra di quanto un pieroangela qualsiasi potrà mai capire, una margheritinahack qualsiasi potrà mai vedere con il suo binocolino, un odifreddino all'algoritmo conoscerà mai in tutta la sua vita. E non perché i nipotini indegni di Cartesio, siano privi di intelligenza o mezzi di indagine; quello che a loro manca è l'umiltà dei sapienti, il desiderio di aprirsi a Madre Natura che è dispensatrice di misteri per chi ha cuore incantato. La scienza moderna si è ridotta a compilatrice di modelli, che a forza riempie dei soli fenomeni che vi si adeguino; scartando tutto quello che non rientra nel teorema iniziale, non si saprà mai chi siamo, dove siamo, qual'è il fine di tutto.

All'origine, gli uomini camminavano con gli dèi. È così che è andata, sulla scorta di quanto affermano tutte le grandi religioni tradizionali, i miti, le leggende, le dottrine misteriosofiche. Tutto ciò che si riferisce all'origine irradia di chiara luce il nostro essere. Se tradiamo l'alba della nostra consapevolezza, condanniamo all'oscurità la nostra vita.

La nostra amata Terra non ha confini se non insieme a quelli celesti. Alto e basso, dentro e fuori, oltre la banda di 47 gradi nel cielo, entro cui si muovono il sole, la luna e i pianeti. Come un antico ziggurat, c'è tutto un infinito di livelli, sui cui ripiani vivono civiltà tratte dalle ère e dagli universi più disparati. Il nostro destino si esprime con il ritorno alle stelle/livelli. Le istruzioni di rotta le troviamo negli oscuri testi delle Piramidi egizie; nella pratica tantrica e nell'opus alchemico; per finire con le 'materie oscure' atlantidee di Scandurra. Un manipolo di argonauti, in tutte le epoche salpa verso nuove avventure. I viaggi dell'anima di Paolo di Tarso sono concreti quanto quelli degli sciamani siberiani, reali come quelli che grazie alla polvere di proiezione liberavano gli ermetisti dai lacci dello spazio e del tempo. Fisici come quelli interdimensionali che, grazie alle spolette, ci hanno portati oltre lo specchio. Il destino di noi tutti è legato a questa necessità: ritornare alla casa del padre.

Se fu perduta la capacità innata di ogni uomo a viaggiare oltre i confini del tempo/spazio, per ragioni metafisiche o di decadenza legata ai cicli temporali, tuttavia una sorta di religione popolare, meglio, di una spiritualità ravvivata dal potere della parola e dell'energia interiore, senza vincoli di ceto ed etnia, si affermò con forza: il cristianesimo. La religione che ne derivò, con le sue architetture teologiche e l'apparato gerarchico, produsse non poche alterazioni, contrasti, assolutismi, tradendo in parte il messaggio superlativo e bloccando la dotazione emo-psico-animica che il Messia, Re non di questo mondo, ci aveva elargito. Il cosmo stesso è costretto ad annunciare, tramite ricorsi e congiunzioni, l'avvento di colui che deve infrangere le sue catene. L'uomo, così, è liberato. Ma i potentati ne hanno imprigionato le prerogative straordinarie. Il Regno di Dio è dentro di noi, ma qualcuno ha preteso di impedirne tutte le conseguenze. La conoscenza altrimenti patrimonio di pochi, era diventata alla portata di tutti con l'annuncio-dono di Cristo ma, come spesso accade, le chiavi per liberarci dalle catene degli aguzzini dello spirito, furono tenute ben strette, forse addirittura distrutte. Ma non si può annientare la Luce. Essa muta di posizione, cambia frequenza, salta da un livello ad un altro, ma non perde la sua innata capacità di connetterci con l'infinito.

Dicevo degli eventi aerei inesplicabili. I saturniani inviano da millenni sulla Terra i loro doppi, non-esseri in quanto privi di anima, i 'grigi' per intenderci o i coboldi della letteratura magica. A quale scopo? Ripristinare l'antico culto serpentino, non con la forza (potrebbero) ma con l'influenza ed il proselitismo. Gli altri, gli esuli uranidi, civiltà superiore ed eticamente elevata ma decadente, scelgono una posizione di attesa, drammaticamente neutrale. Progenitori degli iperborei, gli uranidi non hanno bisogno, al contrario dei saturniani, di tecnologia, essendo arrivati ad un livello semi-divino, e nelle loro apparizioni hanno pur sempre un impatto trasformativo eccezionale sulla nostra vita. Però, come ho accennato, la loro presenza è testimoniale, troppo defilata rispetto alla nostra vicenda collettiva, decisamente gravosa se non fatale.

Cosa possiamo farci? Beh, lo ripeto, inducendoli a tornare costruendo un ponte con le stelle. Cosa intendo per 'ponte'? Un elettro-portale alla maniera delle botole interdimensionali, ma di un tipo un po' speciale. Vi allego una stampa attribuita a Carl Von Stemberg, 'Visione di Ezechiele' che rende benissimo l'idea, ossia quella di un uomo che infila la testa nella parete ai confini dell'universo. Il paesaggio da cui proviene Ezechiele, non è frutto della fantasia del pittore, bensì è un luogo preciso, dalle parti dell'Alto Lazio. Scandurra ci portò e da lì partimmo per destinazioni aliene. Non ci vogliono risorse economiche per realizzarlo (è a costo zero, praticamente), né ritualistiche arcaiche. Niente di tutto questo. È necessario conoscere il sito adatto, la giusta compagine di donne e uomini, e una fede ardente non convenzionale e nemmeno necessariamente confessionale.

Di fronte alla fine di un mondo, ormai alle porte, sopravviverà soltanto una religione povera di costruzioni intellettuali e ricca soltanto di testimonianze vissute. Un albero verde in una zona arida è uno scalo, un punto di riferimento, non è un altoparlante. E noi dovremmo prepararci ad una spiritualità spoglia di precetti teologie rituali, tornata ad essere un’irradiazione delle beatitudini. Quando viene il momento della siccità, tutti si raccolgono intorno a colui che si rivela ancora florido e vegeto perché il suo alimento è altrove. Dobbiamo affrontare il tempo che viene con questa sicurezza e con questo coraggio.


22 commenti:

  1. Ma sti Saturniani vogliono segare il ramo dove son seduti per fare un bel tonfo??? ormai i tempi stringono ogni giorno gente decolla... infestate da gravissime patologie e quelle che rimangono sono sempre piu' prigioniere di stereotipi preconfezionati per tenerli in prigioni.... Gente chissa quante persone hanno letto sto blog e purtroppo non e' piu' qui per continuare questo tipo di viaggio... ormai siamo alla frutta (secca)

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  2. BEH ANGELO IO SONO IN LISTA DA TEMPO...SE C'E' UN POSTO LIBERO, CI SONO

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  3. ??? Angelo…come potrebbero tali uranidi essere decadenti ma al tempo stesso semidivini…le due qualità sono antitetiche l’una all’altra…i grigi figliastri dei saturnidi? Sono convinto che la realtà sia composta di una molteplicità dimensionale…e rifletto sulla nostra inconsistenza di moderni e involontariamente…pur interiorizzando la gravità dominante del momento storico eccoci passare dalla mitologia al fantasy, dall’epopea alla fiction, dagli eroi ai volgari tronisti…che i grigi piloti di navicelle volanti più che terrestri stanno ai Troll o agli gnomi della magnifica visione medievale così come un tronista della De Filippi sta ad Ettore di Troia…involontariamente cadiamo nel fumettistico…noi tutti...è il nostro limite…in questo tuo post riecheggia il dramma cosmico che ci vede tutti coinvolti e pure risente di un contagio che conferisce alla sostanza speculativa un che di profondamente inautentico…è dunque questo il “morbo metafisico” dell’uomo che vive nel tempo del non tempo? Se solo riuscissimo ad amare più castamente i nostri simili avremmo più speranza di salvezza, ma un germe di oscurità ci cova nell’animo…riusciremo a convertirlo prima della nostra morte fisica?
    Tanto sentivo doverti dire
    Un saluto

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  4. ...ma condivido la sostanza di quanto qui affermi:
    "un albero verde in una zona arida è uno scalo, un punto di riferimento, non è un altoparlante. E noi dovremmo prepararci ad una spiritualità spoglia di precetti teologie rituali, tornata ad essere un’irradiazione delle beatitudini. Quando viene il momento della siccità, tutti si raccolgono intorno a colui che si rivela ancora florido e vegeto perché il suo alimento è altrove. Dobbiamo affrontare il tempo che viene con questa sicurezza e con questo coraggio."

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  5. Angelo parli di giusta compagine di uomini e donne... questa compagine è riferita al numero o a delle proprietà interiori-animiche?
    Un caro saluto a tutti i compagni di viaggio...

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  6. @giovanni ranella
    Per quanto ho visto e capito, gli uranidi dimostrano una elevatissima conoscenza, una storia antichissima, un eminente grado di spiritualizzazione e, tuttavia, appaiono ontologicamente stanchi. Semi divini? Beh, se li vedessi, li scambieresti per angeli superdotati, ma permane una sensazione curiosa, strana, nel loro comportamento. È difficile spiegarlo esaurientemente.La parola scritta non descrive certe impressioni. Credo che lo status creaturale, per quanto avanzato sia nello spirito, o risvegliato, non cessa di sottostare alla legge cosmica della manifestazione, tendente alla decadenza appunto. Pur mantenendo un livello elevato, subiscono i contraccolpi del divenire, sebbene meno decisivo rispetto alla nostra esperienza umana. Questo, caro Giovanni, ho potuto capire e sentire, con tutti i miei limiti umani.

    @Stella
    Intendo donne e uomini uniti da un comune sentire, una volontà tenace, un desiderio di infinito, un senso di servizio spirituale... e tutto questo rispettando le singole equazioni personali.

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  7. dato per scontato che quello che raccontano i testimoni è vero:come spieghi il caso amicizia e il caso di Linda cortile?

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  8. "Se tradiamo l'alba della nostra consapevolezza, condanniamo all'oscurità la nostra vita."
    Grazie Angelo ; )

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  9. "Gli altri, gli esuli uranidi, civiltà superiore ed eticamente elevata ma decadente, scelgono una posizione di attesa, drammaticamente neutrale"
    domanda: a che pro costruire un "ponte" per il ritorno di esseri esuli, in attesa e neutrali, o per cosi' dire, indifferenti all'umana sorte? se duro deve essere il cammino che dobbiamo nostro malgrado percorrere verso la luce/salvezza, senza evidentemente l'intervento in aiuto di chi è esule dal suolo terrestre, perchè sforzarsi di tendere un ponte, e invece non sforzarsi di creare un saldo scudo agli attacchi saturniani?

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  10. complimenti.. poetico.. magico.. i coboldi.. pur non condividendo in pieno tali certezze sottolineo la tua profondità di comprensione, anche se come spesso vado dicendo, parlando di entità allogene: come pretendiamo di capire anche solo vagamente, logiche a noi del tutto aliene?
    Siamo qui per imaparare, capire, testimoniare, scontare, creare, ma comprendere autenticamente resta un privilegio animico, privato, ahimè assolutamente incomunicabile.

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  11. Cari Amici, il ponte servirà a ri-stabilire un contatto per una negoziazione necessaria, rispondendo ad un bisogno ancestrale di ritrovarsi con gli antichi visitatori.
    Più volte, poi, Scandurra mi invitava a non odiare né a portare sentimenti ostili nei confronti degli emissari dell'Ombra: ogni cosa ha un senso e una necessità negli Universi. Per cui, sarà nostro compito elevarci per comprendere la fine e il nuovo inizio di un era, al tempo stesso non dovremo far barricate se non trovare il centro dentro di noi. Questo è il cammino. Non ci saranno guerre stellari, ma facendosi trovare ritti di fronte alla grande mareggiata del Varco, potremo contemplare finalmente il cielo stellato della nostra anima.

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  12. che il cielo lo volesse...siamo Argonauti dell'ultim'ora...benché io mi ci ritrovi poco tra uranidi e saturniani e per istinto alla luce vagheggi più la prossimità alle Muse Gentili...non c'è dubbio che le Ombre si siano scatenate e che il loro supporto eccellente per questa parte di Età umana sia proprio la tecnologia...l'ultratecnologia...l'ultimo post di scienzamarcia a data 05/04/2011 bene sintetizza l'emergenza in atto...un saluto a Voi tutti

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  13. Attraverso la risonanza delle proprie azioni, comprenderne la natura per comprendere il Tutto, il mai troppo inflazionato "Conosci te Stesso". Il cuore ci indicherà la strada, l'Anima, spettatrice, ci accompagnerà. Quale che sia la direzione, sono vibrazioni, frequenze. Ascoltare se stessi e' come ascoltare una radio... ed una migliore sintonia ci regala, non solo un suono migliore, ma una migliore ricezione. Scegliere la nostra musica, e' l'opportunità di costruire il Ponte che vogliamo. La grandezza del libero arbitrio, la grandezza di Dio... of corse :).

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  14. Interessante come sempre.
    Torno ad una questione forse già affrontata: i (presunti)rapimenti alieni e gli interventi chirurgici che i grigi (saturniani) compirebbero. Se il loro scopo è il controllo e il proselitismo, non mi è chiaro lo scopo di indurre nei rapiti esperienze traumatiche. Meglio sarebbe presentarsi come antichi dei dall'aspetto e dai metodi rassicuranti. Grazie per l'attenzione.

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  15. @Giuseppe Di Bernardo
    Caro Giuseppe, la tua obiezione è arguta e coglie un aspetto tipico, in realtà, di tali entità. In prossimità della nostra anima, non possono nascondere la loro natura dissolutiva, per una innata qualità del nostro mondo interiore, composto da uno status di chiarificazione e discernimento. Lo stato alterato e il trauma in cui si trovano i malcapitati addotti, è la conferma della natura maligna dell'esperienza. Il basso non può innalzare in alcun modo. Non possono fingere sempre, presto o tardi si manifestano per quel che sono.

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  16. Caro Angelo,
    Come si vede da questi commenti è stato piuttosto facile identificare con esempi concreti l'azione dei cosiddetti saturniani; che dire degli uranidi? che esempi si possono fare?
    Un saluto a tutti

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  17. @ Giuseppe di Bernardo
    Un ex addotto o presunto tale ( F.B.), ritiene, negli appunti del suo blog, che i Saturniani siano da considerare tra le razze aliene dei "buoni". Per quanto l'articolo non dica poi molto, questo sembrerebbe il suo pensiero. Che siano questi i metodi rassicuranti di cui parlavi?
    Certo discernere non e' semplice, e per un'anima addotta, come dice Angelo, lo sarà ancora meno. Ma allora di tutte queste ipnosi, ricerche e letteratura (straniera ed in particolar modo italiana), cosa ne dobbiamo fare? Cosa pensare?

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  18. ma insomma, facciamola finita, con questi sofismi, qual la Terra esplode, che facciamo dialettica sui buoni ed i cattivi!La parteOscura va trasmutata e messa al servizio della Luce. l'essenza del male è contemplata nella Creazione se non doveva esserci,spiegatemi perchè Gesù non ha ucciso satana e Michele Arcangelo non ha finito il Drago? Poi sul lavoro Di Malanga è fatto con onestà intellettuale tra l'altro chiunque è interessato può contattarlo, chiedere spiegazioni, non si cela dietro un blog.
    saluti.

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  19. @ angelibianchi
    Nessuna dialettica, era solo la conferma a quello che domandava Giuseppe. Non sono all'altezza per giudicare il lavoro di nessuno, figuriamoci di Malanga. E' grazie a lui se molti tasselli del mio puzzle hanno preso forma dando un significato d'insieme meno confuso. Chiedevo ad Angelo, che apprezzo e stimo quanto e più del Professore (se non altro per affinità di pensiero e per la speranza che più di altri percepisco dalle sue parole), come considera la ricerca effettuata attraverso le ipnosi, quando i soggetti addotti (quelli che cercano aiuto), sono appunto in uno stato alterato e di trauma a causa della natura maligna dell'esperienza?

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  20. c è una bella intervista su" noi e gli extraterrestri"a dolores cannon e anche lei si aggiunge a quei ricercatori che si occupano di sapere chi guida gli ufo.RIDONDANZE,RIDONDANZE reminescenze di discorsi gia sentiti da altre figure..........

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  21. @Max68
    Caro Max, l'esperienza che emerge dagli addotti, dovrebbe allertarci. L'errore di metodo e dottrinario del pur onesto e volenteroso dottor Malanga, sta nel considerare tutto quel materiale psichico come racconto esperenziale, comunque di una certa valenza fattuale. Se si andasse a leggere 'Maschera e volto' dell'Evola, testo tutto meno che datato, potrebbe confrontarsi con livello conoscitivi e metodologici utilissimi per meglio comprendere in che pantano si è messo. Far emergere i 'resti' del subconscio, come detta una certa psicanalisi, non è liberatorio, è invasivo per l'anima di chi soffre. Spaliamo concime dal sottoscala della psiche, per nutrire larve che poi ci si attaccano addosso. Se il buon Malanga si fosse dato la briga di leggersi qualche manualetto di magia in vendita sulle bancarelle di ogni città, avrebbe meglio capito in che pasticcio si è messo.

    A tutti gli amici del blog
    Siamo da millenni seguiti, ossessionati, aggrediti, sobillati, posseduti da potenze oscure. Comunque le si voglia definire, la sostanza non cambia. L'alchimia, l'ascesi, le materie oscure, ci indicano una via di salvezza e di liberazione. È pur vero come diceva qualcuno, che le tentazioni diaboliche sono il coefficiente di santità per l'uomo che cerca Dio. Bene, purché non si indugi troppo sul lato d'Ombra. Scandurra mi ha insegnato che sul principio di aggregazione e disgregazione, si reggono gli universi e, pertanto, ogni cosa ha un suo scopo nell'equilibrio cosmico. Mi diceva pure altresì, di farmi trovare al posto giusto quando la Vita mi faceva visita.

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  22. C'è una idea che mi torna in mente costantemente anche se cerco di non accettarla.
    Una fantasia che mi suggerisce che gli alieni di cui parlano nelle ipnosi gli addotti, altro non siano che la manifestazione di una realtà parassita appartenente ad una dimensione non fisica. Parassiti che sfruttano le nostre immagini mentali per invadere questa realtà. Ecco quindi una pletora di grigi, rettili, nordici, mantidi che cominciano ad infestare le menti dei "rapiti".
    Se i dischi volanti esistono sono forse una nostra forma pensiero?
    La nostra credenza è l'olio tra i cardini di due diverse realtà?
    Mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero :)
    Grazie!

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