Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 2 aprile 2013

JANNACCI CHE NON PIACEVA AGLI ILLUMINATI




“In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza”. Enzo Jannacci

8 commenti:

  1. Concordo in pieno.
    Aggiungo che dobbiamo cercarlo. Siamo suoi figli.
    RendiamoGli omaggio.
    Come disse Angelo una volta: Non buttiamo via sacrifici e tempo dedicati a rendere questo mondo per quello che veramente è: Meraviglioso. E per averci fatto arrivare fino qua con una scintilla di Luce e Amore che servirà per risvegliare e contrastare l' oscurità.
    Dio ci ama, e ci parla in ogni attimo. Tramite segni, simboli. Ogni secondo della nostra vita. Partecipiamo a questa nascita, a questa nuova vita, convogliamo la nostra Luce. Nn soccombiamo davanti alle difficoltà. Il buio è in aguato, anzi, ormai neanche più si nasconde. Allora neanche noi dobbiamo nasconderci. Luce siamo, e brillare dobbiamo. Di Amore, di Compassione. Di Vita.
    Ciao a tutti
    Michele

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  2. "...rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire". trovo questa affermazione rivoltante e per di più ipocrita. pace all'anima sua, ma avrei voluto vederlo ripeterla davanti a suo figlio se questo si fosse ammalato di un male incurabile e doloroso (invece gli auguro ogni bene). se si fosse rifiutato di aiutarlo a morire sarebbe stato un povero malato di mente che impone agli altri la sua visione religiosa. mi viene la nausea solo a pensarci.

    arroganza, grettezza, mancanza di compassione... che schifo.

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  3. @ Webrasta
    Ho letto parte dell'intervista di Iannacci sul caso eluana... sono completamente d'accordo con ciò che dice, e per averlo detto da ateo qual'era non fa che renderlo intellettualmente onesto. Probabilmente sarò anch'io un povero malato di mente, gretto e senza compassione.... l'arroganza però facciamo fifty-fifty.

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  4. Max,
    se etichettiamo come 'arrogante' ogni affermazione, ogni espressione di pensiero, allora abbiamo finito di discutere.
    Il tono del mio commento risentiva dell'afflato emotivo del momento e avrebbe dovuto essere più moderato, e me ne scuso. Ma a volte perdo davvero la pazienza di fronte a ciò che ai miei occhi appare come pura ipocrisia. Se poi questa arriva da persone che giudico notevoli, allora un po' di indignazione si impone.
    Sarebbe come sentire Angelo affermare che i mondi paralleli non esistono...
    Il problema dell'eutanasia (ma direi qualsiasi problema umano) non è risolvibile se lo si approccia con pregiudizi religiosi o morali. E non è argomento che un Uomo possa liquidare con poche frasi lapidarie che il più delle volte finiscono con il veicolare un'immagine errata della persona che le pronuncia o - ancor peggio - di condizionare (in senso limitativo) la mente di altri.
    Non sto qui a raccontare i miei casi personali di contatto prolungato con malati che fino al giorno della morte - per alcuni non ancora giunto, purtroppo - non hanno avuto altro desiderio che liberarsi dal proprio corpo sofferente. La questione è che non possiamo arrogarci (da qui l'arroganza...) il diritto di decidere per altri cosa essi vogliono fare della propria vita. Men che meno quando questa si riduce esclusivamente ad uno stillicidio doloroso. Doloroso, lo ripeto. In tali condizioni, anche il sostegno di amici e familiari diventa una pena, per ragioni ovvie su cui non mi dilungo.
    Una persona famosa che consegna alla cronaca storica affermazioni così nette su questo argomento mi sembra come minimo vittima di una caduta di stile.
    E ipocrita, perchè prima di urlare al mondo la propria Verità infarcita di uccellini canterini bisogna aver vissuto mille notti al capezzale di un figlio o di una moglie devastata dal dolore, e che magari trattiene i propri lamenti per non 'pesare' troppo sul cuore dei suoi cari.
    Pur potendo fare altrimenti (e qui dovremmo parlare per ore su cosa significhi 'altrimenti') lascio mio figlio torcersi dal dolore giorno dopo giorno, ora dopo ora, e perdere la speranza, i sogni e infine la propria dignità perché IO ho nel cranio una sequenza di parole che mi dicono che aiutare un altro a morire è peccato? Questa è la "grettezza": limitatezza di pensiero, incapacità di separare le proprie credenze dalla realtà dei fatti, mancanza di rispetto per la sofferenza altrui. Che mi importa se la mia azione mi procurerà la condanna eterna? Ma che venga pure a cercarmi questo dio non-compassionevole e marcio. Con i nostri piccoli amici animali siamo così misericordiosi da evitare loro l'agonia della fine, in modo incruento e pietoso, e con un figlio devastato dal dolore, senza alcuna probabilità di guarigione, tiriamo in ballo il Nazareno, e il Cristo, e la Madonna e il Vangelo, e chi più ne ha più ne metta...? Non è mancanza di compassione?

    Ho scritto più di quanto volessi. Chiudo dicendo che ho apprezzato molto la pacatezza e l'arguzia del tuo commento, di questi tempi è cosa rara. Il mio rozzo intervento, più che nei confronti di Jannacci è stato una "protesta" accademica verso Angelo, dal quale non mi aspettavo una presa di posizione così definitiva su un tema così delicato: mi sembra che le esperienze vissute con il maestro Scandurra tutto possano insegnare tranne che "certezze", anche e soprattutto in ambito religioso.
    Grazie per lo scambio di opinioni

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  7. Ciao Webrasta... Come avrai notato ponevo l'accento sui tuoi giudizi piuttosto che sulle considerazioni di Iannacci. Qualcuno diceva "Anche se non condivido la tua opinione darei la vita affinchè tu possa esprimerla" Questo per me è un principio fondamentale, altrimenti avrebbe ragione solo il re della giungla. Ho perso mia madre un anno fa per leucemia, e mia suocera per lo stesso motivo potrebbe non arrivare a questa Domenica, eppure siamo attaccati alla vita più che dalle macchine, dalla speranza. Non è questione di pregiudizi morali o religiosi, anche se fossero da considerare fuori luogo mi piacerebbe sapere quali dovrei tenere in seria considerazione... forse sono più indicati i pareri di quella scienza che nella migliore delle ipotesi quando non guarda al profitto naviga a vista? Io non ho certezze riguardo l'eutanasia, ho solo le mie opinioni, e sarei ben felice di cospargermi il capo di cenere se qualcuno ne avesse. Chi o cosa ci fa dire quindi ciò che è giusto o sbagliato fare? Gli interessi personali, la paura della sofferenza (nostra e altrui), l'ignoranza, la fede, la morale,l'ego? Io so solo che quando mia madre soffriva io soffrivo con lei, e tornerei a quei tristi momenti anche solo per tenerle la mano... io voglio dare un senso a questa sofferenza, altrimenti avrebbe senso il nulla, che per quanto mi riguarda è peggio sofferenza stessa e della morte.
    Grazie a te

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  8. Purtroppo come avevo scritto tre giorni fa mia suocera ci ha lasciato ieri mattina... ed esattamente come con mia madre due anni fa, ieri sera ho saputo che mia moglie è incinta. Se tutto questo non ha un senso, ditemi voi cosa dovrei pensare.... Sberle e carezze... ecco cosa penso.

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