LA GRANDE GUERRA SANTA

Mi lascia alquanto perplesso che adulti ricercatori dell'assoluto o zone limitrofe, adoperino le scienze tradizionali per polemizzare all'infinito, per lanciare anatemi, iatture. Mi profettizzava un amico, correvano gli anni settanta, che su alchimia, esoterismo, gnosi, arti relegate da secoli in oscuri antri, si sarebbero realizzati programmi televisivi di successo e venduti libri sui misteri nei supermarket. Da un lato credevo che fosse una cosa buona: la conoscenza al popolo. Al tempo stesso compresi che la diffusione incontrollata di tale pensiero ermetico, avrebbe portato solo guai. Non sostengo la tesi-regola secondo la quale ciò che è nascosto va' custodito e difeso dai profani. Non avrei curato tre blog su tali argomenti. Tuttavia, assistere sul web a certe diatribe che dividono, esasperano gli animi, mi conferma ancora una volta l'assunto secondo il quale la conoscenza è strumento trasformante e se non cambia la persona è una patacca.

Da anni vado cercando di trasmettere alcuni dati tradizionali sulla realtà, sui suoi inganni, sulle possibili vie di fuga. Alcuni mi hanno diffidato dal divulgare certe notizie. Le proverbiali "perle ai porci" da evitare, non mi hanno mai impedito di tentare di condividere col prossimo conoscenze acquisite con fatica e sacrificio. Sarà una mia lacuna buonista, ma ritengo un punto d'onore avvertire chi vuole e può ricevere, dell'esistenza di una struttura organizzata, lucifuga, tiranna della libertà sacrosanta dell'individuo. Possiamo discutere sulle modalità d'intervento, su aspetti marginali di tattica e di strategia, ma rimane un fatto: dobbiamo superare l'angusta personalizzazione e puntare dritti sui principii. Mettiamoci bene in testa che se non ci affranchiamo dall'ego, ogni nostra azione sarà condizionata dalla vibrazione del ricordo, pertanto sarà inficiata dal suo nascere. La vera grande guerra santa, non mi stancherò mai di affermarlo, è contro la propria natura decaduta, se non si capisce questo, vagheremo nell'ombra delle forme fugaci.