Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

domenica 17 gennaio 2010

CONTAGIO-PANICO


MONDO UNICO
La mondializzazione spezza le sovranità, trafigge i territori, malmena le comunità costituite, sfida i contratti sociali e rende obsolete talune concezioni della sicurezza internazionale. Per cui la sovranità non è più quel valore fondamentale indiscusso che era un tempo, mentre l’idea di ingerenza cambia lentamente, ma decisamente, connotazione. La mondializzazione riproduce stranamente il meccanismo freudiano della folla presa nel moto del contagio-panico. Contagio nella misura in cui la mondializzazione sviluppa il conformismo e l’uniformità. Panico perché tutti si sentono soli di fronte a logiche che non riescono a controllare. La mondializzazione rassomiglia, da questo punto di vista, ad un puzzle di immagini sminuzzate: non si aggrappa ad alcuna visione del mondo, si vieta qualunque rappresentazione, e i poteri pubblici, che la dichiarano irreversibile, non sanno proporne alcuna forma di accettazione simbolica. Il nocciolo del problema della mondializzazione dipende dall’interazione fra un mondo senza frontiere e un mondo privo di punti di riferimento. È questa dialettica a spiegare la crisi del senso e, perciò, a rafforzare la nostra percezione di un mondo disordinato. Viene da pensare alla terribile frase scritta da Péguy nel 1914, poco prima di morire: “Tutti sono infelici nel mondo moderno”.

I PADRONI DEL VAPORE
Da tempo vado sostenendo una tesi potente e drammatica, che ritrae una Terra sconvolta dal degrado ambientale e psichico e assoggettata al dominio di una enclave, denominata apparentemente in modo banale, Il Gruppo. Una manciata di persone diretta da un demiurgo, la Salamandra, su una popolazione totale di 6 miliardi, che si cela al resto del mondo a IXTLAN (nome fittizio), una città delle meraviglie, costruita nel mezzo di una foresta lussureggiante – informazione mai finora divulgata - dalle parti di ********, dove questa aristocrazia moderna si dedica ad una vita di sfrenata dissolutezza, ma sarebbe il meno, visto il vero scopo prefisso. Questo centro di potere occulto amministra direttamente o indirettamente l’intero pianeta e i suoi abitanti mentre i governi ufficiali sono organi svuotati di potere le cui cariche, anche a livello locale, hanno assunto carattere ereditario/clientelare e un ruolo ormai più che altro onorifico. La grande crisi finanziaria del 2008/09 ha dato vita a una crisi economica non ancora sviluppatasi in tutta la sua devastante realtà, che terminerà soltanto nel 2012 con l’introduzione e la rapida diffusione su scala mondiale di un sistema economico finanziario che annullerà gli ammortizzanti delle libertà personali, al fine di rendere stabile una volta per tutte l'intero pianeta, spartito in due grandi zone geopolitiche apparenti. Le speculazioni finanziarie non saranno comunque terminate; anzi,i furbetti ammanicati con Il Gruppo, potranno indebitarsi senza controllo ed emettere bond personali di durata pluriennale. La disperazione si impadronirà della gente, la fede in un dio sarà minoritaria, le droghe ben presto saranno distribuite da presidi medici al fine di tenere sotto controllo il popolo. In questo scenario, come se non bastasse, irromperanno gli alieni, quelli però cattivelli assai, che chiamo Saturniani, ma che si mostreranno benigni e caritatevoli nel porgere ad una umanità esausta, disillusa da religioni che promettono sempre ma non mantengono mai, una umanità inorridita da devastanti terremoti a macchia di leopardo che funestano da qualche anno la terra, dove tempeste solari producono dissesti energetici e funzionali, dicevo i saturniani saranno così prodighi da sollevarci dallo stato di necessità, attraverso un trasferimento di tecnologia super avanzato tale da riequilibrare le nostre sorti... a che prezzo?
La mia tesi di fondo, potrà sembrare ai più una trama grossolana degna di un racconto di fantascienza anni quaranta. Gli addetti ai lavori stessi, avrebbero serie riserve e chiederebbero, ovviamente, prove a sostegno. Del resto, per provare la veridicità di quanto vado raccontando, dovrei svelare contatti, ricerche e verifiche, così da espormi – un altro po' ? - e praticamente mettermi fuorigioco. Preferisco, allo stato attuale delle cose, far credere di essere un mitomane o un vecchio nostalgico di misteri a buon mercato.

“Per ogni veleno c’è il suo antidoto” rispose il drago bianco, “vedrai che tutto andrà bene.”
“Non riesco ad immaginare come!” fece Atreyu.
“neppure io” replicò il drago, “ma proprio questo è il bello. Da questo momento tutto ti riuscirà. Dopotutto non devi dimenticare che io sono un Drago della Fortuna. Anche quando me ne stavo impigliato nella rete, neppure allora ho abbandonato del tutto la speranza e, come vedi, avevo ragione.”

La Storia Infinita di Michael Ende

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