Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

venerdì 12 febbraio 2010

KALI-YUGA: CHI SI FERMA È PERDUTO


Mi sono convinto nel corso degli anni, che una certa apertura verso orizzonti meno blindati rispetto al tradizionalismo guenoniano, fosse non solo auspicabile, ma soprattutto necessaria per uscire dal mito incapacitante che tali interpretazioni dottrinali producevano. Mi sono spesso defilato da certe scolastiche, in fondo portatrici di una passività sterile nei confronti dell'azione sul piano immanente, sebbene utilissime sul piano dell'analisi del mondo moderno. Troppi giovani poi, hanno fatto proprie le critiche degli autori culto del tradizionalismo occidentale, senza fare un passo con le proprie gambe; scegliendo una vita di nicchia, di fuga dal reale, senza un'adeguata sintesi e conseguente acquisizione di capacità operative. Il tempo ha sopito i facili entusiasmi di quanti cercavano qualcosa di diverso dalla contingenza. È prevalso il 'tengo famiglia'.
Il problema centrale è rappresentato da una sorta di autolimitazione consapevole derivata da alcuni principi della dottrina tradizionale così come è intesa ed elaborata da Guènon, per quanto concerne la fine dei tempi, il kali-yuga. Il concetto secondo cui, ciò contro cui nulla posso nulla può contro di me, detto in soldoni, principio di origine indù, è tra i più seguiti. Se riuscissi a trovare dopo un percorso formativo interiore, una visione del mondo e dell'uomo, quindi una bussola di orientamento in mezzo al mare e alle correnti samsariche, del divenire, sarebbe a dir poco castrante limitarsi ad osservare la tempesta perfetta, travolgente, distruttiva, collocandomi in un punto invidiabile, sì, ma come spettatore, convitato di pietra e basta. Senza nulla tentare, nulla provare, se non rimanere dritto in mezzo alle rovine. Certo amici, non vi nascondo la difficoltà oggettiva di trovare una prassi, il "che fare", di fronte ai potentati occulti, contro un Ordine delle Tenebre devastante, alle prese di una guerra eterna sotterranea, criptopolitica e palese e che non ha il volto dei supereroi fumettistici, dove i buoni sono belli e i cattivi brutti e puzzolenti.
Fare opera informativa, denunciare i misfatti del mondialismo, i veleni interni ed esterni, la narcoipnosi collettiva, è già molto e ci vuole coraggio, certo, ma è comunque ancora un grattarsi il prurito; qui c'è da scoprire la causa del male e debellarla non con armi invasive - quelle del 'muore Sansone con tutti i Filistei' - ma sottilmente, nell'accezione esoterica e magica del termine.
Quando si è assediati, a poco vale discettare di dottrina gnostica, di fisica teorica, gingillarsi con tavole cabalistiche, adoperare la meccanica quantistica applicata alla coscienza e quanto altro mente umana può concepire. Bisogna appendere il Pc o i tomi impolverati dal tempo, al proverbiale chiodo, e brandire la spada.
Destare le forze segrete, ecco cosa vuol simbolizzare la spada. Qui, le armi vanno intese come poteri e funzioni della spiritualità sublimata e purificata, in contrasto con i mostri, che invece simboleggiano le forze inferiori e spurie. Le armi degli antichi eroi possedevano poteri autonomi, guidavano il braccio di chi le impugnava. Da Federico II ad Hitler, le armi leggendarie furono oggetto di affannosa e febbrile ricerca, allo scopo di far discendere la Luce e la Sophia, oppure quello di imporre il proprio dominio sul mondo.
Come potete ben vedere, la mia tesi non è poi così idealistica e aleatoria, anzi, è ben piantata con la storia dell'umanità, sempre se la vogliamo leggere secondo criteri non riduzionistici. La spada è un simbolo solare, figurazione della volontà diretta verso l'alto, quanto basta a suscitare memorie bio-storiche, archetipi, e chi ha compreso cosa voglio dire, si trova in prima linea non per fare fotografie all'Armageddon, bensì per arteciparvi.

4 commenti:

  1. "Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada." ...

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  2. Già, ma dillo sotto voce, altrimenti i preti piangono, perché si rendono conto di quante fesserie, manipolazioni, filtraggi hanno contribuito a seminare da secoli. Ma soprattutto, quanto impreparati i chierici saranno a fronte di prove di fede eccezionali, a cui saranno e saremo chiamati.

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  3. Ciao Angelo,ho letto il tuo forte articolo sull'ultimo numero di XTimes. Ti confermo che osservando la foto del grattacielo della City di Londra, si percepisce nel chakra del cuore sinistro la rete di negatività narco-ipnotica che questi esseri tendono su ognuno di noi. Suggerisco per “par condicio”,come scudo e rimedio per forgiare meglio la nostra volontà solare, di portare ogni tanto l’attenzione su due centri da cui irradiano energie di purezza di Madre Terra , il monte Cervino e Delfi. Specialmente in questo momento in cui l’internazionale degli usurai è all’attacco della Grecia, sarebbe “bello e buono” unirsi alle energie di Madre Terra (e non di saturno) che fuoriescono dallo Swayambu che è ancora attivo a Delfi. Non si chiede di pregare cinque volte al giorno rivolgendosi a Delfi ma almeno di riportare Delfi e quanto significa per il mondo occidentale alla nostra attenzione,nelle varie maniere consentite dalle tecnologie moderne. Grazie per tutte le informazioni di cui ci fai partecipi.

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  4. Caro Chon, le tue dritte sono ottime. Così si fa. Operativi, non ci dobbiamo accontentare di salvare noi stessi, ma spingere più persone possibili a fuggire dalla prigione del mondialismo. Cari amici del blog, in questo sistema ci fregano con un lavoro alienante, dove la tua fatica non serve a migliorare la comunità ma ad arricchire il padrone - sia esso singolo che collettivo. Ci fregano col cibo finto, con la rete farmaceutica, energetica, con la merda chimica che ci piove dal cielo attraverso le famigerate scie e così elencando. La sapienza antica ci permette di difenderci e contrattaccare. Svegliamoci e potrebbe bastare.

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